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Le radici del turismo moderno
L’Europa tra 800 e 900
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Origine del termine in Europa
Tourist: termine inglese che appare in uso corrente nel XVIII secolo come sinonimo di viaggiatore Tourism: termine inglese che entra a far parte dell’Oxford English Dictionary nel 1811 Touriste e tourisme: termini francesi che si impongono in uso corrente (1816) e vocabolario (1841) Turista e turismo: termini italiani che si affermano rispettivamente nel 1837 e nel 1905
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Affermarsi di un comportamento
Il turista è differente dal viaggiatore dell’800 e da quello del Grand Tour Anche se turista e viaggiatore sono in quel momento sinonimi, è l’idea di svago, di curiosità, di non lavorare che si somma al carattere culturale ed elitario del viaggio nelle elites Con la I^ ed ancor più con la II^ rivoluzione industriale il viaggio diventa un piacere ed accanto al turismo elitario ed aristocratico, prende a svilupparsi ed a crescere quello della nuova classe: la borghesia. La borghesia in viaggio o in vacanza ha già i suoi tempi: limitati, concitati, estivi e con maggiori spostamenti E’ la nuova classe che emerge dal progresso tecnologico e dalla trasformazione del lavoro e delle tradizioni, appropriandosi – cambiandolo profondamente - di ciò che fino ad allora era considerato solo delle elites: il tempo libero e delle sue articolazioni
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Le basi Tra ‘800 e ‘900 l’aumento della domanda provoca una crescita ed una differenziazione dell’offerta Nascono e si diffondono quelle strutture tecniche e commerciali atte ad accogliere i nuovi viaggiatori: Agenzie (T.Cook), guide (attraverso anche una letteratura ed una pubblicistica specializzata), alberghi (prima a conduzione familiare poi, con l’intervento dei capitali finanziari, le “catene alberghiere”) ed attrazioni divengono gli strumenti propri dell’industria del viaggio Dapprima tutto è frammentato e scollegato poi tende ad uno sviluppo concatenato di tipo orizzontale/territoriale e verticale/onnicomprensivo Il ruolo fondamentale è giocato dalla rivoluzione dei trasporti che tra 800 e 900 modifica non solo la geografia, l’industria e il territorio, ma penetra nella società cambiando la percezione del tempo e dello spazio. Una modifica che riguarda le arti, la cultura, la vita quotidiana
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Le basi Il turismo inizia a svilupparsi come attività economica a partire dal 1830, in concomitanza con quella che Laurent Tissot definisce, sulla scorta di altri studi, come una "rivoluzione degli svaghi: Mutamenti nei livelli di vita e nei modelli di consumo delle classi medie. Nuove abitudini: scampagnate, visite a località termali e balneari. Pubblicistica dedicata ai viaggi e spettacoli che illustrano le località turistiche. Da ciò deriva la necessità di organizzazione e coordinamento dei mezzi e delle infrastrutture con gli elementi commerciali ad esso collegati Questo nuovo tipo di attività è resa possibile dal coordinamento di nuovi mezzi di trasporto (ferrovia) nuove istituzioni (agenzie di viaggio), nuovi strumenti (guide), nuove strutture (alberghi).
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I luoghi e le destinazioni tra 800 e 900
Le principali direttrici del turismo europeo tra 800 e 900: nord-sud unidirezionale, più tardi ovest-est e sud-nord unidirezionali, dopo il 1990 ovest-est bidirezionale Le terme: tradizionale luogo di incontro e di svago Le attività sportive e i luoghi di cura del corpo (oggi: i centri sportivi): sintomatica la rinascita dei giochi olimpici (1896 – Atene) Centri balneari: nascono al nord (Manica ed Atlantico) per spostarsi con la trasformazione dell’approccio culturale all’acqua ed al sole verso sud. L’architettura urbana si modifica (kursaal e casinò). Le esposizioni universali: Londra (la prima nel 1851con di visitatori), Parigi (1855, 1867, 1878, 1889 – nasce la Tour Eiffel) ma anche Chicago, Bruxelles, Torino sono il fulcro degli eventi che fanno “vedere” la modernità ed il progresso, abituando il pubblico. Parigi nel 1878 ospita di turisti. Dopo il 1918 le esposizioni declinano specializzandosi su singoli temi, sostituite in parte dall’evento sportivo
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Una periodizzazione Il turismo in Europa e nel mondo, in una visione di lungo periodo, sembra attraversare quattro fasi: Industrializzazione: Democratizzazione: Massificazione: Frammentazione: 1990-…..
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I cicli di vita di una località
Il turismo è di fatto un settore in cui l'impresa è fortemente legata alle risorse "generali", paesaggistiche del territorio di riferimento, che può essere anche lontano dalla sua sede, ma che costituisce la variabile-chiave del bene venduto, il viaggio e il soggiorno. Un territorio di potenziale interesse turistico attraversa dunque: una prima fase di esplorazione, durante la quale viene scoperto dai primi visitatori, non dispone di attrezzature per l'accoglienza e spesso è mal collegato: i primi turisti sono piuttosto viaggiatori, e hanno forzatamente numerosi contatti con la popolazione locale. In seguito, la pressione dei primi turisti spinge a investire capitali nelle strutture e nelle infrastrutture: c'è un coinvolgimento della società, dell'economia e delle risorse locali.
