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Quali strategie per un insegnamento scientifico efficace?

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Presentazione sul tema: "Quali strategie per un insegnamento scientifico efficace?"— Transcript della presentazione:

1 Quali strategie per un insegnamento scientifico efficace?
Emilio Balzano Università degli Studi di Napoli Federico II

2 Complessità / piani correlati su cui intervenire
Insegnamento, formazione iniziale e sviluppo professionale, competenze disciplinari, capacità di comunicazione …. progettazione e gestione delle attività, valutazione apprendimento-insegnamento, progettazione scelta di ambienti... Sperimentazione /ricerca-azione /rapporto con la ricerca Apprendimento, come si apprende, cosa già si conosce, il comprendere, la costruzione delle competenze Curriculum, Contenuti, il curriculum non è una collezione di attività è articolato in ambiti e livelli, ad esempio, concetti unificanti, scienza come indagine, scienze fisiche, scienza della vita, Terra e spazio, scienza e tecnologia, storia e natura della scienza Valutazione consistenza e scelta dei metodi di valutazione, formativa e sommativa scienza. Sistema educazione, qualità per tutti, coerenza delle scelte politiche, rapporto con comunità scientifica, coordinamento tra azioni di diverse agenzie; responsabilità individuali e collettive, ecc. Intervento-Processo che coinvolge molti attori e richiede molti anni

3 Lingua linguaggio naturale e linguaggio scientifico
Matematica formalizzazione, costruzione di modelli Tecnologia, scelta, opportunità, vincoli Arte Contesti-Approcci-Strategie Formale/Informale Qualitativo/Quantitativo

4 “ … non può imparare a dominare la geografia della regione uno che percorra un paese così lentamente da dimenticarne una parte quando arriva all’altra” (L. Wittgenstein, Osservazioni sopra i fondamenti della matematica)

5 matematica e fisica modello e modellizzazione molteplicità di modelli linguistici… multirappresentazione corpo e apprendimento, linguaggio e movimento significato delle parole, definizioni, condivisione, strategie metacognitive

6 geometria e aritmetica innate
“Il cervello del bambino non è una spugna, è un organo già strutturato che impara soltanto ciò che è in risonanza con le sue conoscenze anteriori” (Dehaene) sperimentazioni didattiche curricolo di matematica, curricolo di fisica esempi sul movimento

7 “Il modello matematico è la rappresentazione formale di idee o conoscenze relative a un fenomeno”
“Le idee che entrano in gioco sono in primo luogo relative a ciò che si vuole descrivere… il fenomeno non contiene la legge… la traduzione matematica non è immediata” “Lo scopo stesso dell'attività cognitiva è di simulare il reale percepito costruendo un'analogia mentale (la rappresentazione) e di simulare il reale concepito elaborando un “analogon” ideale (la teoria)” "… può accadere tutto ciò che non sia proibito… le leggi fisiche sempre più ci appaiono essere l'espressione di vincoli, la formulazione di proibizioni, o la richiesta di compatibilità, piuttosto che la manifestazione di istruzioni coercitive che impongono comportamenti prevedibili in ogni dettaglio"

8 Il moto Il movimento dà forma al linguaggio, sequenze e causalità
capacità spaziale, “permanenza dell’oggetto” nei neonati (posizione e traiettoria) materialità, linguaggio che evoca… l’approccio tradizionale e le difficoltà di a/i come aiutare a comprendere l’uso mirato delle tecnologie

9 Le sperimentazioni e gli esempi presentati hanno finora coinvolto:
bambini e ragazzi di scuole di tutti i livelli (dalla scuola dell’infanzia fino agli ultimi anni della secondaria superiore); studenti dei primi anni dell’università dei corsi di laurea in fisica e in matematica; visitatori a Futuro Remoto e a Città della Scienza; insegnanti nella formazione iniziale (scuole di specializzazione all’insegnamento) e in servizio (scuole di perfezionamento in didattica della matematica e della fisica). Tesi di laurea, tesine per la maturità

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11 Cooperazione nell’apprendimento (in gruppo, in rete…) e nell’insegnamento (progettazione, valutazione…) Gioco - Coinvolgimento Emotivo- Esplorazione Attiva - Studio Formale e Fenomenologico - Realizzazione di Esperimenti- Modellizzazione Integrazione laboratorio tradizionale- oggetti di uso comune - trasduttori online - simulazione/animazione - rete

12 contesti formali e informali
Moto di persone, immagini, traiettorie, leggi orarie, velocità contesti formali e informali

13 con i bambini (materna ed elementare)
forme delle traiettorie (in due dimensioni, circonferenze, ellissi, spirali, ecc. ) leggi orarie (per il moto in una dimensione, “montagne” più o meno “alte” allontanandosi e avvicinandosi alla telecamera; per realizzare più “montagne” più o meno ravvicinate andando più volte avanti e indietro nello stesso intervallo di tempo; per realizzare forme particolari, ad esempio “U” e “V” (anche capovolte) per controllare le inversioni di moto sulla stessa traiettoria, ecc.) con i ragazzi delle scuole medie lettura dei grafici con una valutazione delle distanze in gioco e delle velocità medie con i ragazzi delle medie superiori la correlazione tra grafici temporali nel moto in una dimensione e la formulazione analitica di alcune traiettorie per il moto in due dimensioni con gli insegnanti aspetti disciplinari e gestione didattica delle esperienze proposte

