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Referendum sulla Legge 40

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Presentazione sul tema: "Referendum sulla Legge 40"— Transcript della presentazione:

1 Referendum sulla Legge 40
CENTRO DI CULTURA BIOETICA DIOCESI DI NOCERA-SARNO Ivan Cerino

2 Qualche premessa… La Legge 40:
non è una legge “confessionale”, come si evince dai documenti ufficiali della Chiesa (istruzione Donum vitae del 1987, enciclica Evangelium vitae del 1995) viene rimessa in discussione prima ancora di sottoporla alla verifica della sua applicazione. molti uomini e donne di cultura e scienziati, hanno espresso un giudizio favorevole su questa legge, come dimostrano autorevoli dichiarazioni e documenti (basti pensare al Comitato nazionale di bioetica) che vengono sistematicamente ignorati. è invece una legge pienamente laica laddove "laicità" non significa assenza di valori e di senso di responsabilità si colloca, senza che nessuno possa avere dubbi, sul terreno civile e dei diritti umani (cfr. art. 14 della legge 40) alla base del referendum, infatti, c’è la negazione dell’ umanità del concepito il laicissimo filosofo Norberto Bobbio disse in un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera nel 1981: "Mi stupisco che i laici lascino ai cattolici il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere". Non è confessionale, cioè voluta dai cattolici, poiché la Chiesa: 1) condanna la FIVET che sostituisce l’atto coniugale e non rispetta la dignità nel procreare. 2) non approva che la Fivet venga estesa alle coppie di fatto. 3) ritiene immorale ricorrere ad una tecnica che provoca un’alta percentuale di morti embrionali. Tuttavia l’abrogazione anche parziale della legge 40 porterebbe ad un peggioramento dello stato di fatto, per cui tale legge è da difendere. Quando all’art. 14 si cerca di impedire l’uccisione premeditata di embrioni proibendone la crioconservazione come metodica ordinaria, la produzione soprannumeraria, la selezione pre-impianto, la sperimentazione distruttiva, ci si colloca, senza che nessuno possa avere dubbi, sul terreno civile e dei diritti umani.

3 Legge 40 del 19/02/2004: i punti salienti
DELLA LEGGELA LEGGE Assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito E' vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo. Possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in eta‘ potenzialmente fertile, entrambi viventi Sono vietati: a) la produzione di embrioni umani a fini di ricerca b) ogni forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni e dei gameti, ad eccezione degli interventi aventi finalita' diagnostiche e terapeutiche c) interventi di clonazione mediante trasferimento di nucleo o di scissione precoce dell'embrione o diectogenesi sia a fini procreativi sia di ricerca; d) la fecondazione di un gamete umano con un gamete di specie diversa e la produzione di ibridi o di chimere E' vietata la crioconservazione e la soppressione di embrioni Le tecniche di produzione degli embrioni, …non devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre DI CHI LA CONTESTAOPPONE L’embrione diventa soggetto giuridico beneficiario di diritti. L’ I.V.G. può prefigurarsi come omicidio? Le coppie affette da malattie genetiche, le più bisognose, restano escluse in quanto non possono ricorrere a donatori Il limitare la fivet a coppie sposate o conviventi di sesso diverso propone un modello di relazione tra i sessi patriarcale ed anacronistico In caso di insuccesso la donna deve subire una nuova stimolazione ovarica L’embrione, una volta formato, deve essere impiantato in utero anche se affetto da gravi patologie E’ lesa l’autodeterminazione delle donne E’ lesa la libertà della ricerca scientifica E’ lesa la laicità dello Stato Questa legge ha fatto salvi il rispetto della dignità dell’embrione, cui è riconosciuto il diritto alla vita; il principio di familiarità, in riferimento anche agli artt. 29 e 31 della Costituzione (famiglia quale “società naturale fondata sul matrimonio … attraverso la quale ogni soggetto acquisisce la propria identità soggettiva personale”). Punto (3): Il diritto alla procreazione può essere configurato come diritto individuale o come diritto di coppia (diritto del bambino ad avere entrambi i genitori). Il diritto alla maternità comporta il riconoscimento anche alle donne sole di accedere alla fivet. 6. Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternita' e' punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da a un milione di euro.

4 I QUESITI DEI REFERENDUM AMMESSI DALLA CASSAZIONE
1) Si propone l'abrogazione totale della legge 40 del 19 febbraio 2004 'Norme in materia di procreazione medicalmente assistita'. Il quesito è proposto dai Radicali italiani, con l'appoggio di Prc, Sdi, Idv, Pdci e Verdi. 2) Si propone l'abrogazione degli articoli della legge che riguardano la salute della donna in caso di sterilità o infertilità (Ds con l'appoggio di gruppi parlamentari di Margherita, Nuovo Psi e Pri). 3) Si propone l'abrogazione degli articoli della legge che vietano il ricorso a tecniche di fecondazione eterologa (Ds con l'appoggio di gruppi parlamentari di Margherita, Nuovo Psi e Pri). 4) Si propone l'abrogazione degli articoli della legge che limitano la libertà di ricerca scientifica sull'embrione, per consentire nuove cure per malattie come alzheimer, parkinson, sclerosi, diabete, cardiopatie e tumori (Ds con l'appoggio di gruppi parlamentari di Margherita, Nuovo Psi e Pri). 5) Si propone l'abrogazione dell'articolo 1 della legge relativo alla tutela dei diritti dell'embrione (proposto dalle donne Cgil e da un gruppo di parlamentari Ds).

5 Primo quesito Si propone l'abrogazione degli articoli della legge che riguardano la salute della donna in caso di sterilità o infertilità (Ds con l'appoggio di gruppi parlamentari di Margherita, Nuovo Psi e Pri).

6 La FIVET E' la tecnica basilare di Riproduzione Assistita
Ad essa si ricorre nei casi di : infertilità tubarica infertilità inspiegata infertilità maschile moderata. Perché si fa: Per far superare all'embrione l'ostacolo di tube assenti, chiuse o danneggiate. Per avvicinare al massimo gli spermatozoi migliori all'ovocita da fecondare. Quando altre tecniche più semplici hanno fallito.

7 La FIVET Come si fa (4 fasi):
1) Stimolazione ovarica intensa per far sviluppare un maggior numero di follicoli . Il monitoraggio richiede in questo caso un numero elevato di ecografie e prelievi di sangue.  2) Prelievo degli ovociti (pick-up). Introdotta la sonda vaginale (la stessa usata per il monitoraggio follicolare) si pungono i follicoli ovarici mediante un ago connesso alla sonda in modo preciso: la traiettoria dell'ago può essere così perfettamente seguita sullo schermo. Centrati i follicoli si aspira il liquido in essi contenuti, che viene immediatamente esaminato in laboratorio per il recupero degli ovociti. Questa procedura è ambulatoriale, si esegue in anestesia locale o con una leggerissima anestesia completa e dura minuti. Dopo il prelievo la paziente rimane sotto osservazione ore prima di tornare a casa

8 La FIVET 3) Inseminazione e fecondazione. Gli ovociti vengono subito esaminati per la valutazione del grado di maturità immersi in un liquido speciale di coltura e trasferiti per alcune ore in un particolare incubatore a 37° (la temperatura corporea della donna). Successivamente gli ovociti vengono inseminati ossia vengono messi a contatto con gli spermatozoi. La loro preparazione è simile a quella descritta per l'inseminazione intrauterina Con l'ingresso di uno spermatozoo nell'ovocita inizia il lungo processo di fecondazione che dopo circa 20 ore porterà alla fusione del "pronucleo" materno e di quello paterno: a seguito di ciò si forma lo "zigote" cioè l'embrione costituito da una sola cellula. Dopo circa 44 ore dal prelievo degli ovociti l'embrione, che a questo punto di norma raggiunge lo stadio di 2-4 cellule, è pronto per essere trasferito nell'utero della donna. Il transfer può essere eseguito anche ad uno stadio più avanzato di sviluppo embrionale, fino a 5 o 6 giorni dalla fecondazione ("blastocisti“) In pratica si cerca di ottenere la fecondazione di più ovociti in modo da trasferire più embrioni per aumentare le probabilità di gravidanza.

9 La FIVET 4) Trasferimento degli embrioni (transfer). Viene effettuato in genere due o tre giorni dopo il prelievo ovocitario. E' una procedura molto semplice per la donna ma di massima attenzione per il medico e somiglia molto a quella dell'inseminazione intrauterina. Uno o più embrioni, sospesi nella goccia di uno speciale liquido sono aspirati in un tubicino di plastica (catetere) e delicatamente inseriti nell'utero. Il procedimento non è doloroso e richiede una decina di minuti. Dopo minuti di riposo la paziente può tornare a casa. Nei giorni successivi al transfer si può continuare una vita normale. Dopo giorni è possibile eseguire il test ematico di gravidanza (beta -HCG nel sangue).

10 La FIVET

11 La FIVET I risultati: L'argomento dei risultati della FIVET è complesso e delicato. Infatti essi dipendono da molti fattori, quelli più importanti sono: la qualità del Centro e le caratteristiche della coppia, in particolare l'età della donna. Le percentuali di gravidanze concluse con la nascita di bambini per tentativo di FIVET effettuato possono variare molto . Dai dati raccolti nei Centri europei di Riproduzione Assistita si calcola una media del 23,2 %. Tuttavia se consideriamo tutti gli embrioni trasferiti in utero, solo il 19% di essi danno origine a gravidanze e di queste giungono felicemente a termine il 10 – 15% (cioè il 10-15% degli embrioni impiantati, senza contare quelli congelati, non riportati nelle statistiche) Dopo i 35 anni di età i risultati si riducono molto ed ancor più dopo i 40 le probabilità complessive di avere un figlio per una coppia aumentano con il numero di tentativi eseguiti   Impegno richiesto alla coppia: Sostenuto

12 La FIVET I rischi: A carico della madre: sindrome da iperstimolazione ovarica, possibile grave complicanza che può portare a shock, ictus, etc. Non è ancora chiaro il rapporto tra iperstimolazione ovarica ed insorgenza di tumori mammari ed ovarici. A carico dell’embrione (e del feto): difficoltà di impianto per l’embrione in utero, legate sia ad anomalie cromosomiche (indotte dal terreno di coltura?) che alla mancata preparazione della mucosa uterina all’annidamento embrionale. Nella FIVET sono inoltre più frequenti le alterazioni cromosomiche e ciò è stato messo in relazione alla iperstimolazione ormonale e all’uso di tecniche micromanipolative (microchirurgia a carico della cellula – uovo, nella cui parete è aperto un varco per consentire allo spermatozoo, incapace per carenze enzimatiche, di penetrarvi). Come conseguenza di tutte queste cause si ha un’alta incidenza di aborti spontanei. Altre complicanze: aumento del numero delle gravidanze ectopiche (impianto dell’embrione in sedi extrauterine con pericolo di emorragie gravi per la madre); aumenta sensibilmente il numero delle gravidanze multiple (dall’1,25% al 4,3 – 22% a seconda delle statistiche esaminate) con incremento degli aborti spontanei o provocati da soppressione “terapeutica” di alcuni embrioni (per aumentare la possibilità di sopravvivenza degli altri e per ridurre i rischi alla madre). Rare le infezioni pelviche. Di norma, nella sequenza naturale degli eventi del ciclo mestruale, l’embrione arriva in utero dopo che gli estrogeni hanno stimolato l’attività proliferativa e la vascolarizzazione dell’endometrio ed il progesterone, prodotto dal corpo luteo, ha preparato la parete uterina all’impianto della blastocisti. I farmaci somministrati nella FIVET per l’induzione dell’ovulazione causano un livello di estrogeni nel sangue pari a 3 – 6 volte quello fisiologico che impedisce un’adeguata produzione di progesterone.

