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PubblicatoArtemisia Sorrentino Modificato 9 anni fa
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CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Lezione n. 13 II SEMESTRE A.A Facoltà di Scienze Politiche
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I limiti del modello IS-LM
13.1 I limiti del modello IS-LM · I limiti del modello sono insiti nelle ipotesi semplificatrici In particolare, l’assunzione di prezzi costanti (le imprese siano disposte ad offrire – ad un dato livello di prezzo – qualsiasi quantità) può essere accettata solo nel breve periodo · Nel medio periodo è impossibile sostenere la costanza dei prezzi Prezzi costanti sono compatibili solo con costi costanti Costi costanti implicano salari costanti La determinazione dei salari (e dei costi) avviene nel Mercato del lavoro
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Schemi alternativi di mercato del lavoro
13.2 Schemi alternativi di mercato del lavoro Nel mercato del lavoro, in equilibrio, si determinano il livello dell’occupazione e il saggio di salario Il modello neoclassico di mercato del lavoro assume che: - Vi sia competizione perfetta nel mercato dei beni e dei fattori produttivi - Il salario, perfettamente flessibile, equilibra il mercato del lavoro In un contesto non perfettamente concorrenziale Il salario è tendenzialmente rigido verso il basso La rigidità del salario può dar luogo ad equilibrio con disoccupazione
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13.3 Lo schema neoclassico L’impresa che massimizza i profitti domanda lavoro sino al punto in cui il prodotto marginale del lavoro (in valore) è uguale al costo marginale del lavoro (il salario reale) - Aumenti del salario reale riducono la domanda di lavoro I lavoratori offrono lavoro in funzione diretta del salario reale L’equilibrio nel mercato del lavoro si determina dall’interazione fra domanda ed offerta di lavoro Il salario, perfettamente flessibile, porta sempre in equilibrio domanda ed offerta di lavoro - Non c’è spazio per una disoccupazione di lungo periodo - Un eventuale disoccupazione di lungo periodo è volontaria
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Schema neoclassico del mercato del lavoro Rappresentazione grafica
13.4 Schema neoclassico del mercato del lavoro Rappresentazione grafica W/P Occupazione Lo Ld W/Pe N Disoccupazione
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Il comportamento delle imprese in un contesto oligopolistico
13.5 Il comportamento delle imprese in un contesto oligopolistico In oligopolio le imprese adottano comportamenti collusivi o strategici Per far fronte a riduzioni di domanda non si riducono i prezzi, ma il livello della produzione Le imprese riducono l’organico in risposta ad una diminuzione della domanda dei beni o servizi La domanda di lavoro è una domanda derivata Una carenza di domanda riduce l’impiego dei fattori produttivi Le imprese riducono il numero di lavoratori Riduzione del numero di assunzioni associata ad un aumento dei licenziamenti.
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13.6 Equilibrio del mercato del lavoro in un contesto non concorrenziale Ipotesi: i salari sono rigidi verso il basso W = salario nominale La curva di offerta di lavoro è orizzontale in corrispondenza del salario contrattuale Il salario cresce solo quando si raggiunge la zona della piena occupazione
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13.7 Alcune definizioni Forza lavoro = occupati + disoccupati in cerca di lavoro L = N U Tasso di disoccupazione = disoccupati / forza lavoro u = U / L Tasso di partecipazione = forza lavoro / popolazione lav
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La determinazione dei salari in un mercato non concorrenziale
13.8 La determinazione dei salari in un mercato non concorrenziale La fissazione dei salari segue modalità e regole diverse a seconda dei diversi contesti istituzionali · Contrattazioni bilaterali tra datore di lavoro e lavoratori · Contratti collettivi: i salari vengono contrattati tra i sindacati e le imprese. La contrattazione collettiva avviene a livello aziendale industriale nazionale
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Contrattazione salariale
13.9 Contrattazione salariale · Il potere contrattuale di un lavoratore dipende da due fattori: - quanto costoso sarebbe sostituire il lavoratore nel caso di interruzione del rapporto lavorativo - quanto difficile sarebbe per il lavoratore trovare un altro lavoro · Due implicazioni: - Il potere contrattuale di un lavoratore dipende dalla natura del lavoro e dalle competenze richieste. - Il potere contrattuale di un lavoratore dipende dalle condizioni del mercato - Fattori istituzionali (diversi tra Paesi) - Livello di disoccupazione
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Elementi generali della determinazione dei salari
13.10 Elementi generali della determinazione dei salari I salari dipendono dalle condizioni prevalenti del mercato del lavoro (fattori istituzionali e livello occupazionale) Quanto più è basso il tasso di disoccupazione, tanto maggiori sono i salari In presenza di bassa disoccupazione le imprese entrano in concorrenza per accaparrarsi i lavoratori disponibili · Generalmente, i lavoratori ricevono un salario superiore al proprio salario di riserva · Il salario di riserva è il salario che rende i lavoratori indifferenti tra lavorare e non lavorare Anche in presenza di disoccupazione il salario risulta più elevato rispetto al salario di riserva
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Elementi generali della determinazione dei salari
13.11 Elementi generali della determinazione dei salari La rigidità del salario impedisce l’aggiustamento del mercato ed il raggiungimento del pieno impiego ·Perché in presenza di disoccupazione i salari non si riducono? - Le imprese non vogliono ridurre i salari al di sotto di un certo livello - Le imprese non possono ridurre i salari al di sotto di un certo livello ·La prima tipologia di spiegazione è illustrata dalla teoria dei salari di efficienza ·La seconda tipologia è riconducibile ai modelli di contrattazione salariale e al modello “insider-outsider”
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13.12 Salari di efficienza · Le teorie dei salari di efficienza legano la produttività o l’efficienza dei lavoratori al salario percepito. - Due sono i presupposti: L’impresa non è in grado di controllare con precisione la produttività dei lavoratori (asimmetria informativa) Il salario influenza la produttività Le imprese potrebbero voler pagare salari superiori per incentivare la produttività dei lavoratori La riduzione del salario, riducendo la produttività del lavoro influenza negativamente il CUP
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Il modello insider-outsider
13.13 Il modello insider-outsider · Un’ulteriore teoria proposta per spiegare la rigidità verso il basso dei salari è quella che contrappone gli interessi degli occupati (insider) a quelli dei disoccupati (outsider) · Gli insider dispongono di maggiore esperienza lavorativa e di protezione sindacale · Le imprese sono restie a sostenere elevati costi di turnover Gli insider, sfruttando il loro potere contrattuale, impediscono l’ingresso degli outsider (impediscono la potenziale concorrenza dei lavoratori disoccupati) Ostacolando la potenziale concorrenza degli outsider si impedisce la contrazione del salario
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