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PubblicatoGiada Elia Modificato 9 anni fa
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La componente demografica come generatrice di mobilità La domanda di mobilità, sia di persone che di merci, dipende da tanti elementi. Tra questi uno dei più importanti è proprio la densità demografica. Normalmente le statistiche sulla mobilità metto in evidenza una correlazione positiva tra incremento demografico e aumento della mobilità, tuttavia la relazione tra le due variabili è molto più articolata e, per mettere in evidenza tutte le influenze che la popolazione esercita sulla mobilità, bisogna passare a considerare altri aspetti connessi alla popolazione, quali la distribuzione dell’età della stessa, la condizione professionale, il livello di cultura e di benessere ecc.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Non sempre, tuttavia, l’incremento di mobilità dovuto alla componente demografica è uniforme e costante. Spesso la variabilità demografica modifica anche la direzione e la polarizzazione dei flussi di traffico, per cui, ad esempio, in relazione al prevalere di una data condizione professionale si può determinare una caduta di mobilità verso alcune aree e un incremento delle stesse verso altre. Per tenere conto di questi fenomeni di redistribuzione territoriale della mobilità bisogna in particolare considerare la dinamica degli insediamenti urbanistici e di quelli produttivi.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Un esempio di mobilità generata da fatti insediativi di tipo urbano è il fenomeno dello spopolamento dei vecchi nuclei urbani nelle grandi città e la crescita della periferia che, un po’ in tutte le grandi città italiane, si è verificata a partire dagli anni Cinquanta in poi. Altro esempio di mobilità connessa a fatti urbanizzazione verificabili e riscontrabili costantemente nella realtà italiana riguarda lo spopolamento delle campagne e la conseguente crescita delle città capoluoghi di provincia.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Tale fenomeno negli anni più recenti ha generato il suo duale ossia il fenomeno di fuga dalla città verso l’entroterra provinciale. In quest’ultimo caso il legame con l’entroterra è indotto dalla relazione di natura non produttiva bensì assegnabile a un fenomeno di consumo; un esempio tipico di tale realtà si può considerare la diffusione della seconda abitazione che genera un nuovo tipo di mobilità pendolare.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Al fine di mettere in evidenza il rapporto tra popolazione e mobilità occorre rilevare per ogni unità zonale la densità della popolazione e identificare su questo aggregato la composizione demografica per settori di attività economia e per età. Allo steso scopo sono pure rilevanti dati connessi allo status economico e sociale della popolazione.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Ad esempio, la distribuzione personale dei redditi costituisce un fatto indubbiamente influente sulla mobilità, influente sulla mobilità, sia in assoluto che in relazione all’elemento modale preferito nei movimenti o negli spostamenti. Queste stesse variabili influenzano sia la mobilità di persone che quelle di merci. Per comprendere e prevedere le tendenze della domanda di trasporto occorre analizzare l’andamento della popolazione sotto l’aspetto socio-economico e la sua distribuzione territoriale.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Un esempio di indagine volta a esplicitare la relazione tra trasporti e popolazione è quella condotta dal CSST e dall’ECOTER allo scopo di costruire gli scenari dell’Italia del 2000 dai quali dedurre la probabile domanda futura di mobilità. Sotto l’aspetto della distribuzione territoriale il fatto che la crescita demografica in Italia a partire dal 1971 abbia fatto registrare un’inversione di tendenza (è rallentata al Centro Nord e aumentata al Sud) comporterà nei prossimi anni una maggiore concentrazione di domanda di trasporto nelle grandi aree del Mezzogiorno, mentre la pressione del congestionamento urbano nelle grandi aree del Centro Nord dovrebbe attenuarsi, anche per effetto di una flessione demografica.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Si nota ancora che al censimento del 1981 la flessione della natalità ha influito sul fenomeno del gigantismo urbano facendo passare la quota che spetta ai Comuni di maggiore dimensione dal 34,1% nel 1971 al32,8% ne 1981, questo spostamento è andato a vantaggio dei Comuni di dimensioni medio-piccole. Altro carattere osservato in relazione alla realtà italiana è l’invecchiamento della popolazione che si ha quando aumenta il peso demografico delle classi di età elevate: questo fenomeno dovrebbe provocare una minore mobilità.
