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La crescita economica, II
MEB
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C’è qualche provvedimento che il governo indiano possa prendere per far crescere l’economia dell’India come quella dell’Indonesia o dell’Egitto? E se non c’è, che cosa nella “natura dell’India” lo rende impossibile? Le conseguenze per il benessere materiale degli uomini implicite in domande come queste sono stupefacenti: una volta che si comincia a porsele è difficile pensare ad altro. Robert E. Lucas Jr.
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Il percorso La crescita economica II
Il progresso tecnologico nel modello di Solow. Le politiche economiche che favoriscono la crescita. Evidenza empirica: confrontiamo le teorie con i dati. Teoria della crescita endogena: la produttività del capitale è decrescente? Studio di casi.
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Il progresso tecnico e la crescita economica
L'intuizione sul ruolo del progresso tecnico: un aumento della produzione a parità di K ed L, perchè questi fattori vengono utilizzati sempre meglio. y y=f(k) y*2 (+n)k y*1 sf(k) k*1 k*2 k
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Il progresso tecnico labor-augmenting
Il progresso tecnico è la conoscenza incorporata nel lavoro: Y=F(K, L·E) K = capitale fisico L = lavoro (orario) E = conoscenza/efficienza incorporata in un'ora di L Possiamo esprimere tutte le variabili per unità di lavoro effettivo: Reddito: y = Y/LE = f(Y/LE,1) Capitale: k = K/LE Risparmio, investimenti: s y = s f(k) y = f(k) è la funzione di produzione in forma intensiva per occupato effettivo Attenzione: E non è immediatamente osservabile
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Come aumenta E? Per il momento supponiamo che l'aumento di E non sia spiegato: la conoscenza è come la manna che cade dal cielo. L'ipotesi più semplice è che la conoscenza aumenti con regolarità nel tempo a un tasso (esogeno) g. Non ci sono “grappoli” di invenzioni concentrate nel tempo. Quindi L aumenta a un tasso (esogeno) n ed E aumenta a un tasso (esogeno) g
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Il progresso tecnologico nel modello di Solow L’efficienza del lavoro
In cui L E è il numero di lavoratori “effettivi” Il progresso tecnologico equivale a un aumento della efficienza di ogni unità di lavoro. L’efficienza del lavoro E aumenta al tasso g: Esempio: g = 0,02, l’efficienza di L cresce al 2% all’anno Progresso tecnologico: “Labor-augmenting”
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Il progresso tecnologico nel modello di Solow L’efficienza del lavoro
La variazione del capitale per unità di lavoro effettivo: ( + n + g)k k ammortamento n k crescita della popolazione g k progresso tecnologico (maggiore efficienza dei lavoratori)
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Lo stato stazionario In presenza di progresso tecnologico
Come nel modello base di Solow, in stato stazionario il capitale per unità di lavoro effettivo non varia: Dk = s f(k) – (d + n + g)k = 0 Nota: in questo caso quello che smette di crescere è il capitale per unità di lavoro effettivo
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Tech. progress in the Solow model
k = s f(k) ( +n +g)k Investment, break-even investment Capital per worker, k ( +n +g ) k sf(k) k* The equation that appears above the graph is the equation of motion modified to allow for technological progress. There are minor differences between this and the Solow model graph from Chapter 7: Here, k and y are in “per effective worker” units rather than “per worker” units. The break-even investment line is a little bit steeper: at any given value of k, more investment is needed to keep k from falling - in particular, gk is needed. Otherwise, technological progress will cause k = K/LE to fall at rate g (because E in the denominator is growing at rate g). With this graph, we can do the same policy experiments as in Chapter 7. We can examine the effects of a change in the savings or population growth rates, and the analysis would be much the same. The main difference is that in the steady state, income per worker/capita is growing at rate g instead of being constant.