14 piani correlati la percezione senso-motoria (la persona che cammina osserva in tempo reale la costruzione del grafico cinematico e può modificare (“aggiustare”) il proprio camminare in base al feedback che riceve) che permette di “vivere” e dare significato a grafici, concetti e operazioni matematiche; il coinvolgimento emotivo (le esperienze sono realizzate in grande gruppo, utilizzando un grande schermo e coinvolgendo l’intera classe in attività che emozionano e divertono mentre si impara condividendo significati e “scoperte”); la rappresentazione grafica e la multirappresentazione di fenomeni e concetti (più grafici dello stesso moto sono spesso da interpretare insieme, ad esempio quelli di posizione, velocità accelerazione e quello dello spazio delle fasi, le funzioni sono rappresentate in forme diverse, ecc.);

15 moto in due dimensioni con basso attrito

16 Scheda studente 1/3 Messa in piano orizzontale della tavola e studio del moto rettilineo uniforme La messa in piano (seguendo le indicazioni date) può essere fatta in due fasi: il disco posto al centro non tende a muoversi; realizzando dei moti con traiettorie con buona approssimazione rettilinee nelle diverse direzioni e controllando la distanza tra le tracce (tra i loro centri) per individuare eventuali inclinazioni. Per lo studio del moto rettilineo a velocità quasi costante si suggerisce di lavorare con la frequenza pari a 10 Hz. In questo caso l’intervallo di tempo da associare alla distanza tra due tracce successive è di 0,1 s. Le misure di tempo sono considerate con errore trascurabile rispetto a quelle della distanza (con errore massimo pari a 1 mm). Per alcuni moti determinare la velocità media su un percorso lungo e confrontare la velocità media iniziale con quella finale. Attenzione. Siamo interessati allo studio del moto dopo la spinta!

17 Scheda studente 2/3 Moto in discesa lungo il piano inclinato.
Procedere come da indicazioni date in modo da inclinare la tavola solo lungo una direzione. Il piano inclinato che abbiamo così realizzato è rappresentato da un triangolo rettangolo con altezza h (misurata con il calibro) e ipotenusa l=590 mm. Realizzare un moto in discesa. Costruire una tabella con tempo, posizione, velocità media, accelerazione media. Confrontare l’accelerazione determinata sperimentalmente con quella del moto uniformemente accelerato che in assenza di attrito è aattesa= g* h/l.

18 Scheda studente 3/3 Moto quasi parabolico
Lanciare dal basso verso l’alto il disco in modo da ottenere traiettorie quasi paraboliche. Realizzare e registrare, due “quasi parabole”: una “larga” e una “stretta”. Studiare per ciascuna parabola il moto della componente orizzontale x=x(t) e di quella verticale y=y(t) proiettando i centri delle tracce sui due assi: l’asse y ha la direzione del bordo laterale del foglio, l’asse delle x (perpendicolare a y) è tangente alla "quasi parabola" nel vertice. Per ciascuno dei due moti calcolare: a)l’accelerazione in salita e in discesa; b)la media aritmetica delle due accelerazioni; c) la loro semidifferenza. Cosa si otterrebbe in assenza di attrito?

19 moto “parabolico”

20 moto parabolico Simulazione-modellizzazione con Interactive Physics
esperimento con il lanciatore-Pasco

21 Moto dei due alianti accoppiati elasticamente

22 Rototraslazione- Cicloide

23 Cicloide, pendolo cicloidale, …

24 Oscillatore armonico, esperimento, simulazione

25 accelerazione costante e urti

26 situazioni sperimentali non immediatamente interpretabili anche da adulti
competenze matematiche (derivazione, integrazione… )decisive per chiarire diversi aspetti fisici f=ma) ridondanza e multirappresentazione concetto dinamico di funzione (covarianza, correlazione…

27 un pallone da calcio che rimbalza sul pavimento
rimbalzo pallina esperimento, simulazione, modello f/m, discreto - continuo un pallone da calcio che rimbalza sul pavimento una palla di spugna contro il pavimento e contro il piano della scrivania un pallina da ping contro il pavimento e contro il piano della scrivania un palloncino gonfiato contro il pavimento, contro la sabbia una sferetta di acciaio contro il pavimento, contro la sabbia, contro una spessa lastra di vetro una pallina di gomma piena contro il pavimento una pallina di neoprene contro il pavimento ……….. la quota raggiunta dopo un urto dipende dalla velocità iniziale (una palla di gomma piena può raggiungere dopo l’urto una quota maggiore di quella iniziale) la quota raggiunta dopo l’urto dipende dall’elasticità e dalla velocità con cui la palla urta