13 Fivet omologa: i punti nodali
Elevata perdita di embrioni: • da alta percentuale di alterazioni cromosomiche negli ovociti ottenuti con ovulazione indotta • da asincronia tra sviluppo embrionale e preparazione dell’endometrio • dall’aumento delle gravidanze ectopiche • da gravidanze multiple (transfer multiplo) • da surplus embrionale Dissociazione tra dimensione unitivo-affettiva e dimensione procreativa Perdita totale di embrioni: 93-94%. Con ICSI (Intracitoplasmatic Sperm Iniection) le % di successo salgono al 45%. L’alta percentuale di insuccesso riguarda non tanto la fecondazione, quanto lo sviluppo dell’embrione, esposto ad alto rischio di morte in tempi brevissimi (per aberrazioni cromosomiche e parto prematuro). Prima dell’approvazione della legge 40 del 19/02/2004 si poducevano molti embrioni per garantirsi una riserva in caso di insuccesso. La percentuale di annidamento, infatti, è molto bassa (1 o 2 su 10). Il surplus poteva essere congelato (anche per ridurre il problema dell’asincronia emrione/utero), eliminato, utilizzato per la sperimentazione (es. cellule staminali), per l’industria (es. produzione di cosmetici) o per trasferimento in altra donna. SI PONE IL PROBLEMA DEL DIRITTO ALLA VITA DELL’EMBRIONE (PERSONA). Sindrome da iperstimolazione ovarica: da forme lievi, che richiedono solo una stretta osservazione e un trattamento sintomatico, a forme severe con shock, ictus, ascite , idrotorace, malattie tromboemboliche, ARDS (Adult Respitatory Distress Syndrome). Possibile causa delle alterazioni cromosomiche: dosi e modalità di somministrazione del clomifene citrato o dell’hMG (gonadotropine umane menopausali). L’uso di teniche di micromanipolazione (specialm. ICSI) aumenta le alteraz. Genetiche? (acceso dibattito). Asincronia dello sviluppo endometrio/embrione: dosi elevate di estrogenni (3 – 6 volte i livelli fisiologici) causano effetto abortivo mediante l’azione luteolitica e mediante un’alterazione dell’equilibrio metabolico cellulare con arresto della maturazione dell’endometrio. L’80-90% degli ovuli sono fecondati, ma di essi si impiantano solo il 6-10%. Tuttavia l’uso del clomifene citrato, che ha azione anti-estrogenica, bloccherebbe tale effetto. Aumento delle gravidanze ectopiche: media di incidenza del 5,5 ca sia per Gift che Fivet (il doppio di quanto avviene in natura: 2.8%). Gravidanze multiple (sia Gift che fivet): è in ragione del numero di ovuli trasferiti nelle tube (embrioni in utero per fivet). Il numero di gravidanze può aumentare anche in seguito a divisione gemellare dell’embrione o a causa di ovociti maturi non aspirati dopo induzione e pervenuti naturalmente in utero. Sintomi: anemia, preeclampsia, idroamnios, parto prematuro, etc. In alcuni casi si ricorre all’aborto selettivo (o riduzione fetale) per ridurre i rischi della madre e del feto. Talora si ha esito abortivo spontaneo. In natura l’incidenza di gravidanze bigemellari è del 1,25%, trigemellari dello 0,01%. A seconda delle statistiche, tale incidenza sale per la Gift dal 7,1 al 23% e per la Fivet dal 4,3 al 22%. Prima della legge 40 l’équipe medica decideva del destino diverso da attribuire agli embrioni disponibili: può uno scienziato decidere sul destino di un essere umano, attribuendo valori diversi agli embrioni? Anche il transfer multiplo di embrioni è da considerare un aborto diretto (non come fine, ma come mezzo), poiché chi opera il transfer sa con certezza di utilizzare un “rimedio umano” – non farmacologico o chirurgico- che comporta la perdita certa di alcuni embrioni (uso strumentale di alcuni embrioni in funzione di quelli che sopravviveranno). Il fine non giustifica i mezzi. Inoltre la persona umana non può mai essere mezzo (si ritorna al problema dell’embrione e della persona). (Nell’aborto indiretto si ci rifà ad azioni di duplice effetto, in cui l’effetto negativo non è uno strumento per ottenere l’effetto positivo). Abbiamo detto che non si può applicare alla Fivet il principio del duplice effetto. La deontologia medica potrebbe considerare lecita una tecnica che comporta un rischio così alto solo in un caso: se l’alternativa è la morte certa a breve scadenza. In tal caso è giustificato il ricorso ad un presidio terapeutico che comporta grave rischio. Ma la fivet non è un presidio terapeutico, né si configura come extrema ratio in una situazione di grave pericolo. Il desiderio di paternità/maternità, per quanto legittimo, non può giustificarsi eticamente se mette in gioco la vita di terzi. La vita umana non è una risorsa disponibile per la soddisfazione dei desideri degli altri, tale da porla in una situazione di estrema precarietà di sopravvivenza. Surplus embrionale: Si procede alla fecondazione di più embrioni a causa della bassa % di annidamento. Ciò crea problemi etici e giuridici. Soluzioni: 1) eliminazione 2) sperimentazione 3) industria (cosmetici) 4) fivet eterologa 5) congelamento. IL TEMA: L’EMBRIONE E’ PERSONA?

14 Dissociazione unione/procreazione
L’impulso sessuale ha come finalità intrinseca la trasmissione della vita (pro-creare) L’aspetto procreativo non esaurisce il significato della sessualità che è relazione interpersonale fondata sull’amore La donazione totale di sé nel matrimonio non avverrebbe se comportasse l’esclusione di ciò che naturalmente, biologicamente il corpo porta scritto in sé, cioè la possibilità della maternità/paternità Favorire l’aspetto unitivo o quello procreativo a discapito dell’altro vuol dire fare un uso strumentale della sessualità, ovvero della persona solo la completezza dell’amore coniugale è adeguata all’accoglienza e alla dignità della nuova persona che nasce L’irruzione del dominio della tecnica nella vita della coppia Dissociazione unione/procreazione (depersonalizzazione dell’atto generativo): il rapporto sessuale coinvolge gli sposi come persone, cioè totalmente a livello fisico, psichico e spirituale. Il figlio ha diritto ad essere rispettato come persona fin dal concepimento. Ogni modo di dare la vita, al di fuori dell’unione sessuale dei coniugi, è inadeguato al valore della persona. Egli è un dono, non un diritto: l’intrusione della tecnica nella vita della coppia priva il bambino dell’”atto fondatore” che è il dono che si realizza nell’amplesso. La tecnica deve aiutare, non sostituire il gesto corporeo; l’atto sessuale deve essere pieno e totale (donazione totale). La Fivet comporta il degradamento dell’atto procreativo a livello di atto tecnico (la tecnica, ponendosi come alternativa paritaria, abbassa al proprio livello l’accoppiamento). Inoltre la fecondazione e, quindi la generazione, nella Fivet è operata da un estraneo alla coppia, configurandosi come fecondazione extraconiugale. Di coniugale resta il patrimonio genetico, la volontà committente e la gestazione materna (che pure può essere delegata). Nella Donum Vitae è detto che la globalità della (retta) vita coniugale non giustifica il singolo atto (ricorso alla fec.assistita). Essendo la persona come contenuta e permeata in qualche modo dalla sessualità, il suo esercizio impegna la persona nella sua totalità e può essere veicolo e segno di una completa donazione personale, come quella che è richiesta dall’amore che vivifica la forma più basilare e stabile della società umana: il matrimonio-famiglia. Nella sessualità umana si verifica, dunque, l’intersezione di vari aspetti di valore singolare: E’ innegabile che l’impulso sessuale abbia come finalità intrinseca la trasmissione della vita, il dare origine alla persona umana. Nella visione ontologica l’uomo però pro-crea, cioè coopera con Dio che è Colui che chiama all’esistenza (ex-sistere) e vuole la creatura (l’uomo ) per sé. Premesso che la sessualità è ordinata alla vita, ma anche all’amore dei coniugi e che non tutti i rapporti sessuali comportano una procreazione, vediamo come l’aspetto procreativo non esaurisce il significato della sessualità umana. In quanto incontro tra due persone, presuppone una relazione interpersonale fondata sull’amore, poiché solo l’amore è l’atteggiamento giusto nei riguardi della persona che non può mai essere mezzo per raggiungere finalità, fossero anche il piacere e la procreazione. E’ questo il significato unitivo della sessualità, che presuppone una previa unione affettiva che chiede il dono reciproco totale, esclusivo, definitivo, anche attraverso i corpi (sete dell’Assoluto..l’uomo è l’unico, dopo Dio che può colmare questa sete… nel matrimonio cristiano è accettazione totale dell’altro così com’è e anticipazione dell’escatologia). La donazione fisica sarebbe menzognera senza la previa donazione spirituale ed affettiva. Questo aspetto rende manifesto e si fonda su una caratteristica della persona che è quella della vocazione alla comunione interpersonale basata sull’amore, riflesso dell’amore e della comunione trinitaria. La donazione totale di sé nel matrimonio non avverrebbe se comportasse l’esclusione di ciò che naturalmente, biologicamente il corpo porta scritto in sé, cioè la possibilità della maternità/paternità. L’apertura alla vita è un’esigenza radicata nel carattere di totalità specifico della comunione coniugale (la comunione anche a livello corporale non sarebbe totale e, quindi, di fatto non soddisfarrebbe l’unione che o è totale o non c’è).L’unione senza l’apertura alla vita si configura come uso egoistico dell’altro (cioè uso dell’alto come mezzo di piacere), poiché manca la comunione: in tal senso l’apertura alla vita difende la qualità dell’amore coniugale e si presenta come valore (in funzione del valore e della dignità della persona) e necessità etica. Da quanto detto l’attività sessuale è eticamente un valore solo se esercitata nel matrimonio. D’altra parte solo la completezza dell’amore coniugale così concepito nella totalità di un amore gratuito è adeguata all’accoglienza e alla dignità (valore) della nuova persona che nasce. Nell’ottica cristiana l’uomo, cooperando con Dio nella procreazione, ne ripercorre i sentieri dell’amore libero e gratuito (Dio non ha bisogno dell’uomo). In questo contesto i figli diventano segno e frutto vivente dell’amore dei genitori Favorire l’aspetto unitivo o quello procreativo a discapito dell’altro vuol dire fare un uso strumentale della sessualità, ovvero della persona. La FIVET come tecnica non ha valenza etica ed è indubbio che essa riesce a risolvere alcuni tipi di infecondità umana; tuttavia la tecnica, in generale, ha valenza etica positiva se contribuisce a conferire dignità all’esistenza umana. La FIVET omologa lede l’essenza della sessualità umana poiché la priva del dato coessenziale della dimensione unitiva. Ciò comporta non tanto un’esclusione della comunione coniugale (lesa in modo molto ristretto), quanto una lesione della dignità della persona generata al di fuori dell’unione dei genitori, in quanto soggetta ad un uso strumentale (non c’è il dono della vita che si innesta nel reciproco donarsi degli sposi; la nuova persona, sinolo di spirito e corpo, è chiamata all’esistenza nel contesto dell’unione di due persone che si donano nella dimensione spirituale e corporale) Ogni processo tecnico, infatti, implica un dominio dei “produttori” sul “prodotto” (nel caso della FIVET scelta dell’embrione, aspettative dei genitori e dell’équipe medica e, ancora, nella logica dell’efficacia del processo tecnico, la necessità del ricorso al transfer multiplo per garantire un certo successo che giustifichi la competitività con la microchirurgia, l’accreditamento presso l’opinione pubblica, il finanziamento). Anche nella diagnosi prenatale c’è il presupposto per un rifiuto del nascituro, ma in questo caso trattasi del fallimento della vocazione genitoriale di una coppia concreta, non del presupposto della logica che si associa al fatto tecnico. Il ricorso alla tecnologia, in pratica, spesso comporta l’accettazione di eventi senza i quali è impossibile, allo stato attuale, raggiungere gli obiettivi conseguiti. J. Bernard, presidente del Comitato di Bioetica francese ebbe a dire: “Certi esperimenti sono moralmente necessari e necessariamente immorali”. Può essere proprio l’amore coniugale ciò che spinge i coniugi ad accettare la FIVET? L’intenzione amorosa dei coniugi è confinata all’esterno e non è determinante per la FIVET che, in quanto processo tecnico, è indipendente dalla motivazione dei genitori ed è animato dalla logica dell’utilità e dell’efficacia (transfer multiplo, donatori, madre surrogata) che usa della persona per il raggiungimento del fine. Anche dal punto di vista dell’economia sanitaria nazionale la FIVET è irrazionale, come lo è dal punto di vista etico: terapia della sterilità è un termine che poco si addice all’etica medica, dal momento che comporta la morte e non la cura di altre vite umane.