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Equilibrio di stato stazionario con crescita demografica e progresso tecnico
In equilibrio k è costante. Ma la constanza di k=K/LE comporta un aumento di K, L ed E. Con la crescita demografica e il progresso tecnico l'investimento necessario è ora i = (n+gk* e la condizione di equilibrio investimento uguale risparmio è quindi: sy* = (n+gk* y y=f(k) f(k*) (+n+g)k sf(k) k k* L'aggiustamento fuori dall'equilibrio è: k = sf(k) - (n+gk
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Gli effetti del progresso tecnologico
Tasso di crescita di stato stazionario Quali sono i tassi di crescita delle variabili di stato stazionario? Simbolo Variabile Capitale per lavoratore effettivo k = K /(E x L) Prodotto per lavoratore effettivo y = Y /(E x L)= f(k) Prodotto per lavoratore Y/L = y x E g Prodotto totale Y = y x (E x L) n + g Solo il progresso tecnologico spiega una crescita persistente del tenore di vita. In stato stazionario aumentano simulatenamente alcune variabili (crescita bilanciata)
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ESERCIZIO Dimostrare ciascuna delle seguenti affermazioni riguardanti lo stato stazionario nel modello di Solow con crescita demografica e progresso tecnologico Il rapporto capitale/prodotto aggregato è costante A capitale e lavoro vengono attribuite quote costanti del reddito dell’economia Il reddito totale da capitale ed il reddito totale da lavoro crescono in misura corrispondente alla somma del tasso di crescita demografica e del tasso di progresso tecnologico, n +g La rendita reale del capitale è costante ed il salario reale cresce in misura corrispondente al tasso di progresso tecnologico g
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Sappiamo che nello stato stazionario sy = (+ n+ g)k.
Questo implica che: (k/y) = s/( + n+ g) Dato che s, , n e g sono costanti, anche k/y sarà a sua volta una costante. Poiché k/y = [K/(L E)]/[Y/(L E)] = K/Y, possiamo concludere che nello stato stazionario il rapporto capitale/prodotto è costante.
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(b) Sappiamo che la quota di reddito destinata al capitale è PMK (K/Y ).
Dalla parte (a) sappiamo che, nello stato stazionario, il rapporto capitale/lavoro K/Y è costante. Sappiamo anche che PMK = f(k+1)-f(k), quindi anche PMK è funzione di k, che nello stato stazionario è costante; quindi anche PMK deve essere a sua volta costante. Di conseguenza, la quota di prodotto destinata al capitale deve essere costante. La quota di prodotto destinata al lavoro è [1 – (quota destinata al capitale)]. Dunque, se la quota destinata al capitale è costante, lo sarà anche quella destinata al lavoro.
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(c) Sappiamo che nello stato stazionario il reddito totale cresce al tasso n+g (il tasso di crescita demografica più il tasso di progresso tecnologico). Nella parte (b) abbiamo mostrato che le quote di prodotto destinate a capitale e lavoro sono costanti. Se le quote sono costanti e il reddito totale cresce al tasso n + g, anche il reddito del lavoro e del capitale devono crescere al tasso n + g.
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(d) Definiamo la rendita reale del capitale R come:
R = Reddito totale del capitale/stock di capitale = (PMK K )/K = PMK Sappiamo che nello stato stazionario il prodotto marginale del capitale PMK è costante, perché il capitale per lavoratore effettivo k è costante. Perciò possiamo concludere che la rendita reale del capitale nello stato stazionario è costante. Per dimostrare che il salario reale w cresce a un tasso identico al tasso di progresso tecnologico g, definiamo: RTL = Reddito totale del lavoro L =Forza lavoro Il salario reale può essere visto come reddito totale del lavoro diviso per la forza lavoro, w = RTL / L ovvero wL = RTL In termini percentuali possiamo scrivere: w / w + L / L = RTL / RTL Questa equazione dice che il tasso di crescita del salario reale sommato al tasso di crescita della forza lavoro è uguale al tasso di crescita del reddito totale del lavoro. Sappiamo che la forza lavoro cresce al tasso n e, dalla parte (c), che il reddito totale del lavoro cresce al tasso n + g. Di conseguenza, possiamo concludere che il salario reale cresce al tasso g.
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The Golden Rule To find the Golden Rule capital stock, express c* in terms of k*: c* = y* i* = f (k* ) ( + n + g) k* c* is maximized when MPK = + n + g or equivalently, MPK = n + g In the Golden Rule Steady State, the marginal product of capital net of depreciation equals the pop. growth rate plus the rate of tech progress. Remember: investment in the steady state, i*, equals break-even investment. If your students are comfortable with basic calculus, have them derive the condition that must be satisfied to be in the Golden Rule steady state.
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Evaluating the Rate of Saving
Use the Golden Rule to determine whether our saving rate and capital stock are too high, too low, or about right. To do this, we need to compare (MPK ) to (n + g ). If (MPK ) > (n + g ), then we are below the Golden Rule steady state (“too few” capital) and should increase s. If (MPK ) < (n + g ), then we are above the Golden Rule steady state (“too much” capital) and should reduce s. This section (this and the next couple of slides) presents a very clever and fairly simple analysis of the U.S. economy. When asked, students often have reasonable ideas of how to estimate MPK (look at stock market returns), n and g, but very few offer suggestions on how to estimate the depreciation rate: there are lots of different kinds of capital out there. Greg presents a simple and elegant way to estimate the aggregate depreciation rate (which appears a couple of slides below). First, though, you should make sure your students know why the inequalities in the last two lines tell us whether our current steady-state is above or below the Golden Rule steady state. To see this, remember that the steady-state value of capital is inversely related to the steady state value of MPK. If we’re above the Golden Rule capital stock, then we have “too much” capital, so MPK will be smaller than in the Golden Rule steady state. If we’re below the GR capital stock, then MPK is higher than in the Golden Rule.
