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LUIGI PIRANDELLO Pagg
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Girgenti, 1867, da agiata famiglia borghese
BIOGRAFIA Girgenti, 1867, da agiata famiglia borghese Studi a Palermo e Roma: il trasferimento a Bonn (laurea nel 1891) 1892: il ritorno a Roma e la frequentazione con il mondo culturale romano 1893: L’esclusa romanzo di stampo verista L’insegnamento presso l’Istituto Superiore di Magistero a Roma 1903 : il dissesto economico e la patologica gelosia della moglie (trappola) : l’integrazione alle entrate economiche con scrittura novelle e romanzi L’esperienza della declassazione Il rifiuto irrazionalistico e anarchico del meccanismo sociale alienante Il successo delle novelle da umorista minore, Novelle per un anno , l’incontro con il teatro: Lumie di Sicilia e La morsa La modifica della scena teatrale del tempo: Pensaci Giacomino!, Liolà, Così è (se vi pare), Il berretto a sonagli, Il gioco delle parti (Maschere nude) Le posizioni politiche patriottico-interventiste e la cattura del figlio Stefano 1920: Sei personaggi in cerca d’autore
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1922; l’abbandono della carriera universitaria e l’impegno teatrale tout court
1925: la direzione del teatro d’Arte di Roma e l’amore per Marta Abba L’adesione al Partito Fascista dopo il delitto Matteotti e l’appoggio del regime Rapporto ambiguo e difficilmente definibile 1934: Premio Nobel per la letteratura, consacrazione fama mondiale 1936, la morte per polmonite durante le riprese del Fu Mattia Pascal I Giganti della montagna, il capolavoro incompiuto
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Concezione vitalistica, base pensiero pirandelliano
LA VISIONE DEL MONDO Concezione vitalistica, base pensiero pirandelliano La realtà come vita, eterno divenire, perpetuo movimento e slancio vitale La cristallizzazione in forme individuali diverse La personalità: illusione del sentimento soggettivo, separatore resto della vita La forma e le forme: la formazione della maschera in perenne trasformazione La frantumazione dell’io in molteplici stati incoerenti e variabili Disgregazione dell’io, lo smarrimento di fronte al naufragio di ogni certezza Le tendenze spersonalizzanti della società di inizio ’900 Il tramonto dell’individuo borghese-romantico creatore del proprio destino Il doloro derivante dalla presa di coscienza, l’avvertire di non essere nessuno Lo smarrimento nell’individuarsi in forme non volute (sdoppiamento individualità) La società come enorme pupazzata, costruzione fittizia Il bisogno disperato di autenticità e spontaneità vitale Peculiarità della trappola famiglia, con tensioni, rancori e ipocrisie, menzogne L’impossibilità di uscire dalla trappola economica La follia come rifiuto dalla società , strumento di contestazione per eccellenza
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L’umorismo di chi osserva da fuori: la filosofia del lontano
LA VISIONE DEL MONDO Il forestiere della vita, il conoscitore del fittizio meccanismo sociale L’umorismo di chi osserva da fuori: la filosofia del lontano Il relativismo conoscitivo: l’assenza di una realtà fissata a priori La solitaria incomunicabilità tra gli individui derivante dalle molteplici realtà La crisi delle certezze positivistiche (decadentismo, analogie e distanze) L’io decadente non a centro del mondo pirandelliano LA POETICA Il saggio L’umorismo, la concezione dell’arte umoristica pirandelliana La riflessione umoristica con funzione di giudice, il sentimento del contrario La differenza tra comico e umoristico, carattere contraddittorio della realtà Sofferenza umana dietro il ridicolo, arte fuori di chiave (critica ai luoghi comuni)
