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Progetto Cibo : saperi e sapori

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Presentazione sul tema: "Progetto Cibo : saperi e sapori"— Transcript della presentazione:

1 Progetto Cibo : saperi e sapori
Liceo Delle Scienze Umane “A. Sanvitale” Parma Progetto Cibo : saperi e sapori Classe 3^A scienze sociali A.S.2006/2007

2 “Il mondo di oggi è contraddistinto da un paradosso sul quale ,malgrado occasionali accenni,si riflette ben poco: la globalizzazione crescente comporta un aumento delle nuove diffferenziazioni,e a interconnessioni sempre più globali fanno da contraltare divisioni sempre più intricate”(C.Geerts)

3 Globalizzazione

4 Globalizzazione Ordine politico e globalizzazione
Può essere vista come una internazionalizzazione del capitalismo. Implica la decolonizzazione del lavoro,quindi non sarebbe attuabile senza comunicazioni veloci. Le tecniche informative non solo fanno passare le informazioni,ma determinano le richieste e rendono possibile la decolonizzazione del lavoro virtuale,spostandolo da una zona all’altra del globo. Viene utilizzata anche in ambito culturale e indica il fatto che nell’epoca temporanea ci si trova spesso a rappresentarsi con altre culture. Spesso è contestata da movimenti newglobal,mentre è fortemente sostenuta da gruppi liberisti e anarco-capitalisti

5 Effetti della globalizzazione
SUD DEL MONDO PAESI DELL EX BLOCCO SOCIALISTA NORD DEL MONDO Aumento dei paesi poveri. H.Bierbaum “la globalizzazione è l’integrazione del sud nell’economia del nord” La polarizzazione sociale si è concretizzata nell’aumento delle disuguaglianze sociali. Graduale “terzomondizzazione”. Questi paesi disponevano di una mediocre rete di servizi sociali ,ma seguendo la globalizzazione si sono gettati nell’insicurezza e nella povertà. Dimagrimento del welfare. Alti tassi di disoccupazione. Aumento della povertà. Marginalità sociale dei soggetti svantaggiati e della nuova generazione.

6 Globalizzazione e i suoi effetti
Globalizzazione culturale

7 Atteggiamenti interculturali
Nell’ epoca contemporanea ci si trova spesso ad entrare in contatto con le altre culture, sia a livello individuale che a livello nazionale, a causa delle immigrazioni e i rapporti che si instaurano tra i diversi stati. Gli altri ci osservano.. Hanno detto che Atteggiamenti interculturali

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9 Atteggiamenti Interculturale Monoculturale
Tempo come contemporaneità d’esperienze che interagiscono tra loro Spazio come bisogno contingente e disponibile ad abitare in più spazi contemporaneamente Identità come processo in continuo cambiamento Educazione si compie in un perenne confronto tra vecchio e nuovo Tempo come successione da una fase all’ altra Spazio come punto di riferimento Identità come struttura immodificabile Educazione poggia sui valori dati al soggetto e non sopporta innovazioni

10 Identità Valori Modelli

11 Commercio equo e solidale
l'economia KARL POLANYI è uno storico di economia che ha sostenuto che “l’economia si basa su principi totalmente diversi a seconde delle culture di appartenenza”. Ha poi individuato 3 modalità di integrazione dell’economia nella società: È l’insieme delle attività, oggetti, rapporti e istituzioni che può essere separato dagli altri aspetti della vita sociale e confrontato alle altre culture. SCAMBIO DI MERCATO: È uno scambio di beni attraverso un mezzo intermediario e ha una misura di valore, la moneta, e secondo la legge della domanda e offerta, che ne regola il prezzo. RECIPROCITÁ: modo di condividere basato sul senso dell’obbligo reciproco, sul principio del dare, ricevere e ricambiare. (es. kulah) RIDISTRIBUZIONE: La persona al comando riceve beni e servizi da tutti i membri del gruppo e ha la responsabilità di ridistribuirli in modo equo. (es. potlatch) Commercio equo e solidale

12 Identità Insieme di idee e sentimenti relativi a se stessi e al rapporto che si instaura con gli altri. Nel corso della socializzazione primaria questo processo implica l’acquisizione di un sentimento della differenza.

