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PubblicatoMattia Caselli Modificato 9 anni fa
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Se scorgo un papavero rosseggiare nessuno può immaginare
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che grande tempesta emozionale in me si può scatenare
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mentre dai ricordi mi lascio trasportare…
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…e una bambina felice mi appare che tra i prati senza scarpe amava camminare e si scioglieva sempre le treccine perché anche i capelli fossero liberi di volare
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Una bambina con gli occhi pieni di sogni e stupore e un cuore caldo e sereno che solo chi si sente tanto amato riesce ad avere
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Che s’addormentava ascoltando fiabe di bellissime principesse che felici per sempre nel loro reame sarebbero vissute e sentendosi lei stessa una principessa
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E ra come se sotto il caliente sole esistesse un’unica felice stagione s ss sfavillante di colori tra cui predominava il rosso delle amapole
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M MM Mentre s’immergeva tra tutto quel vermiglio c cc cercando delle coccinelle il nascondiglio
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che riusciva persino a rincorrere le nuvole non aveva un sol pensiero greve e l’anima era così lieve
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Ignara dei cupi nuvoloni che stavano per oscurare il suo angolo di cielo
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rendendo malinconici per sempre i suoi pensieri
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Infatti d’improvviso tutto è cambiato un nuovo paese
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una nuova lingua a lei meno musicale che le favole non sapeva raccontare
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un nuovo scenario dagli smorzati colori dove nemmeno le bolle di sapone l’era consentito fare perché non doveva sporcare
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nuove braccia che non la sapevano accogliere e accarezzare che non la potevano consolare che quel che avevan tolto non son riusciti a compensare
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E’ stato allora che in me s’è fatta prepotentemente spazio la nostalgia che neanche la più grande gioia scaccia mai del tutto via
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e una gran sensazione di vuoto che nulla è riuscito a colmare quella sensazione come se mancasse sempre qualcosa
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e qualcosa manca infatti Manca una parte di me rimasta sotto un cielo nei miei ricordi perennemente azzurro nel perduto regno di quelle che io chiamerò sempre amapole
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Manca quella parte di me che saprebbe sciogliersi i nodi del cuore
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come fossero treccine… …tanto tempo è passato d’allora eppure ancora mi basta scorgere un’amapola e una struggente nostalgia riaffiora…
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lapreziosa@alice.it
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