28 rimbalzo pallina esperimento, simulazione, modello f/m, discreto - continuo

29 rimbalzo pallina esperimento, simulazione, modello f/m, discreto - continuo

30 Le tecnologie non sono sussidi
La mancanza di consapevolezza degli effetti di qualsiasi forza è disastrosa, soprattutto se si tratta di una forza che noi stessi abbiamo creato. Mc Luhan

31 Le tecnologie nella didattica
Le diverse applicazioni delle nuove tecnologie nello studio delle scienze e della matematica non sono neutrali Con caratteristiche, potenzialità, vincoli …: formano, condizionano il nostro pensiero, l’immagine che abbiamo della scienza, l’dea che ci facciamo di concetti, aiutano a costruire abilità e competenze diverse…

32 nuove tecnologie Le diverse nuove applicazioni, i diversi sistemi, non sono semplici sussidi didattici. Sono piuttosto luoghi-sistemi in cui si sviluppano nuovi modi apprendere e di comunicare. Sono nuovi laboratori di conoscenze ed esperienze. Come si costruiscono concetti e metodi di indagine? Contenuto e processo di comunicazione e di indagine non si identificano. Non è possibile identificare contenuti informativi e conoscenze

33 esperimenti in tempo reale
Problemi / opportunità: rapporto tra discreto e continuo modellizzazione “nascosta” non correlazione puntuale tra grafici “derivati” rumore analisi degli errori non standard

34 opportunità, potenzialità, vincoli
Per sviluppare un atteggiamento critico occorre conoscere principio di funzionamento, modo di elaborare …

35 opportunità, potenzialità, vincoli

36 opportunità, potenzialità, vincoli

37 Per una modellizzazione didatticamente significativa
non dovremmo rigettare alcuna tecnologia, alcun sistema dovremmo imparare a riconoscere potenzialità e vincoli senza identificarci in una di esse dovremmo imparare a progettare attività che integrano…

38 giochi con le ombre (affinità)

39 con il piano inclinato

40 Escher e la matematica Riflessioni Ricorsività Prospettiva Iterazione
Ricoprimenti Ordine e caos Evoluzione/Metamorfosi

41 Percorso sulla matematica di Escher- Drammatizzazione

42 Curricolo di Fisica Progetto Nazionale (PRIN-F21)
Aree fenomenologiche Concetti e Processi unificanti Modelli di Percorsi Esempi Valutazione Area tematica “Macchine e meccanismi, sistemi, processi e modelli”

43 Macchine e meccanismi, sistemi, processi e modelli
evidenziare gli aspetti fisici della tecnologia che sono indispensabili per una formazione di base lavorare per costruire competenze articolate che permettano cogliere la trasversalità dell’informatica e della matematica nell’analisi e nella modellizzazione di fenomeni

44 Macchine e meccanismi, sistemi, processi e modelli
Macchina come sistema (interazione tra le parti) stato e trasformazione, Ingranaggi, Logo (Scuola di base), Macchine e motori ( bicicletta, tachimetro, GPS…) Applicazioni tecnologiche, macchine di uso quotidiano Sistema di regolazione della temperatura (umano-artificiale) Il sistema Terra: Gaia Trasduzione e strumenti di misura, Sensori e trasduzione in processi, Feedback, controllo e regolazione, Tempi di risposta e di rilassamento Macchine e motori ( bicicletta, tachimetro, GPS, risuonatori….) Risolutori automatici - macchine matematiche (geometria - numerico…..) Sistema di acquisizione e di elaborazione dati (ad esempio rivelare-registrare il moto con il sistema MBL, studiando la catena di acquisizione e di elaborazione, funzionamento del sonar, campionamento scelto, elaborazione delle grandezze derivate: dal tempo alla distanza alla velocità….si possono chiarire concetti come velocità media e istantanea…. Si può lavorare sul suono, sulle onde , sulla conversione analogico-digitale) Simulatori e modellizzatori (StarLogo, Stella, Foglio Elettronico, Interactive Physics) studiati per le loro caratteristiche…

45 linguaggio naturale : “immersione” in contesti in cui sono contemporaneamente presenti l’esperienza e i fatti e gli oggetti a cui le parole si riferiscono linguaggio fisico-matematico: impegno e sistematicità costringendoci ad adeguarci a tecniche formali “non naturali” comprendere è un processo complesso che coinvolge diverse funzioni e le strategie di insegnamento devono essere flessibili e mirate … occorre che si entri in risonanza

46 Concetti e Processi Unificanti
NSES Contenuti K-12 Concetti e Processi Unificanti Come risultato tutti gli studenti devono sviluppare conoscenze e abilità legate ai concetti e ai processi: Sistemi, ordine, organizzazione Evidenze, modelli, interpretazioni, teorie Conservazioni, invarianze, cambiamenti e misura Evoluzione ed equilibrio Forma e funzione


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