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ESERCIZIO Supponiamo di conoscere i seguenti dati relativi all’economia U.S.:
k = 2.5 y lo stock di capitale è circa 2.5 volte il PIL di un anno k = 0.1 y circa il 10% del PIL è utilizzato per rimpiazzare il capitale deprezzato. MPK k = 0.3 y la quota di PIL attribuita al capitale è circa il 30% La crescita media del prodotto aggregato è del 2.5% all’anno A) Determinate il tasso di risparmio B) Valutate se gli U.S. si trovano nello stato stazionario di regola aurea The three equations appear in the top part of the next slide. Therefore, if you wish, instead of showing this slide, you could just explain verbally what appears on this slide when you show the three equations on the next slide.
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A) Valutate il tasso di risparmio
1. k = 2.5 y 2. k = 0.1 y 3. MPK k = 0.3 y To determine , divide 2 by 1:
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A) Valutate il tasso di risparmio
Lo stato stazionario è: sy = ( +n+g)k Quindi s = ( +n+g)k / y s = ( ) 2.5 = 0.163
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B) Valutate dove si trova il sistema economico U.S.
1. k = 2.5 y 2. k = 0.1 y 3. MPK k = 0.3 y To determine MPK, divide 3 by 1: Hence, MPK = 0.04 = 0.08
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B) Valutate dove si trova il sistema economico U.S.
From the last slide: MPK = 0.08 We know that n + g = 0.025 Thus, in the U.S., MPK = 0.08 > = n + g Conclusion: When the second point displays on the screen, it might be helpful to remind students that, in the Solow model’s steady state, total output grows at rate n + g. Thus, we can estimate n + g for the U.S. simply by using the long-run average growth rate of real GDP. The U.S. is below the Golden Rule steady state: we need to increase the saving rate, in order to have faster growth until the system gets to a new steady state with higher consumption per capita.
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Le politiche per promuovere la crescita
Valutare il tasso di risparmio. Il risparmio andrebbe aumentato o ridotto? Allocare gli investimenti in una economia: Capitale privato, pubblico o capitale umano? Incentivare il progresso tecnologico: Quali strumenti e quali politiche permettono di incentivare il progresso tecnologico?
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Le politiche per promuovere la crescita Variare il saggio di risparmio
Quali politiche possono permettere un aumento del tasso di risparmio nazionale? Aumentare il risparmio pubblico Aumentare il risparmio privato
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Risparmio pubblico: dipende dalle scelte di politica economica (in particolare dalla differenza tra entrate fiscali e spesa pubblica). Ridurre il deficit o aumentare il surplus. Un aumento del risparmio pubblico (a parità di altre condizioni) aumenta il risparmio nazionale e aumenta l'investimento
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Aumentare il risparmio privato attraverso diversi incentivi:
Risparmio privato: propensione al risparmio influenzata dalle preferenze e dal sistema fiscale (imposta sul profitti distribuiti, sulle attività finanziarie, ma anche su reddito e consumi; trattamento fiscale del risparmio pensionistico privato,...) Aumentare il risparmio privato attraverso diversi incentivi: Aumentando la redditività degli investimenti: riduzione della tassazione sui profitti Riduzione delle imposte sui redditi (e aumento di quelle sui consumi come l’imposta sul valore aggiunto) Esenzioni fiscali sui piani previdenziali
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Equilibrio sul mercato dei fondi mutuabili
S, I I (r ) Se G↑, S↓ (con r↑ in modo che anche I↓, riportando l'equilibrio sul mercato dei fondi mutuabili) ← Distinguere tra buoni e cattivi investimenti è condizione necessaria per il processo di crescita. NB: molte condizioni necessarie, ma nessuna sufficiente S=I S=I 29
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Le politiche per promuovere la crescita Le politiche dell'investimento
Il risparmio disponibile va allocato tra numerose e diverse tipologie d'investimento (non solo quantità, ma anche qualità dell'equilibrio sul mercato dei fondi mutuabili). Per selezionare al meglio gli investimenti privati ci vogliono mercati finanziari efficienti (...mercato dei mutui immobiliari) – analisti finanziari e banche capaci e orientate al mercato (non alla politica). L'obiettivo è realizzare un investimento che offra la massima PMK (sui mercati domestici o all'estero), di norma su settori innovativi (i settori maturi hanno maggiore concorrenza, e margini di profitto inferiori) NB: allora flussi di capitale dagli USA (k elevato) ai PVS (k basso)?