15 Paolo VI, Humanae Vitae, n.12
“Tale dottrina, più volte espressa dal Magistero della Chiesa,è fondata sulla connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l’uomo non può rompere di sua iniziativa, tra i due significati dell’atto coniugale: il significato unitivo e il significato procreativo. Infatti, per la sua intima struttura, l’atto coniugale, mentre unisce con profondissimo vincolo gli sposi, li rende atti alla generazione di nuove vite, secondo leggi iscritte nell’essere stesso dell’uomo e della donna. Salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l’atto coniugale conserva integralmente il senso di mutuo e vero amore ed il suo ordinamento all’altissima vocazione dell’uomo alla paternità. Noi pensiamo che gli uomini del nostro tempo sono particolarmente in grado di afferrare quanto questa dottrina sia consentanea alla ragione umana”

16 Il primo quesito in sintesi: •accesso alle tecniche, previsto dalla legge soltanto per le coppie sterili •divieto di produrre più di tre embrioni per evitare il congelamento degli stessi COSA PREVEDE LA LEGGE che il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito quando non vi siano altri mezzi per favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana (art. 4) Dopo essersi formati una volontà consapevole, i due partner devono esprimere un consenso informato scritto, che può essere revocato «fino al momento della fecondazione dell’ovulo», cioè fino al formarsi dell’embrione La legge, all’articolo 14, allo scopo di tutelare gli embrioni prodotti, prevede che ne venga prodotto un numero utile a un unico e contemporaneo impianto e comunque non più di tre. Solo in caso di «documentata causa di forza maggiore» relativa allo stato di salute della donna che intervenga tra la fecondazione e l’impianto, viene consentito di congelare temporaneamente gli embrioni fino a che sia di nuovo possibile il trasferimento in utero. COSA SI VUOLE CAMBIARE l quesito numero 1 mira ad abolire il vincolo che per accedere alla procreazione assistita le coppie debbano avere problemi di sterilità accertata Viene inoltre cancellato ogni principio di gradualità nel ricorso alle tecniche di fecondazione artificiale. Viene abolito ogni limite alla produzione di embrioni si dà la possibilità di rifiutare qualunque impianto anche dopo la formazione degli embrioni. COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSERO I SI' Il quesito che mira ad abolire i limiti nell’accesso alle tecniche di fecondazione artificiale e a facilitarne l’utilizzo ha il chiaro scopo di volere solo soddisfare i desideri degli adulti. Che per risolvere un problema di salute si faccia riferimento a un percorso graduale di diagnosi e terapia dovrebbe essere ovvio in campo medico. Cancellando il requisito della sterilità, inoltre, si punta a trasformare la fecondazione artificiale da strumento per superare la sterilità a mezzo per dare un figlio a qualunque coppia. In particolare permettendo la selezione eugenetica dei figli sani in caso di coppie portatrici di malattie genetiche. Inoltre, abolire ogni limite al numero di embrioni da produrre e ogni termine al «ripensamento» da parte delle coppie al loro utilizzo porta a favorire la produzione di embrioni destinati a non essere utilizzati: l’obiettivo è infatti solo dare un figlio in braccio, trascurando tutti quelli che nella procedura verranno sacrificati.

17 Quarto Quesito Si propone l'abrogazione degli articoli della legge che vietano il ricorso a tecniche di fecondazione eterologa (Ds con l'appoggio di gruppi parlamentari di Margherita, Nuovo Psi e Pri).

18 Fivet eterologa Una “cooperativa di genitori” La donazione:
• di sperma • di ovulo • di embrione Il ricorso alla madre sostitutiva E’ difficile eliminare il donatore o la donatrice dal mondo della FIVET, cosa già successa con l’inseminazione artificiale (ma non in Italia, dopo la legge 40). La fecondazione artificiale eterologa crea una sorta di cooperativa di genitori che sconvolge la fisionomia originale della paternità e della maternità. Il figlio viene privato dell’identità personale e familiare, che necessita, per essere costruita, del rapporto con i propri genitori. Per non parlare del caso di una single, in cui parte dell’identità del figlio è volutamente negata.. La modalità più diffusa è la donazione di sperma, praticata su larga scala in tutti i centri di procreazione assistita.. E’ più raro il dono di un ovulo sia per la maggiore difficoltà del prelievo che per la necessità di conoscere la donatrice, dal momento che l’ovulo non può essere congelato. Lo sperma esprime ciò che di più personale c’è nell’uomo. Nello sperma culmina l’atto sessuale e per suo tramite si realizza in maniera più totale e completa il dono che lo sposo fa alla sposa della sua persona. E’ un dono di altissimo significato che coinvolge la sposa che è madre in virtù della propria apertura totale e dell’accoglienza di questo dono che genera ancora un nuovo dono, il figlio. Spermatozoo ed ovocita sono il segno tangibile dell’unione e della donazione reciproca degli sposi, ed essi sono tanto più segno perché si fondono in una sola dimensione, in una sola nuova persona. La motivazione prevalente del donatore è di natura economica; egli vende la quintessenza della sua persona, cosa che equivale ad un suicidio morale. Non è possibile la donazione di ovociti congelati. E’ stato tentato il congelamento di ovociti che ha comportato un’alta % di embrioni malformati. Ciò è dovuto al fato che l’ovocita maturo ha i cromosomi dispiegati a costituire il fuso della II divisione meiotica(stato di metafase), cosicché basse temperature e sostanze utilizzate per congelare causano la distruzione delle proteine cui sono legate i cromosomi. Questi si disperdono e causano gravi alterazioni genetiche. Sono in corso studi per il congelamento degli ovociti immaturi (stadio di profase I) che eviterebbe il danneggiamento. Il seme maschile può essere congelato per molto tempo senza problemi. Si ricorre al donatore in caso di aspermia, oligoaspermia, o tare genetiche dell’uomo, in concomitanza di una patologia della donna (es. occlusione tubarica) che giustifichi il ricorso alla fivet. In caso di anovulazione o insuccesso di gift e fivet si ricorre alla donazione di embrioni ottenuti da precedente fivet o da washing-out (prima dell’impianto) e congelati. LA MATERNITA’ SURROGATA Se vi è patologia dell’utero, per cui la donna può concepire, ma non può gestare, si ricorre alla madre sostitutiva (utero in affitto). Il bambino è visto come strumento in vista di una ricompensa (annunci su riviste e tv). Anche nel caso in cui è reso un “servizio”, non si tiene conto della vita relazionale che si è instaurata tra madre e figlio durante la gravidanza, relazione che viene poi stroncata dopo la nascita. Il nascituro riceve nutrimento e comunicazioni vitali (es.ormonali), con conseguenze anche a livello psichico, dalla madre surrogata. Alla nascita, viene negato poi al figlio il diritto, in quanto persona, di conoscere i suoi genitori e di identificarsi in essi. Bambini non sani sono stati rifiutati alla nascita (perché pagare un prodotto non soddisfacente?). Ma anche la donna diventa uno strumento, è ridotta al ruolo di incubatrice (mercificazione del suo corpo), anche lei subisce il trauma dell’interrotta relazione col bimbo che ha gestato e numerosi sono i casi di rifiuto di rendere il figlio alla coppia committente. Una volta stabilito il ricorso alla fivet, si vorrà non solo il figlio, ma, sempre più frequentemente, un certo tipo di figlio (selezione eugenica). Inoltre, il ricorso alla Fivet comporta l’impegno ad adoperarsi perché nasca un figlio sano, senza tare ereditarie (aborto diretto). Nell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa del 22 settembre 1981 fu presentata una relazione da M. Tabone in cui si sottolineava che la decisione della donna di avere un figlio senza conoscere l’identità del donatore fa della procreazione un gesto irresponsabile ed egoista che modifica sostanzialmente la struttura della società, ostacola l’unione dei figli ai genitori, crea orfani con padri vivi, esime il donatore dalla responsabilità legata alla paternità. Viene prospettato un indebolimento dell’istituzione familiare e il cammino verso una società in cui tutti sarebbero figli di uno Stato anonimo. Mette in discussione il potere del medico di scegliere chi sarà il padre, cosa che rivoluziona le strutture morali e sociali del comportamento sessuale. Denuncia l’insensibilità verso i problemi psicologici del figlio nato dal desiderio di maternità di una donna sola (persona come mezzo per soddisfare questa esigenza).

19 La Fivet eterologa: conseguenze
per l’unità coniugale e parentale (dissociazione genitorialità/coniugalità ad opera del donatore) per l’identità biologica, psicologica e giuridica del nascituro Casi particolari: • fecondazione post-mortem • consanguineità la prospettiva eugenistica UNITA’ CONIUGALE: con la fivet, nell’ambito del matrimonio essere genitori equivale solo in parte all’essere coniugi (dissociazione genitorialità/coniugalità ad opera del donatore). Nel caso dell’adozione il figlio nasce in modo del tutto naturale ed è solo l’educazione che viene affidata alla coppia che, in questo compito, si trova in una situazione del tutto paritaria. L’adozione è un bene che vuol rimaginare una ferita già inferta; la fivet eterologa la infligge consapevolmente. Nel caso della donazione (carità – solidarietà) non viene donato un organo salva-vita che non infrange alcuna unità (l’organo donato è per la conservazione dell’unità vitale del singolo individuo), ma che, al contrario, coinvolge il rapporto di coppia; se volessimo legittimare questo tipo di “dono”, dovremmo ugualmente legittimare una relazione extraconiugale che entrasse in questo contesto. C’è chi afferma che è padre chi vuole il figlio e stabilisce con lui un legame affettivo; in tal caso il donatore sarebbe “uno che presta un servizio” (J L Clement). Il fatto stesso che tutti concordino sulla necessità dell’anonimato non sconfessa l’affermazione di Clement? Se è un servizio generoso e che non dà fastidio, perché non ringraziare il donatore? Anche se il marito non è apertamente geloso del donatore anonimo, lo sarà anche a livello inconscio? E il figlio non resta “figlio di padre ignoto”? La dissociazione coniugalità/genitorialità si accentua nel ricorso alla madre sostitutiva. IDENTITA’ DEL CONCEPITO: L’identità biologica non coincide con quella sociale. Ognuno ha il diritto di conoscere di chi è figlio, sia per motivi psicologici che di salute. Sperma ed ovulo esprimono una genealogia: saputo della Fivet eterologa, il figlio scoprirà di avere un genitore putativo e vorrà conoscere le proprie origini. L’anonimato del donatore infligge al figlio una ferita dalle conseguenze psicologicamente imprevedibili. Le legislazioni che consentono la fivet eterologa richiedono: l’anonimato del donatore, l’irrevocabilità del consenso del coniuge sterile, la negazione del disconoscimento di paternità (maternità). In questi casi dovrebbe essere almeno salvaguardato il diritto del figlio di conoscere, dopo i 14 anni, il genitore biologico e la possibilità di optare per il disconoscimento del padre legale con la contestuale dichiarazione giudiziale di paternità nei confronti del padre naturale. Casi particolari: 1) fecondazione post-mortem del marito (seme congelato, in fivet omologa) o della coppia committente (maternità surrogata o embrioni congelati e non ancora impiantati). Sono i “figli dell’aldilà” che generano complicati aspetti giuridici, anche in merito all’eredità. 2) Fecondazione di ovuli di diverse donne con un solo seme, con possibilità di matrimoni tra consanguinei, con conseguenze giuridiche ed aumentato rischio di malattie genetiche. 3) Figlio commissionato da una coppia di omosessuali, con ricorso a madre sostitutiva (om.uomini) o anche a clonazione. LA PROSPETTIVA EUGENISTICA Una volta stabilito il ricorso alla fivet, si vorrà non solo il figlio, ma, sempre più frequentemente, un certo tipo di figlio (selezione eugenica). Inoltre, il ricorso alla Fivet comporta l’impegno ad adoperarsi perché nasca un figlio sano, senza tare ereditarie (aborto diretto). Selezione dei donatori presenti nelle banche del seme, se non altro per avere un figlio il più possibile somigliante al padre putativo (eugenismo di I livello). Con la Fivet e la diagnosi di preimpianto si è dato nuovo impulso all’eugenismo (II livello o eugenica negativa, con l’eliminazione degli embrioni difettosi). Il III livello di eugenismo, detto positivo, si serve dell’ingegneria genetica per programmare un individuo su misura. Infine, ricordiamo la riduzione fetale in utero per ridurre i rischi materni di una gravidanza plurigemellare legata alla farmacoinduzione e per aumentare le possibilità di sopravvivenza degli embrioni residui.