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LE POESIE : periodo composizione poetica dalla forme tradizionali Mal giocondo: il contrasto tra armonia classica e crisi del presente Elegie renane: ripresa poesia di Goethe, già tradotte dall’autore Fuori di chiave: impegno umoristico oltre la vis poetica
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LE NOVELLE PER UN ANNO, SICILIANE E PICCOLO BORGHESI
: intensa produzione raccolta in 14 volumi, postumo Una giornata Assenza ordine determinato, molteplicità situazioni come visione del mondo Distinzione tra scenografia siciliana e continentale-romano L’apparente clima verista e la riscoperta del sostrato mitico-folcloristico dell’isola Casi paradossali, grotteschi, ai limiti della follia, dai gesti che scardinano il reale La rappresentazione della condizione piccolo-borghese meschina, grigia, frustrata Assenza interesse per lo studio sociologico contestualizzato di un gruppo sociale Figure avvilite e dolenti metafora della condizione esistenziale assoluta (trappola) La feroce critica a convenzioni sociali costrittive di maschere fittizie e ruoli fissi L’assenza di una vera via di uscita per gli eroi pirandelliani L’umorismo degli uomini-marionette: i gesti parossistici causa riso pietoso e dolente Campionario di ossessioni e angosce del fondo ignorato della psiche (impulsi inconfessabili)
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I ROMANZI L’esclusa, 1901: donna accusata ingiustamente di adulterio, cacciata di casa e riaccettata solo dopo essersi resa colpevole Analogie con il Naturalismo: materia dal costume provinciale, donna alla ricerca dell’emancipazione, società retrograda, narrazione in 3° persona Distanze con il Naturalismo: fatti privi di consistenza oggettiva ma soggettiva La dinamica assurda del tradimento non compiuto, realizzato solo dopo La critica al Naturalismo per il determinismo causa-effetto Il salto tonale: vicenda drammatica e folta galleria di figure grottesche (umorismo) Il fu Mattia Pascal, 1904: storia di un borghese intrappolato in una famiglia insopportabile, improvvisamente e fortuitamente libero (vincita casinò di Montecarlo e notizia propria morte, poco dopo il tentativo di fuga in America, la nuova identità in Adriano Meis, la solitudine, la scelta di estraniarsi, Mattia eroe provvisorio) Impossibilità rinuncia identità, socialmente determinata. Confronto con Moscarda Il richiamo della trappola: Adriano, il cognato Papiano e il pittore Bernaldez, il suicidio Negazione a costruire nuova identità, attaccamento vita sociale, il ritorno impossibile L’inconsistenza dell’io dietro la falsa e libera nuova identità, il forestiere della vita Narrazione in prima persona in forma retrospettiva, p.d.v. soggettivo e inattendibile I vecchi e i giovani, 1909: romanzo storico (anni ), rivolta Fasci siciliani, vicende famiglia Laurentano, confronto tra due generazioni, la figura di Lando L. Procedere pessimistico e disincantato , la figura del filosofo Don Cosmo L. Il distanziamento dai fatti narrati: la filosofia del lontano
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Affannatevi e tormentatevi, senza pensare che tutto questo non conclude. Se non conclude, è segno che non deve concludere, e che è vano dunque cercare una conclusione. Bisogna vivere, cioè illudersi, lasciar giocare in noi il demoniaccio beffardo che si spassa a rappresentarci di fuori, come realtà, ciò che poco dopo egli stesso ci scopre come una nostra illusione deridendoci, finché non si sarà stancato e pensare che tutto questo passera'....passera'.