13 Identità collettiva coscienza collettiva :
Ogni società è caratterizzata oltre che da istituzioni che ne determinano le caratteristiche strutturali da un insieme di credenze e sentimenti che ti permettono di interagire con la realtà. Mentalità collettiva che viene interiorizzata dai singoli membri di una società costituendo un fondamento comune alla collettività.

14 È il centro organizzatore della personalità perché ci fa esistere come persona e ci fa essere accettati dagli altri. Identità sociale è un insieme di idee e sentimenti relativi a se stessi, al rapporto con gli altri e con il mondo. Identità Sociale Questo tipo di identità si forma attraverso il processo di individuazione si passa da un se psicologico ad un senso di sé dotato di consapevolezza e aspettative sulla realtà.

15 L’identità etnica acquista un significato e la separazione dall’altro, e quindi l’etnia si definisce in modo contestuale, selezionando solo alcuni tratti culturali come distintivi (la lingua la religione o il cibo per esempio) che si considerano come propri in contrasto a quelli altrui. Il senso di identità di un gruppo emerge in stretta connessione con il senso di alterità. Identità etnica L’identità etnica non è immutabile, e non è un possesso originario dell’individuo, dato alla nascita, ma un prodotto delle scelte e dei comportamenti legati alle varie situazioni.

16 La società dei consumi AMERICANIZZAZIONE: gli americani negli anni ’50, dopo la liberazione militare, divennero portatori di un nuovo stile di vita. Nella seconda metà del ‘900 nei paesi industrializzati un vertiginoso aumento della produzione provocò un miglioramento delle condizioni di vita del consumatore che acquistò un ruolo fondamentale. Diffusione delle idee di libertà e modernità. Estensione di un modello di crescita fondato sui consumi privati(CONSUMISMO).

17 NO GLOBAL Movimento no-global o movimento anti-globalizzazione (o anche, per antonomasia, il movimento) è una locuzione nata intorno al 1999 che indica un insieme di gruppi, organizzazioni non governative, associazioni e singoli individui relativamente eterogenei dal punto di vista politico ed accomunati dalla critica all'attuale sistema economico neoliberista. La critica principale del movimento è volta verso le multinazionali: secondo gli aderenti, il loro potere è così forte da condizionare le scelte dei singoli governi verso politiche non sostenibili da un punto di vista ambientale ed energetico, imperialiste, non rispettose delle peculiarità locali, e dannose per le condizioni dei lavoratori.

18 MANGIARE = FATTO COLLETTIVO E SOCIALE
Tradizioni ROM fanno una netta distinzione tra Mas ( carne) e Drobi (intestino) che permette di rappresentare simbolicamente la possibilità di consumare le impurità senza diventare impuri La sporcizia che l’animale mangia si raccoglie nell’intestino e viene gettata mentre la carne rimane pura L’intestino rappresenta la parte contaminata, terrestre e materiale mentre la carne rappresenta l’essenza pura. Si è quello che si mangia Mangiare significa cultura: è mangiando che i ROM si distinguono dai Gage (non zingari) Non si può frequentare chi mangia animali impuri perché si pensa che l’impurità sia trasmissibile per contatto MANGIARE = FATTO COLLETTIVO E SOCIALE Mangiare i cibi tabù significa la perdita di identità e quindi la morte culturale