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I cicli di vita di una località
3) A questo segue lo sviluppo turistico propriamente detto: la popolazione turistica aumenta fino a superare, nel corso della stagione degli arrivi, quella residente, la località entra in un circuito turistico di dimensioni ben più grandi, spesso arrivano investimenti dall'esterno. Il successo, se non controllato, può determinare un allargamento eccessivo delle infrastnitture, finendo per distruggere le risorse paesaggistiche o altro che avevano inizialmente determinato l'attrattiva turistica, minandone la sostenibilità. 4) Quando l'espansione raggiunge questo limite o lo supera, si giunge alla fase di consolidamento, in cui i flussi turistici si stabilizzano e spesso si fidelizzano. 5) La stagnazione subentra a mano a mano che destinazioni nuove, più alla moda, rubano visitatori alle località divenute ormai tradizionali; lo sviluppo di nuovi mezzi di trasporto, fenomeni politici, sociali e ambientali possono affrettare il declino
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I cicli di vita di una località
6) Ne può conseguire un graduale declino dell'economia turistica locale, che può riconvertirsi a funzioni diverse, mantenendo talvolta una dimensione locale. 6bis) Oppure può avvenire un rinnovamento del turismo stesso, grazie alla scoperta o alla creazione di nuovi fattori di attrazione, in grado di attivare un nuovo ciclo di vita dell'economia turistica (a Montecarlo il casinò, a Rimini le discoteche). Nel determinare la durata e l'avvio, il riavvio o la chiusura di questo ciclo di vita, che si è cercato di descrivere in maniera generale, un ruolo fondamentale è giocato dalle istituzioni, che possono favorire o sfavorire lo sviluppo del turismo e di altri settori alternativi o complementari.
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Le guide e i pacchetti turistici
Murray, Baedeker, TCI
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Le guide e i pacchetti turistici
Strumento essenziale per il viaggiatore era costituito dalle guide. Nel 700 ne vengono stampate almeno due nuove all’anno (Misson, Nugent), poi sostituite nell’800 da quelle di Forsyth, Starke Non erano guide in senso stretto, ma relazioni di viaggi e diari che aspiravano a diventare “guide per gli altri”: le informazion sono mescolate ad appunti di tipo culturale e aneddotico. Raramente sono metodiche Esistevano manuali che si occupavano del viaggio materiale utilizzati dai viaggiatori del Grand Tour ma avevano poco a che fare con le guide
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Le guide e i pacchetti turistici
Il libro di viaggio cambia radicalmente con la prima guida Murray (Handbook of Holland, 1836) seguita dalla prima guida Baedeker del 1839 con indicazioni e commenti sulla qualità di ristoranti ed alberghi Il viaggiatore in ogni caso porta con sé altri libri e manuali segno che la completezza delle informazioni non è raggiungibile senza fonti diverse La più grande differenza tra i racconti del Grand Tour e le Guide è: i primi fissano degli stereotipi perché raccontano un viaggio, le seconde accompagnano il viaggio con elementi informativi e descrittivi funzionali
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Le guide e i pacchetti turistici
Quando le guide si occupano dell’Italia? Il primo a considerare l’Italia fra le guide moderne è Murray: 1842 (It. Sett.), 1843 (It. Centr.), 1853 (It. Mer.) segno evidente delle difficoltà materiali e culturali a spingersi verso sud e sono tutte in inglese, rivolte quindi ad un utente straniero (retaggio del Grand Tour). Gli italiani non viaggiano Il secondo è Baedeker: dal 1860 in poi affronta le tre italie. E’ il massimo prodotto per il viaggio borghese straniero in Italia. Forniscono una descrizione stereotipata di città e paesaggi Entrambe rifiutano le immagini ma introducono le piante cittadine con segni indicatori di ciò che non si può non perdere
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Le guide e i pacchetti turistici
La prima guida italiana in lingua italiana è pubblicata da Treves Fondata nel 1861 a Milano da Emilio Treves, la Fratelli Treves Editori costituì per oltre cinquant’anni un punto di riferimento imprescindibile nell’editoria e cultura italiana, occupando il primo posto fra le case editrici nel periodo a cavallo fra ‘800 e ‘900. Cessazione dell’attività intervenuta nel 1938, e poi ripresa in altra forma societaria Per la prima volta fanno il loro ingresso le immagini creando scale di valori più articolati
