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Colori Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro. Alda Merini.

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Presentazione sul tema: "Colori Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro. Alda Merini."— Transcript della presentazione:

1 Colori Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro. Alda Merini

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3 NERO Paura del nero? Strana domanda la tua… Se fossi persa nella notte Si, avrei paura. Se tutti i colori del mondo si spegnessero per sempre Si, avrei paura. Se adesso dovessi affrontare l’ultimo viaggio Si, avrei paura. Se non avessi scampo Si, avrei paura. Se provassi un odio profondo Si, avrei paura di me. E tu, Nero, hai paura del bianco? Carla Natali

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5 C’era una volta un paese lontano dove i colori si davan la mano.
SETTE COLORI C’era una volta un paese lontano dove i colori si davan la mano. Tra tutti il rosso era il più piccolino e l’arancione gli stava vicino. Rideva forte il giallo brillante e il verde lì accanto parlava alle piante. Alti nel cielo l’azzurro ed il blu guardavan la Terra e stavan lassù. Più grande e più scuro degli altri era il viola ma i sette sembravano una cosa sola e chi li vedeva nel cielo sereno diceva: “Guardate, c’è l’arcobaleno!” Elio Giacone

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7 Non rubare i miei colori Non rubare i miei colori, non mi consumare il blu! Usa i tuoi, per favore, apri la tua scatola di latta! Così gridava Gio’ le volte che noi due si dipingeva il cielo, sulle nostre teste, e il mare, quasi in mano. Alla scuola dei monelli, dei sospiri e primi sogni, io rubavo fantasie nell’attesa anch’io di averne. Benedetta quella voglia di salvarle, quelle tinte, d’occultarli quei pastelli, troppo belli per finirli in fretta. Con la scusa di serbarla per chissà quali occasioni, l’ho tenuta fino ad oggi, la mia scatola di latta. Bianco e nero intorno a me, è il momento ora d’aprirla, di veder se i suoi colori sono ancora come allora. Aurelio Zucchi

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