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PubblicatoFederica Poletti Modificato 9 anni fa
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LEO KANNER Disturbi autistici del contatto affettivo (1943) (liberamente tratto da “L’autismo – spiegazione di un enigma” - Uta Frith – 1996)
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LEO KANNER Disturbi autistici del contatto affettivo (1943)
“Il disturbo fondamentale più evidente… è l’incapacità dei bambini di rapportarsi nel modo usuale alla gente e alle situazioni sin dai primi momenti della vita”
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LEO KANNER Disturbi autistici del contatto affettivo (1943)
“Vi è sin dall’inizio un estremo isolamento autistico che, per quanto possibile, trascura, ignora, taglia via tutto ciò che viene al bambino dall’esterno”
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LEO KANNER Disturbi autistici del contatto affettivo (1943)
“(il bambino) ha una buona relazione con gli oggetti; è interessato ad essi, può giocare con essi felicemente per delle ore… la relazione del bambino con la gente è del tutto differente… un profondo isolamento domina tutto il comportamento”
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LEO KANNER Disturbi autistici del contatto affettivo (1943)
“I rumori e i movimenti del bambino e tutte le sue prestazioni sono così monotonamente ripetitive quanto lo sono le sue espressioni verbali. Vi è un limite netto alla varietà delle sue attività spontanee. Il comportamento del bambino è governato da un desiderio ansiosamente ossessivo di conservare la ripetitività”
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LEO KANNER Disturbi autistici del contatto affettivo (1943)
”… allora dobbiamo assumere che questi bambini siano venuti al mondo con una incapacità innata di formare il consueto contatto affettivo, fornito biologicamente, con le persone, proprio come altri bambini vengono al mondo con handicap fisici o intellettivi innati”
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