20 Il quarto quesito in sintesi: la fecondazione eterologa
COSA PREVEDE LA LEGGE La legge consente di utilizzare solo tecniche di tipo omologo, cioè con gameti (ovociti e spermatozoi) prelevati ai due partner che vogliono avere il figlio Ciò per tutelare il diritto del nascituro ad avere una famiglia con due genitori noti Il divieto si accompagna a sanzioni nei confronti di coloro che esercitano una professione sanitaria (medici, infermieri, eccetera) che, in contrasto con il dettato della legge, utilizzino tecniche di tipo eterologo: sia pecuniaria, sia di sospensione dall’esercizio professionale. COSA SI VUOLE CAMBIARE Il referendum si propone di abolire il divieto di fecondazione eterologa e, conseguentemente, le sanzioni che sono legate a chi trasgredisse a tale disposizione La motivazione è esclusivamente «utilitaristica», cioè per ampliare il campo delle possibilità di trattamento per coloro ai quali le tecniche più tradizionali si dimostrano insufficienti o impossibili da impiegare. COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSERO I SÌ Se vincessero i sì al referendum, lo Stato si assumerebbe la responsabilità di far nascere bambini che hanno solo un genitore biologico tra i due componenti della coppia. Cosa quanto mai singolare in un’epoca in cui la ricerca scientifica ci mostra ogni giorno che passa l’importanza della conoscenza del proprio patrimonio genetico. La legge andrebbe modificata o integrata in altre parti. In particolare dovrebbe essere chiarito se chi cede (solitamente a pagamento, contrariamente all’abitudine di chiamarlo donatore) i propri gameti possa restare anonimo, o debba essere individuabile dal figlio biologico, sia per eventuali necessità di salute, sia per coloro che – cresciuti – desiderassero conoscere i propri genitori (fatto ampiamente riconosciuto dagli studi di psicologia, ma che anche solo il buon senso rende comprensibile). Dovrebbe anche essere noto l’utilizzo dei gameti di ciascun donatore, per escludere l’eventualità – remota ma non impossibile – di incesti tra i discendenti di uno stesso genitore. Sono tutti problemi che si sono posti all’attenzione dei legislatori anche in altre nazioni (per esempio Gran Bretagna e Svezia), dove da più lungo tempo l’eterologa è stata ammessa. E la soluzione che viene sempre più adottata è quella di rendere individuabile chi dona i propri gameti. Questo fatto ha solitamente fatto calare drasticamente il numero dei donatori.

21 Secondo quesito Si propone l'abrogazione dell'articolo 1 della legge relativo alla tutela dei diritti dell'embrione (proposto dalle donne Cgil e da un gruppo di parlamentari Ds).

22 Chi o che cosa è l’embrione umano?

23 La fecondazione 1. I PROTAGONISTI Spermatozoo Oocita

24

25

26 L’adesione spermatozoica alla superficie ovocitaria

27 La fecondazione 2. Le tappe
Attraversamento della zona radiata Riconoscimento specie-specifico e legame con la zona pellucida Reazione acrosomiale e fusione delle membrane

28 L’inizio dell’embrione
Penetrazione della zona pellucida Singamia (punto di non ritorno) Nascita di una nuova cellula: da ovocita a zigote o embrione unicellulare) sistema unico con identità specifica ed orientamento verso uno sviluppo determinato Attivazione dell’oocita Avvicinamento dei due pronuclei (3-6h) Cariogamia (nuovo genoma) (15h)

29 Il nuovo genoma Contiene l’informazione essenziale e permanente per la graduale, autonoma realizzazione dello sviluppo morfogenetico Tutte le fasi della morfogenesi dipendono dall’espressione dei geni propri dell’embrione (interazione con ambiente cellulare ed extracellulare) Regola e dirige il processo di sviluppo grazie all’espressione coordinata e gerarchicamente ordinata di migliaia di geni (geni regolatori: di posizione, selezione, realizzatori) Determina l’appartenenza dello zigote alla specie umana e la sua singolarità individuale o identità

30 (Dal 2° al 5° giorno dalla fecondazione)
La vita embrionale (Dal 2° al 5° giorno dalla fecondazione) Inizio segmentazione 8-32 cellule: Morula (2°- 4° giorno) cellule: Blastocisti (5° giorno)

31 La vita embrionale

32 La vita embrionale Dalla blastocisti al disco embrionale
6°-7°giorno ---> inizio del processo dell’impianto; 14° giorno --> formazione della stria primitiva (si definisce il disegno generale del corpo, punto di inizio del modellamento dei differenti organi e tessuti) Dal disco embrionale al feto 4° settimana ---> organogenesi ed inizio circolazione 5° settimana ---> strutture primitive cuore, cervello, tratti polmonari gastroenterici ed urinari inizio differenziazione sessuale 6° settimana ---> primordi degli arti 7° settimana ---> forma del corpo completa 9° settimana ---> maturazione ed accrescimento organismico

33

34 L'embrione umano segno di “contraddizione”
Da un lato: il fine dell’intervento di fecondazione in vitro, per dare un “figlio” ad una coppia un piccolo paziente, su cui fare diagnosi (pre-impianto) e attuare terapie, seppure sperimentali Dall’altro: oggetto disponibile, destinato alla distruzione in vista del bene di terzi: per permettere ad altri di nascere, di essere curati (cellule staminali), di acquisire dati sperimentali (progresso della scienza)

35 Lo statuto biologico dell’embrione umano

36 I dati della embriologia e della genetica: una sintesi
L’interazione tra due sistemi cellulari differentemente e teleologicamente programmati (ovocita e spermatozoo) dà origine a: Un nuovo sistema, non somma dei due sottosistemi ma sistema combinato che opera come una nuova unità (one-cell embryo), intrinsecamente determinata a raggiungere la sua specifica forma terminale (unitotalità) Un nuovo genoma, che è centro biologico e struttura coordinante della nuova unità. Informazione essenziale e permanente per la graduale e autonoma realizzazione di un disegno-progetto ben definito

37 CARATTERI E CAPACITA’ EMBRIONALI
I dati della embriologia e della genetica: una sintesi CARATTERI E CAPACITA’ EMBRIONALI Identità genetica Autonomia biologica Capacità dialogica Induzione dell’assenza di rigetto nella madre Capacità di moltiplicarsi Capacità di differenziarsi

38 Le proprietà biologiche dello sviluppo embrionale
Coordinazione Il susseguirsi di attività molecolari e e cellulari sotto la guida dell’informazione del genoma e di segnali che si originano dalla interazione entro l’embrione stesso e tra questo e il suo ambiente Continuità Il nuovo ciclo vitale iniziato alla fertilizzazione procede senza interruzione, se le condizioni richieste sono soddisfatte. I singoli eventi appaiono ovviamente successivi ma il processo è continuo, è sempre lo stesso individuo Gradualità Passaggio da forme e funzionalità più semplici a quelle più complesse, fino a raggiungere la forma finale, durante il quale l’embrione mantiene la sua propria identità e individualità

39 "Una volta che [il processo] è iniziato, non c'è frazione particolare del processo di sviluppo che sia più importante dell'altra: tutte sono parti di un processo continuo [...] Perciò, da un punto di vista biologico, non si può identificare un singolo stadio nello sviluppo dell'embrione al di là del quale l'embrione in vitro non dovrebbe essere mantenuto in vita. […]” (Rapporto Warnock, 1984, cap. XI)

40 Consiglio d'Europa •RACCOMANDAZIONE N. 1100/1989 PUNTO 7
«[...] l'embrione umano, pur sviluppandosi in fasi successive indicate con definizioni differenti (zigote, morula, blastula, embrione pre-impianto, embrione, feto) manifesta comunque una differenziazione progressiva del suo organismo, e tuttavia mantiene continuamente la propria identità biologica e genetica». • RACCOMANDAZIONE N. 1046/1986 PUNTO 5 «[...] fin dalla fecondazione dell'ovulo la vita umana si sviluppa in modo continuo, sicché non si possono fare distinzioni durante le prime fasi del suo sviluppo e si rivela quindi necessaria una definizione dello statuto biologico dell'embrione umano».

41 Lo statuto antropologico dell’embrione umano

42 PARLARE DEI MODELLI ETICI
Chi è persona? Teoria funzionalistico-attualistica Rifiuto della persona come“sostanza”, considerata statica, e concezione dinamica dell’uomo, identificato col “continuo fare” della sua vita (egli sempre cambia perché continuamente “si fa”). Affermazione della libertà totale dell’uomo: nel libero esercizio delle sue azioni egli “crea se stesso” (le azioni non svelano la realtà dell’uomo ma la creano). •Caratteristiche biologiche (individualità – SNC – aspetto – dolore/piacere) •Caratteristiche psico-sociali Teorie monofattoriali (razionalità – relazionalità – riconoscimento sostitutivo - intenzione di procreare) Teorie multifattoriali (Es. Singer – Engelhardt) Teoria sostanzialista (personalismo ontologico) Pur essendo univoca l’etimologia del termine persona, ci sono divergenze se ci si chiede cosa sia la persona (=Soggetto di diritti). Teoria f.attualistica: è negata la trascendenza. Con il termine persona si fa riferimento ad una serie di proprietà e funzioni, per cui non si cerca di definire una realtà preesistente (l’uomo), ma si vuole stabilire se e quando l’uomo (o un altro essere vivente) rientri in questa definizione, al di là della natura ontologica. Rispecchia l’approccio utilitaristico o relativista che tende a sottolineare la relatività del valore della vita umana o alla società o alle condizioni del suo vivere, o alla qualità della sua vita. Spesso le due posizioni vengono identificate la prima come posizione cattolica, la seconda come posizione laica. Individualità: ricombinazione dei 2 patrimoni genetici a ore dalla fecondazione; perdita della totipotenzialità al 14° g. (7°); annidamento completo al 14° g con distinzione tra embrione ed annessi (placenta, amnios, ecc.); differenziazione dei 3 foglietti embrionali al 14° g. (ecto-meso-endo derma); comparsa della stria primitiva. Attività unificante del SNC: come per la morte, così per l’inizio della vita “umana”. Morfologia umana solo dal 7° mese. Alcuni negano il concetto stesso di persona e giudicano gli esseri viventi in base alla capacità di provare dolore/piacere. Razionalità: si è persona in rapporto all’inizio o alla fine della capacità di razionalizzare. Relazionalità: idem per la capacità di relazionarsi. Inizio: coinciderebbe con l’impianto in utero (dialogo madre-figlio); perdita: cessazione attività cerebrale (es. nello stato vegetativo persistente, con conservata attività del tronco cerebrale). Riconoscimento sostitutivo: persona in rapporto al comportamento: il comportamento materno svelerebbe l’esistenza di un nuovo essere umano. Intenzione di procreare: riconoscimento da parte dei genitori. Non è persona l’embrione non voluto o concepito dopo violenza sessuale. PARLARE DEI MODELLI ETICI Singer: autocontrollo + rapporto interpersonale + comunicazione + curiosità + senso del tempo. Senso del dolore come criterio di intervento sull’uomo come sull’animale. Per Engelhardt, filosofo contrattualista, la morale origina dalla stipulazione di un contratto cui può accedere solo il soggetto adulto, autonomo, capace di intendere e di volere. Solo questi è persona, e lo diventa solo dopo anni dalla nascita, così come può non esserlo più qualche tempo prima di morire. In questa ottica feti, fanciulli, ritardati mentali, soggetti in coma, ecc. non sono persone e non possono godere di diritti. Per il filosofo utilitarista Singer la funzione qualificante è la sensibilità. Tutti gli esseri viventi senzienti hanno il diritto di non soffrire inutilmente; l’uomo, in quanto essere razionale e autocosciente, ha diritto ad un riguardo maggiore perché soggetto a maggior sofferenza; quando tuttavia la coscienza è assente, come negli embrioni, nei soggetti in coma, ecc., non si parla più di persona ed essi hanno meno diritti degli animali senzienti (possono essere, quindi, oggetto di qualsiasi sperimentazione). Feti, neonati, bambini, anziani, cerebrolesi, dementi, malati terminali, ecc. sono definiti esseri umani marginali e godono degli stessi diritti degli animali senzienti. CONTRATTUALISMO DI ENGELHARDT (percezione della comunità morale + elaborazione, con altri, degli orientamenti comunitari), che non propone il criterio costo/beneficio, ma il criterio del consenso: l’utilità sociale è in ragione del consenso sociale. E’ proposto un contratto sociale alla maniera del Rousseau, con un’etica pubblica che dev’essere concordata fra le parti in causa (es. medico-paziente). Le conseguenze sono: . 1) Relativismo ed utilitarismo. 2) Distinzione degli esseri umani in tre categorie: persone, capaci di scegliere; non ancora persone (embrioni, feti, bambini) perché non ancora capaci di scegliere; non più persone (es. ammalati mentali gravi- Alzeimer), non più capaci di scegliere. Sulle idee di questo autore è stata fondata da molti l’odierna etica laica. IL PERSONALISMO ONTOLOGICO rifiuta: il giudizio sull’uomo in base a ciò che appare e non su ciò che è; visione dell’uomo come somma di atti; la discriminazione degli esseri umani in base sulla base di capacità o funzioni che non possono esaurire tutte le dimensioni e caratteristiche umane.

