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Economie locali e distretti industriali
Corso integrativo Annalisa Caloffi Università di Firenze Lezione 1
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Contenuti e struttura del modulo
Introduzione all’analisi empirica PMI, sistemi di produzione locale, distretti, cluster di imprese, forme di sviluppo locale e processi di distrettualizzazione L’individuazione empirica: distretti industriali italiani e specialized town cinesi Le politiche industriali e per lo sviluppo locale
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Introduzione all’analisi empirica
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Classificazioni per l’analisi economica
L’impresa Il settore Gli assi tecnologici Distretti e territorio
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L’unità di indagine L’individuazione di un’unità intermedia (al di là dello studio di caso) di cui sia possibile uno studio significativo. Di una porzione del sistema industriale che possa essere studiata in relativo isolamento dal resto …”L’individuazione di uniformità definite e stabili, capaci di fornire una base razionale sia al comportamento dell’operatore coinvolto, che all’intervento dell’autorità pubblica” Rif. a Becattini (1979), Dal settore al distretto in Dei Ottati
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L’unità di indagine Il relativo isolamento dell’unità di indagine: I rapporti fra le entità interne alla porzione circoscritta del sistema industriale risultano maggiormente significativi (e sono studiati con maggiore attenzione) rispetto ai rapporti tra le entità interne e quelle esterne La significatività: un grado ragionevole di stabilità (non episodicità) Confini dettati da una maggiore densità e significatività dei rapporti tra le entità osservate
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Le definizioni di industria
La similarità tecnologica, p.e. l’uso esclusivo o prevalente di una certa materia prima [l’industria del ferro, del legno, del cuoio, …] o di una certa tecnologia [p.e. l’industria IT] Il soddisfacimento di determinati bisogni [tutti i processi produttivi che contribuiscono al soddisfacimento di un bisogno con beni o servizi (sostituibili e/o complementari)]: p.e.l’industria del turismo, l’industria alimentare, l’industria dell’abbigliamento, … Il significativo addensamento di relazioni (!) – la dimensione delle economie esterne
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La similarità tecnologica
Si cerca di raggruppare processi produttivi in qualche modo similari per il tipo di abilità umana mobilitata, per l’organizzazione tecnica del processo produttivo, per la materia prima impiegata (a prescindere dall’uso a cui sono destinati i prodotti) Si tratta di unità di indagine mobili, legate alle evoluzioni (rapide) di determinate tecnologie produttive Eterogeneità del prodotto rispetto ai bisogni dei consumatori (p.e. ha senso parlare della funzione di domanda dell’industria del ferro? E dell’industria IT?)
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L’industria del soddisfacimento di determinati bisogni
Si possono facilmente cercare relazioni funzionali fra l’intensità di un bisogno e un indicatore sintetico delle condizioni medie di vita di un aggregato umano (p.e. leggi di Engel o di Schwabe) Ricerche empiriche sulla struttura ed il dinamismo dell’offerta possono essere ancorate a funzioni di domanda Estrema eterogeneità tecnologica, organizzativa, culturale delle unità che compongono quest’industria La logica di fondo: il significato del capitalismo non sta nel soddisfacimento dei bisogni della natura umana, ma nell’adoperare anche i bisogni per promuovere l’accumulazione del capitale (i bisogni sono particolari!)
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L’addensamento delle relazioni
Ispessimenti di relazioni interindustriali non necessariamente localizzate in uno specifico territorio Reti di imprese Filiere produttive
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Reti di imprese L’insieme di relazioni, tendenzialmente stabili, tra più imprese formalmente e giuridicamente distinte, tra le cui attività esista o si generi una interdipendenza. Interdipendenza: il processo decisionale della singola impresa dipende, sotto alcuni profili, da quello di altre imprese. Ciò accade in ragione della complementarità tra le risorse (materiali o immateriali) che le imprese impiegano nel loro ciclo produttivo e/o degli intrecci proprietari che possono sussistere tra le imprese Diverse morfologie di rete, diversi meccanismi di coordinamento
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Reti di imprese Diverse morfologie di rete e diversi meccanismi di coordinamento (reti accentrate o gerarchiche; reti diffuse o paritarie;…) Diverse funzioni svolte all’interno delle reti (produzione e scambio di beni materiali o di conoscenza; funzioni di finanziamento…) Diversi meccanismi di coordinamento (contratti, organizzazioni, meccanismi di coordinamento informale, …)
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Filiere produttive L’insieme degli attori e delle funzioni da essi svolte che concorrono alla formazione e al trasferimento di un prodotto allo stato finale di utilizzazione: dall’acquisto e la trasformazione delle materie prime a tutte le fasi della lavorazione fino ad ottenere il prodotto finito, nonché le attività di commercializzazione dello stesso Catene del valore: si considera esplicitamente il valore aggiunto in ogni fase/attività Acquisto materie prime I° fase di lavoraz. 2° fase di lavoraz. … Marketing e distribuz.
