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GRUPPI IN UNETÀ IN TRANSIZIONE G. Carmelita Russo G. Trovato A. Frasca.

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Presentazione sul tema: "GRUPPI IN UNETÀ IN TRANSIZIONE G. Carmelita Russo G. Trovato A. Frasca."— Transcript della presentazione:

1 GRUPPI IN UNETÀ IN TRANSIZIONE G. Carmelita Russo G. Trovato A. Frasca

2 QUALE RUOLO PER LA PSICOTERAPIA ? Oltre il linguaggio dei sintomi (F. Fasolo) ridurre la somatizzazione e aumentare la mentalizzazione; Oltre il linguaggio dei sintomi (F. Fasolo) ridurre la somatizzazione e aumentare la mentalizzazione; Offrire un contesto relazionale nel quale dare senso allesperienza anoressica / bulimica; Offrire un contesto relazionale nel quale dare senso allesperienza anoressica / bulimica; Istituire una relazione che permetta di rinunciare alle condotte anoressico-bulimiche in quanto tentativo di autoterapia e di ri- connotarle come patologiche; Istituire una relazione che permetta di rinunciare alle condotte anoressico-bulimiche in quanto tentativo di autoterapia e di ri- connotarle come patologiche; Ri-organizzare il Sé allinterno di rappresentazioni evolute della propria vita relazionale; Ri-organizzare il Sé allinterno di rappresentazioni evolute della propria vita relazionale; Promuovere la maturazione di unautonomia personale non fittizia e reali processi di svincolo. Promuovere la maturazione di unautonomia personale non fittizia e reali processi di svincolo.

3 QUALE SETTING PER LA PSICOTERAPIA ? Valutare la capacità dei soggetti di sostenere linevitabile conflittualità implicita nel lavoro di ricostruzione del Self; Ci sono limiti (psicopatologici, di età, di risorse, di contesto, di progettualità…) che costituiscono controindicazione alla psicoterapia analitica (individuale o di gruppo) e indirizzano alla terapia familiare e/o di rete, ovvero a interventi prevalentemente supportivi; Limite relativo allinserimento in gruppo analitico è una organizzazione del Self centrata sulla relazione genitoriale e in cui il gruppo dei pari costituisce una intollerabile minaccia (es. molti soggetti psicotici o borderline).

4 GRUPPO PERCHE… … luogo di relazione, scambio affettivo, condivisione e universalizzazione dei problemi (Yalom);… luogo di relazione, scambio affettivo, condivisione e universalizzazione dei problemi (Yalom); … in gruppo le differenze individuali sono riconosciute, evidenziate, promosse (Ustica);… in gruppo le differenze individuali sono riconosciute, evidenziate, promosse (Ustica); … in gruppo il rapporto Io-Altro si ripropone come alternativa al gruppo familiare interno, spesso saturo o assente;… in gruppo il rapporto Io-Altro si ripropone come alternativa al gruppo familiare interno, spesso saturo o assente; … il gruppo dei pari è una fisiologica dimensione esistenziale in adolescenza;… il gruppo dei pari è una fisiologica dimensione esistenziale in adolescenza; … spazio co-narrativo: sentendovi raccontare le vostre storie, comincio a capire che anche la mia storia può cambiare.… spazio co-narrativo: sentendovi raccontare le vostre storie, comincio a capire che anche la mia storia può cambiare.

5 2 ESPERIENZE PARALLELE DI GRUPPO ANALITICO (Dinamico-Clinico) PER PRE-ADOLESCENTI ED ADOLESCENTI Piccolo gruppo chiuso monogenere e monosintomatico; Piccolo gruppo chiuso monogenere e monosintomatico; Durata di un anno; Durata di un anno; Sedute di gruppo a cadenza settimanale di 90 assieme a sedute individuali una tantum (di supporto al lavoro gruppale) e nel caso del gruppo con pre-adolescenti 3 incontri di gruppo con tutti i genitori delle partecipanti; Sedute di gruppo a cadenza settimanale di 90 assieme a sedute individuali una tantum (di supporto al lavoro gruppale) e nel caso del gruppo con pre-adolescenti 3 incontri di gruppo con tutti i genitori delle partecipanti; Numerosità ed età dei membri del gruppo; Numerosità ed età dei membri del gruppo;

6 2 ESPERIENZE PARALLELE DI GRUPPO ANALITICO (Dinamico-Clinico) PER PRE-ADOLESCENTI ED ADOLESCENTI Il gruppo dei genitori sembra aver svolto unimportante doppia funzione terapeutica: motivare e confermare le figlie (loro lavorano con noi); denotare il confine generazionale (a questo proposito, è interessante notare che le ragazzine hanno chiesto espressamente che i genitori non si incontrassero nello stesso spazio fisico utilizzato per il loro gruppo).