43 La visione funzionalistico-attualistica
In base ad alcune caratteristiche biologiche: L’INDIVIDUALITA’ (non divisum in se, sed divisum a quolibet alio) 1. La teoria della CARIOGAMIA 2. La t. della GEMELLAZIONE 3. La t. dell’IMPIANTO 4. La FORMAZIONE DELLA STRIA PRIMITIVA La PRESENZA DELL’ATTIVITA’ CEREBRALE (parallelismo con la morte cerebrale)

44 CARATTERISTICHE BIOLOGICHE
Teoria della cariogamia: poiché per la ricombinazione del patrimonio genetico paterno e materno sono necessarie almeno 21 ore dalla fecondazione, in questo arco di tempo non si è ancora di fronte ad un individuo umano. Totipotenza cellulare: la presenza di cellule totipotenti (capaci di dare origine ad un nuovo individuo quando fossero separate dall’embrione) nelle prime fasi dello sviluppo embrionale, porta a negare l’individualità dell’embrione precoce che viene considerato come un aggregato di “individui in potenza” e lo zigote come una cellula indeterminata.

45 CARATTERISTICHE BIOLOGICHE
Teoria della gemellanza monozigotica: l’embrione non può essere considerato un individuo umano perché è possibile che si verifichi la gemellazione monozigote (l’embrione precoce avrebbe quindi la capacità di diventare due individui) Formazione della stria primitiva (pre-embrione): fino al 14° g. dalla fecondazione avverrebbe una semplice preparazione dei sistemi protettivi e nutritivi (derivati dal trofoblasto) per le necessità dell’embrione QUINDI non ci sarebbe presenza di un individuo/embrione ma di un pre-embrione. Con la comparsa della stria primitiva nel disco embrionale si può parlare di sviluppo embrionale.

46 CARATTERISTICHE BIOLOGICHE
Formazione sistema nervoso centrale: nessun embrione umano può ritenersi un individuo umano fino alla formazione del sistema nervoso centrale perché esso è il centro critico di unità del soggetto umano, è condizione per l’esercizio della razionalità e per la percezione del piacere/dolore. Così come si fa riferimento alla morte cerebrale totale per diagnosticare la morte di un individuo allo stesso modo si può individuare l’inizio dell’esistenza umana con la formazione del sistema nervoso centrale

47 La visione funzionalistico-attualistica
In base ad alcune caratteristiche psico-sociali: TEORIE MONOFATTORIALI: La razionalità Il comportamento e la relazione costitutivi Il riconoscimento della immagine umana L’intenzione di procreare TEORIE MULTIFATTORIALI: P. SINGER (1989): autocontrollo, senso del passato, senso del futuro, relazionalità, comunicazione e curiosità G. DENNET(1988): razionalità, coscienza, autocoscienza, reciprocità, comunicazione verbale H.T. ENGELHARDT (1991): appartenenza alla comunità morale e capacità di elaborare un giudizio morale (persone, non ancora persone, non più persone)

48 Funzionalismo: non sovrapponibilità fra esseri umani e persone umane

49 La visione funzionalistico-attualista della persona
Persona: Concetto astratto definito da un elenco di proprietà e funzioni non necessariamente dell'essere umano Conseguenze: la persona non si identifica sempre con l'essere umano è persona quell'essere umano, e non, che manifesti caratteri e capacità arbitrariamente fissate, prescindendo dalla sua natura ontologica L’interpretazione funzionalistico-attualistica riduce la persona alle sue funzioni e non fa differenza tra essenza e attività

50 La visione sostanzialista o del personalismo ontologico
OGNI INDIVIDUO UMANO E’ PERSONA (Come un individuo umano non sarebbe persona?) OGNI PERSONA UMANA HA NATURA UMANA: senza negare la rilevanza della soggettività e della coscienza viene posto a fondamento della stessa soggettività un’esistenza ed un’essenza costituita nell’unità corpo-spirito

51 Lo statuto antropologico Sostanzialismo: sovrapponibilità fra esseri umani e persone umane
= persone

52 Lo statuto etico dell’embrione umano

53 Dallo statuto antropologico allo statuto etico
COME VA TRATTATA LA PERSONA? Chi è persona va sempre tutelata e protetta (viceversa, chi non è persona può anche non essere tutelata e protetta allo stesso livello) Diverse modalità e tipologie di rispetto: Diritti “prima facie” Tutela: Graduale Tuzioristica: difesa della vita fisica e dell’integrità genetica fin dal concepimento, promozione della salute

54 Diritti umani e bioetica
Diritti di I generazione (diritti civili: vita, libertà), nati per difendere il cittadino dai poteri dallo Stato Diritti di II generazione (diritti sociali: salute, lavoro, istruzione, informazione, ecc.), che invece richiedono l’incremento degli interventi statali Diritti di III generazione (solidarietà, sviluppo, pace internazionale, ambiente protetto, comunicazione, ecc.) Diritti di IV generazione ( diritti delle generazioni future, diritto ad un patrimonio genetico non manipolato, ecc.) Il Decalogo per primo esprime in forma negativa (non uccidere, non rubare..= diritto alla via, alla proprietà…) i diritti umani. L’insieme di tutti i diritti sociali è ciò che nella Costituzione americana è detto “diritto alla ricerca della felicità”, non in senso edonistico, egoistico o consumistico, ma come migliore qualità di vita per sé e per gli altri. Mentre i diritti di I generazione riguardano la singola persona, quelli delle altre generazioni sono comprensibili solo in un contesto sociale.

55 Dallo statuto biologico allo statuto giuridico
“[…] Tuttavia si è convenuto che questa era un’area nella quale doveva essere presa qualche precisa decisione, al fine di acquietare la preoccupazione del pubblico […] Nonostante la nostra divisione su questo punto, la maggioranza di noi raccomanda che la legislazione dovrebbe concedere che la ricerca possa essere condotta su qualsiasi embrione ottenuto mediante fecondazione in vitro, qualunque ne sia la provenienza, fino al termine del 14^ giorno” (Rapporto Warnock, 1984, cap. XI)

56 Il secondo quesito in sintesi: i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito
COSA PREVEDE LA LEGGE Intende dare una dignità all’essere umano sin dal concepimento, evitando di considerarlo un oggetto o un essere non ancora umano. E per dare seguito a tale affermazione si vieta che l’embrione venga trattato come una cosa, congelandolo o facendone oggetto di sperimentazione Per il resto il quesito referendario numero 2 richiama gli stessi articoli della legge presi in esame dal quesito 1 ( accesso solo in caso di provata sterilità – consenso informato – impianto unico di max 3 embrioni) COSA SI VUOLE CAMBIARE abolizione dei diritti del concepito (, il riconoscimento dell’esistenza di diritti al concepito porterebbe a rimettere in discussione il diritto ad abortire sancito dalla legge 194 del 1978) abolire il vincolo che per accedere a queste tecniche le coppie debbano avere problemi di sterilità accertata Abolito anche ogni limite alla produzione di embrioni e aperta la possibilità di rifiutare qualunque impianto anche dopo la formazione degli embrioni. COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSERO I SI' L’embrione viene trasformato in un essere umano privo di qualsiasi diritto, in particolare quello alla vita. Questo fatto, insieme all’abolizione di ogni limite nell’accesso alle tecniche di fecondazione artificiale, si traduce nel favorire solo i desideri degli adulti, trasformati in «diritti». Come quello, inesistente, ad avere un figlio sano. Infatti il quesito – come il precedente – abolisce il vincolo che si punti a correggere situazioni di sterilità. In tal modo si dà possibilità di utilizzare la fecondazione artificiale per una selezione eugenetica di figli privi di malattie genetiche. Non richiedere una gradualità nell’utilizzo delle tecniche significa trascurare una seria ricerca scientifica delle cause della sterilità e favorire chi propone subito alle coppie l’accesso alle tecniche – più costose – di fecondazione artificiale.

57 Terzo quesito Si propone l'abrogazione degli articoli della legge che limitano la libertà di ricerca scientifica sull'embrione, per consentire nuove cure per malattie come alzheimer, parkinson, sclerosi, diabete, cardiopatie e tumori (Ds con l'appoggio di gruppi parlamentari di Margherita, Nuovo Psi e Pri).

58 Cos'é la clonazione ? La parola "clone" deriva dal greco , che significa germoglio o ramoscello In biologia indica la possibilità di duplicare il patrimonio biologico (genetico) di qualsiasi essere vitale con produzione di individui biologicamente uguali si tratta di una forma di riproduzione a-sessuata e a-gamica Così, ad es. si possono duplicare, virus, batteri, molecole, organismi e anche intere piante o interi animali. Buona parte della verdura che consumiamo nelle nostre mense è clonata, nel senso che i coltivatori comprano delle piantine che sono state prodotte per clonazione; ottenuta una piantina la cui forma, colore e gusto è soddisfacente si duplica tante volte quanto si vuole, mettendo in commercio i prodotti richiesti. Allo stesso e sempre per scopi alimentari possono essere clonati gli animali. Nella clonazione non si richiede alcun procedimento sessuale, poichè i cromosomi dell'ovulo sono stati enucleati, cosicché non c'è stata alcuna madre; né c'è stato alcun padre, dal momento che non si richiedeva alcuno sperma per la genesi dell'embrione clonato.

59 Le tecniche utilizzate
Due sono le tecniche utilizzate per la clonazione: embryo-splitting (scissione gemellare) nuclear transfer (trasferimento di nucleo)

60 E’ il tipico processo di formazione dei gemelli monozigoti !
‘Embryo - splitting’ E’ il tipico processo di formazione dei gemelli monozigoti ! Splitting: Si è trattato della formazione multipla di embrioni da uno solo, e ciò è stato possibile attraverso la separazione dei blastomeri di un embrione. Cioè, quando ovulo e spermatozoo si incontrano, si forma l'embrione. Tale embrione all'inizio è monocellulare, cioè presenta una sola cellula, ma che subito si moltiplica in due cellule, poi quattro, otto, sedici, trentadue, ecc. Queste cellule, che sono chiamate blastomeri, sono tutte geneticamente identiche, e quindi hanno le medesime caratteristiche (sono cloni). Se uno di questi blastomeri per qualche ragione si stacca dagli altri, essendo dotato di "totipotenzialità" (ossia avendo in sé tutte le potenzialità per proseguire da solo) darà origine a un embrione che sarà identico a quello da cui si è staccato. Questo è ciò che avviene in natura con i gemelli identici (omozigoti).

61 ‘Nuclear transfer’ E’ la tecnica utilizzata per Dolly !
Trasferimento nucleare: 1. Stimolazione con GnRH della ovulazione e prelievo di ovocita 2. Si toglie il nucleo dall'ovocita e lo si sostituisce tramite fusione (trasferimento) con il nucleo di una cellula somatica dell'individuo che si vuole clonare 3. Si fa penetrare il nucleo della cellula somatica con una scarica elettrica 4. L'embrione così formato a livello di morula o di blastocisti deve essere trasferito in utero 5. Si controlla la gestazione per via ecografica Il Dott. Wilmut ha dichiarato che la fusione riuscita è avvenuta dopo una serie di 269 tentativi falliti. Infatti, si deve considerare che gli ovuli nei quali è stato inserito un nucleo di cellula adulta sono stati 277. Ma la questione fondamentale è la seguente: fino alla nascita di Dolly si pensava che una cellula somatica già differenziata di un mammifero non fosse in grado di ritornare totipotente, cioè di essere in grado di sviluppare il proprio DNA come una cellula embrione. L'eccezionalità di questo esperimento sta tutta qui: esso avrebbe dimostrato che una cellula adulta può conservare tutte le informazioni di base necessarie per fare un organismo, cosa che non si pensava possibile per i mammiferi. Presumibilmente, tale possibilità è dovuta al fatto che le cellule sono state coltivate in vitro e private della loro fittissima rete di informazioni: in assenza delle proteine che ne eseguono il programma, i geni si inattivano riportando il nucleo allo stato di non differenziazione, caratteristico della fase iniziale dello sviluppo embrionario. Appare anche molto semplice la tecnica necessaria per despecializzare le cellule somatiche: è stato sufficiente "affamarle", privare cioè di qualunque sostanza nutriente il materiale cellulare per riuscire a sdifferenziarlo. E’ la tecnica utilizzata per Dolly !

