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LA CONDIZIONE DEL MALATO
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L’ESPERIENZA DELLA MALATTIA
Ogni anno un gran numero di persone si ammala in ospedale e un numero molto superiore si ammala di malattie che non richiedono il ricovero. Inoltre malattia ed ospedale sono tra gli eventi probabili della vita per chiunque. Non è detto che durante la vita ci si ammali o che si venga ricoverati in ospedale, ma può accadere, la probabilità è alta specie in età matura e avanzata.
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LE REAZIONI DELLA MALATTIA
Leventhal spiega il modo con cui l’uomo reagisce alla malattia, attraverso il modello delle risposte parallele: sintomo L’uomo percepisce pericolo Risposta emotiva risposta cognitiva Paura si cerca di inquadrare il problema razionalmente Tentativo di controllarla si avviano strategie evitamento risoluzione
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Rogers ha individuato le modalità con cui il paziente riesce ad affrontare la malattia:
Perdita del senso di invulnerabilità; Fiducia nella sanità; Fiducia nella possibilità di accedere alla sanità.
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DECIDERSI A CONSULTARE IL MEDICO
Ci sono alcuni fattori che influiscono sulla decisione di andare o meno dal medico: Età del paziente: giovani adulti e persone di mezza età pensano che andare dal medico significhi mostrare le loro debolezze; Genere: le donne consultano più facilmente il medico; Tipi di sintomi: ci si rivolge al medico nel caso di sintomi più gravi ed evidenti; Attribuzione dei sintomi: si va dal medico più facilmente in caso di traumi o di contagio; si va dal medico più raramente se il sintomo è causato dalla vecchiaia o da un comportamento errato; Valutazione dell’impatto della malattia: non ci si rivolge al medico se si sottovaluta la malattia.
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LO STATUS DI MALATO La malattia introduce nella vita di chi si ammala cambiamenti significativi ammalarsi significa trovarsi in una situazione diversa da quella abituale il cambiamento è espresso in termini di status e ruoli, cioè le categorie usate per inquadrare l’individuo nel sistema sociale Secondo Parson esiste lo STATUS di malato allo stesso modo dello STATUS di medico o di insegnante. L’acquisto di STATUS di malato comporta che gli individui cominciano a trattarlo come si tratta un malato.
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Allo STATUS di malato sono collegati dei ruoli tipici
Allo STATUS di malato sono collegati dei ruoli tipici. Secondo Parson l’individuo è caratterizzato da due tratti fondamentali: ESONERO dagli impegni correnti: la sospensione dell’impegno sociale dura finchè c’è la malattia; DIPENDENZA: il paziente deve affidarsi ad altri, cioè i medici, che prendono decisioni sul proprio conto.
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VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA SITUAZIONE SOCIALE DEL MALATO
La situazione sociale del malato è caratterizzata da ambivalenza. ESONERO DIPENDENZA Il malato deve astenersi al malto si chiede di Dalle attività produttive affidarsi ad altri AMBIVALENZA AMBIVALENZA VANTAGGI Delegare la malattia ad esperti Delegare problemi psicologici VANTAGGI Rifugio da stress Godere di benevolenza SVANTAGGI Perdere libertà Assoggettarsi all’autorità di medici SVANTAGGI Essere esclusi dalla vita sociale Perdere peso sociale
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AMBIVALENZA NELLA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE
L’ambivalenza dello stato del malato si manifesta chiaramente quando medico e paziente comunicano. La comunicazione è asimmetrica, in cui il medico è in posizione di superiorità e il paziente è in evidente dipendenza. Ci sono vari elementi che testimoniano la simmetria: Il medico prende l’iniziativa; Il medico fa domande e il paziente risponde; Le domande del medico tendono a essere chiuse; La trama dell’intervista è chiara solo al medico; Il medico ha a disposizione il “terzo turno”; C’è context stripping.
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L’OSPEDALIZZATO La condizione dell’ospedalizzato è molto complessa e dura: SRADICAMENTO dalla vita quotidiana: gli interessi, gli impegni, le abitudini, vengono abbandonati per entrare nella routine della vita del paziente ospedaliero. SOGGEZIONE di perdita di potere e di sottomissione in cui il ricoverato viene gettato.
