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Procedure Operative Standard

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Presentazione sul tema: "Procedure Operative Standard"— Transcript della presentazione:

1 Procedure Operative Standard
Dott.ssa Rossella Serra Servizio di Prevenzione e Protezione Alma Mater Studiorum Università di Bologna

2 Procedure Operative standard
Rischio operativo stesura di procedure di lavoro in sicurezza Il lavoro di ricerca in un laboratorio chimico prevede l'utilizzo di prodotti, strumenti e apparecchiature. Pur avendo a disposizione le schede di sicurezza dei prodotti e tutti gli strumenti e le apparecchiature a norma, permane, nel lavoro in laboratorio, un rischio operativo derivante dall'uso spesso concomitante di questi. Per ridurre tale rischio si ritiene utile la stesura di procedure di lavoro in sicurezza. Già da qualche anno l'Occupational Safety & Health Administration (OSHA) statunitense, nelle direttive riguardanti la stesura dei Piani di Sicurezza Chimica (Chemical Hygiene Plan) per tutti i laboratori di ricerca, ha inserito come obbligatoria la scrittura di Procedure Operative Standard (Standard Operating Procedure, SOP) per ogni esperimento o operazione di laboratorio che preveda l'utilizzo di sostanze pericolose. La stessa legislazione italiana individua fra i principi generali per ridurre al minimo i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi le seguenti misure: progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro (art. 72-quinquies, comma 1, lettera a)); metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell’immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici (art. 72-quinquies, comma 1, lettera g)). OSHA SOP Legislazione italiana progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro metodi di lavoro appropriati

3 D.Lgs.vo 626/94 Art Compiti del servizio di prevenzione e protezione. 1. Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede: c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali; Art Informazione dei lavoratori. 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva un'adeguata informazione su: e) le procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei lavoratori; Art Disposizioni concernenti le attrezzature di lavoro. 2. Le modalita' e le procedure tecniche delle verifiche seguono il regime giuridico corrispondente a quello in base al quale l'attrezzatura e' stata costruita e messa in servizio.

4 D.Lgs.vo 626/94 Art. 44. - Obblighi dei lavoratori.
4. Al termine dell'utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI. Art Misure tecniche, organizzative, procedurali. 1. Il datore di lavoro: a) assicura, applicando metodi e procedure di lavoro adeguati, che nelle varie operazioni lavorative sono impiegati quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni non superiori alle necessità delle lavorazioni e che gli agenti cancerogeni o mutageni in attesa di impiego, in forma fisica tale da causare rischio di introduzione, non sono accumulati sul luogo di lavoro in quantitativi superiori alle necessità predette; c) progetta, programma e sorveglia le lavorazioni in modo che non vi è emissione di agenti cancerogeni o mutageni nell'aria.

5 D.Lgs.vo 626/94 f) elabora procedure per i casi di emergenza che possono comportare esposizioni elevate; Art. 72 quinquies - Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi. 1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 3, devono essere eliminati i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi o ridotti al minimo mediante le seguenti misure: a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate

6 D.Lgs.vo 626/94 Art. 72 septies - Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze. 1. Ferme restando le disposizioni di cui agli articoli 12 e 13 e al decreto ministeriale 10 marzo 1998, il datore di lavoro, per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori dalle conseguenze di incidenti o di emergenze derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro, predispone procedure di intervento adeguate da attuarsi al verificarsi di tali eventi. Tale misure comprendono esercitazioni di sicurezza da effettuarsi a intervalli regolari e la messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso.

7 D.Lgs.vo 626/94 Art. 72 septies - Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze. 5. Le misure di emergenza devono essere contenute nel piano di cui al decreto 10 marzo 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 81 del 7 aprile In particolare nel piano vanno inserite: a) informazioni preliminari sulle attivita' pericolose, sugli agenti chimici pericolosi, sulle misure per l'identificazione dei rischi, sulle precauzioni e sulle procedure, in modo tale che servizi competenti per le situazioni di emergenza possano mettere a punto le proprie procedure e misure precauzionali b) qualunque altra informazione disponibile sui rischi specifici derivanti o che possano derivare dal verificarsi di incidenti o situazioni di emergenza, comprese le informazioni sulle procedure elaborate in base al presente articolo.