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Le politiche per promuovere la crescita Allocare gli investimenti in una economia
Nella realtà esistono diversi tipi di capitale produttivo. Capitale privato (impianti, macchinari, …) Capitale pubblico (infrastrutture, autostrade, …) Capitale umano: le conoscenze abilità acquisite con il processo educativo, il lavoro (“learning by doing”), l’apprendistato, ecc. In quale tipo di capitale è opportuno investire?
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Le politiche per promuovere la crescita Le politiche dell'investimento
Investimenti pubblici: porti, strade, ferrovie, ospedali,... Per gli investimenti pubblici il criterio è quello del valore sociale dell'investimento, cioè l'incremento di efficienza derivante dall'utilizzo di queste strutture che costituiscono il K pubblico. Per sua natura di K pubblico, l'incremento di produttività non è appropriabile e quindi può essere pagato dai soli utilizzatori (ed a un prezzo pari al suo contributo al processo produttivo, come dovrebbe avvenire nel caso del K privato). Allora il costo di produzione viene coperto dalla fiscalità ordinaria. Ovviamente il processo si presta a distorsioni. Se lo stato è inefficiente o corrotto nel processo di selezione, finanziamento e messa in opera del K pubblico si spende molto ma la PMK è bassa. Es: investimenti pubblici nell'URSS, opere non completate e quindi non utilizzabili (come una strada senza raccordi con il resto della rete viaria).
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Le politiche per promuovere la crescita Allocare gli investimenti in una economia
Il governo dovrebbe intervenire in maniera attiva? In quale modo? Gli economisti sono divisi tra: Interventisti: Il governo dovrebbe promuovere gli investimenti in tipi di capitale e settori caratterizzati da esternalità positive. Esempio: Educazione pubblica Esempio: Settori strategici (politica industriale)
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Le politiche per promuovere la crescita Allocare gli investimenti in una economia
Liberisti: Il governo dovrebbe lasciare che l’allocazione delle risorse avvenga liberamente nel mercato. La posizione del governo deve essere neutrale (ad esempio, uguale tassazione dei redditi di tutti i tipi di capitale).
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Le politiche per promuovere la crescita Allocare gli investimenti in una economia
Liberisti. Le motivazioni: Dubbi sulle capacità del governo di stimare le esternalità: È il governo in grado di decidere quali settori hanno un contenuto strategico? Dubbi sugli obiettivi dei politici: i processi di lobbying possono influenzare la politica industriale più delle considerazioni economiche (ad esempio, corruzione).
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Le politiche per promuovere la crescita Incentivare il progresso tecnologico
Protezione dei brevetti: incoraggia l’innovazione garantendo un monopolio temporaneo (nuovi prodotti e beni capitali) Politiche fiscali di incentivo alla ricerca e sviluppo Fondi e borse di studio per incoraggiare la ricerca di base e universitaria Politica industriale (vedi critiche diapositiva precedente).
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Analisi di un caso Il rallentamento globale della crescita
Variabile Canada 2,9 1,8 Francia 4,3 1,6 Germania Federale 5,7 2,0 Germania Italia 4,9 2,3 Giappone 8,2 2,6 Gran Bretagna 2,4 1,8 Stati Uniti 2,2 1,5
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Analisi di un caso Il rallentamento globale della crescita
Quali sono le cause di questo rallentamento della crescita: Problemi di misurazione? I prezzi del petrolio? La qualità del lavoro? La mancanza di idee?
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Analisi di un caso Il rallentamento globale della crescita
Problemi di misurazione: Perché dovrebbero essere aumentati dopo il 1972? Prezzo del petrolio: Gli shock sono avvenuti all’inizio del calo di produttività Perché la produttività non è aumentata quando i prezzi del petrolio sono calati di nuovo negli anni1980?
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Analisi di un caso Il rallentamento globale della crescita
Qualità e quantità dei lavoratori: A partire dal 1970 numerosi lavoratori a bassa esperienza (donne e figli del baby-boom) sono entrati nel mondo del lavoro. La produttività media può essere calata. Stiamo finendo le idee? Forse la lenta crescita attuale è normale e la vera anomalia è stata dal 1948 al 1972.