62 Procedura tecnica della clonazione

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64 Finalità della clonazione
Terapeutica: volta a duplicare un organismo dal quale ricavare cellule, tessuti ed organi per scopi clinici Riproduttiva: cioè volta a duplicare su richiesta o necessità un individuo

65 La clonazione umana potrebbe servire a:
1. Replicare individui geniali o di gran bellezza 2. Produzione solo di individui sani 3. Determinazione del sesso e di altri caratteri desiderati 4. Figlio per coppia sterile, vedovanza, ecc 5. Avere soggetti geneticamente identici a fine di studio comparativo 6. Riserve per trapianti (H. Jonas, Tecnica, medicina ed etica, 1971)

66 Problemi etici della clonazione (1): offesa della dignità della persona clonata
La programmazione dell’identità biologica può avallare l’idea di un dominio sull’uomo e il convincimento che il valore dell’essere umano risieda nelle sue qualità biologiche (selezionabili) La persona clonata è generata per essere ‘copia’ o fonte di organi per un “terzo”: è voluta non per sé stessa, ma come mezzo per il raggiungimento di un altro fine L’identità psichica rischia di essere compromessa dalla presenza reale o anche solo virtuale del suo « altro » (unicità – aspettative – ansie) Dalla replicazione della struttura corporea non ne deriverebbe necessariamente una perfetta identità della persona, intesa nella sua realtà sia ontologica che psicologica L'anima spirituale, costitutivo essenziale di ogni soggetto appartenente alla specie umana, che è creata direttamente da Dio, non può né essere generata dai genitori, né essere prodotta dalla fecondazione artificiale né clonata. Inoltre, lo sviluppo psicologico, la cultura e l'ambiente portano sempre a personalità diverse; fatto ben noto anche tra i gemelli omozigoti la cui rassomiglianza non significa identità. L'immaginario popolare o l'alone di onnipotenza che accompagna la clonazione sono almeno da ridimensionare. In questo modo si attuano tutte le tecniche che si sono sperimentate in zootecnia, riducendo il significato specifico della riproduzione umana. In questa prospettiva si inserisce la logica della produzione industriale: si dovrà esplorare e favorire la ricerca di mercato, affinare la sperimentazione, produrre sempre modelli nuovi. poiché il « clonato » è stato generato in quanto assomiglia a qualcuno che « valeva la pena » di clonare, su di lui si appunteranno non meno nefaste aspettative e attenzioni, che costituiranno un vero e proprio attentato alla sua soggettività personale. Fermare il progetto della clonazione umana è un impegno morale che deve anche essere tradotto in termini culturali, sociali, legislativi. Il progresso della ricerca scientifica è infatti altra cosa dall'emergere del dispotismo scientistico, che oggi sembra prendere il posto delle antiche ideologie. In un regime democratico e pluralistico, la prima garanzia nei confronti della libertà di ognuno si attua nel rispetto incondizionato della dignità dell'uomo, in tutte le fasi della sua vita e al di là delle doti intellettuali o fisiche di cui gode o di cui è privato. Nella clonazione umana viene a cadere la condizione necessaria per qualsiasi convivenza: quella di trattare l'uomo sempre e comunque come fine, come valore e mai soltanto come un puro mezzo o semplice oggetto. L'individualità biologica non è l'individualità personale, perché la persona è più della sua realtà biologica. L'uomo è il suo corpo biologico, ma non è solo il suo corpo. Per quanto una persona venga prodotta con la duplicazione embrionale, se mancherà della sua unicità genetica non mancherà però della sua unicità individuale, proprio come nel caso dei gemelli identici. In questo senso, non è il fatto della duplicazione biologica (gemelli identici) che fa problema, ma eventuali interferenze sulla personalità di coscienza di un essere umano, vale a dire sulla autocoscienza della propria dignità e sulla coscienza sociale attribuita dagli altri. Inoltre, è sempre possibile che gemelli clonati nascano in tempi diversi, perché vengono trasferiti nell'utero della madre anche a distanza di anni. Ciò pone un problema molto serio circa l'dentità della persona: quello di chi, sapendo la storia biologica del proprio fratello identico, ma più grande ad es. di anni, perché impiantato prima, non gradisca sapere come sarà fra 5 o 10 anni. Non è piacevole pensare che un fratello più grande è morto di una malattia genetica, o di altra malattia, che quindi potrà colpire con molta probabilità anche me. Ciò crea tutta una serie di ansie e apprensioni sufficientemente giustificate che compromettono la qualità della vita del gemello più giovane. Diverso è il caso dei gemelli identici naturali, cioè senza deliberata programmazione: in questo caso è avvenuto naturalmente e in una misura estremamente limitata.

67 Problemi etici della clonazione (2): perversione della sfera sessuale e relazionale
Tende a rendere la bisessualità un puro residuo con disumanizzazione estrema della procreazione umana. L’ utero artificiale potrebbe essere l’ultimo passo per la costruzione « in laboratorio » dell'essere umano Avviene una strumentalizzazione radicale della donna (prestatrice di ovuli e di utero) Perversione delle relazioni fondamentali della persona umana (filiazione, consanguineità, parentela, genitorialità) Perversione delle relaz. Fondamentali della persona: Ad es. una donna potrebbe essere contemporaneamente gemella di sua madre, non avere il padre biologico ed essere figlia di suo nonno !

68 Problemi etici della clonazione (3): logica della “produzione” ed eugenetica
Mentalità selettiva e discriminatoria: inevitabile arbitrarietà dei criteri di selezione Causa un’arbitraria fissazione dell’ereditarietà in contrasto con la strategia dominante nella natura Possibile aumento di malformazioni. Possibili errori da laboratorio con danni irreversibili alla natura umana La clonazione limitata all'embrione-feto, implicherebbe la sperimentazione su embrioni e feti, ridotti a “cose” (logica della produzione) ed esigerebbe la loro soppressione prima della nascita La clonazione apre la strada alla selezione eugenetica e razzista, con grave violazione dei diritti umani Poiché non c’è nascita naturale, ci saranno inevitabilmente dei criteri di selezione: ogni criterio di selezione applicato all’uomo significa strumentalizzazione dell’uomo. L’accoppiamento è causa di “rimaneggiamento” del materiale genetico. I figli non sono mai identici ai genitori (crossing over). Esempio degli OGM.

69 Pronunciamenti del Magistero
CDF Donum Vitae n. 6 “anche i tentativi o le ipotesi volte ad ottenere un essere umano senza alcuna connessione con la sessualità mediante “fissione gemellare”, clonazione, partenogenesi, sono da considerarsi contrarie alla morale…” PAV Riflessioni sulla clonazione GP II Discorso al Congresso Internazionale sui trapianti: “Occorrerà comunque evitare sempre quei sentieri che non rispettano la dignità ed il valore della persona; penso in particolare ad eventuali progetti o tentativi di clonazione umana, allo scopo di ottenere organi da trapiantare: tali procedure, in quanto implicano la manipolazione e la distruzione di embrioni umani, non sono moralmente accettabili, neanche se finalizzate ad uno scopo in sé buono”

70 Altri Organismi Parlamento europeo: Risoluzione del 12/3/1997 violazione dei principi di parità e di non discriminazione Risoluzione del 7/9/2000 no alla “clonazione terapeutica” no ad ogni forma di clonazione umana impulso alla ricerca sulle cell. staminali adulte no alla produzione di embrioni sovrannumerari nella FIVET Legge 40 del 19/02/2004: Sono vietati interventi di clonazione mediante trasferimento di nucleo o di scissione precoce dell'embrione o di ectogenesi sia a fini procreativi sia di ricerca

71 Quindi, sotto il profilo etico…
La clonazione riproduttiva è considerata generalmente inaccettabile La cl. terapeutica: dibattito fra chi dissente e chi la considera accettabile sub condicione

72 Finalità della clonazione
Riproduttiva: cioè volta a duplicare su richiesta o necessità un individuo Terapeutica: volta a duplicare un organismo dal quale ricavare cellule, tessuti ed organi per scopi clinici Anche nella clonazione terapeutica c’è clonazione dell’embrione, quindi di un essere umano, anche se non fatto sviluppare fino all’età adulta, quindi siamo sempre nel tema della clonazione “umana”.

73 Cellula staminale: definizione
Cellula staminale: Cellula non specializzata capace di dividersi indefinitamente; a ogni suddivisione produce due cellule figlie, delle quali una è staminale e l'altra è capostipite di una popolazione di cellule che, a loro volta, danno luogo a cellule mature e differenziate, ovvero a tessuti distinti Le cellule staminali assicurano la formazione e il rinnovamento dei tessuti, ovvero la sostituzione delle cellule che hanno terminato il proprio ciclo vitale e di quelle lesionate. Si definiscono totipotenti le cellule staminali che possono dar luogo a tutti i tessuti, multi (o pluri) potenti quelle che possono dar luogo ad alcuni tipi cellulari o tessuti ed unipotenti, quelle che possono dar luogo soltanto ad un tipo cellulare. Nell'adulto, la quantità e la capacità proliferativa delle cellule indifferenziate è diversa nei tessuti che, per tale motivo, presentano differente capacità di rinnovamento e, nell'istologia classica, vengono distinti in labili, stabili e perenni. In realtà, molte proprietà delle cellule staminali e i meccanismi che ne guidano il differenziamento sono ancora allo studio; numerose ricerche, a partire dagli anni Novanta, hanno rivelato caratteristiche prima inaspettate, come la capacità di alcune cellule staminali adulte di trasformarsi in cellule di tessuti diversi da quello cui appartengono (transdifferenziamento); inoltre, cellule di tipo staminale sono state trovate anche in tessuti tradizionalmente considerati incapaci di rinnovarsi (perenni), come il nervoso e il pancreatico.

74 Tipi di cellule staminali
Embrionali eterologhe Fetali Da cordone ombelicale Adulte Embrionali autologhe Le cellule staminali embrionali eterologhe (ES) derivano dalla regione interna dell'embrione (embrioblasto o inner cell mass della blastocisti) prima del suo impianto nella parete dell'utero Dotate di elevata capacità proliferativa, sono in grado di dare origine a tutti i tipi cellulari presenti nell’organismo e per questo potenzialmente utili per la terapia delle patologie umane Possono essere isolate da blastocisti e cresciute in vitro con particolari e costose metodiche che ne mantengono inalterate le proprietà di plasticità e totipotenza per periodi di alcuni anni Ciò consente, a partire da poche decine di cellule, di ottenerne centinaia di milioni con le stesse caratteristiche e potenzialità iniziali. Va sottolineato che le colture di cellule ES umane finora prodotte sono state ottenute a partire da cellule isolate mediante immunomicrochirurgia dalla massa cellulare interna della blastocisti umana (rappresentante lo stadio dell’embrione umano corrispondente a circa il 5° giorno di sviluppo): tale tecnica di prelievo ha finora comportato la distruzione della blastocisti. Le cellule ES, nel loro stato indifferenziato, se iniettate per sé o come contaminante di cellule preventivamente sottoposte a procedure di differenziamento, possono dare origine a teratocarcinomi in vivo. Problemi di rigetto. Le cellule staminali fetali sono derivate da aborti. Si tratta pertanto di materiale cadaverico ed il suo utilizzo equivale all’utilizzo di organi da cadaveri. Possiedono caratteristiche intermedie tra quelle embrionali e quelle adulte. Sono generalmente pluripotenti e deputate all’accrescimento peri-natale dei tessuti. I pochi studi finora disponibili non permettono di trarre conclusioni definitive sulle loro capacità di crescita, differenziamento ed integrazione funzionale nei vari tessuti. Problemi di rigetto Fino ad oggi le cellule staminali ombelicali sono state considerate capaci di dare origine soltanto a cellule del sangue. Questo ne fa un importante elemento di trattamento di patologie ematologiche nel contesto del trapianto allogenico La loro potenziale capacità di dare origine ad altri tessuti è fino ad oggi, in gran parte, inesplorata possibilità di creare una banca di cellule autologhe per ogni neonato all’atto della nascita con loro utilizzo, anche dopo decenni, per curare patologie insorte nella vita adulta Le cellule staminali adulte Provvedono al mantenimento dei tessuti in condizioni fisiologiche ed alla loro riparazione in seguito a un danno Questa capacità riparativa non è illimitata a giudicare dalle patologie che compromettono la funzione degli organi, nonostante il tentativo di rigenerazione Fino a pochi anni fa considerate tessuto-specifiche, in studi recenti hanno mostrato un’inattesa plasticità (transdifferenziamento) Attualmente e’ estremamente difficile espanderle “in vitro” e ciò, in concomitanza con possibili fenomeni di senescenza di queste cellule, potrebbe rappresentare un limite al loro utilizzo

75 Dalla blastocisti (Massa Cell. Interna)

76 Dai tessuti fetali (vari stadi di sviluppo)

77 Dal cordone ombelicale

78 Dal soggetto adulto (diversi distretti tissutali)
midollo osseo, tessuti epiteliali, cervello (SNC), fegato, pancreas.

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80 Cellule staminali embrionali autologhe
Mediante la tecnica di Trasferimento Nucleare (TNSA) le cellule ES sono isolate da cellule dell’embrioblasto derivato dal trasferimento del nucleo di una cellula somatica adulta del paziente in una cellula uovo enucleata Questo procedimento, denominato clonazione terapeutica, avrebbe l’enorme vantaggio di stabilire cellule ES immunologicamente compatibili per autotrapianto Nel caso di malattie genetiche, queste cellule potrebbero essere geneticamente ‘curate’ in vitro prima del trapianto.