8 D.Lgs.vo 626/94 Art. 78. - Valutazione del rischio.
5. Il documento di cui all'art. 4, commi 2 e 3, è integrato dai dati seguenti: d) i metodi e le procedure lavorative adottate, nonché le misure preventive e protettive applicate; Art Misure tecniche, organizzative, procedurali. 1. In tutte le attività per le quali la valutazione di cui all'art. 78 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori il datore di lavoro attua misure tecniche, organizzative e procedurali, per evitare ogni esposizione degli stessi ad agenti biologici. 2. In particolare, il datore di lavoro: c) progetta adeguatamente i processi lavorativi; g) elabora idonee procedure per prelevare, manipolare e trattare campioni di origine umana ed animale;

9 D.Lgs.vo 626/94 Art Misure tecniche, organizzative, procedurali. h) definisce procedure di emergenza per affrontare incidenti; m) concorda procedure per la manipolazione ed il trasporto in condizioni di sicurezza di agenti biologici all'interno del luogo di lavoro. Art Misure specifiche per le strutture sanitarie e veterinarie. 2. In relazione ai risultati della valutazione, il datore di lavoro definisce e provvede a che siano applicate procedure che consentono di manipolare, decontaminare ed eliminare senza rischi per l'operatore e per la comunità, i materiali ed i rifiuti contaminati.

10 D.Lgs.vo 626/94 Art. 85. - Informazioni e formazione.
1. Nelle attività per le quali la valutazione di cui all'art. 78 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori, il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, sulla base delle conoscenze disponibili, informazioni ed istruzioni, in particolare per quanto riguarda: e) le procedure da seguire per la manipolazione di agenti biologici del gruppo 4; 4. Nel luogo di lavoro sono apposti in posizione ben visibile cartelli su cui sono riportate le procedure da seguire in caso di infortunio od incidente. ALLEGATO XII - Specifiche sulle misure di contenimento e sui livelli di contenimento. 5. Specifiche procedure di disinfezione Il D.Lgs.vo 626/94 prevede quindi che per le attività potenzialmente pericolose debbano essere redatte delle Procedure; il compito di redigere tali Procedure, in Università, è in capo ai Responsabili delle attività di didattica e di ricerca in laboratorio, con la collaborazione del Servizio di Prevenzione.

11 Procedure Operative standard
Procedure operative standard generiche Noi riteniamo di fondamentale importanza per la sicurezza degli operatori dei laboratori non solo lo sviluppo di norme generali, riguardanti regole comportamentali, procedure d'emergenza, utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, comuni a tutti i laboratori, ma anche la dettagliata stesura di procedure. Tali procedure indicate come Procedure Operative Standard possono essere sviluppate sia per classi di composti o tipi di processi, sia per particolari esperimenti o operazioni peculiari del laboratorio in esame. Nel primo caso si preferisce parlare di Procedure Operative Standard Generiche, esse possono essere sviluppate dai Servizi di Sicurezza in collaborazione con le diverse strutture di ricerca chimica; nel secondo caso si parla invece di Procedure Operative Standard Specifiche che come tali dovrebbero essere sviluppate da ciascun laboratorio secondo le proprie esigenze e caratteristiche. Una Procedura Operativa Standard, di seguito indicata per brevità con l'acronimo inglese SOP, è un documento complesso. Esso non deve tener conto solo degli stadi richiesti in una operazione, ma anche di tutte le informazioni necessarie per operare in sicurezza: pericolosità dei materiali, disponibilità di materiali alternativi più sicuri, controlli, dispositivi di protezione individuale, versamenti o fuoriuscite potenziali e possibili conseguenze. Per questa sua struttura altamente integrata può costituire anche un utile approccio per uno studente di chimica all'attività di ricerca in laboratorio. Le Sop generiche dovrebbero diventare patrimonio comune dello studente già durante le attività nei laboratori didattici, mentre quando successivamente entrerà in qualità di interno in un laboratorio di ricerca dovrà poter trovare a sua disposizione le SOP specifiche. Procedure operative standard specifiche

12 Procedure Operative standard
Una SOP non dovrebbe essere scritta da una sola persona Coordinamento delle unità di ricerca con attività simile Dimostrazione da parte del ricercatore di come esegue un particolare compito L’SPP individua i punti critici della procedura e i dispositivi di protezione collettivi e individuali Escluse le operazioni più semplici, una SOP non dovrebbe essere sviluppata da una sola persona. Colui che scrive dovrebbe essere parte di un gruppo che include, il ricercatore, il responsabile di laboratorio e/o dell'unità di ricerca, l'autore ed eventualmente il responsabile della sicurezza (queste due figure possono anche coincidere). Inoltre, se si tratta di una SOP generica sarebbe utile anche un coordinamento delle unità di ricerca con attività simile. Il primo momento della preparazione della scrittura di una SOP dovrebbe prevedere la dimostrazione da parte del ricercatore di come egli esegue un particolare compito. E' chiaro quindi che l'operatore in questione deve essere qualcuno che ha già eseguito l'operazione o ne ha fatta una simile. Compito del responsabile di laboratorio sarà quello di valutare l'efficienza ottenuta. Il responsabile della sicurezza porrà l'accento invece sui rischi connessi alla procedura ed elencherà i dispositivi di protezione sia individuali che collettivi necessari. L'autore della SOP sottolineerà gli stadi del processo con particolare attenzione all'efficienza, agli spazi disponibili e agli equipaggiamenti che devono essere usati. Il gruppo di lavoro deve essere a questo punto in possesso di tutte le informazioni necessarie per avviare la scrittura della SOP in questione.