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La focalizzazione alternata e l’impianto umoristico tra donna e uomo
I ROMANZI Suo marito, 1909: dramma del guardare soggettivamente il mondo e incomunicabilità umana, il rapporto tra Silvia Roncella e il marito Giustino Boggiolo La focalizzazione alternata e l’impianto umoristico tra donna e uomo I quaderni di Serafino Gubbio operatore, 1915: protagonista tipico eroe filosofo, contemplatore assurdo affannarsi degli uomini, professione metafora della vita, storia d’amore tempestosa tra donna fatale Varia Nestoroff e il giovane Aldo Nuti Lo straniamento ironico di un soggetto esasperatamente romanzesco, il grottesco Il trionfo della macchina di fronte alle distanza di Pascoli, D’Annunzio La ostile diffidenza di Pirandello verso la macchina plastificatrice della vita La critica alla mercificazione mortificazione della spontaneità dei sentimenti Uno, nessuno, centomila, 1925: romanzo sulla crisi dell’identità individuale, protagonista Vitaliano Moscarda e l’idea di sé, l’orrore del nessuno, la guarigione alle sue ossessioni con i gesti di altruismo e al rassegnato fluire della vita e alla fusione La disgregazione della forma romanzesca il fluire ininterrotto del monologo L’argomentare torrentizio e la divagazione che dissolve i fatti narrati Racconto retrospettivo, monologo ironico e beffardo La percezione di sé a partire dall’aspetto esteriore, l’inetto perdigiorno La pazzia come scardinamento delle forme Analogie e differenza con Mattia Pascal La nuova forma dopo la pazzia, attribuitagli forzatamente dalla società Il rifiuto definitivo dell’identità personale
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GLI ESORDI TEATRALI E IL PERIODO GROTTESCO
: la scrittura teatrale dialettale Lumie di Sicilia, Pensaci Giacomino! Drammi borghesi di impianto naturalistico (adulteri, difficoltà economiche e familiari) Le esasperazioni all’interno dei rapporti convenzionali Pensaci Giacomino!: storia di un anziano professori che sposa giovane moglie per costringere lo Stato a pagarle la pensione e la invita al tradimento con un giovane Verisimiglianza e psicologia del teatro Linguaggio concitato, convulso, fatto di sospensione sottintesi dalla prospettiva straniante Lo scetticismo di pubblico e critica Gramsci: ‘Luigi Pirandello è un « ardito» del teatro. Le sue commedie ,sono tante bombe a mano che scoppiano nei cervelli degli spettatori e producono crolli di banalità, rovine di sentimenti, di pensiero. Luigi Pirandello ha il merito grande di far, per lo meno, balenare delle immagini di vita che escono fuori dagli schemi soliti della tradizione, e che però non possono iniziare una nuova tradizione, non possono essere imitate, non possono determinare il cliché di moda’ Il grottesco: proiezione d’ombra dell’arte umoristica
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IL TEATRO NEL TEATRO 1921: Sei personaggi in cerca d’autore e il drammone borghese del triangolo adulterino L’impossibilità di rappresentare sa per mediocrità attori sia per limiti arte teatrale Il conflitto attori-regista in Questa sera si recita a soggetto Enrico IV: storia di un uomo caduto da cavallo durante una festa in maschera e da allora convinto di essere il personaggio interpretato con il suo costume Il tentativo di uno choc psicologico che lo riconduca alla ragione La chiusura del re per disgusto: la recita nella recita La finzione di Enrico e la conseguente finzione di tutti gli altri personaggi Sei personaggi in cerca d’autore: rottura con realismo e ingresso 6 personaggi L’impossibilità di scrivere e rappresentare il dramma borghese dei personaggi: critica alla società del tempo Temi filosofia di P.: impossibilità del comunicare, rapporto verità-finzione, inconsistenza persona individuale, conflitto vita-forma
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L’ULTIMA PRODUZIONE TEATRALE
Pirandellismo: eccesso di cerebralismo pseudo-filosofico, schemi precedentemente generati ma in forme stanche e macchinose, Pirandello come autore-caricatura di se stesso Riduzione intrecci narrativi a meccanismi assurdi I miti pirandelliani: testi di atmosfera simbolica, elementi leggendari e sovrannaturali Azioni in luoghi immaginari lontani dalla realtà storica, I Giganti della montagna La storia tra l’attrice Ilse e il mago Cotrone e il loro conflitto, l’iuto dei Giganti Compromesso tra arte e potere o rinuncia al confronto con il pubblico