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Analisi di un caso La new economy e le tecnologie informatiche
Variabile 2,9 1,8 2,7 Canada 4,3 1,6 2,2 Francia 5,7 2,0 Germania Federale 1,7 Germania 4,9 2,3 4,7 Italia Giappone 8,2 2,6 1,1 Gran Bretagna 2,4 1,8 2,5 Stati Uniti 2,2 1,5 2,9
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Analisi di un caso La new economy e le tecnologie informatiche
La rivoluzione del computer non ha cambiato la produttività aggregata fino alla metà degli anni Perché? La frazione di PIL dell’industria del computer è cresciuta solo verso la fine degli anni 1990. L’adozione di nuove tecnologie richiede tempo. Le domande ancora aperte: Questa crescita continuerà? Le tecnologie informatiche rimarranno un motore della crescita?
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La crescita: dalla teoria alla prassi La crescita bilanciata
Nello stato stazionario del modello di Solow le diverse variabili crescono allo stesso tasso di crescita bilanciata Y/L e K/L crescono allo stesso tasso: g. Questo implica che il rapporto K/Y dovrebbe essere costante nel tempo. I salari crescono allo stesso tasso di Y/L mentre la rendita del capitale è costante. Entrambe le predizioni sono verificate nella realtà.
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La crescita: dalla teoria alla prassi La convergenza
Il modello di Solow predice che, a parità di condizioni, i paesi poveri (con Y/L e K/L inferiori) dovrebbero crescere più velocemente di quelli ricchi in quanto caratterizzati da una PMK superiore. Le differenze di reddito pro capite tra paesi ricchi e paesi poveri dovrebbero diminuire nel tempo e i tenori di vita dovrebbero “convergere”. Nella realtà però, molti paesi poveri crescono più lentamente dei paesi ricchi! Possiamo concludere che il modello di Solow fallisce in predire il funzionamento del mondo reale?
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La crescita: dalla teoria alla prassi La convergenza
In realtà il modello di Solow predice una convergenza condizionale: Ogni paese converge al suo stato stazionario che dipende da una serie di variabili che possono essere diverse tra i paesi. Se s e n sono uguali, la differenza di reddito si riduce del 2% all’anno (in media). La mancata convergenza può essere dovuta a differenze di risparmio, crescita della popolazione e disponibilità di capitale umano. Anche questa predizione teorica… è verificata
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La convergenza Due economie che hanno in comune la tecnologia, n ed s avranno lo stesso equilibrio di crescita di lungo periodo. Se A è indietro rispetto a B, crescerà più velocemente dell'economia più avanzata e la raggiungerà, in un indefinito futuro. Es. Calabria e Lombardia? Es. Italia e Germania? NB: si può pensare alla stessa economia in tempi diversi y y=f(k) f(k*) (+n+g)k sf(k) k k* k = sf(k) – (+n+gk
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La convergenza Le economie hanno lo stesso equilibrio di crescita di lungo periodo? Le ipotesi sulla tecnologia (la tecnologia è trasferibile!) e soprattutto sul risparmio, sull'accumulazione di conoscenze (capitale umano) e sull'andamento demografico sono ragionevoli solo per economie “simili” (regioni della stessa nazione, nazioni OCSE,...) All'interno di gruppi di economie non troppo diversi, si osserva una progressiva, lenta convergenza. Ma gruppi di economie “diverse” non sembrano convergere. Questo perchè ciascun gruppo tende ad avere un equilibrio di lungo periodo con caratteristiche diverse. Quindi economie di diversi gruppi vengono attratte da equilibri differenti (e non ci osserva più convergenza)
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La convergenza condizionale in presenza di diversa crescita della popolazione
Due economie (Rossa e Blu) differiscono per il tasso di crescita della popolazione n. Ciascuna economia tenderà al proprio stato di crescita bilanciata, diverso nei due casi. Non c'è convergenza in termini assoluti (più correttamente: c'è convergenza condizionale all'interno di ciascun gruppo. y y=f(k) y* (+n+g)k y* sf(k) k k k* k k*
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La convergenza condizionale in presenza di diverso tasso di risparmio
Due economie (Rossa e Blu) differiscono per il tasso di risparmio s Ciascuna economia tenderà al proprio stato di crescita bilanciata, diverso nei due casi. Non c'è convergenza (più correttamente: c'è convergenza condizionale all'interno di ciascun gruppo. y y=f(k) y* (+n+g)k y* sRf(k) sBf(k) k k k* k k*
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La convergenza condizionale in presenza di diversa tecnologia
Due economie (Rossa e Blu) differiscono la tecnologia utilizzata (ma hanno lo stesso tasso di risparmio) Ciascuna economia tenderà al proprio stato di crescita bilanciata, diverso nei due casi. Non c'è convergenza (più correttamente: c'è convergenza condizionale all'interno di ciascun gruppo. y y=f(k) y* y=f(k) (+n+g)k y* sf(k) sf(k) k k k* k k*
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Approfondimento: La convergenza tra le regioni italiane
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L'evidenza empirica
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La convergenza condizionale
L'analisi empirica: il processo di convergenza è presente entro i diversi gruppi di nazioni una volta che si tiene conto delle diverse caratteristiche strutturali delle stesse (risparmio, capitale umano, dinamica della popolazione).