13 Procedure Operative standard generiche
Procedure per l'ordinazione di composti chimici Tramite una previsione della procedura sperimentale da attuare si valuti con attenzione il quantitativo di ciascun composto chimico da richiedere. Si scelgano solo quei composti chimici per cui è disponibile l'adeguata ventilazione. Si ottenga l'approvazione del responsabile di laboratorio prima di effettuare qualsiasi ordine. Se il personale di laboratorio non ha dimestichezza con il composto chimico è necessario che ottenga tutte le informazioni di pericolo prima di avviare l'ordine. I composti chimici devono essere ordinati, se possibile, in piccoli contenitori per evitare i pericoli associati con il riconfezionamento. Le Procedure Operative Standard Generiche si sviluppano per punti ciascuno dei quali indica una particolare fase della procedura o una determinata cautela da seguire o un dato controllo da effettuare. Si possono sviluppare SOP generiche per classi di composti (prodotti altamente tossici, tossici instabili, piroforici, perossidabili, cancerogeni, infiammabili, ecc.); per tipi di processi o operazioni unitarie.

14 Procedure Operative standard generiche
Procedure per l'ordinazione di composti chimici (continua) Richiedere al venditore la scheda di sicurezza al momento dell'ordine del composto chimico e porla in un luogo deputato all'arrivo del composto. Se il prodotto ordinato deve essere conservato in un deposito informare il personale di magazzino che il materiale è stato ordinato. Tutti coloro che verranno a contatto con il composto chimico devono essere informati di come maneggiarlo. Il laboratorio deve essere pronto all'arrivo del composto (luogo in cui deve essere posto, verifica dei dispositivi di protezione necessari, etc….).

15 Procedure Operative standard generiche
Procedure per la ricezione e la distribuzione dei composti chimici Non accettare nessun prodotto chimico il cui contenitore non sia propriamente etichettato. Osservare le informazioni sulla manipolazione e lo stoccaggio in sicurezza del prodotto chimico. Tutti i contenitori che possono essere consegnati a mano devono essere posti in opportuni contenitori di sicurezza per il trasporto. Quando invece devono essere consegnati usando un carrello occorre assicurarsi della stabilità del carrello stesso sotto il peso dei recipienti, della larghezza delle ruote larghe abbastanza da superare superfici discontinue. Se possibile, trasportare i composti chimici su un montacarichi e non con un normale ascensore per evitare una potenziale esposizione dei passeggeri.

16 Procedure Operative standard generiche
Procedure per lo stoccaggio dei prodotti chimici in sicurezza Occorre assicurarsi che tutti i contenitori siano in buone condizioni e appropriatamente etichettati (compresa la data di acquisto). I composti chimici incompatibili devono essere conservati separatamente (non stoccarli in ordine alfabetico). I composti chimici devono essere separati per classi di pericolo (liquidi infiammabili, acidi organici, ossidanti, etc.) Tutti i ripiani e gli armadi del deposito devono essere assicurati per prevenire il rovesciamento. I luoghi di deposito devono essere asciutti e adeguatamente ventilati. Prodotti chimici liquidi non devono essere stoccati al di sopra della linea degli occhi. Lo stoccaggio appropriato dei prodotti chimici è un compito estremamente complicato poiché occorre tener presente le diverse proprietà chimico-fisiche individuali dei numerosi prodotti presenti in un laboratorio chimico. Alcune procedure generali per lo stoccaggio dei prodotti chimici sono di seguito elencate, esse non sono esaustive ma dovrebbero invece servire per integrare procedure più specifiche adottate per particolari situazioni di laboratorio.

17 Procedure Operative standard generiche
Procedure per lo stoccaggio dei prodotti chimici in sicurezza (continua) I liquidi infiammabili dovrebbero essere stoccati in bidoni di sicurezza quando la quantità supera i 4 litri. La quantità in un laboratorio di liquidi infiammabili deve essere ridotta allo stretto indispensabile per l’attività di ricerca. Usare solo frigoriferi a prova di esplosione e freezers adatti allo stoccaggio di infiammabili. Sui contenitori di prodotti chimici che possono generare perossidi indicare sia la data di acquisto che quella di apertura. Occorre smaltire tutti i prodotti chimici che possono generare perossidi entro un anno dalla data di acquisto o sei mesi da quella di apertura. I liquidi corrosivi o altamente reattivi devono essere conservati all'interno di bacinelle di contenimento.