19 TABÚ SUL MANGIARE E SUL BERE
Mangiare e bere sono accompagnati da speciali pericoli perché l’anima potrebbe sfuggire dalla bocca. Ad esempio, questa convinzione si fonda fra i popoli della Costa degli Schiavi. Si prendono precauzioni per evitare ciò, ad esempio vengono chiuse porte e finestre durante le feste; il popolo dei Warna non si fa vedere mentre mangia o beve, talvolta nascondendosi con un telo. Lo stesso trattamento viene preso nei confronti delle donne, le quali non possono vedere i membri maschi della tribù mentre bevono o mangiano. La pena per chi vede il re bere o mangiare è la morte. Il pranzo viene consumato secondo regole ben precise, soprattutto norme che devono essere rispettate dai servitori del re (quando il cibo viene servito, si devono gettare tutti a terra). Ciò succede anche perché si pensa che il re potesse morire all’istante.

20 La teoria della reciprocità,ridistribuzione e scambio
Di Karl Polanyi Lo storico dell’economia Polanyi individuò tre modalità di integrazione dell’economia all’interno delle società,che corrispondono a tre forme di scambio: Mercato Ridistribuzione Reciprocità Tipico della società capitalistica è la modalità più recente di scambio.Il capitalismo implica lo scambio di beni attraverso la moneta e la legge della domanda-offerta:il mercato.Del mercato esistono 3 definizioni economiche:luogo fisico(fiera di paese); luogo ideale di domanda e offerta delle merci; mercato come area di diffusione delle merci. Richiede forme di organizzazione sociale centralizzate;ad occupare una posizione centrale sono i singoli individui,che ricevono i beni e hanno il compito di distribuirli ai membri del gruppo.L’esempio antropologico di sistema ridistributivo è il potlach studiato da F.Boas( ) ,fra gli indiani degli USA.Questo sistema rappresenta una gara sociale,in cui un ricco uomo ostenta i suoi beni e gli altri membri sono tenuti a distribuirli al resto degli invitati. È la forma più antica di scambio e riguarda le società egualitarie.Rappresenta un modo di vivere basato sul senso di obbligo reciproco:dare,ricevere e ricambiare.Alcuni autori hanno evidenziato due modalità : reciprocità generalizzata(tra genitori e figli),quando non richiede una contropartita immediata; la reciprocità equilibrata richiede di essere contraccambiata.

21 ...HANNO DETTO: HANNERZ Per cultura si intendono i “significati che le persone creano, e che a loro volta creano le persone come membri di società. La cultura è in questo senso collettiva” TAYLOR La cultura è quell’insieme complesso che include le conoscenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità acquistata dall’uomo come membro di una società. GEERTZ Ha suggerito di immaginare la cultura come costituita da “ragnatele di significati” che gli uomini hanno “tessuto” e tra cui rimangono sospesi

22 I problemi creati dal troppo benessere
Negli anni novanta lo sviluppo basato sulla rivoluzione tecnologica in campo informatico e telematico è apparso incapace di creare nuovi posti di lavoro, infatti il livello di disoccupazione ha superato il 40% in tutti i paesi industrializzati dell’occidente. Sul piano sociale hanno perso validità le istituzioni tradizionalmente importanti in passato, come la famiglia e la scuola. Al contrario si è affermata una società di tipo individualistica, nel quale la singola persona ritrova la propria identità in una rete di rapporti fondati sul consumo e sulla generazione a cui appartiene. Nello stesso periodo il calo di natalità cominciato negli Stati Uniti si è accentuato fino a raggiungere, in alcuni paesi, la così detta “crescita zero” Questo è dovuto principalmente a due fattori: Desiderio di mantenere il tenore di vita faticosamente raggiunto Ingresso delle donne nel mondo del lavoro

23 Tra nord e sud si aggrava lo squilibrio
Anni settanta:lo sviluppo economico del mondo occidentale subì una pesante battuta d’arresto caratterizzata dal calo della produzione,dall’accrescersi dei prezzi e dall’aumento della disoccupazione Anni ottanta:si aggravò lo squilibrio tra nord e sud del mondo e una nuova espansione economica dei paesi industrializzati. Negli stati sottosviluppati il calo della domanda di materia prima ha comportato per molti di questi paesi l’emarginazione del mercato mondiale conseguenze Paesi sottosviluppati: ci fu un impoverimento Paesi industrializzati: progresso tecnologico

