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Riconoscere i criteri di certificazione di qualità degli alimenti e delle bevande.
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DOP- Denominazione di origine protetta
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(Articolo 2, paragrafo 1, lettera a), del regolamento UE n. 510/2006
« [...] Si intende per «denominazione d'origine», il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani, e la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata. »
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La denominazione di origine protetta, meglio nota con l'acronimo DOP, è un marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuito dall'Unione europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti.
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L'ambiente geografico comprende sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità, savoir-faire) che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva.
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Affinché un prodotto sia DOP, le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un'area geografica delimitata. Chi fa prodotti DOP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione. Il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
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Per distinguere, anche visivamente, i prodotti DOP da quelli IGP, i colori del relativo marchio sono stati cambiati da giallo-blu a giallo-rosso.
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Esempi di DOP Basilico Genovese DOP Genova, Imperia, Savona
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Farina di castagne della Lunigiana
Massa Carrara
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Olio Extravergine di Oliva Riviera Ligure DOP
Imperia, Savona, Genova, La Spezia
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IGP- Indicazione geografica protetta
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Per ottenere la IGP quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
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Il termine indicazione geografica protetta, meglio noto con l'acronimo IGP, indica un marchio di origine che viene attribuito dall'Unione europea a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata.
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La IGP non richiede necessariamente la produzione in loco della materia prima, purché questa consenta di ottenere un prodotto corrispondente ai requisiti imposti dal disciplinare di produzione.
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Esempi IGP Acciughe sotto sale del Mar Ligure
Genova, Imperia, Savona, La Spezia
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FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO (IGP)
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Lardo di Colonnata Massa Carrara
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STG: Specialità tradizionale garantita
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Il termine specialità tradizionale garantita, meglio noto con l'acronimo STG, è un marchio di origine introdotto dalla Unione europea volto a tutelare produzioni che siano caratterizzate da composizioni o metodi di produzione tradizionali
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Questa certificazione, disciplinata dal regolamento CE n
Questa certificazione, disciplinata dal regolamento CE n. 509/2006 (che sostituisce il precedente n. 2082/92), diversamente da altri marchi, quali la denominazione di origine protetta (DOP) e l'indicazione geografica protetta (IGP), si rivolge a prodotti agricoli e alimentari che abbiano una "specificità" legata al metodo di produzione o alla composizione legata alla tradizione di una zona, ma che non vengano prodotti necessariamente solo in tale zona. Anche una preparazione STG deve essere conforme ad un preciso disciplinare di produzione.
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….tra gli STG che conosciamo…
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La pizza napoletana, dalla pasta morbida e sottile ma dai bordi alti (detti "cornicione"), è la versione partenopea della pizza tonda ed inoltre, su scala mondiale, è anche intesa come la pizza italiana per antonomasia. Dal 5 febbraio 2010 è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita della Unione europea.
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Ma anche la mozzarella…
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Ed il vino? La classificazione dei vini Italiana prevedeva (prevede):
DOCG DOC IGT VINI GENERICI O VARIETALI SENZA DENOMINAZIONE (EX VINI DA TAVOLA).
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Oggi le direttive comunitare prevedono
DOP Comprendente le DOCG e DOC Anche con indicazione della sottozona IGP Comprende i vini IGT (indicazione geografica tipica) Indicano il territorio di produzione anche di ampia dimensione Possono riportare l’indicazione del vitigno
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VINI GENERICI O VARIETALI SENZA DENOMINAZIONE DI ORIGINE
Non disciplinati Ex “VINI DA TAVOLA”
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