18 Procedure Operative standard generiche
Procedure per l'uso dei prodotti chimici in sicurezza Conoscere i pericoli associati con i materiali che si stanno manipolando. Ripassare le procedure di emergenza e assicurasi che siano disponibili i necessari sussidi e dispositivi per affrontare una fuoriuscita accidentale. Conoscere le posizioni degli equipaggiamenti di sicurezza come le docce di emergenza, i lavaocchi, gli estintori, l'allarme antincendio e i numeri di telefono da chiamare in caso di emergenza. Evitare di lavorare da solo in laboratorio. Evitare di mangiare, bere, fumare, masticare gomme, o applicare cosmetici nelle aree in cui vengono utilizzati o stoccati prodotti chimici. Non depositare alimenti o cosmetici nelle aree in cui vengono utilizzati o stoccati prodotti chimici.

19 Procedure Operative standard generiche
Procedure per l'uso dei prodotti chimici in sicurezza (continua) Legare i capelli lunghi ed evitare i vestiti troppo ampi quando si lavora con prodotti chimici. Indossare sempre scarpe evitando sandali o scarpe perforate. Non usare lenti a contatto. Indossare sempre i dispositivi di protezione individuali appropriati compresi gli occhiali di protezione, i camici e i guanti. Non odorare o assaggiare i prodotti chimici. Maneggiare e stoccare con cura tutta la vetreria per evitare danneggiamenti e provvedere a smaltire appropriatamente tutta la vetreria danneggiata. Non aspirare con la bocca da una pipetta.

20 Procedure Operative standard generiche
Procedure per l'uso dei prodotti chimici in sicurezza (continua) Mantenere le aree di lavoro sempre pulite, non ingombre, con i prodotti chimici, le apparecchiature e gli equipaggiamenti appropriatamente etichettati e conservati Lavarsi sempre le mani e le parti della pelle esposte dopo l'uso di prodotti chimici. Condurre tutte le operazioni che possono portare in un rilascio di vapori tossici, nebbie o polveri all'interno di una cappa o altro adeguato dispositivo di contenimento.

21 Procedure Operative standard generiche
Procedure per l'uso di infiammabili e combustibili in sicurezza Eliminare le sorgenti di innesco quali fiamme libere, materiale fumante, superfici calde, scintille da saldatura o da taglio, operazioni con apparecchiature elettriche, elettricità statica dalle zone in cui infiammabili o combustibili sono usati o immagazzinati. Minimizzare le quantità di questi materiali nelle aree di lavoro. Effettuare lo stoccaggio in contenitori approvati per gli infiammabili, in armadi appositi o in particolari aree designate, comunque sempre lontano da sostanza ossidanti. I liquidi infiammabili conservati in contenitori di vetro non dovrebbero superare 1 litro, a meno che non occorra proteggerli da contaminazioni, in questo caso quantità di 4 litri sono permesse. Vengono definite sostanze infiammabili o combustibili quelle sostanze che in condizioni standard possono sviluppare vapori sufficienti per causare un incendio in presenza di una fonte di innesco. Le sostanze che generano sufficienti vapori per incendiarsi a temperatura inferiore ai 38°C sono dette infiammabili, mentre quelle che richiedono una temperatura superiore sono dette combustibili. I vapori invisibili di queste sostanze possono raggiungere anche sorgenti di innesco lontane e causare fiamme di ritorno. L'incendio può essere causato anche da reazioni tra infiammabili o combustibili e ossidanti. Le seguenti precauzioni devono essere osservate maneggiando queste sostanze:

22 Procedure Operative standard generiche
Procedure per l'uso di infiammabili e combustibili in sicurezza (continua) I frigoriferi e i congelatori usati per lo stoccaggio di infiammabili o combustibili devono essere a prova di esplosione. Assicurasi che le aree in cui vengono usati o conservati liquidi infiammabili o combustibili siano dotate di estintori o dispositivi di spegnimento automatico.

