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PubblicatoLuciana Boscolo Modificato 11 anni fa
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Titolo progetto Comunità Educativa - Residenziale per minori femmine
35 Titolo progetto Comunità Educativa - Residenziale per minori femmine Soggetti coinvolti: Ambito Sociale Territoriale n. 1 di Pesaro e soggetti del privato sociale.
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Osservazione e analisi dell’esistente
La necessità di attivare un servizio di accoglienza residenziale in favore di minori femmine emersa a livello regionale si ridimensiona notevolmente nell’ottica dell’ambito sociale n. 1 di Pesaro date le diverse strutture presenti nel territorio che svolgono accoglienza residenziale per questa tipologia di utenza. Il lavoro vero e necessario da fare è quello di monitorare analiticamente le strutture e le risorse del territorio e la loro messa in rete (Casa Sacchetti, Comunità di Canaan, etc.).
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Finalità generali La struttura di accoglienza che si vuole istituire è finalizzata all’inserimento di ragazze preadolescenti e adolescenti di età anni, previa segnalazione del Tribunale dei minori o dei servizi sociali di enti pubblici. Le attività di accoglienza e pronta accoglienza mirano a soddisfare bisogni sempre più articolati, mutevoli, individualizzati mediante interventi flessibili, non standardizzati nelle prestazioni, “umanizzati”, in grado di offrire risposte diversificate.
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Obiettivi Particolari
prevenire la criminalità minorile; intervenire nei confronti delle ragazze minorenni sottoposte a procedimento penale; impostare progetti di reinserimento porre particolare attenzione alla progettazione edilizia della struttura abitativa; rimuovere le cause che hanno determinato la condotta deviante; Offrire un clima di cura e protezione; Offrire il sostentamento materiale; Rinforzare le funzioni intrapsichiche; Migliorare le problematiche comportamentali; Migliorare le competenze sociali; Ottimizzare la relazione con la famiglia; Favorire l’avviamento al lavoro;
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Destinatari Il numero di minori ospiti non deve superare n. 8 + 2.
Le comunità educative possono inserire anche minori con interventi urgenti. Le comunità educative possono prevedere due posti al massimo di pronto intervento.
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Territorio servito Comuni dell’Ambito Sociale Territoriale n. 1 di Pesaro
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Risultati attesi La possibilità di far fronte alle necessità emergenti nella sfera dell’accoglienza residenziale di minori femmine che necessitano di un allontanamento dalla famiglia di origine per situazioni varie di problematicità che motivano tale intervento.
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Professionalità necessarie
n. 5 educatori di cui un coordinatore n. 1 addetto alla cucina/riordino/rigoverno/lavanderia/stireria Sono previste inoltre figure specialistiche con rapporto di collaborazione non continuativa: Psico-pedagogista: supervisore delle metodologie di lavoro, delle dinamiche personali e di gruppo specifiche dei ragazzi e specifiche degli adulti.
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Costi e Risorse economiche
Totale spese di personale ,637 Manutenzione ordinaria della struttura 3.098,741 Totale costi di funzionamento ,732 TOTALE SPESE DI FUNZIONAMENTO E GESTIONE ,348
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Tempi per la realizzazione
Dipendono dalle risorse a disposizione e dalla volontà di realizzare il progetto in considerazione della ridotta necessità che è emersa da una prima ricognizione di base.
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Spazi necessari La struttura deve possedere i requisiti previsti per gli alloggi di civile abitazione secondo gli standard e i criteri di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica previsti dalla normativa statale e regionale; deve essere ubicata in luoghi in cui i servizi siano accessibili con facilità e sia presente un tessuto sociale. La struttura deve essere dotata di n. 5 camere doppie, di una camera singola per l’educatore, una cucina, una sala pranzo, un soggiorno, di una lavanderia, un ripostiglio, due sale TV/ricreative, quattro bagni, di un ufficio e di giardino attrezzato.
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Strumenti necessari Progetto Educativo Personale, Riunioni settimanali, Riunioni d’equipe, supervisione psicopedagogica, mezzi di diffusione delle informazione, etc.
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Materiali necessari Materiali di arredamento per la struttura e materiali per le attività ricreative, culturali e di animazione da svolgere all’interno di programmi messi a punto dall’èquipe educativa.
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Metodo di lavoro La relazione interpersonale
Il lavoro educativo che si intende perseguire è centrato sulla minore, sulla sua storia, sui suoi bisogni. La quotidianità. Il lavoro d’équipe. il diario giornaliero Il progetto educativo individuale (PEI). La supervisione del lavoro educativo.
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Modalità di verifica L’attività di valutazione in una comunità per minori è esercitata dai minori che vi abitano, dagli operatori che ci lavorano, dai responsabili che la gestiscono, dai servizi sociali che inviano i minori, dal Tribunale per i minorenni che redige i decreti di affido, dall’ente locale che paga la convenzione e dalla gente del quartiere che si relazione quotidianamente con gli abitanti della comunità.
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Documentazione Schede personali, Progetto Educativo Individuale, Verbali delle riunioni, Diario quotidiano, relazioni trimestrali sull’evoluzione dei casi, elenchi semestrali per la Procura della Repubblica, etc.
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Chi gestisce il progetto e come
Ente titolare: Ente Pubblico; Ente Gestore: soggetto del privato sociale.
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