24 Si vive meglio si consuma di più
Nuovi elettrodomestici automatizzano lavori prima destinati alle donne. Carrello pieno di cose utili e superflue: emblema della società dei consumi. La tv diventa di massa. La crescita dell’economia nei paesi industrializzati produsse vari effetti sul piano sociale. Diffusione dei mass media Riduzione del tempo destinato al lavoro Maggiore richiesta di lavoro qualificato e specializzato Allungamento della vita media: Progressi della medicina Miglioramento del tenore di vita Miglioramento dell’alimentazione: Aumento del consumo di zuccheri, latte, latticini Distribuzione della popolazione per settore di impiego: Commercio Amministrazione Scuola Comunicazioni Informazione Ricerca scientifica e tecnica Agricoltura e industria Aumento dei decessi legati allo stesso sviluppo industriale Pericolo della sovralimentazione

25 Nuove tecnologie, maggiore produttività
L’”americanizzazione” europea fu favorita da una fase di espansione dell’economia mondiale, in particolare nei paesi più industrializzati. Crescita della produttività. Aumento vertiginoso della produzione agricola industriale. Principali motori della nuova espansione economica furono le trasformazioni e innovazioni in campo tecnologico e l’applicazione delle nuove scoperte scientifiche. In campo agricolo crescita della resa della terra grazie: a nuovi prodotti chimici Meccanizzazione delle lavorazioni Creazioni di nuove specie vegetali con il metodo dell’ibridazione della selezione Nel settore energetico: Definitivo utilizzo dell’energia elettrica Sostituzione del carbone con gli idrocarburi(petrolio e metano)

26 il processo di inculturazione:
Modelli:insieme di istruzioni per prendere decisioni e agire nel modo appropriato, sono costituite da regole, strategie e obbiettivi. il processo di inculturazione: È un processo attraverso cui la società recluta i suoi membri plasmandoli con la propria cultura, secondo forme istituzionalizzate o in modo spontaneo. Si diventa esseri umani compiuti attraverso modelli culturali che danno forma ordine e scopo alla nostra vita e sono importanti per il nostro comportamento. L’inculturazione è una modalità di apprendimento informale basato sull’interazione sociale e sull’imitazione. Valori, norme e modelli di pensiero e di comportamento costituiscono una parte della cultura che si trasmette tra generazioni, obiettivo di creare omogeneità tra gli individui. Le norme stabiliscono il giusto e dicono il comportamento socialmente non approvato, infatti Brown dice che sono “obblighi sociali” la cui infrazione comporta delle sanzioni, mentre i modelli sono la matrice dei comportamenti. Tradizioni

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28 Tradizioni Tutto ciò che viene ereditato dal passato, conoscenza, valori, regole e modelli di comportamento e in forma orale o scritta trasmesse nel presente tra i membri di una società. Viene trasmesso nel presente dai membri di una società(elemento di continuità) Vengono reimmaginate o reinventate nelle situazioni di contatto tra le culture. Attraverso esse l’individuo si riconosce come gruppo acquisendo l’identità collettiva CIBO

29 mangiamoci un piatto culturalmente appetibile!!!
MANGIARE E' BENE... ...MANGIARE BENE E' MEGLIO! C T U L U R A mangiamoci un piatto culturalmente appetibile!!!

30 si potrebbe iniziare...

