Scaricare la presentazione
1
Encondroma Memeo
2
Metaplasia cartilaginea del periostio
Ipotesi Localizzazione di cellule indifferenziate dal nucleo di accrescimento epifisario Metaplasia cartilaginea del periostio Assenza di anello cartilagineo attorno alla cartilagine di accrescimento
3
Incidenza: 5% dei tumori primitivi dell’osso
Stessa frequenza in ambo i sessi Più frequente in forma solitaria
4
Localizzazioni Ossa lunghe della mano (tumore benigno più frequente) Ossa lunghe del piede Femore Omero Tibia Raro
5
Istologia Nel condroma solitario vi è un delicato equilibrio tra cellule viventi e morenti determinante per la crescita lenta ed uno sviluppo contenuto che la caratterizzano (Zimny 1984)
6
Forme multiple Malattia di Ollier (encondromatosi): interessamento di segmenti scheletrici multipli, incidenza familiare Maffucci: encondromatosi associata ad emangiomi cutanei
7
Diagnosi differenziale
Esostosi multiple Condromatosi multipla di Ollier può occasionalmente presentare uno o più condromi alla superfice dell’osso ma … esostosi e condromi non si associano quasi mai l’immagine radiografica è diversa non vi è la componente ereditaria
8
Presentazione clinica
Nella maggior parte dei casi asintomatico: riscontro occasionale in concomitanza con un trauma Dolore: in presenza di un significativo assottigliamento della corticale Frattura patologica
9
Diagnosi differenziale
Condrosarcoma Sospetto di viraggio verso una forma maligna in presenza di crescita accellerata radiografica
10
Degenerazione maligna
Malattia di Ollier Sindrome di Maffucci Encondromi multipli Raro nelle forme solitarie (descritti almeno 20 casi in letteratura soprattutto in pazienti di età maggiore dei 60 anni)
11
Diagnostica strumentale
Radiologia tradizionale TC RMN Scintigrafia ossea
12
Quadro radiografico Localizzazione metafisaria
Assottigliamento della corticale Aspetto lobulato della corticale Calcificazioni della matrice a pop corn o ad anello
13
Classificazione morfologica di Takigawa
Centrale Eccentrico Policentrico Gigante Iuxtacorticale Associato
14
TC Solitamente non utilizzata per la diagnosi
Definizione dell’architettura ossea Identificazione del tessuto cartilagineo all’interno della lesione Valutazione dell’entità della distruzione della corticale
16
RMN Segnale iperintenso nelle immagini T2- pesate: tessuto condroide
Aree focali di scarso segnale nelle immagini T2-pesate: aree di calcificazione
17
Scintigrafia ossea Tecnezio marcato
Utile nelle encondromatosi per individuare i siti coinvolti
18
Trattamento Deve tenere conto: Età del paziente
Dimensione della lesione Localizzazione Rischio di frattura patologica
19
In presenza di una lesione in continuità con la fisi l’atteggiamento è astensionista sino a che la lesione non si è allontanata in modo da evitare un danno iatrogeno alla cartilagine di accrescimento
20
L’indicazione è chirurgica nel caso di:
Fratture ripetute Comparsa di deformità
21
Trattamento chirurgico
Courrettage della lesione (Takigawa 1971, Noble 1974) Svuotamento della lesione e cauterizzazione (Wull 1990, Giles 1999) Svuotamento e riempimento con osso autologo (Noble) omologo (Giles), eterologo (Nobles), sintetico con BMP (bone morphogenetic protein) (Urist 1986), cemento di idrossiapatite (Joosten 2000) Radicale con resezione del segmento e sostituzione con osso cortico-spongioso con ulna, cresta iliaca, perone
22
L’utilizzo di innesti ossei permette di:
Aumentare la velocità di guarigione Garantire una maggiore resistenza meccanica Permettere una mobilizzazione precoce del segmento operato
23
Controllo radiografico a 5 anni di distanza
24
Quadro radiografico a distanza di 7 anni:
25
Occorre sempre effettuare l’esame istologico
Quadro di crescita lenta e sviluppo contenuto
26
Condroma attivo: nuclei più ricchi di cromatina e numerose cellule
Condrosarcoma di basso grado: atipie citonucleari in più del 5% dei condrociti
27
L’esame istologico post-operatorio può determinare la scelta di un intervento secondario più radicale nel caso di diagnosi di condroma attivo o condrosarcoma a basso grado
28
Recidiva 0-10 % (Nobles 1971, Bonnavialle 1988)
Non differenze significative con le diverse tecniche chirurgiche Spesso correlate ad una asportazione insufficiente della lesione
29
Conclusione La scelta del trattamento chirurgico deve consentire non solo la guarigione ossea della lesione senza recidiva ma anche garantire un resistenza meccanica ed evitare la rigidità post-operatorio soprattutto a livello delle dita
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.