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IL FU MATTIA PASCAL Primo celebre romanzo di Pirandello Tema della forma Mattia Pascal è in una forma, ha una famiglia e un lavoro, ma il Caso lo fa uscire dalla forma Mattia Pascal per entrare nella forma di Adriano Meis. Adriano si accorge che la sua forma non gli va meglio e vorrebbe tornare ad essere Mattia, ma questo non può accadere perché il passare del tempo proibisce di rientrare nella stessa forma. Tema dell’identità (e del suo doppio) Il tema centrale dell'opera è quello della perdita dell'identità che Mattia prima caccia via e poi riottiene e accetta. Tema inettitudine Tema del Relativismo La personalità è una costruzione fittizia, una maschera al di sotto della quale non c’è nulla e la realtà è anch’essa una costruzione, una proiezione di comodo della soggettività dell’individuo. Il tema dell’inettitudine Mattia Pascal è un inetto, uno sconfitto dalla vita che, proprio per questa sua incapacità di adattarsi ad essa, finisce col guardarsi vivere da una posizione di estraneità e di distacco. Egli si propone di sfuggire a qualsiasi norma e regola, ma dopo l'innamoramento con Adriana capisce di dovere accettare di nuovo il suo ruolo di semplice comparsa all'interno della società Il tema del gioco d'azzardo e del caso. È presente in quanto serve a sottolineare l'idea di relativismo e di mancanza di punti di riferimento nella vita dell'uomo: siamo legati al potere della sorte e del caso. La lanterninosofia
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Il romanzo ha una struttura circolare e simmetrica
Morte di Mattia Pascal – Nascita di Adriano Meis Morte di Adriano Meis – Rinascita di Mattia Pascal
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LA LANTERNINOSOFIA Viene spiegata ad Adriano Meis, quando deve stare per un certo periodo al buio a seguito dell’operazione a un occhio A differenza degli alberi e degli animali noi ci sentiamo vivere, ci sentiamo cioè distinti dalla realtà che ci circonda Tale realtà è per noi come un grande buio, rispetto al quale noi siamo come un lanternino che illumina una piccola sfera circostante; la luce è la nostra visione della realtà, determinata dalle idee dominanti nelle diverse epoche, è il modo di illuminare il buio: più forti sono le certezze, più grande è la luce Oggi ci sono luci piccole (mancano fedi, ideali, certezze). Ma se questo buio (della realtà fuori di noi e dopo di noi) non fosse che una creazione, per contrasto, della luce? Allora la morte non sarebbe un precipitare nel buio, ma solo uno spegnersi del lanternino, che ci consentirebbe di appartenere alla vita universale, all’Essere, alla Verità.
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Ma non basta a far tacere le malelingue
IL BERRETTO A SONAGLI Protagonista è Ciampa Dramma di uomo sospettato di essere cornuto anche se l’evidenza lo nega Ma non basta a far tacere le malelingue L’unica soluzione è il berretto a sonagli della follia
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COSI È (SE VI PARE) Tutto un paese si affanna per sapere quale sia la verità intorno allo strano comportamento della famiglia Ponza. La sedicente madre della Signora Ponza, la Signora Frola, non vive con la figlia e il marito, anzi non entra neanche in casa loro, comunica con la figlia solo attraverso dei bigliettini scambiati per mezzo di un cestino calato dalla finestra. Alla Signora Frola la gente pone insistenti domande, e lei è costretta ad asserire che il Signor Ponza, avendo perso nel terremoto di Messina tutti i suoi parenti, ha un amore ossessivo per la moglie che gli impedisce di farla uscire di casa e di far incontrare madre e figlia. Interrogato, il Signor Ponza sostiene, invece, che la Signora Frola sia impazzita, poiché crede che sua figlia sia l’attuale signora Ponza, mentre invece lui si è risposato dopo la morte della prima moglie, la vera figlia della signora Frola: per non importunare la nuova Signora Ponza, non permette che le due donne s’incontrino. Poiché non c’è maniera di confutare nessuna delle due affermazioni, la gente, smaniosa di dover a tutti costi attribuire una maschera e un ruolo ben definito ai componenti di questa famiglia, non può fare altro che interrogare la Signora Ponza, convinta che solo così finalmente si possa venire a capo del ginepraio. Ma la donna, che entra in scena alla fine del dramma, velata a simboleggiare l’impenetrabilità della verità, afferma di essere la seconda moglie del Signor Ponza, per il marito, e la figlia della Signora Frola, per la madre, ma per se stessa nessuna: «Io sono colei che mi si crede».
