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VARIABILITA’ PREANALITICA TRATTAMENTO E CONSERVAZIONE DEI MATERIALI BIOLOGICI
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Variabilità preanalitica
L’importanza del corretto trattamento preanalitico come fase delicata dell’ intero processo di misura Fasi della manipolazione preanalitica: Trasporto e spedizione (intra ed extramurale) Accettazione dei materiali e verifica della loro idoneità Centrifugazione e sieratura Smistamento ai settori analitici Eventuale deproteinizzazione o altro trattamento Eventuale conservazione
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Trasporto e spedizione (intra ed extramurale)
Il corretto trasporto del materiale biologico è fondamentale per la riuscita delle determinazioni analitiche al fine di ridurre al minimo i rischi di errori nella valutazione Il trasporto dall’interno o dall’esterno della struttura addetta alla lavorazione del materiale biologico segue indicazioni diverse Il trasporto intramurale prevede il trasferimento del materiale dal sito di prelievo a quello di analisi e viene effettuato da infermieri o da personale specializzato che utilizzano provette o appositi contenitori sistemati in alloggiamenti idonei e accompagnati da fogli ed etichette di identificazione Nel trasporto extramurale invece si effettuano indagini molto specialistiche con l’uso di, per esempio, contenitori a tappo a vite infrangibili; contenitori a ghiaccio sintetico o azoto liquido, contenitori schermati per prodotti radioattivi
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Accettazione dei materiali e verifica della loro idoneità
L’addetto all’accettazione deve verificare che si siano mantenute e rispettate tutte le misure previste nelle manipolazione preanalitiche; in caso di non idoneità il campione deve essere respinto e richiesto l invio di nuovo materiale biologico
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Centrifugazione e sieratura Conservazione dei campioni biologici
Modalità di centrifugazione: Differenze di attesa del campione Differenze tra plasma e siero Differenze di tempi e velocità di centrifugazione Differenze tra campioni sterili e non Separazione del siero o plasma dal pellet cellulare
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Nel tempo che intercorre tra il momento della raccolta del materiale e l’esecuzione della analisi non vi devono essere variazione nella composizione e nella proprietà del campione Si può effettuare una prolungata conservazione solo nei casi di: Ripetizioni di analisi risultate imprecise Ripetizioni di test ad esito contrastante dal punto di vista fisiopatologico Ulteriori analisi a conferma di altri test o di una ulteriore ipotesi diagnostica Esecuzione contemporanea di analisi su campioni prelevati in tempi diversi
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Cause di alterazioni dei campioni biologici
I campioni biologici possono alterarsi per cause differenti e in tempi diversi, ecco perché occorre separare in tempi molto brevi la parte liquida dalla corpuscolata Le maggiori alterazioni sono di ordine fisico (cambiamento di stato per evaporazione, solubilità, adsorbimento, desorbimento e diffusione); chimico (effetto foto-chimico, denaturazione specie proteica, polimerizzazione e aggregazione); biologico (diversità tra lo stato metabolico all’interno dell’ organismo e il trauma delle condizioni ambientali diverse : spesso occorre attuare processi di refrigerazione o congelamento o di stabilizzazione in brevissimo tempo)
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Ulteriori accorgimenti per la conservazione dei campioni
TEMPERATURA Alcuni costituenti serici rimangono stabili a temperatura ambiente per 4 ore, o a 4 °C per 24 ore Occorre invece il rapido raffreddamento (miscela di acqua e ghiaccio), ma senza congelamento per analiti quali la gastrina, insulina e renina oppure ammoniaca e acido lattico LIOFILIZZAZIONE: E’ molto efficace per la conservazione di sistemi biologici delicati Viene molto usata dall’industria farmaceutica e di prodotti diagnostici
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MODIFICAZIONI DEL PH DEL MATERIALE BIOLOGICO:
Si ottiene con l’ aggiunta di sostanze tamponanti al fine di mantenere la stabilità chimica e la attività biologica dell’analita Un elemento biologico altamente modificabile sono le urine, specie quelle delle raccolte (24 ore) o quelle nelle quali occorre dosare catecolamine e acido vanilmandelico USO DI SOSTANZE CHIMICHE PARTICOLARI: Sono le cosiddette sostanze glicostatiche, quali il fluoruro e il monoiodoacetato accoppiati con EDTA che si usano per determinare la glicemia senza la separazione immediata del plasma dagli eritrociti
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SISTEMI COMPLESSI DI CONSERVAZIONE
Deproteinizzazione e raffreddamento per acido lattico e piruvico Glicostatici e raffreddamento per la conservazione del glucosio Alcalinizzazione con carbonato di sodio nelle urine Esclusione della luce e raffreddamento per le porfirine urinarie e per la bilirubina ematica Modificazione del pH e raffreddamento per la fosfatasi acida
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