23 Procedure Operative standard generiche
Procedure per l'uso di prodotti chimici corrosivi Indossare guanti di gomma e occhiali di protezione. Uno schermo facciale, scarpe di gomma e grembiule di gomma possono essere appropriati in relazione al tipo di lavoro da eseguire. Addizionare sempre l'acido all'acqua (mai il contrario) per evitare una reazione violenta e la formazione di fumi o schizzi. Assicurasi che un lavaocchi e una doccia di sicurezza siano prontamente accessibili nell'area dove i prodotti corrosivi sono usati o stoccati. Nel caso di un contatto della sostanza corrosiva con occhi o pelle lavare immediatamente l'area di contatto con acqua fredda per 15 minuti. Rimuovere tutti i vestiti contaminati e cercare un aiuto medico immediato. I prodotti chimici corrosivi sono quelli che reagiscono sul punto di contatto causando danni ai tessuti (spesso ustioni). Esempi di composti corrosivi comprendono gli acidi e le basi. Se si maneggiano questi prodotti occorre prendere le seguenti precauzioni:

24 Procedure Operative di emergenza
La natura dell'operazione (es. disegno sperimentale, apparecchiature usate e tipi di incidenti che possono verificarsi). Dove potenzialmente può avvenire la fuoriuscita o il versamento Le quantità di materiale che possono essere rilasciate e il tipo di contaminante (es. gas compressi, bottiglioni, beute, etc.). Le proprietà chimiche e fisiche del prodotto chimico (es. il suo stato fisico, la tensione di vapore, la reattività con l'aria e con l'acqua). Le proprietà pericolose del prodotto (la sua tossicità, corrosività ed infiammabilità). La disponibilità ed il posizionamento dei dispositivi d'emergenza. Un piano posto nel laboratorio che identifichi le vie di fuga, i numeri di telefono per le emergenze, l'uso degli estintori, etc. Anche seguendo con assoluta fedeltà le pratiche per lavorare in sicurezza, in un laboratorio chimico fuoriuscite ed incidenti saranno sempre presenti. I danni prodotti a persone o cose da questi incidenti saranno però strettamente collegati alla qualità delle procedure e del piano di emergenza adottati dal laboratorio stesso. Le procedure indicate di seguito sono raccomandate per i piani di emergenza di tutti i laboratori. Procedure specifiche dovranno poi essere compilate per eventualità di incedenti caratteristici di ogni laboratorio. Per essere preparati a fuoriuscite o incidenti nel laboratorio si raccomanda di considerare i seguenti fattori:

25 Procedure Operative di emergenza
Incidenti con lesioni alle persone Chiamare il 118 per le emergenze mediche. Assistere le persone coinvolte e portare un primo soccorso che dovrebbe comprendere: lavaggio sotto una doccia di sicurezza (in caso di incendio di vestiti o contaminazione chimica); rimozione dei vestiti contaminati; lavaggio degli occhi ad un lavaocchi; praticare la respirazione artificiale. Informare il personale nelle aree adiacenti di ogni potenziale pericolo (es. attivare gli allarmi dell'area o dell'edificio). Spostare il personale ferito solo se necessario per prevenire l'esposizione ad altri pericoli.

26 Procedure Operative di emergenza
Incendi ed emergenze collegate Chiamare il 115 dei vigili del fuoco. Attivare gli allarmi d'area o dell'edificio. Evacuare l'edificio, chiudere le porte e fornire assistenza ad altri nella via di fuga. Fornire ai vigili del fuoco i dettagli del problema immediatamente al loro arrivo. Nel caso che l’edificio sia dotato di Piano d’Emergenza seguire le indicazioni e istruzioni operative ivi riportate. Piccoli ed isolati incendi all'interno del laboratorio possono essere spenti con gli estintori portatili se il personale di laboratorio è stato informato in merito. Per incendi di più larghe dimensioni dovrebbero essere osservate le seguenti procedure:

27 Procedure Operative di emergenza
Versamenti di piccola entità Assistere chiunque possa essere stato contaminato. Informare il personale nelle immediate vicinanze del versamento. Evacuare il personale non essenziale dall'area dell'incidente. Se il materiale fuoriuscito è infiammabile, spegnere tutte le sorgenti di innesco e di calore. Evitare di respirare i vapori del materiale versato e, se necessario, usare un respiratore. Mantenere attiva la ventilazione esausta se è sicuro farlo. Fornire i materiali per la pulizia delle superfici contaminate dai versamenti. Esistono dei kits che contengono molti di questi materiali utili per la decontaminazione. Durante la pulizia occorre sempre indossare i dispositivi di protezione individuali per prevenire contaminazioni. Le seguenti procedure generali dovrebbero essere osservate dal personale di laboratorio in caso di piccoli versamenti di sostanze chimiche:

28 Procedure Operative di emergenza
Versamenti di grande entità Telefonare al 115 e riportare l'incidente. Attivare l'allarme antincendio Evacuare l'area Nel caso di fuoriuscita di una grande quantità di prodotto chimico o nel caso in cui i dispositivi di protezione personale non siano immediatamente disponibili o non siano adeguati devono essere seguite le seguenti misure:

