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PubblicatoAngelica Boscolo Modificato 11 anni fa
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Carissima Laura, Anna, Roberta, Giulia, Irene, Angela, Elisa…
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Carissimo Matteo, Alessandro,
Enrico, Maurizio, Marco, Andrea, Davide, Gian Luca…
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me ne sono andato da casa, alle mani della benedizione
Più e più volte me ne sono andato da casa, mi sono sottratto alle mani della benedizione e sono fuggito verso paesi lontani in cerca di amore!
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In qualche modo sono diventato sordo alla voce che mi chiama “figlio prediletto”,
ho lasciato l’unico posto dove posso udire quella voce e me ne sono andato, sperando disperatamente di trovare da qualche parte ciò che non potevo più trovare a casa.
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Ora, la più piccola critica
mi innervosisce e un rifiuto, anche se piccolo, mi abbatte.
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Un piccolo elogio mi rincuora
e un piccolo successo mi eccita.
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Ci vuole molto poco per tirarmi su o per deprimermi.
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Spesso sono come una piccola barca in mezzo all’oceano,
completamente alla mercé delle onde.
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Tutto il tempo e l’energia che impiego per mantenere
un certo equilibrio e impedire di capovolgermi e annegare mostrano che la mia vita è quasi sempre una lotta per la sopravvivenza.
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Finché continuo a girarmi intorno chiedendo: «Mi ami? Veramente mi ami?» rafforzo le voci del mondo e ne divento schiavo perché il mondo è pieno di “se”.
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Il mondo dice: Sì, ti amo se sei bello, intelligente e ricco.
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Ti amo se sei istruito, se hai un buon lavoro e le giuste conoscenze.
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Ti amo se produci molto, vendi molto e compri molto.
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L’amore del mondo è e sarà sempre soggetto a condizioni.
Ci sono infiniti “se” nascosti nell’amore del mondo. Questi “se” mi rendono schiavo, poiché è impossibile rispondere adeguatamente a ognuno di essi. L’amore del mondo è e sarà sempre soggetto a condizioni.
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È un mondo che favorisce la dipendenza perché ciò che offre non può soddisfare
il desiderio più profondo del mio cuore.
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Sono “schiavo” ogni volta che cerco l’amore incondizionato dove non può essere trovato.
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a ignorare il luogo del vero amore e persisto nel cercarlo altrove?
Perché continuo a ignorare il luogo del vero amore e persisto nel cercarlo altrove?
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Perché continuo ad andarmene da casa dove sono chiamato figlio di Dio,
il prediletto di mio Padre?
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e competere per dei premi, invece di svilupparli per la gloria di Dio.
Rimango sempre stupito di come continuo a prendere i doni che Dio mi dà, usandoli per far colpo sulla gente, ricevere approvazioni ed elogi e competere per dei premi, invece di svilupparli per la gloria di Dio.
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Sì, spesso li porto via in “un paese lontano”…
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… e li metto a servizio di un mondo privo di scrupoli che non conosce il loro vero valore.
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È quasi come se volessi dimostrare a me stesso e al mio mondo che non ho bisogno dell’amore di Dio, che posso costruirmi una vita tutta mia, che voglio essere del tutto indipendente.
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Ma il Padre non può costringere il figlio a rimanere a casa,
non può imporre con la forza il suo amore.
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Deve lasciarlo andare in libertà, anche se sa il dolore che ciò potrà causare sia al figlio che a se stesso.
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È l’amore a impedirgli di trattenere il figlio a casa a tutti i costi.
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È l’amore a consentirgli di lasciare che il figlio viva la sua vita,
anche a rischio di perderlo.
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Qui si svela il mistero della mia esistenza.
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Sono amato a tal punto che mi si lascia libero di andarmene da casa.
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Ci è stata annunciata una “bella notizia” e da oggi ci impegniamo a portarla ai nostri amici, compagni di scuola, genitori, familiari…
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abbiamo scoperto che…
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il figlio vi resta sempre”
“Lo schiavo non resta per sempre nella casa, il figlio vi resta sempre” (Gv 8, 34)
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