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SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
Dramma più famoso di P., prima opera trilogia del teatro nel teatro Alla prima venne lungamente fischiato e contestato con fischi e urla di “Manicomio” Nella successiva stesura, P. fu costretto a scrivere una premessa per chiarirne la tematica Accuse di cerebralismo (Gramsci) Satira del teatro tradizionale, creatore di forme vuote I personaggi, in quanto esseri creati, sono immutabili e quindi gli unici veri, perché gli unici senza maschera, delle forme fisse Critica alla comunicazione fondata su messaggi inautentici, che portano quindi ad una solitudine senza rimedio
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NOVELLE PER UN ANNO – LA PATENTE
Chiarchiaro, ingiustamente accusato da tutti di essere iettatore, perde il lavoro e si ritrova in miseria con una famiglia sulle spalle e l’intero paese che lo sfugge come un appestato. Al culmine della disperazione non solo accetterà il ruolo di iettatore, ma ne farà la propria fortuna, Ricavandone una fonte inesauribile di guadagno. Per far questo c’è bisogno di convincere il giudice istruttore D’Andrea a istruire un processo nato da una querela per diffamazione che Chiarchiaro ha mosso contro due colpevoli di aver fatto pubblici scongiuri al suo passaggio. D’Andrea, uomo onesto e pietoso, vorrebbe dapprima risparmiare a C. la vergogna del processo, finché rimarrà ignaro dei progetti dell’altro. Il piano prevede di perdere appositamente il processo ed esseredichiarato quindi iettatore anche dal tribunale legale e, in nome di questa“patente” ufficiale, esigere una sorta di tassa dagli abitanti del paese, benfelici di pagare pur di evitare la malasorte. Tema della maschera, dell’umorismo
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LA MASCHERA E IL VOLTO Come il bruco soffoca nel bozzolo da lui stesso secreto, così l’uomo fa con le sue forme (= civiltà, cultura): più queste sono evolute, più isolano l’uomo dalla natura e lo soffocano Dalla persona alla maschera (o personaggio) Produzione di maschere : forme stereotipate , fisse, morte, uguali per tutti, come trappole il cittadino, il figlio, il professionista, l’amico, l’alunno, etc… Ciascuno di noi sente di essere uno, ma di fatto si manifesta agli altri per cento, mille persone diverse, ciascuna di queste poi è ulteriormente moltiplicata nelle diverse ottiche e personalità degli altri e diventano centomila, cosicchè quell’uno potenziale, non manifestandosi mai nel corso della vita, di fatto è come se non esistesse, se fosse nessuno Il mentire psicologicamente (a noi stessi) e il mentire socialmente (agli altri)
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LA PUPAZZATA Il personaggio o sceglie l’incoscienza, l’ipocrisia, l’adeguamento passivo alle forme O vive consapevolmente, amaramente, autoironicamente la scissione tra vita e forma (è la maschera nuda, Ciampa) Frantumazione dell’ io causa tendenze spersonalizzanti della società (vedasi. l’instaurarsi del capitale monopolistico, l’espandersi della grande industria e dell’uso delle macchine, la creazione di apparati burocratici, il formarsi delle metropoli moderne) Rifiuto della vita sociale (società come un’enorme pupazzata) e bisogno disperato di autenticità, di immediatezza, di spontaneità Unica via di salvezza: fuga nell’irrazionale o attraverso l’immaginazione (Il treno ha fischiato) o attraverso la follia (Enrico IV, Il berretto a sonagli)
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Palma non è sua figlia, ma figlia del senatore Manfroni.