31 mangiare a pranzo i nostri
Cibo Nutrirsi non è una questione solo naturale, legata alla sopravvivenza dell’organismo, ma anche culturale. Oltre a soddisfare un bisogno primario, con il cibo noi facciamo affermazione su chi siamo, da dove veniamo, e come viviamo e pensiamo. Il cibo è un mezzo simbolico fondamentale:è uno strumento per esprimere valori e per comunicare identità e differenze. perchè non mangiare a pranzo i nostri tortellini e a cena un bel piatto di cous cous? Cibo e cultura

32 Cibi e cultura Ricetta di Marco Aime:
A incontrarsi o a scontrarsi non sono le culture, ma le persone …le culture sono chiamate oggi ha combattersi o a confrontarsi secondo i modelli dello scontro di civiltà o del multiculturalismo… …couscous e tortellini… [ …]In una scuola materna le maestre hanno deciso di preparare il couscous in omaggio agli studenti maghrebini.’'Poi una maestra ha chiesto a un piccolo marocchino: "Ti piace?" "Sì". "È come quello che fa la tua mamma?" "Quello di mia mamma è più buono perché mette uno strato di couscous e uno di tortellini…’’

33 LA GLOBALIZZAZIONE E I CONFLITTI ETNICI :
La globalizzazione ha fatto riemergere i conflitti di identità e di valori, i quali acquistano maggior forza e virulenza. Un gruppo etnico o una etnia è una collettività che identifica se stessa, o che viene identificata da altri, secondo criteri di tipo etnico, cioè in funzione di alcuni elementi comuni quali: la lingua, la religione, la tribù, la nazionalità, la razza, o una combinazione di tali elementi, e che condivide un sentimento comune di identità con gli altri membri del gruppo. E’ possibile affermare che, in realtà, il conflitto etnico in sé non esiste: esistono, piuttosto, i conflitti sociali, politici ed economici tra gruppi di persone che si identificano reciprocamente secondo criteri etnici, come il colore della pelle, la razza, la religione, la lingua, l’origine nazionale. Quando si innesca il processo di utilizzo delle differenze etniche a scopo di differenziazione dagli avversari, in una determinata situazione di conflitto, gli elementi etnici si convertono in potenti simboli di mobilitazione e coinvolgimento, e l’etnicità diventa effettivamente il fattore chiave per interpretare la natura del conflitto e per seguirne le dinamiche.

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35 Consumo critico Consumismo Economia

36 PERCHE' DIVENTARE CONSUMATORI?
Come consumatori abbiamo un grosso potere: la possibilità di fare salire o scendere i profitti delle diverse imprese. Gli strumenti a disposizione del consumatore per condizionare le imprese sono due, il boicottaggio e il consumo critico. Mentre il boicottaggio è un’azione eccezionale che si concentra su un’impresa o su un singolo prodotto, il consumo critico è un atteggiamento di scelta costante che si attua su tutto ciò che compriamo ogni volta che andiamo a fare la spesa. In concreto consiste nella scelta dei prodotti non solo in base al prezzo o alla qualità, ma anche in base alla storia dei prodotti stessi e al comportamento delle imprese che ce li offrono. Quando si fa la spesa non bisogna dimenticare che per sostenere il nostro stile di vita noi, che rappresentiamo il 20% della popolazione mondiale, consumiamo l’80% delle risorse della terra. Al contrario uno stile di vita più sobrio sa distinguere tra i bisogni reali e quelli imposti e sa badare all’essenziale.

37 Hanno cooperato ... Agostini Sara Reverberi Caterina Morelli Lorena
Ampollini Giulia Gison Maria Anzalone Sonia Giubellini Tatiana Nodello Elena Piscione Patrizia Barbieri Francesca Gennari Francesca Bernabei Francesca Vicari Emiliano Hanno cooperato ... Classe 3^ A Scienze Sociali – A.S – 2007 Docente:A. Giusti Bologna Sara Rossi Alice Del Vecchio Nicole Fornari Simona Poletti Martina Rossi Marco Montali Francesca Ferrari Laura Riccardi Bianca Maria Melegari Alice Saccani Alice Pogliacomi Costanza Zaccardi Federica


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