7 2 ESPERIENZE PARALLELE DI GRUPPO ANALITICO (Dinamico-Clinico) PER PRE-ADOLESCENTI ED ADOLESCENTI Staff clinico; Staff clinico; Conduzione semidirettiva: la funzione analitica è subordinata alla responsabilità terapeutica e prevalgono interventi connettivi, gestionali, esortativi e riformulativi (Pontalti 1998); Conduzione semidirettiva: la funzione analitica è subordinata alla responsabilità terapeutica e prevalgono interventi connettivi, gestionali, esortativi e riformulativi (Pontalti 1998); Processo fluttuante tra il qui e ora e il lì e allora, tra la dinamica di gruppo e il focus individuale; Processo fluttuante tra il qui e ora e il lì e allora, tra la dinamica di gruppo e il focus individuale; Ricerca: protocollo costituito da strumenti atti a misurare gli esiti ed il processo gruppale; Ricerca: protocollo costituito da strumenti atti a misurare gli esiti ed il processo gruppale;

8 Il processo del gruppo dinamico-clinico Prima fase: la fondazione La matrice pre-esistente, istituita sul sintomo, facilita lavvio della comunicazione ma invade e satura il campo del gruppo, così come paralizza levoluzione individuale; La matrice pre-esistente, istituita sul sintomo, facilita lavvio della comunicazione ma invade e satura il campo del gruppo, così come paralizza levoluzione individuale; Il gruppo si fonda come rifugio sicuro (illusione gruppale); Il gruppo si fonda come rifugio sicuro (illusione gruppale); Seconda fase: la conflittualizzazione Si aprono varchi di pensiero sul significato del sintomo; Si aprono varchi di pensiero sul significato del sintomo; La matrice oltrepassa il conformismo unanimista, contiene pensiero problematico e contraddittorio; La matrice oltrepassa il conformismo unanimista, contiene pensiero problematico e contraddittorio; Il gruppo può diventare luogo angosciante di dicibilità del malessere (rischio di drop-out); Il gruppo può diventare luogo angosciante di dicibilità del malessere (rischio di drop-out); Terza fase: lappartenenza e la soggettualizzazione Il gruppo trova coesione in una matrice centrata sul valore delle diversità e concepisce il tempo e lo sviluppo. Il gruppo trova coesione in una matrice centrata sul valore delle diversità e concepisce il tempo e lo sviluppo.

9 PSICOTERAPIA DIFFUSA: PRENDERSI CURA È … Interagire con un ruolo adulto non genitoriale, umanamente autentico, istituzionalmente credibile, evolutivamente funzionale, coerente con la più tradizionale ricerca psicodinamica (Anna Freud, Winnicott); Interagire con un ruolo adulto non genitoriale, umanamente autentico, istituzionalmente credibile, evolutivamente funzionale, coerente con la più tradizionale ricerca psicodinamica (Anna Freud, Winnicott); Utilizzare il legame con i ragazzi per incoraggiarli a interagire e creare legami con i coetanei e con gli adulti del loro ambiente; Utilizzare il legame con i ragazzi per incoraggiarli a interagire e creare legami con i coetanei e con gli adulti del loro ambiente; Valorizzare anche i legami deboli che, nella vita come in chimica, sono essenziali per la stabilità dei sistemi; Valorizzare anche i legami deboli che, nella vita come in chimica, sono essenziali per la stabilità dei sistemi; Operare nella rete, il che non si esaurisce in qualche telefonata, ma si radica nella consapevolezza attiva dellintreccio di relazioni allinterno del quale i ragazzi vivono e del quale fanno parte anche i curanti; particolare importanza hanno la famiglia, lambiente scolastico, i gruppi di coetanei, i servizi, le associazioni… Operare nella rete, il che non si esaurisce in qualche telefonata, ma si radica nella consapevolezza attiva dellintreccio di relazioni allinterno del quale i ragazzi vivono e del quale fanno parte anche i curanti; particolare importanza hanno la famiglia, lambiente scolastico, i gruppi di coetanei, i servizi, le associazioni…

10 I casi raggruppati in funzione dei soli tratti sintomatici contribuiscono a separare il sintomo dalla vita personale del paziente, assecondando così la funzione difensiva abituale del sintomo… (Occorre) valutare il disturbo del comportamento nella sua genesi come nella sua evoluzione in relazione alla storia del soggetto, alla sua personalità e alla funzione che il disturbo assume nelleconomia psichica… in tutta la sua complessità, in un approccio impressionista… non soltanto è possibile, ma necessario, esaminare tale condotta sotto diverse prospettive, che si completano ma non si riducono le une alle altre… (evitando) tanto i trabocchetti dellempatia quanto il formalismo mortifero dei programmi terapeutici stereotipati e impersonaliI casi raggruppati in funzione dei soli tratti sintomatici contribuiscono a separare il sintomo dalla vita personale del paziente, assecondando così la funzione difensiva abituale del sintomo… (Occorre) valutare il disturbo del comportamento nella sua genesi come nella sua evoluzione in relazione alla storia del soggetto, alla sua personalità e alla funzione che il disturbo assume nelleconomia psichica… in tutta la sua complessità, in un approccio impressionista… non soltanto è possibile, ma necessario, esaminare tale condotta sotto diverse prospettive, che si completano ma non si riducono le une alle altre… (evitando) tanto i trabocchetti dellempatia quanto il formalismo mortifero dei programmi terapeutici stereotipati e impersonali P. Jeammet, 2004


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