TUTTO PER BENE Martino Lori è un uomo triste che non si è mai ripreso dopo la morte della adorata moglie; incapace di ricostruirsi una vita, ha trascurato la figlioletta che è stata allevata da un ricco tutore: il senatore Manfroni, suo datore di lavoro. Tutti in famiglia disprezzano Martino perché tutti i giorni, da anni, va al cimitero dalla moglie ed è incurante del resto. Ma quando Lori vuole recuperare un rapporto con la figlia Palma che a 18 anni si sposa, viene a scoprire la verità, nota a tutti tranne che a lui Palma non è sua figlia, ma figlia del senatore Manfroni. La madre di Palma per anni aveva tradito il marito Lori con il suo superiore. Tutti lo sapevano, solo Lori era ignaro di tutto e tutti credevano che facesse finta, per salvare le forme E così loro per salvare le forme (Tutto per bene) si erano adeguati alla "commedia" e non gliene avevano mai parlato! Ora la maschera è tolta. Lori capisce di aver perso tutto: la figlia, l’amicizia e la stima del senatore, l’amore della moglie adorata, la sua stessa dignità personale. Non ha più futuro, ma il suo dramma è che il presente è orrendo e voltandosi indietro si accorge che gli è stato rubato anche il passato
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IL VEDERSI VIVERE Il dramma pirandelliano è il dramma di gente che ha vissuto la sua vita, poi, di colpo, un bel giorno — un brutto giorno — si trova come dinanzi a uno specchio in cui contempla l'immagine della propria vita: di colpo, cioè, dalla vita pura e semplice passa al vedersi vivere Il punto critico del dramma pirandelliano è tutto qui: in questo brusco salto dal piano della pura e semplice vita al piano del vedersi vivere, della coscienza di vivere.
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LA TRAPPOLA ECONOMICA, LA CONDIZIONE SOCIALE E IL LAVORO
Lavori monotoni e frustranti per organizzazione gerarchica oppressiva. Di fronte a questa trappola non si dà per Pirandello una via d'uscita storica: il suo pessimismo è totale, non gli consente di vedere altre forme di società diverse. Per lui è la società in quanto tale, in assoluto, che è condannabile
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IL RELATIVISMO GNOSEOLOGICO
Se la realtà è magmatica, in perpetuo divenire, essa non si può fissare in schemi Il reale è multiforme, polivalente; non esiste una prospettiva privilegiata da cui osservarlo: al contrario le prospettive possibili sono infinite e tutte equivalenti. Non vi è una verità oggettiva fissata a priori, una volta per tutte Ognuno possiede una propri verità, che nasce dal modo soggettivo di vedere le cose
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INEVITABILE INCOMUNICABILITÀ FRA GLI UOMINI
Non possono intendersi, perché ciascuno fa riferimento alla realtà com'è per lui, e non sa né può sapere come sia per gli altri L’uomo proietta nelle parole che pronuncia il suo mondo soggettivo, che gli altri non possono indovinare.
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L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA
Atto unico, perfetto esempio del dramma dell'incomunicabilità e della relatività della realtà. Colloquio fra un uomo che si sa condannato a morire fra breve (e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata) e uno come tanti, che vive un'esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte.
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IL DECADENTISMO DI PIRANDELLO
P. vive e descrive la crisi del suo tempo (il crollo dei valori, la solitudine, l’alienazione, il male di vivere,…) e a suo modo fugge dalla realtà che lo circonda, non si impegna nella politica, non ricopre ruoli sociali La sua critica è relativa ad opere metatemporali, eterne, senza riferimenti storici. Unica eccezione, I vecchi e i giovani In questo è fondamentalmente uomo del Decadentismo
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