29 Procedure Operative standard specifiche
Informazioni utili all’identificazione del processo e della unità di ricerca Titolo sintetico Numero identificativo Edificio-laboratorio Responsabile Unità di Ricerca Autore Data di scrittura Data ultima revisione Firma del responsabile Personale formato e firma Personale autorizzato e firma Le Procedure Operative Standard Specifiche dovrebbero essere sviluppate da ciascuna unità o gruppo di ricerca per quelle metodiche che vengono con una certa frequenza eseguite nel laboratorio. Un modello esemplificativo per Una SOP Specifica è riportato al termine dell’articolo. Ogni laboratorio potrà poi creare un proprio modello più confacente alle esigenze e caratteristiche del gruppo di ricerca. Importante è a nostro avviso comunque che nella SOP siano poste in evidenza all’inizio tutte le informazioni utili all’identificazione del processo e della unità di ricerca, quali: di una SOP; edificio, laboratorio, Responsabile dell'Unità di Ricerca; autore e data di scrittura, autore e data di revisione, firma del responsabile e data; breve descrizione dell'operazione. E' poi necessario indicare sempre la pericolosità dei prodotti chimici utilizzati e dei prodotti intermedi o finali ottenuti. Per aiutarsi in tale compito si possono utilizzare le frasi di rischio. Infine occorre includere nella SOP se e quando è stata eseguita una formazione particolare degli addetti autorizzati a eseguire l'operazione in esame, indicare tali addetti, i quali dovranno prendere visione della SOP e firmarla con la data di presa visione, nonché l'autorizzazione data dal responsabile dell'unità di ricerca. Ciascun laboratorio deve sentirsi assolutamente libero di sviluppare queste procedure come meglio ritiene per le sue necessità e disponibilità, fatto salvo lo scopo delle SOP che è quello di ridurre il rischio per gli addetti.

30 Procedure Operative standard specifiche
Corpo centrale della SOP Descrizione dell’operazione Agenti chimici utilizzati Analisi degli stadi successivi includendo per ogni stadio i rischi e le precauzioni Dispositivi di protezione collettiva Dispositivi di protezione individuale Modalità di trasporto Modalità di stoccaggio Smaltimento rifiuti Procedure d’emergenza Decontaminazione Corpo centrale della SOP sarà poi la descrizione dell'operazione che deve avvenire mediante l'analisi degli stadi successivi che la compongono, in rigoroso ordine logico e includendo per ogni stadio anche le informazioni riguardanti i rischi associati e le precauzioni che occorre seguire. La SOP dovrà poi indicare sia tutti i dispositivi di protezione individuale necessari per l'esecuzione dell'operazione (es.: guanti, occhiali, camice, ecc.), che tutti i dispositivi di protezione collettiva utili per limitare il rischio di esposizione degli addetti (es. cappe chimiche, cappe biologiche, cappe a flusso laminare, schermi antiesplosione, materiale per il contenimento delle fuoriuscite). Importante è poi illustrare le modalità di trasporto e di stoccaggio quando queste costituiscono uno stadio delicato della procedura (es. contenitori speciali, contenimenti); così come l’iter da seguire per lo smaltimento dei rifiuti prodotti. Nella stesura della SOP vengono poi descritte le procedure e i materiali necessari nel caso di versamenti o altri incidenti, in modo da essere preparati in caso che ciò avvenga. Nel caso di operazioni particolarmente pericolose è necessario designare un area e dedicarla a tali operazioni e descrivere tutte le procedure di decontaminazione specifiche in relazione all'area di lavoro, agli equipaggiamenti e alla vetreria