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CASI LIMITE: OSPEDALI CHE SONO ISTITUZIONI TOTALI
ISTITUZIONE TOTALE Termine introdotto da Goffman (1961) che fece un lavoro di osservazione nel grande ospedale di St. Elisabeths, a Washington (ospedale psichiatrico) Gli aspetti di istituzione totale assumono particolare rilievo nei reparti pediatrici, quando, cioè, ad essere ospedalizzati sono i bambini. SPERSONALIZZAZIONE
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DA COSA DIPENDE IL DISAGIO DELL’OSPEDALIZZATO?
Vari fattori concorrono a determinare lo sradicamento dal quotidiano, la sottomissione e la spersonalizzazione dei ricoverati: I regolamenti ospedalieri; Carenza di informazioni circa la propria malattia di cui il ricoverato dispone; Mentalità ispirata al paradigma biomedico degli operatori sanitari PARADIGMA BIOMEDICO Legata all’asimmetria tra medico e paziente; si parte dal presupposto che la salute sia assenza di malattia e che la malattia dipenda essenzialmente da fattori biologici.
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L’ESPERIENZA SOGGETTIVA DI ESSERE MALATI
Come viene vissuta soggettivamente la condizione del malato? Com’è da un punto di vista psicologico avere lo status del malato? La malattia differisce da altri eventi critici, come un lutto, la fine di un rapporto amoroso, per due ragioni: C’è radicale incertezza; Raccogliere la sfida è difficile. Al senso di insicurezza del malato concorre anche l’ATTENZIONE AUTOFOCALIZZATA
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C’E’ DAVVERO REGRESSIONE?
TEORIA DELLA REGRESSIONE Secondo alcuni la malattia ha fatto tornare il malato bambino. STUDI SOCIOLOGICI hanno messo in discussione l’ipotesi della regressione è la situazione che mette in crisi le normali capacità psicologiche di un adulto FREUD: il ritorno a stadi anteriori dello psichico (letteratura psicanalitica) Idea che il malato sia psicologicamente fragile e bisognoso di protezione
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MIGLIORARE LA CONDIZIONE DEL MALATO
Negli ultimi decenni si è capito che il malato è insicuro per la situazione che sta vivendo, non perché è fragile, ma perché non è reso partecipe alla gestione della sua malattia. Ci si è resi conto che sono troppe le cose che non vanno nella condizione di chi si ammala, e proprio per questo si sono presi dei provvedimenti sia a livello legislativo che organizzativo per migliorare la condizione del malato.
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IL MORIRE In ospedale possiamo trovare diversi tipi di pazienti:
MALATI ACUTI: sono coloro che prima stavano bene e che, una volta curati, vengono dimessi per tornare alla vita normale; MALATI CRONICI: sono coloro che non guariranno mai, ma si ricoverano con una certa frequenza per cure o accertamenti periodici; MALATI TERMINALI: sono malati che moriranno sicuramente entro un arco di tempo variabile, ma comunque breve (ore, giorni o mesi)
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KUBLER-ROSS Fu il primo ad effettuare delle ricerche sui malati terminali. Fin da subito Kubler-Ross si è reso conto che all’interno della struttura ospedaliera si vengono a creare delle situazioni di disagio tra il malato e il dottore; ciò può essere causato da un’IMPREPARAZIONE DEL PERSONALE nei confronti della morte. Il problema di fondo sta nel fatto che gli operato non sanno come relazionarsi con il malato terminale perché non riescono a cogliere la loro dimensione psicologica.
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Secondo Kubler-Ross il malato terminale, nell’accettare la morte, passa per diverse fasi:
RIFIUTO; RABBIA; CONTRATTAZIONE; DEPRESSIONE; ACCETTAZIONE.
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CRITICHE A KUBLER-ROSS
Le ricerche di Kubler-Ross sono state criticate da diversi studiosi. Le critiche più importanti che gli sono state fatte sono due: una riguarda gli stadi di adattamento (le persone non sempre passano per tutte e cinque gli stadi e non sempre li attraversano nell’ordine indicato da Kubler-Ross), l’altra riguarda i risultati operativi della ricerca: Il percorso individuato da Kubler-Ross, più che descrittivo è prescrittivo, ovvero non si limita a registrare come vanno di solito le cose, ma suggerisce come è bene che vadano. Kubler-Ross ritiene che alla morte ci si debba adattare perché è l’unico modo per morire sereni, ma si è visto che esistono diversi modi per affrontarla.
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