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La convergenza del PIL reale pro capite
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La convergenza 1961-73 1961-73 1974-92 1993-2011 ITA GER FRA USA
Diverse fasi della crescita. Possibile lettura: Catching up fino a 1973 Rallentamento ciclico e instabilità fino al 1992 (EU) Globalizzazione e divergenza dal 2000 Spiegazioni del rallentamento: 1) problemi di misurazione della qualità (?) 2) shock petroliferi e riaggiustamento tecnologico 3) qualità delle forze di lavoro (FL femminile, qualità istruzione) 4) esaurimento del grappolo di innovazioni degli anni (e IT revolution che comincia ora a produrre gli effetti) ITA GER FRA USA
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In generale chi ha accumulato più capitale umano e fisico utilizza in genere anche tecnologie più efficienti. Questo perchè le migliori teste vanno nelle economie più efficienti, dove sono meglio remunerate; gli individui nelle economie più ricche ed efficienti possono studiare di più e meglio, accrescendo il capitale umano disponibile; nelle economie avanzate la selezione degli investimenti è più attenta, e quindi le tecnlogie adottate sono migliori,... Oppure/inoltre la qualità delle istituzioni e del tessuto sociale agiscono sia sulle tecnologie che sull'accumulazione dei fattori di produzione (p.e. fiducia nelle banche, nel governo, incidenza dell'evasione fiscale,...) Questo mantiene nel tempo (se non rafforza) le divisioni tra i gruppi di nazioni povere e il gruppo di nazioni avanzate.
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La crescita: dalla teoria alla prassi Accumulazione dei fattori contro efficienza produttiva
I diversi redditi pro capite dei diversi paesi possono essere spiegati da: Differenze in capitale (fisico o umano) pro capite. Differenze nell’efficienza dei processi di produzione: il livello tecnologico. Nella realtà: Entrambi i fattori sono importanti; I paesi con maggiore capitale (fisico o umano) pro capite hanno maggiore efficienza produttiva. Perché?
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La crescita: dalla teoria alla prassi Accumulazione dei fattori contro efficienza produttiva
L’efficienza produttiva può incentivare l’accumulazione di capitale fisico e umano. Il capitale accumulato potrebbe avere delle esternalità positive sull’efficienza produttiva e sul livello tecnologico. Esistono condizioni esogene che rendono la produzione più efficiente e l’accumulazione di capitale più facile (zone tropicali, mortalità, istituzioni religiose e norme sociali).
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Il ruolo del progresso tecnico
Nel modello di Solow il progresso tecnico è esogeno, non spiegato. Si ipotizza che esso sia descritto da un processo regolare, e che avvenga a un tasso annuale g. Nel modello di Solow il progresso tecnico è la fonte della crescita pro capite. Se g=0 l'unica soddisfazione degli agenti del modello è avere 1+n figli ciascuno; ma i padri non sono più ricchi dei figli (k=K/L e y=Y/L sono costanti). Se g>0 k=K/LE e y=Y/LE sono costanti, ma K/L e Y/L crescono al tasso g. Alcuni modelli provano a rendere endogeno il progresso tecnico. Per questa ragione sono chiamati modelli di crescita endogena.
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Oltre il modello di Solow La teoria della crescita endogena
Nel modello di Solow, la crescita di stato stazionario (bilanciata) dipende dal progresso tecnologico (il miglioramento dell’efficienza produttiva). Tuttavia Solow non spiega il progresso tecnologico che è quindi una variabile esogena. Teoria della crescita “endogena”: Un insieme di modelli in cui il tasso di crescita del reddito e del tenore di vita è studiato come una variabile endogena spiegata dal modello.