31 Procedure Operative standard specifiche
Criteri per valutare l’utilità di una SOP Tutte le informazioni necessarie per eseguire la procedura sono facilmente accessibili? I passaggi descritti sono in sequenza logica e comprensibile? Le considerazioni sulla sicurezza sono dettagliate al punto che il lavoratore sia protetto durante ciascun stadio del processo? Per tutti i passaggi sono identificati con chiarezza i rischi connessi? Il risultato della SOP è un prodotto fruibile? La scrittura di una Procedura Operativa Standard non ne costituisce la fase finale. La SOP dovrebbe essere valutata attentamente dallo stesso gruppo che l'ha creata e rivista in caso di modifiche nella procedura. I membri del gruppo dovrebbero considerare attentamente ciascun punto della procedura e giudicare la necessità o la possibilità di miglioramento in ciascun passaggio. I seguenti criteri potrebbero essere utilizzati per determinare l'utilità di una SOP: Tutte le informazioni necessarie al lavoratore per eseguire la procedura sono facilmente accessibili? I passaggi descritti sono in sequenza logica e comprensibile? Le considerazioni sulla sicurezza sono dettagliate al punto che il lavoratore sia protetto durante ciascun stadio del processo? Per tutti i passaggi sono identificati con chiarezza i rischi connessi? La sequenza degli stadi è tale da minimizzare il tempo e massimizzare l'efficienza? Il risultato della SOP è un prodotto fruibile? Le SOPs dovrebbero aiutare ciascun laboratorio a mantenere un alto livello di profitto e produttività, insieme ad una alto livello di sicurezza e agiatezza per il lavoratore. Per meglio illustrare la forma ed i contenuti di una Procedura Operativa Standard Specifica vengono riportati in allegato un modello in bianco e una SOP specifica redatta dal nostro Servizio di Prevenzione e Protezione, nonché un elenco di siti internet in cui e possibile reperire altre informazioni sulla stesura di tali procedure o alcune applicazioni specifiche.

32 SOP- ___ (numero identificativo)
______________________________________________________ (titolo) Dipartimento _______________________________________ Edificio _______________________________________ Laboratorio _______________________________________ Responsabile Unità di Ricerca______________________________________ Preparata da ________________ data ___________ Approvata da ________________ data ___________ Rivista da ________________ data ___________ La procedura interessa:  Processo  Prodotto chimico pericoloso  Classe di prodotti chimici Breve descrizione del processo, del prodotto o della classe dei prodotti chimici pericolosi Pericolosità dei composti chimici utilizzati Pericolosità delle attrezzature utilizzate Descrizione del processo (protocollo) (ove applicabile) Dispositivi di protezione collettiva Dispositivi di protezione individuale

33 Metodi di trasporto e stoccaggio
Procedure in caso di versamento o incidente Smaltimento rifiuti Decontaminazione Area designata (ove applicabile) Collocazione della scheda di sicurezza (ove applicabile) Speciali autorizzazioni e /o procedure richieste (ove applicabile) Normativa specifica di riferimento (ove applicabile) Formazione degli addetti Addetti: ________________________ data ____________ Addetti autorizzati e autorizzazione Addetti_____________________________________________________ Autorizzazione_______________________________________________ Firma ______________________ data____________________

34 SOP- ___ (numero identificativo)
______________________________________________________ (titolo) Dipartimento _______________________________________ Edificio _______________________________________ Laboratorio _______________________________________ Responsabile Unità di Ricerca______________________________________ Preparata da ________________ data ___________ Approvata da ________________ data ___________ Rivista da ________________ data ___________ La procedura interessa:  Processo  Prodotto chimico pericoloso  Classe di prodotti chimici Breve descrizione del processo, del prodotto o della classe dei prodotti chimici pericolosi Distillazione frazionata di una miscela di acetone-acqua Pericolosità dei composti chimici utilizzati Acetone R11: Facilmente infiammabile S16: Conservare lontano da fiamme e scintille. Non fumare. S23: Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol. S33: Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche. S9: Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. Pericolosità delle attrezzature utilizzate Vetreria: pericolo di taglio Mantello riscaldante: pericolo di ustioni Descrizione del processo (protocollo) Si veda protocollo di seguito riportato

35 DESCRIZIONE DELLE FASI OPERATIVE
INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI ISTRUZIONI DI SICUREZZA Preparare l’apparato di distillazione costituito da: pallone ad un collo, colonna di rettifica tipo Vigreux, refrigerante, termometro, pallone di raccolta ad un collo, raccordi. Utilizzo di apparecchiature in vetro e quindi fragili e taglienti. Controllare l'integrità delle parti in vetro e maneggiarle con cautela. 2. Montare l'apparato di distillazione fissandolo con opportuni morsetti senza inserire tensioni nella struttura. 2.Vedi punto 1. 2. Verificare la tenuta e la stabilità dei morsetti. 3. Versare la soluzione da distillare nel pallone avendo cura di non riempirlo oltre la metà del pallone stesso. 3. Spargimento di infiammabili sul banco di lavoro. 3. Controllare che non vi siano stati versamenti accidentali, che il pallone sia perfettamente asciutto e che il livello non sia troppo alto. 4.Mettere nel pallone degli ebollitori quali granuli di pietra pomice, piccolissimi cocci di porcellana, o altri per rendere più regolare l'ebollizione. 4. Ebollizione violenta con risucchio di solvente. 4. Utilizzare gli ebollitori.