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Ispessimenti localizzati di relazioni
Cluster Sistemi di produzione locale Distretti industriali Distretti high tech Distretti culturali …
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Cluster industriali “clusters are geographic concentrations of interconnected companies and institutions in a particular field. Clusters encompass an array of linked industries and other entities important to competition”. Porter (1998, p. 78)
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Cluster industriali Un insieme di imprese manifatturiere e di imprese di servizi agglomerate in uno stesso territorio, tra le quali si sviluppano significativi rapporti produttivi e commerciali Nel territorio del cluster è spesso localizzata l’intera filiera produttiva (dall’acquisto e la trasformazione delle materie prime a tutte le fasi della lavorazione fino ad ottenere il prodotto finito, nonché le attività di commercializzazione dello stesso) All’interno di un cluster troviamo una o più reti di imprese
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Cluster, reti e filiere Rete di imprese Cluster
Filiera/catena del valore Acquisto materie prime I° fase di lavoraz. 2° fase di lavoraz. … Marketing e distribuz.
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Sistemi di produzione locale
Un sistema di produzione locale è un cluster (un agglomerato di imprese) dotato di caratteri sistemici (ovvero, all’interno di questo cluster in effetti le imprese interagiscono tra di loro). In particolare, un sistema di produzione locale è caratterizzato dai seguenti elementi: Esiste un insieme di imprese specializzate che svolgono attività complementari (lungo la filiera, ma anche in attività collaterali); I produttori sono organizzati localmente sia mediante scambi di mercato (contratti,…) che scambi non di mercato (convenzioni, norme sociali, …); L’organizzazione e lo sviluppo del cluster è intrecciata e sostenuta da un insieme di relazioni che si snodano al di là dell’attività delle singole imprese e riguardano anche sedi della vita quotidiana dei soggetti locali Su questa parte: Bellandi (2003), cap.4, Piccole imprese e distretti industriali
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Sistema di produzione locale
Accanto all’attività delle imprese industriali e dei fornitori di servizi si considerano anche le interazioni con gli altri attori locali, in primo luogo le famiglie, ma anche altre sedi della vita civile (scuole, istituti culturali, enti di ricerca, chiese, …) Non si vuole censire l’insieme delle relazioni tra i vari attori locali (studiamo comunque l’attività delle imprese), ma nel condurre l’analisi sulle forme di sviluppo industriale si considera che esiste una serie di relazioni – non soltanto quelle di produzione (tra imprese) - che influenzano il modo in cui in un determinato territorio si lavora e si produce. Si tratta dei ricordati valori, usi, consuetudini e codici culturali che influenzano tutti i campi dell’attività umana, anche quelli economici
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Il distretto industriale: la forma canonica
Il distretto industriale è un luogo in cui le esperienze giornaliere di lavoro e di vita familiare e civile di un gruppo umano, relativamente numeroso e residente in un territorio circoscritto, si incrociano regolarmente nel luogo stesso; Le attività produttrici di reddito e di lavoro sono caratterizzate in modo relativamente stabile da un’industria principale, con un’eventuale insieme di altre attività ausiliari e complementari, sia private, sia pubbliche e associative; L’industria principale è localizzata nell’area, nel senso che la proprietà di parte importante delle imprese è di agenti residenti nel distretto; una parte non trascurabile del valore aggiunto dei prodotti dell’industria è realizzato con l’attività locale di unità produttive di tali imprese;
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Il distretto industriale: la forma canonica (II)
Nell’industria principale localizzata opera un numero elevato di unità produttive specializzate, con specializzazioni parzialmente differenti e con rapporti di vario tipo: orizzontali (tra imprese che producono beni complementari o similari), verticali (scambi input-output lungo la filiera) laterali (collaborazioni tra imprese per la realizzazione di servizi comuni) Tali rapporti sono regolati sulla base sia di mercati locali di fase, sia di rapporti relativamente stabili all’interno di squadre di imprese, sia dell’accesso ad un insieme più o meno articolato di beni pubblici e quasi-pubblici locali L’industria principale localizzata è di piccola (media) impresa, nel senso che le imprese sono numerose e non strettamente dipendenti dalle strategie di qualche grande impresa (interna o esterna)
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Il distretto industriale
Definiamo, quindi un distretto industriale come un luogo d’industria caratterizzato da: Uno o più sistemi di produzione locale; I sistemi di produzione locale sono basati sull’attività di piccole e medie imprese, connesse da relazioni di mercato, di squadra e dall’accesso in comune ad un set di beni pubblici specifici. Si tratta, quindi, di un sistema di produzione locale (o di un aggregato di sistemi di produzione locale) di piccola e media impresa caratterizzato fortemente da un’industria specializzata
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