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Il modello Y=AK Solow: rendimenti costanti di scala, ma con produttività marginali (PMK e PML) decrescenti. Quindi ad un certo punto la produttività del capitale si riduce e la crescita si “spegne”: se K↑, PMK↓ Ma se incorporato nel capitale c'è la conoscenza, e la conoscenza ha forti effetti esterni, K può avere una PMK costante. Quindi l'investimento (e il sottostante risparmio) possono alimentare una crescita continuativa: se K↑, PMK rimane costante.
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La teoria della crescita endogena Il modello di base: AK
Funzione di produzione: con produttività marginale del capitale costante: Y = AK A = esogeno e costante PMK = A Poiché l’investimento è sempre pari a sY e l’ammortamento è K, l’equazione dinamica del modello diventa: K = sY K
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Il modello AK L sia costante (normalizzato L=1)
La tecnologia ha rendimenti marginali costanti: Y=AK Espressa i termini di variazioni: Y=AK Dividendo per Y: Y/Y=AK/AK=K/K Quindi il tasso di crescita del prodotto è sempre pari a quello del capitale In equilibrio vale S=I e cioè: sAK=K+K Risolvendo per K si ha: K=sAK-K Sostituendo: Y/Y= K/K = (sAK-K)/K = sA- La crescita dell'economia è costante e perpetua. Non c'è catching up. Chi è più ricco, rimane più ricco (posto che I parametri s, A, siano gli stessi nelle diverse economie)
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La teoria della crescita endogena Il modello di base: AK
Poiché Y = AK possiamo scrivere la variazione del capitale come: K/K = s A Inoltre: K/K= Y/Y. Quindi se sA > , allora il reddito crescerà per sempre senza mai rallentare. La crescita permanente dipende da s: al contrario che in Solow, il tasso di risparmio influisce sia sul reddito pro capite sia sul tasso di crescita.
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La teoria della crescita endogena La PMK è decrescente?
È ragionevole abbandonare l’ipotesi di PMK decrescente? Se per capitale intendiamo soltanto i macchinari: no. La PMK è decrescente. Ma in una accezione più ampia che includa il capitale sia fisico sia umano sia la conoscenza: sì! La PMK può non essere decrescente. In effetti, alcuni economisti ritengono che la conoscenza abbia rendimenti di scala crescenti.
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Il ruolo della tecnologia
Y Y Y Y=AK sY K K sY K sY K K K Supponiamo per semplicità che L sia costante. Se la tecnologia raggiunge rendimenti marginali costanti (come nel modello AK) allora o la crescita è continuata, poichè è sempre K=sY-K>0 (il tasso di risparmio s è abbastanza alto e/o il tasso di obsolescenza è abbastanza basso) oppure è sempre K=sY-K<0 e il sistema implode (una situazione irrealistica, evidentemente).
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La microeconomia della ricerca e dello sviluppo
Chi produce progresso tecnologico e conoscenza? La maggior parte delle spese di ricerca e sviluppo (R&S) è condotta da imprese private allo scopo di massimizzare il profitto. Le imprese ottengono profitti dalla R&S solo se le invenzioni garantiscono profitti di monopolio agli innovatori: attraverso brevetti e per il fatto che la prima impresa che introduce un nuovo prodotto ha comunque dei vantaggi sulla concorrenza.
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La microeconomia della ricerca e dello sviluppo
Le innovazioni producono esternalità che riducono il costo delle innovazioni future anche da parte di altre imprese. Le teorie della crescita endogena considerano questi elementi all’interno di modelli teorici al fine di comprendere le determinanti del progresso tecnologico.
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La R&S privata dovrebbe essere aumentata?
L’esistenza di esternalità positive nella creazione di conoscenza suggerisce che il settore privato non stia facendo abbastanza ricerca e sviluppo. Tuttavia imprese in concorrenza tra loro duplicano gli sforzi di R&S. Stime empiriche: la R&S crea un 40% di esternalità sociali positive. Il governo dovrebbe incoraggiare la ricerca e sviluppo.
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Le politiche per l'innovazione
Ricerca di base (non appropriabile) e applicata (sviluppo di nuovi prodotti e processi, potenzialmente appropriabile). Ricerca applicata effettuata da imprese al fine di massimizzare il profitto. La ricerca costa ed è rischiosa: brevetti e copyright la proteggono. Livello ottimale di ricerca per il privato: dipende dall'incremento di profitto dell'impresa che lo sviluppa (importanza dell'innovazione, grado di protezione), dalla capacità di imitare e/o perfezionare l'innovazione propri o di altri. L'innovazione avvantaggia il consumatore e permette di “rompere” una situazione di routine: la “distruzione creatice” crea extraprofitti per gli innovatori, ma anche le condizioni perche essi siano riassorbiti (Schumpeter).