36 DESCRIZIONE DELLE FASI OPERATIVE
INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI ISTRUZIONI DI SICUREZZA 5. Aprire il sistema di refrigerazione in modo che il flusso dell'acqua sia in controcorrente rispetto ai vapori da condensare, verificarne il flusso (né troppo lento, né troppo veloce) e la perfetta tenuta. 5. La mancata apertura del sistema di refrigerazione comporta l'aumento di pressione nell'apparecchiature, con eventuale rottura della stessa, la fuoriuscita di liquido e/o di vapori infiammabile nelle vicinanze di un mantello a temperatura elevata, con un elevato pericolo di incendio. 5. Verificare costantemente il sistema di refrigerazione eventualmente inserendo nel tubo di scarico un indicatore di flusso. 6.Porre il mantello riscaldante sotto il pallone e sopra un elevatore che porterà il mantello alla giusta distanza dal pallone in modo da permettere un rapido allontanamento del mantello riscaldante. 6. Vedi punto 1. 6,Non introdurre tensioni nell'apparecchiatura e verificarne la stabilità. 7. Accendere il mantello riscaldante al minimo e alzare lentamente la temperatura. 7. Apparecchiatura elettrica a temperatura elevata. 7. Controllare il buon funzionamento del mantello riscaldante.

37 DESCRIZIONE DELLE FASI OPERATIVE
INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI ISTRUZIONI DI SICUREZZA 8. Quando comincia il riflusso, regolare la temperatura in modo da avere un riflusso lento e costante. 8. Un'ebollizione troppo violenta può causare sovrapressioni e fuoriuscita di infiammabili. 8. Controllare costantemente l'ebollizione e regolare opportunamente il mantello riscaldante; non allontanarsi dal laboratorio. 9. Non riempire troppo il pallone di raccolta per evitare fuoriuscite. 9. Fuoriuscite di infiammabile in prossimità di fonti di calore. 9. Controllare costantemente la raccolta di distillato. 10. Spegnere il mantello riscaldante. 10. Ustioni. 10. Non toccare le parti calde del mantello. 11. Chiudere la refrigerazione solo a raffreddamento avvenuto di tutto il sistema. 11. Sviluppo di vapori infiammabili non condensati. 11.Attendere il raffreddamento di tutto il sistema e controllare l'effettiva chiusura dell'acqua. 12. Avviare allo smaltimento il residuo della distillazione. 12. Sviluppo di vapori incondensati e spargimento di residui infiammabili. 12. Effettuare lo smaltimento in zona opportunamente ventilata.

38 DESCRIZIONE DELLE FASI OPERATIVE INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI
ISTRUZIONI DI SICUREZZA Raccogliere in opportuno contenitore etichettato il distillato. Perdere il distillato o confonderlo con altri. L'etichettatura deve essere chiara e durevole nel tempo. Lavare e riporre con cura tutta la vetreria utilizzata. Vedi punto 1. Dispositivi di protezione collettiva eseguire l'operazione sotto cappa Dispositivi di protezione individuale occhiali di sicurezza, camice, guanti Metodi di trasporto e stoccaggio Lo stoccaggio deve avvenire negli armadi o nei depositi dedicati ai prodotti infiammabili. IL trasporto deve avvenire con cautela in modo che la sicurezza del recipiente sia sempre assicurata. Procedure in caso di versamento o incidente Nel caso di fuoriuscita di acetone in presenza di apparecchiature sotto tensione o a temperature elevate, abbassare il vetro della cappa, staccare la corrente, allontanarsi ad una distanza di sicurezza avendo cura di avvertire del pericolo tutti gli operatori presenti nella zona, dirigersi verso l'estintore. Se la fuoriuscita avviene lontana da altre apparecchiature ed è di piccola entità raccogliere con materiale assorbente monouso la perdita e disporre lo smaltimento in sicurezza del materiale stesso. Se la fuoriuscita non avviene sotto cappa ma per esempio sul pavimento del laboratorio cercare di contenere il versamento con sabbia, delimitare la zona contaminata, avvisare gli altri addetti e procedere con la pulizia.

39 Smaltimento rifiuti Il residuo di distillazione deve essere smaltito con gli altri rifiuti chimici Decontaminazione Non è necessario mettere a punto particolari procedure di decontaminazione, è sufficiente lavare la vetreria e le mani con acqua e sapone Area designata Non occorre designare un'area particolare per questa operazione, occorre solo lavorare sotto cappa. Collocazione della scheda di sicurezza (ove applicabile) Speciali autorizzazioni e /o procedure richieste (ove applicabile) Normativa specifica di riferimento (ove applicabile) Formazione degli addetti Addetti: ________________________ data ____________ Addetti autorizzati e autorizzazione Addetti_____________________________________________________ Autorizzazione_______________________________________________ Firma ______________________ data____________________


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