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Il TCI e le guide rosse la nascita del Touring club Ciclistico Italiano costituito nell’albergo degli Angioli l’8 novembre 1894,da 57 gentiluomini,che si erano riuniti su invito del Consiglio Direttivo della Milano Società Velocipedistica,ma già con l’intenzione di fondare un’associazione turistica distinta dalla torinese Unione velocipedistica, a cui lasciano l’ organizzazione delle attività sportive. Ci sono industriali come Jonhson, Bertarelli, Riva; pubblicisti come Bianchi, Carugati, Magnasco; impiegati e funzionari come Guicciardi e Citterio; artefici come Venegoni e Brogli; un editore di musica, Ricordi; commercianti come Gorla e professionisti come dell’Oro, Forlanini, Albrighi, Luzzatto, Fioroni, Segrè. Nel 1900 assume l’attuale denominazione Questi valori accompagnavano e sostenevano un’attività volontaria e moderna,che faceva riferimento ai modelli delle associazioni similari inglesi e francesi.Il primo Touring Club era stato fondato in Gran Bretagna già nel 1878 e fu proprio il Cyclists’ Touring Club ad essere preso come modello, quale espressione del paese all’ avanguardia nel campo del turismo,insieme al Touring Club de France." E tuttavia l’azione del Touring Club Italiano non si esauriva in scopi immediati, ma presupponeva anche più larghi orizzonti ideali, e cioè la consapevolezza d’appartenere a un vasto ambito di civiltà che andava oltre i ristretti confini nazionali" (in:T.C.I. Milano 1894, La città che sale,Milano, 1994). Ciò ha fatto affermare a C. Ottaviano che si trattava di un’associazione "intermedia",come quelle esistenti negli Stati Uniti e del tutto mancanti nell’ Italia liberale
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Il TCI e le guide rosse
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Le guide rosse Un’impresa grandiosa: nei progetti iniziali il T.C.I. si proponeva di pubblicare 7 guide in alternativa alle “Baedeker” (che ne pubblicava 3). In seguito il progetto editoriale si ampliava e già la prima serie contava 16 volumi che descrivevano tutta l’Italia e le Colonie. La diffusione fu enorme ed in 16 anni vennero pubblicate oltre 6 milioni di copie Storicamente l'epopea delle "rosse" si può suddividere in 4 periodi facilmente identificabili in base alla grafica di copertina adottata : Periodo “A”- anni di pubblicazione dal 1914 al 1929; Periodo “B”- anni di pubblicazione dal 1930 al 1937; Periodo “C”- anni di pubblicazione dal 1938 al 1944; Periodo “D”- anni di pubblicazione dal 1945 ad oggi Esistono poi alcune serie particolari parallele alla “Guida rossa” ma che non fanno parte della collana ma vengono pubblicate in fasi particolari della storia del TCI: guida della Libia in 2 volumi (Tripolitania e Cirenaica) del 1923; la guida “Sui Campi di Battaglia” (dal 1927 al 1931); la Guida d'Italia per Stranieri (in francese, inglese, tedesco e spagnolo);
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Il TCI e le guide rosse Il grande protagonista è il presidente del TCI, Bertarelli Per la prima volta viene creata l’immagine turistica dell’Italia, rappresentata da uno strumento agile che riesce a dare un’immagine completa In particolare al sud che fino ad allora era rimasto estraneo o periferico A partire dal 1896 iniziano anche le guide regionali Con il fascismo cresce l’enfasi e l’esaltazione della nazione e dell’Italia
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Il TCI e le guide rosse Le caratteristiche:
l’uso dell’asterisco posto accanto a ciò che viene valutato interessante o rilevanti (valutazione di merito) La presenza di dati storici e topografici corredati di itinerari tipici che tendono a ricostruire il contesto e l’ambiente L’introduzione storica L’appendice bibliografica Gli autori sono specialisti o soci del TCI che risiedono nella zona, profondi conoscitori della storia e dei luoghi Totalità e neutralità dell’informazione Una guida che allo stesso tempo è catalogo ed inventario (forse un po’ noiosa ma indispensabile)
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Il pacchetto vacanze Thomas Cook 150 anni fa ca. inventò il pacchetto vacanza I numeri di Cook: 1.000 i giri del mondo che fece fare ad altrettanti turisti (a partire dal 1872 quando Verne pubblicò il “giro del mondi in ottanta giorni” 8 sterline il costo del primo tour organizzato il 17 luglio 1855 in Europa 14 giorni il viaggio di esordio a Pargi, bruxelles e Colonia turisti fecero riferimento a Cook per l’esposizione di Londra del 1851
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Il pacchetto vacanze L’intuizione di Cook si basava sulle ferrovie e sui canali che trasportando merci potevano trasportare; sfrutta le potenzialità insite nella rivoluzione dei trasporti e nell’abbreviazione dello spazio e del tempo. Inventò il “biglietto circolare” (integrando il viaggio treno/nave e superando il frazionamento nelle titolarità dei trasporti) ed il “coupon” divenuto poi il “traveller’s cheque. Integrò nella sua rete gli alberghi che dagli iniziali 200 arrivarono (1890) a quasi 1000 in tutto il mondo. Dal suo primo ufficio, Cook passò ad aprirne uno a New York (1871) ed altri 60 in tutto il mondo (1890 ca.) La sua attività era a metà fra AdV e T.O.: vendendo al dettaglio i viaggi ma anche progettando ed organizzando in modo autonomo. L’intero viaggio era così organizzato: collegamenti, orari, biglietti, cambio moneta, guide e programmi
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