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Prof.ssa Romina Vinci a.s
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L’inizio dell’Età Contemporanea
Si tratta di una serie di eventi che mette in discussione il vecchio sistema delle classi sociali, che fino al Settecento in Francia erano così suddivise: Primo stato CLERO 0,5% della popolazione Secondo Stato NOBILI 1,5% della popolazione Terzo Stato CONTADINI E OPERAI 89,5% della popolazione BORGHESI 8,5% della popolazione
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Un sistema fiscale iniquo
Non tutti i cittadini pagavano le tasse in ugual misura: Primo e Secondo stato (2% della popolazione) possedevano la maggior parte dei territori e dei beni immobili della Francia ma pagavano pochissime tasse Il Terzo stato(98% della popolazione) pagava la maggior parte di ciò che entrava nelle casse dello stato
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Lo Stato sta per fallire
Nel Settecento la Francia versa in una grave crisi economica, le tasse non sono sufficienti per pagare le spese statali, in particolare Le spese militari per le numerose guerre combattute Le spese per la gestione della Reggia di Versailles e per il mantenimento della nobiltà di corte che ivi trascorrevano parte dell’anno Spese dovute agli interessi che la Francia doveva restituire a coloro che avevano prestato denaro per far fronte alle guerre e alla gestione di Versailles
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La politica fiscale del sovrano
Il re Luigi XVI affida le gestione della finanza pubblica a Jacques Necker, affinché attui una riforma fiscale Ridurre i privilegi di Clero e nobiltà e far pagare anche a queste due classi sociali le tasse
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La convocazione degli Stati Generali
Primo e Secondo stato si rifiutano e chiedono la convocazione degli Stati Generali Il 5 maggio 1789 a Versailles, circa 1200 membri degli Stati generali si riuniscono, ma nasce un primo contrasto che riguarda il sistema di votazione: Primo e Secondo stato vogliono che si voti per Stato, in modo da vincere sicuramente per poter mantenere i propri privilegi Il Terzo stato chiede la votazione per testa, in modo che la più ampia rappresentanza possa avere maggiore potere decisionale
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Il re, per non inimicarsi l’Aristocrazia, scioglie l’assemblea
Il Terzo Stato, con alcuni rappresentanti del primo e del Secondo Stato, formò l’Assemblea Nazionale. Il re fece chiudere la stanza delle riunioni, ma l’Assemblea nazionale si trasferì nella Sala della Pallacorda e giura di uscirne solo dopo avere stilato una Nuova Costituzione per la Francia. È il 20 giugno 1789, e pochi giorni dopo l’Assemblea Nazionale inizia i lavori per redigere la nuova costituzione
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La presa della Bastiglia
Luigi XVI, sempre più intimorito dall’Assemblea licenzia Necker Raduna l’esercito per sciogliere l’Assemblea con la forza Parigi viene gestita da un Consiglio Rivoluzionario che prende il nome di Municipalità. La rivolta dilaga in tutta la Francia e viene creata la Guardia Nazionale, con lo scopo di smantellare l’organizzazione feudale in Francia Il popolo non è intenzionato a continuare a subire la monarchia ed esasperato dalla miseria crescente e dalle tasse sempre più alte, assale un luogo che ha un significato politico importante: la fortezza della Bastiglia. È il 14 luglio 1789
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La Dichiarazione dei diritti dell’Uomo e del Cittadino
Il 4 agosto 1789 l’Assemblea Nazionale Costituente vota un documento abolisce i privilegi feudali. Pochi giorni dopo viene emanato un documento che sancisce i diritti di LIBERTÀ, UGUAGLIANZA E FRATERNITÀ, basato sui principi dell’Illuminismo e che Abolisce le distinzioni basate sulla nascita Garantisce ai cittadini la libertà di associazione e di manifestazione del pensiero Dichiara la sovranità popolare È la Dichiarazione dei diritti dell’Uomo e del Cittadino
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Luigi XVI non si arrende alla perdita del suo potere assoluto e per l’ennesima volta raduna l’esercito a Versailles per difendere il vecchio regime I rivoluzionari invasero la reggia e costrinsero il re e la sua famiglia a trasferirsi a Parigi, sotto il controllo del popolo Nel 1791 tenta la fuga all’estero, ma viene bloccato e ricondotto a Parigi. Il re, dopo la fuga perde di credibilità e si diffonde sempre di più il pensiero di un gruppo politico, I GIACOBINI, sostenuti di Maximilien Robespierre
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MONARCHIA COSTITUZIONALE
La Francia diventa monarchia costituzionale Nel 1791 l’Assemblea Costituente stende una Costituzione che delinea una MONARCHIA COSTITUZIONALE che prevede la separazione dei tre poteri dello Stato. Potere legislativo: Affidato all’Assemblea legislativa, eletta ogni due anni Potere esecutivo: Affidato al re e ai ministri Potere giudiziario: Affidato ai magistrati, eletti direttamente dal popolo
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La legge fiscale Per sanare i conti venne emanata una legge fiscale, che imponeva delle tasse sui terreni, sui beni immobili e sui guadagno del commercio Furono soppressi gli ordini religiosi che non avevano utilità sociale e ne furono confiscati i beni. In cambio lo stato si impegnava a stipendiare i sacerdoti e a garantire il finanziamento delle spese di culto
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ASSEMBLEA LEGISLATIVA
L’Assemblea legislativa Una volta stilata la Costituzione, l’Assemblea nazionale Costituente si scioglie e lascia il posto alla ASSEMBLEA LEGISLATIVA Composta quasi esclusivamente da membri dell’alta borghesia, il proletariato ne era escluso. All’interno dell’assemblea nascono diverse correnti di pensiero, e ciascuna occupava una parte ben precisa dell’aula