81 Clonazione terapeutica

82 Terapia attuale con cellule staminali
Trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche dopo chemioterapia e radioterapia (neoplasie ematologiche, tumori solidi, malattie autoimmuni severe) Trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche dopo chemioterapia e radioterapia Sangue da cordone ombelicale prelevato alla nascita utilizzato quale sorgente allogenica di cellule staminali ematopoietiche Trapianto di cellule staminali cutanee (trapianto di epidermide) Carcinoma mammario, neuroblastoma. LES, sclerosi multipla, artrite reumatoide, vasculiti sistemiche. Numerose osservazioni cliniche e sperimentali hanno consentito di attribuire il potenziale curativo del trapianto di cellule staminali allogeniche proprio all’azione antitumorale del sistema immune del donatore trapiantato nel paziente. Le cellule da cordone ombelicale offrono alcuni vantaggi teorici rispetto alle cellule da sangue midollare e periferico di adulto, in ragione della loro immaturità immunologica e dell’elevato potenziale di ripopolamento midollare e immunologico. Principale limitazione è la quantità limitata di cellule staminali presenti in un’unità di cordone, che condiziona l’estensione ad una popolazione adulta di alto peso corporeo. Il trapianto allogenico di cellule da cordone ombelicale ha conosciuto notevole espansione nel corso degli ultimi anni, raggiungendo una quota complessiva di circa trapianti nel mondo. Le indicazioni cliniche sono sovrapponibili a quelle previste per il trapianto di cellule staminali da altre sorgenti. Cellule staminali di epitelio autologo possono essere coltivate ed espanse “in vitro” ed utilizzate per coprire permanentemente lesioni estese della cute e della mucosa. Sebbene tale approccio venga oggi applicato a lesioni da bruciatura, da fistole diabetiche, o da epidermolisi bollosa, l’utilizzo di questa tecnica è prevedibile in altri tipi di patologie cutanee quali terapia genica nelle neoplasie ed infezioni cutanee.

83 Prospettive future: terapia cellulare
Ricostruzione del midollo spinale danneggiato da traumi fisici Malattie degenerative del sistema nervoso (Alzheimer, morbo di Parkinson, malattia di Huntington, sclerosi laterale amiotrofica, malattie ecotossicologiche, post-traumatiche, da abuso farmacologico, da danno ischemico, ecc.) Malattie muscolo-scheletriche (displasia ossea, malattie progressive delle giunzioni ossee, osteogenesis imperfecta, miopatie primitive) Malattie infiammatorie di natura sistemica (sindrome di Sjögren), attraverso la sostituzione delle cellule delle ghiandole salivari atrofiche dei malati; Malattie degenerative della retina, della cornea e dell’apparato uditivo, i cui tessuti sono stati danneggiati per cause genetiche o traumatiche Ricostituzione del tessuto cardiaco dopo un infarto acuto del miocardio e riparazione dei vasi sanguigni da processi patologici progressivi come l’arteriosclerosi e l’ipertensione Malattie metaboliche tipo lisosomiali, causate dal blocco di specifici sistemi catabolici e dal conseguente accumulo nei lisosomi delle sostanze non degradate.

84 Prospettive future: terapia genica
Le cellule staminali sono in grado di accettare e tollerare, molto meglio di cellule mature, geni introdotti dall’esterno con tecniche d'ingegneria genetica, mirate a correggere l’effetto patologico di geni difettosi o mutati Un singolo trasferimento di gene in una cellula staminale renderebbe infatti disponibili cellule del sangue, della pelle, del fegato, e perfino del cervello “corrette”

85 Il terzo quesito in sintesi: congelamento degli embrioni - ricerca sugli embrioni clonazione terapeutica COSA PREVEDE LA LEGGE coerentemente col principio espresso all’articolo 1 di tutela dei diritti del concepito, vieta, agli articoli 13 e 14, la sperimentazione sugli embrioni che non sia volta a «finalità terapeutiche e diagnostiche volte alla tutela della salute e allo sviluppo dell’embrione stesso». Quindi viene vietata: la produzione di embrioni umani a fini di ricerca, ogni forma di selezione eugenetica o manipolazioni per alterarne il patrimonio genetico, ogni intervento di clonazione, la produzione di ibridi tra gameti umani e gameti di specie diverse ne viene vietata la crioconservazione, che mette gli embrioni in condizione di essere considerati «a disposizione», non solo per future gravidanze, ma anche dei ricercatori. COSA SI VUOLE CAMBIARE abolire ogni divieto alla sperimentazione sugli embrioni. In particolare viene negata la necessità di effettuare ricerche solo a beneficio dell’embrione su cui si opera Viene consentita la crioconservazione degli embrioni viene permessa la clonazione «mediante trasferimento di nucleo». Ciò per permettere di effettuare ricerche con le cellule staminali embrionali, attraverso la cosiddetta «clonazione terapeutica». (Con questa tecnica, alcuni sperano di trovare terapie per gravi malattie producendo cellule sane con lo stesso patrimonio genetico del malato da curare. Il prezzo da pagare è la distruzione di embrioni.) COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSERO I SÌ L’embrione verrebbe considerato, di fatto, semplice materiale biologico nelle mani degli scienziati e dei tecnici di laboratorio. Verrebbe tolto infatti ogni divieto alle sperimentazioni sugli embrioni, nella speranza di sviluppare terapie utili per l’uomo, ma sovvertendo ogni criterio che dovrebbe regolare la ricerca: cioè prima esperimenti su animali. In particolare verrebbe riammesso il congelamento degli embrioni, che li rende disponibili – oltre che per eventuali successivi impianti in utero – anche per la ricerca scientifica «tout court». Sarebbe anche possibile la clonazione umana mediante trasferimento di nucleo. In questo modo si permette la produzione di embrioni in laboratorio per trarne cellule staminali. La grancassa mediatica ribadisce a ogni piè sospinto che ci sono milioni di malati in attesa delle terapie con le cellule staminali embrionali. In realtà, le terapie presentate sono solo un’ipotesi non convalidata da dati scientifici. Inoltre, sia il numero dei malati, sia il tempo necessario per ottenere cure, sono dati imprecisabili. E nonostante venga sostenuto che non è nelle intenzioni, l’abolizione del divieto di clonazione non renderebbe più perseguibile nemmeno chi mira alla clonazione a scopo riproduttivo, cioè a far nascere bambini fotocopia.