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Le politiche per l'innovazione
Livello ottimale di ricerca per la società: rendimento sociale maggiore o minore di quello privato? Dipende dall'importanza delle esternalità positive (la conoscenza viene progressivamente ampliata per tutti) o negative (molti investimenti in R&S falliscono perchè “superati” dai concorrenti). Se prevalgono le esternalità positive (negative) il mercato privato “sottoproduce” (“sovraproduce”) innovazione. Empiricamente: gli effetti esterni positivi sembrano essere molto importanti (e quindi si giustifica l'intervento pubblico a sostegno della ricerca, dell'innovazione, dell'imprenditorialità).
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Istituzioni e crescita
Se i mercati funzionano bene (piena occupazione, stabilità, veloce riaggiustamento agli shock,...) allora lo stato può limitarsi a garantire il buon funzionamento degli stessi (enforcement delle leggi, coordinamento tra agenti, difesa dei diritti di proprietà, difesa esterna ed interna,...): stato minimale La qualità delle istituzioni (indice di libertà economica, indice di corruzione, lunghezza dei processi,...) influenzano l'efficienza del sistema produttivo espresso dalla Y=F(K,LE) Efficienza dei mercati finanziari (tutela degli azionisti, dei creditori) appare maggiore nei paesi con tradizione anglosassone di common law, piuttosto che nei paesi con la tradizione della civil law (Europa continentale).
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Istituzioni e crescita (II)
Diseguaglianza e crescita economica (la curva di Kuznets). Nella fase di decollo economico, secondo Kuznets, è fisiologico un aumento della diseguaglianza (per potere effettuare investimenti coordinati), che viene a ridursi progressivamente per via della tassazione progessiva, accettata dagli imprenditori perchè rende stabile la situazione sociopolitica. Democrazia e crescita economica. La crescita è figlia di buone istituzioni di mercato. Ma queste sono necessariamente istituzioni democratiche? Es: Cina, Taiwan, South Korea,... Retaggi coloniali e crescita economica. Modelli coloniali con replicazione delle istutuzioni domestiche (USA, CAN, AUS,...) e modelli predatori (anche per motivi geografici?)
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Il rallentamento della crescita
A partire dagli anni '50 sembra emergere un progressivo rallentamento del processo di crescita delle economie industrializzate.
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Mentre invece le economie dei paesi emergenti sembrano mostrare un andamento opposto.
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Il rallentamento della crescita
Il rallentamento è molto più netto nel caso dell'Italia. Quali elementi possono contribuire a spiegare la cattiva performance dell'Italia? Piccola dimensione d'impresa Scarsa tendenza all'innovazione Specializzazione su mercati maturi Capitale umano relativamente basso Bassa qualità delle istituzioni Limitazioni esterne (EU) alle politiche fiscali e di cambio Medie su tre anni
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Cosa abbiamo studiato Nel modello di crescita esogena di Solow, solo il progresso tecnico consente di migliorare nel tempo le condizioni materiali di vita dell'individuo (reddito pro capite crescente). A livello empirico emerge una significativa convergenza condizionata, anche se il processo varia di intensità tra paesi e nel tempo. A livello empirico sembra emergere una carenza di risparmio, piuttosto che un eccesso, rispetto alla regola aurea.
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Cosa abbiamo studiato Le politiche del risparmio intendono modificare le scelte delle famiglie e accrescere la disponibilità di fondi. L'efficacia di queste politiche non è facile da valutare empiricamente. Anche le politiche dell'investimento possono migliorare la produttività delle imprese. Più in generale, un ambiente favorevole alla crescita permette il migliore utilizzo del fattori produttivi e delle tecnologie disponibili. Il progresso tecnico, fonte della crescita pro capite, non è spiegato da Solow. I modelli di crescita endogena intendono dare una spiegazione a ciò.
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Cosa abbiamo studiato La fonte principale del progresso tecnico è innovazione, che per i suoi forti effetti esterni positivi, viene incentivata tramite politiche pubbliche. Lo struttamento economico delle innovazioni deve bilanciare l'esigenza di remunerare chi ha investito e la necessità di rendere queste innovazioni fruibili a tutti, riducendo le rendite. Il processo di distruzione creatrice è alla base dello sviluppo di lungo periodo delle economie. A livello empirico si è avuta una riduzione della crescita nelle principali economie industrializzate, mentre alcuni paesi in via di sviluppo mostrano una crescita accentuata.
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