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Giacobini: divisi in Foglianti Cordiglieri
Girondini, che difendono gli interessi della borghesia e sono progressisti Montagnardi: favorevoli a riforme profonde Sedevano alla sinistra del presidente Conservatori favorevoli alla monarchia. Sedevano alla destra del presidente Estremisti, sostenevano rivendicazioni sociali radicali, come l’eliminazione della proprietà privata Sedevano all’estrema sinistra del presidente Al centro vi era la Palude, deputati che non avevano un programma ben preciso e che votavano talvolta per la Destra e talvolta per la Sinistra
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La Francia e la guerra contro Austria e Prussia
Austria e Prussia erano preoccupate perché temevano che anche nei loro paesi si diffondesse l’idea della monarchia costituzionale. In Francia le varie fazioni sostengono una eventuale guerra per diverse ragioni Il re si augura che una sconfitta della Francia possa riportare l’assolutismo I moderati consideravano la guerra un modo per verificare la lealtà del re Gli estremisti vedono la guerra come un modo per portare la libertà a tutti i popoli d’Europa
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Il 20 aprile 1792 venne dichiarata guerra all’Austria
Inizialmente la Francia subì numerose sconfitte e i prussiani, che si erano schierati a favore dell’Austria, entrarono in suolo francese Il popolo francese vede nelle sconfitte un complotto del clero e dell’aristocrazia per far ritornare il re, perciò il 10 agosto 1792 assalì la residenza del re, che venne arrestato e deposto dalle sue funzioni
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viene proclamata la Repubblica francese
La caduta della monarchia Venne istituita la Convenzione Nazionale, un nuovo organismo di governo repubblicano. Il 21 settembre 1792 viene proclamata la Repubblica francese e viene decretata la fine della monarchia in Francia, durata più di 1000 anni. Anche il parlamento cambia assetto e scompaiono i Foglianti
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Il re venne accusato di tradimento e condannato a morte il 21 gennaio 1793.
Alla fine dello stesso anno venne condannata a morte anche la moglie Maria Antonietta
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Si riuniscono nella PRIMA COALIZIONE contro la Francia
I sovrani degli altri stati sono preoccupati perché le idee repubblicane si diffondono sempre di più in tutta Europa Austria Prussia Russia Inghilterra Spagna Olanda Regno di Sardegna Stati italiani Si riuniscono nella PRIMA COALIZIONE contro la Francia Nel frattempo, in Vandea, scoppia una rivolta controrivoluzionaria scatenata dal peggioramento delle condizioni di vita della popolazione in seguito agli anni della rivoluzione.
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La dittatura All’interno della convenzione vennero creati due organismi: Tribunale rivoluzionario Con il compito di controllare e arrestare coloro che fossero sospettati di tramare contro la Repubblica (ad esempio nobili che non dimostravano di essere diventati sostenitori della Repubblica) Comitato di salute pubblica L’organo di controllo del potere dittatoriale
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Venne decretato l’arruolamento di massa di tutti i cittadini
Venne riorganizzato l’esercito Vennero imposte nuove tasse ai ceti più ricchi Fu stabilito il prezzo di alcuni beni di prima necessità La costituzione del 1793 istituì il suffragio universale maschile senza distinzione di censo L’istruzione di base gratuita Il diritto di insurrezione contro gli stati tirannici
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Il Terrore Terrore: Periodo che va dal settembre 1793 a luglio 1794
Maximilien Robespierre Animato da forte spirito patriottico Salva la Francia dall’invasione della Coalizione È responsabile della morte di circa persone, tra cui molti ex compagni di partito (Danton, Marat)
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fine della sua dittatura
Dopo un iniziale successo, la politica di Robespierre genera malcontento nella popolazione perché Con l’aumento delle tasse scontenta i borghesi che lo avevano inizialmente sostenuto I ceti più poveri avevano un salario fissato per legge che non era sufficiente a sopravvivere L’abolizione del culto cattolico provoca un malcontento soprattutto nelle campagne Si diffonde una certa ostilità nei suoi confronti 27 luglio 1794 : fine della sua dittatura non appena l’esercito francese presenta dei successi nei confronti della Coalizione.
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La fine della Rivoluzione e il Direttorio
Con la morte di Robespierre I moderati prendono il potere all’interno della Convenzione Il Comitato di Salute pubblica viene soppresso Viene abolito il calmiere sui prezzi, che però ha conseguenze negative sul popolo, che provocò una sommossa Viene riscritta una nuova Costituzione, più moderata, e che entrò in vigore nel 1795 Potere esecutivo affidato a un Direttorio di 5 membri Potere legislativo affidato a Consiglio dei Cinquecento Consiglio degli Anziani
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Alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino fu introdotta una sezione relativa ai doveri Fu eliminato il suffragio universale maschile Potevano votare solo i ceto borghesi possidenti Finisce un periodo crudele ma muoiono le speranze della classe sociale più umile di poter arrivare al potere Ad uscirne vittoriosa è la classe sociale della borghesia, che oltre al potere economico ora è in possesso anche del potere politico e non voleva condividere i vantaggi ottenuti attraverso la Rivoluzione con le classi più povere
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