86 Vi hanno detto che la legge 40 è…
Incostituzionale In contrasto con la legge sull’aborto Contro la donna Confessionale Proibizionista Contro la scienza Oscurantista Medioevale Antieuropea Inattuabile Atroce Carlo Casini, “La legge sulla fecondazione artificiale” Naturalmente la "madre di tutte le menzogne" è la negazione della umanità del concepito: mostrano un "grumo di cellule" su una capocchia di spillo e dicono: come potete sostenere che sia un essere umano e soprattutto che sia una persona? Ora si vorrebbe che anche coloro che hanno tanto atteso la legge e magari hanno lavorato per ottenerla, la rimettano subito in discussione prima ancora di sottoporla alla verifica della sua applicazione. E’ vero che alcuni gruppi di donne e alcuni scienziati hanno espresso opinioni simili alla loro, ma sono alcuni e non tutti. E’ una grave insincerità tacere che altri, non pochi, non stupidi, donne e scienziati, esprimono un diverso giudizio, come dimostrano autorevoli dichiarazioni e documenti (basti pensare al Comitato nazionale di bioetica) che vengono sistematicamente ignorati. Ma il problema è che l’uomo moderno non sa più che è il titolare dei diritti umani. Cioè non sa più vedere l’uomo perché pretende di guardare la realtà con l’occhio che abbiamo simile agli animali. Lo sguardo degli animali vede i colori, le forme, i movimenti, ma non scorge l’oltre, non scruta l’intimità e il senso. Solo l’occhio umano è in grado di vedere l’essenza. Un cane che guardasse prima un Re in mezzo ai suoi dignitari e nella sua reggia e poi il più povero dei barboni, magari malato di mente, steso tra i cartoni in una stazione ferroviaria, vedrebbe una incolmabile differenza. Ma l’occhio veramente umano vede una uguale dignità. Una legge che va difesa perchè, per quanto insufficiente, è comunque un importante passo avanti nella concreta applicazione dei diritti umani e del principio di uguaglianza. Perciò rispondiamo riportando alcune pagine del volume di Carlo Casini "La legge sulla fecondazione artificiale" (Edizione Cantagalli, collana "Ragione, Scienza ed etica" diretta da Roberto Colombo e Luigi Frigerio - Siena 2004, pag. 158, Euro 9) che replicano agli slogan più ingiusti ed indimostrati con un serio appello alla ragione. E' una legge inattuabile La legge pone dei limiti Ma tutte le leggi lo fanno e c’è sempre qualcuno a cui quei limiti non piacciono : a che servono pochi giorni o mesi di vita in più di una sola persona se l’espianto restituisce molti anni di vita a più persone?. , si potrebbero condannare a morte tanti altri soggetti "inutili", quali, ad esempio, i malati di mente totali. Fortunatamente la legge sui trapianti esige che la morte naturale sia rigorosamente accertata, anche se questo può determinare l’inutile deterioramento di alcuni organi. Eppure nessuno dice che la legge è inattuabile Potrebbe forse un imprenditore sostenere che lo sfruttamento di mano d’opera minorile sottopagata in terre lontane è indispensabile per non chiudere la sua azienda? Se ciò fosse proibito aumenterebbe la disoccupazione in Italia. Dunque - egli potrebbe concludere - non riducete l'efficienza della mia azienda: in nome di essa la norma che vieta il lavoro minorile è "inattuabile". Il problema è quello di decidere se il concepito è un essere umano oppure no e se gli interessi del figlio debbano o no essere subordinati a quelli degli adulti, appello alla ragione E' una legge proibizionista Al contrario: è una legge che si sforza di dire sì alla vita e al benessere del figlio E' una legge contro la scienza Se la scienza si rivolge contro l’uomo non è più scienza La scienza dice che fin dal concepimento un essere umano si sviluppa in modo continuo, autonomo e finalisticamente organizzato , così taluni limiti posti alla ricerca scientifica ne affrettano il cammino verso obiettivi di liberazione e crescita umana. In effetti il divieto di distruggere l’embrione stabilito nella legge impegna: · a riprendere la ricerca sulle cause della sterilità che è stata del tutto abbandonata dopo la diffusione della Fivet e che la legge esplicitamente stimola e finanzia (art. 2); · a rispettare sempre di più i cicli naturali della donna, senza iperstimolazioni selvagge, che sono dannose per la donna e producono ovociti meno capaci di essere fecondati. · a sviluppare la tecnica per il congelamento degli ovociti, la cui distruzione non comporta problemi etici, in sostituzione del congelamento degli embrioni E' una legge confessionale Questa legge non potrà mai soddisfare i cattolici. Questa è invece una legge pienamente laica laddove "laicità" non significa assenza di valori e di senso di responsabilità Tanto poco la legge è confessionale o cattolica che l’antropologia cristiana ha espresso chiaramente nei documenti ufficiali della Chiesa (in particolare nell’enciclica Evangelium vitae del 1995, nell’istruzione Donum vitae del 1987 e in vari interventi di Giovanni Paolo II) una generale riserva verso la fecondazione in vitro, eterologa o omologa che sia. Quando all’art. 14 si cerca di impedire l’uccisione premeditata di embrioni proibendone la crioconservazione come metodica ordinaria, la produzione soprannumeraria, la selezione pre-impianto, la sperimentazione distruttiva, ci si colloca, senza che nessuno possa avere dubbi, sul terreno civile e dei diritti umani. il laicissimo filosofo Norberto Bobbio disse in un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera nel 1981: "Mi stupisco che i laici lascino ai cattolici il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere". E' una legge antieuropea Al contrario. Il provvedimento italiano rispetta le indicazioni che il Parlamento europeo ha espresso nella risoluzione del 16 marzo 1989 confermata con altra risoluzione del 1996, "Sui problemi etici e giuridici della fecondazione artificiale umana" nella quale la fecondazione artificiale eterologa è dichiarata "non auspicabile" e si invitano gli Stati membri a regolare la materia in modo da tenere conto prioritariamente dei diritti alla vita, alla famiglia, alla identità biologica e psicologica del concepito "fin dalla fecondazione" e, conseguentemente, sono esortati ad evitare lo "spreco" e il congelamento degli embrioni. In altra risoluzione dello stesso giorno "sui problemi etici e giuridici della ingegneria genetica umana" si afferma che la protezione dovuta anche allo zigote esclude che egli possa essere sottoposto a sperimentazioni che non siano nell’interesse di lui stesso. E’ vero che altri Paesi europei hanno legislazioni più permissive (qualche volta molto più permissive) della legge italiana. Tuttavia un Paese importante come la Germania ha una legge simile a quella italiana (la legge 13/12/90 sulla protezione dell’embrione). Inoltre va registrata la tendenza ad una progressiva limitazione delle nuove tecniche: così in Svezia dove l’iniziale permissività è stata limitata con il divieto di Fivet eterologa (legge 711/88), così in Svizzera dov’è espressamente vietata la diagnosi pre-impianto (art. 5/3 L. 18/12/98). Così in Spagna, che recentemente - ad imitazione dell’Italia - ha introdotto la regola che non debbono essere generati più di tre embrioni in un solo ciclo e che tutti gli embrioni così generati devono essere immediatamente e contemporaneamente trasferiti in utero (L. n. 45 del 21/11/2003, che ha corretto la L. n. 35 del 1988, ampiamente permissiva). Infine bisogna capire qual è la vera idea d’Europa e quale sia il ruolo dell’Italia in essa: l’Italia deve essere imitatrice acritica o deve offrire un contributo e un esempio originale? E' una legge oscurantista e medioevale Tutto il contrario! E’ una legge moderna proprio perchè garantisce a tutti uguali diritti, come quello primigenio alla vita Nel Medioevo non c’era la procreazione artificiale. Nel Medioevo c’era, invece, la schiavitù. Secondo la legge gli schiavi non erano persone. Il diritto li considerava simili alle cose. All’indomani della caduta del muro di Berlino, la Corte Costituzionale ungherese così ha scritto (sentenza n. 64 del 17/12/91): "Il concetto giuridico di uomo si dovrebbe estendere alla fase pre-natale, fino al concepimento. La natura e la portata tale estensione potrebbero essere paragonate soltanto alla abolizione della schiavitù. In Germania è ormai consolidata la giurisprudenza costituzionale (sentenze del 25/2/75, 4/8/92 e 28/5/93) che riconosce il diritto alla vita del "bambino non ancora nato" E' una legge contro la donna Il limite di tre embrioni generabili in un unico ciclo ha lo scopo di evitare il formarsi di un deposito di embrioni che il congelamento stesso distrugge in gran parte Ma quel limite determina anche qualche vantaggio per la stessa donna-madre. Se è penoso procedere al prelievo degli ovociti, la iperovulazione è tanto più pericolosa quanto più massiccia è la somministrazione delle sostanze che la determinano. In effetti vi è la tendenza a ridurre nel massimo grado la iperovulazione fino all’obiettivo di non somministrare affatto sostanze iperovulatorie in modo da utilizzare il ciclo naturale. La legge affretterà il cammino verso questo obiettivo. Pare che quanto più numerosi sono gli ovuli generati in ogni ciclo, tanto meno essi sono capaci di essere fecondati e di svilupparsi normalmente. E' una legge che provocherà un turismo procreativo Si liberalizzano la droga o i trapianti per il fatto che c’è un turismo della droga o dei trapianti? La fecondazione artificiale non è un fenomeno di massa come l’aborto, tant’è vero che quando in Italia c’era il far west procreatico dalla Germania dove dal 1990 vige una legge restrittiva, non risulta che molte coppie tedesche siano venute in Italia. Perchè nessuno dice che in Italia bisogna rendere più lassiste le leggi sul lavoro perchè altrimenti le imprese italiane, per ridurre gli oneri, sono costrette a recarsi nel Terzo mondo? O che occorre liberalizzare la droga o rendere meno rigorose le norme sull’espianto di organi per il fatto che c’è un turismo della droga e un turismo dei trapianti? E' una legge atroce La donna sarebbe costretta a subire il trasferimento in utero dei suoi embrioni anche con il ricorso alla forza pubblica. La legge non dice niente del genere ma si limita ad affermare che la libertà di accedere o di rifiutare le procedure di fecondazione artificiale è totale fino al momento in cui ha origine il nuovo essere umano. Da quel momento siamo in presenza un figlio che ha come tutti dei diritti. La diagnosi genetica pre-impianto diretta ad eliminare un figlio ritenuto malato, oltre ad introdurre l’atroce principio che le malattie si curano uccidendo i malati, implica di necessità l’uccisione di altri figli sebbene sani e può essa stessa produrre malformazioni. . Si vuol far credere che l’art. 6 preveda il ricorso alla forza per trasferire un embrione nell’utero di una donna che non lo voglia anche se l’embrione è "malato". Si sostiene anche che costituirebbe un incentivo all’aborto, in quanto la donna, costretta ad accogliere un embrione "malato", potrebbe poi interrompere la gravidanza. Infine il medico, di fronte al rifiuto alla donna, sarebbe obbligato ad imporgli con la forza il trasferimento perchè in caso contrario dovrebbe essere penalmente perseguito. Tesi, tutte un po’ farneticanti che si fondano su un falso. Infatti la legge non prevede nessun trattamento sanitario obbligatorio. ! Per l’art. 40 primo comma del Codice penale nessuno può essere punito per un evento che non è conseguenza della sua azione od omissione. Ma la falsità più grande riguarda la questione dell’embrione "malato" Occorre la "diagnosi pre-impianto". Essa consiste in un prelievo di due cellule, previa perforazione della membrana che lo avvolge, dall’embrione giunto allo stadio di 6 od 8 cellule e sottoporre le due cellule così prelevate - ancora totipotenti - a trattamenti inevitabilmente distruttivi. L’embrione così biopsato viene eliminato se ritenuto malformato. Ma l’embrione biopsato è un embrione ferito. In un certo numero di casi muore prima del trasferimento anche se sano e diminuiscono le sue possibilità di impiantarsi e di svilupparsi fino al parto. Inoltre la diagnosi pre-impianto non dà risultati certi, cosicchè in una alta percentuale di casi (tra il 5% e il 10%), si distruggono embrioni sani erroneamente ritenuti malati. Per procedere alla diagnosi occorre avere un abbondante numero di embrioni (non meno di 9 ). Già questo fatto determina il rischio del congelamento degli embrioni non utilizzati. Infine la stessa diagnosi pre-impianto, usata per evitare malformazioni, produce essa stessa malformazioni. Non a caso quando viene effettuata la diagnosi pre-impianto è prescritta anche la successiva amniocentesi. La verità è che la diagnosi pre-impianto è, allo stato, una pratica inaccettabile. Tant’è vero che sono pochissimi in tutto il mondo i centri che la eseguono e che essa è espressamente vietata in Svizzera, Germania e Austria. E’ noto che anche nel caso di fecondazione con atto sessuale normale un imprecisabile ma significativo numero di embrioni muore. I genetisti pensano che una causa frequente sia una sorta di selezione naturale: gli embrioni malformati non riescono ad impiantarsi e/o a svilupparsi. Questo, tra l’altro, è un ulteriore argomento contro la diagnosi pre-impianto. Se la natura non fa crescere gli embrioni "malati", perchè eliminare molti sani senza neppure avere la certezza di individuare il malato? E comunque perchè addossarsi la responsabilità di uccidere un essere umano? per la richiesta occorre la volontà comune e, prima della formazione dell’embrione, per la revoca basta la dichiarazione di uno solo, dopo la generazione del figlio l’uomo non può impedire la prosecuzione della procedura con tutte le conseguenze in ordine alla sua paternità e ai conseguenti doveri. In realtà la tesi che la donna sarebbe la sola proprietaria dell’embrione è coerente solo con una falsa interpretazione della legge 194/78, quella che afferma l’aborto come un illimitato diritto di libertà. . Se la donna potesse liberamente revocare il consenso, sarebbe facilmente incentivata la frode. Si potrebbero, cioè, generare embrioni destinati al traffico commerciale e alla sperimentazione con violazione anche della Convenzione di Oviedo. La stessa scelta di evitare il congelamento per non creare depositi di embrioni, potrebbe essere vanificata. E' una legge anticostituzionale Ma la Corte Costituzionale già nel 1975 affermava l’esigenza costituzionale di proteggere il concepito in base all’art. 2 della Costituzione che "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo". Tutte le tesi della incostituzionalità hanno come presupposto che il concepito non sia un essere umano, ma una "cosa". Sarebbe sufficiente ricordare che la Corte Costituzionale nella sentenza n. 35 del 10/2/97 (estensore Vassalli) ha usato per ben sei volte quella espressione "diritti del concepito" che è stata riportata anche nell’art. 1 della legge sulla fecondazione artificiale. Tale sentenza dichiarò inammissibile un referendum che intendeva abrogare alcune parti della legge 194 sull’aborto perchè, se il risultato di quel referendum fosse stato positivo, si sarebbe verificata una lesione del "diritto alla vita" del concepito costituzionalmente garantito. che la stessa legge 194 riconosce i diritti del concepito, "particolarmente nell’articolo 1"; che tale legge deve essere interpretata con il criterio del "bilanciamento", cioè tenendo conto sia del diritto del concepito, sia del diritto della madre. Fin dalla decisione n. 27 del 18/9/1975 ne ha ancorato la tutela all’art. 2 della Costituzione che "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo". Vanno ricordati anche i pareri del Comitato nazionale di bioetica. Ebbene, il Comitato, nel parere emanato nel giugno 1996, su "Identità e statuto dell’embrione umano", ha così concluso: "Il Comitato è pervenuto alla unanimità a riconoscere il dovere morale di trattare l’embrione umano fin dalla fecondazione, secondo i criteri di rispetto e tutela che si debbono adottare nei confronti degli individui umani a cui si attribuisce comunemente la caratteristica di persone".. L’embrione - vi si legge - "non è una cosa" dal momento che la sua stessa natura materiale biologica lo colloca tra gli appartenenti alla specie umana" non si può accettare la legittimità di una discriminazione tra gli esseri umani sulla base del possesso di certe capacità o funzioni" non si può non sentire che l’embrione è un nostro simile". In sostanza la vita embrionale costituisce la fase più giovane dell’esistenza umana. In un più recente parere "sulle ricerche utilizzanti embrioni umani e cellule staminali" emanato nell’aprile del 2003 ancora il Comitato nazionale di bioetica ha espresso la seguente opinione: "Gli embrioni umani sono vite umane a pieno titolo" ed "esiste quindi il dovere morale di sempre rispettarli e sempre proteggerli nel loro diritto alla vita indipendentemente dalle modalità con cui siano stati procreati e indipendentemente dal fatto che, alcuni di essi possano essere qualificati - con una espressione discutibile, perchè priva di valenza ontologica - soprannumerari". Il principio di non discriminazione deve essere evocato per lui, non contro di lui. E' una legge contro i malati E’ la menzogna più nauseante. Nello sforzo di convincere la gente puntando soprattutto sugli aspetti emotivi i radicali dicono che la distruzione di embrioni può guarire dieci milioni (sic!) di persone affette da malattie ereditarie fino ad oggi incurabili, come quella di Luca Coscioni. Vi sono nei giovanissimi figli cellule, le staminali, che sarebbero capaci di riparare molti tessuti danneggiati. Naturalmente per prelevarle bisogna uccidere molti embrioni, ma che importa? Se il concepito è una cosa sarebbe malvagio non utilizzarle. Ma se egli è un essere umano sarebbe come rapire ed uccidere i bambini del Terzo Mondo per espiantare i loro organi e trapiantarli in persone malate. Peraltro non è necessario ricorrere a questo paragone perchè: 1) a tutt’oggi non esiste alcuna applicabilità, neppure sperimentale, delle cellule staminali embrionali come terapia per l’uomo; 2) negli esperimenti sui topi le staminali embrionali si sono dimostrate cancerogene; 3) esistono già applicazioni terapeuteche di cellule staminali "adulte", cioè non estratte dagli embrioni, ma dal sangue, dal midollo osseo e dal tessuto nervoso di persone già nate. 4) è in fase avanzata la ricerca su cellule staminale adulte volte a renderle simili alle cellule embrionali, ma senza eliminare alcun embrione. La scienza può procedere su questa strada. Fonte: (sintesi).

87 Nonostante la sua insufficienza etica, la legge 40 merita di essere sostenuta perché:
Tutela nel maggior grado possibile ogni bambino non nato e la madre È una legge moderna che stimola la scienza a dare risposte nuove e più rispettose dell’essere umano Traduce in norme concrete ciò che indica la Costituzione Italiana È coerente con tutte le convenzioni internazionali È già stata imitata all’estero e si pone come riferimento in tutto il mondo


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