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La componente demografica come generatrice di mobilità L’indice di invecchiamento della popolazione italiana passa dal31.4% nel 1951 al 62,4% nel 1981, la quota di popolazione con età più elevata raggiunge il 75% nell’Italia settentrionale e il 45% nel Mezzogiorno. Alto dato significativo connesso alla popolazione è la dinamica dei nuclei familiari. L’analisi riferita alla realtà italiana evidenzia l’aumento di tali nuclei, dovuto più al disgregarsi di quelli esistenti che al formarsi di nuovi.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Questo fenomeno implica un aumento delle unità di consumo che inducono anche una domanda più elevata di servizi di trasporto, specialmente di quelli urbani. Ulteriori informazioni connesse alla componente demografica derivano dalla situazione del mercato del lavoro e in particolare dalla condizione professionale della popolazione.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Nell’analisi della mobilità di persone è opportuno rilevare, innanzitutto la natura e il tipo di spostamento: la mobilità può essere, infatti, correlata a motivi di lavoro, di studio, di svago, ecc. La natura dello spostamento in prima approssimazione risulta dalla distinzione tra spostamenti (trips) e viaggi (travels)
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La componente demografica come generatrice di mobilità I primi si caratterizzano per la relativa brevità del percorso e per la loro frequenza, si misurano in termini di eventi relativi a persone o a veicoli nell’unità di tempo (giorni, settimane, ecc.). Nei secondi, invece, è determinante l’elemento distanza, per cui essi si esprimono in termini di percorso in rapporto alla distanza.
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La componente demografica come generatrice di mobilità L’unità di misura in tal caso è il passeggero/km o il veicolo/km. Nello scegliere la migliore unità di misura è opportuno tenere presente che, sebbene il rapporto tra spostamenti di persone e spostamenti di veicoli sia di stretta interdipendenza, non sempre gli uni implicano gli altri. Infatti, le persone si possono spostare a piedi o su mezzi collettivi, e i veicolo possono spostare soltanto merci.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Esiste una correlazione tra popolazione e flusso di traffico relativo a due aree: l’una di origine e l’altra di destinazione. L’ipotesi più semplice è che tale flusso sia una funzione crescente del prodotto delle due popolazioni. Questa ipotesi si inquadra correttamente nei modelli gravitazionali, secondo i quali la mobilità è direttamente proporzionale sia al peso demografico assegnato all’area di origine che a quello assegnato all’area di destinazione.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Nel caso specifico il peso è commisurato al livello di popolazione. In un’indagine sui trasporti, condotta nel Penn-Jersey, si è derivata la domanda di trasporto dalle previsioni sulla distribuzione futura della popolazione, partendo dal presupposto che e scelte ubicative siano prese sulla base di considerazioni economiche razionali.
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La componente demografica come generatrice di mobilità Il linguaggio di tali indagini sta nel fatto che spesso le ipotesi di razionalità poste a base della ricerca finiscono con condizionarne anche i risultati, non facendo tenere nella debita considerazione tutti quei fattori spontanei di allocazione residenziale che nella realtà si esprimono. Ritornando a considerare la formula tipica dei modelli gravitazionali, è da osservare che il semplice prodotto delle due variabili può dare luogo ad alcuni inconvenienti, in quanto il valore degli indici così ottenuto risulta estremamente sensibile alle variazioni delle rispettive popolazioni.
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La componente demografica come generatrice di mobilità In molte ricerche applicate la forma lineare si è adattata meglio al trasporto di merci, quella esponenziale al trasporto dei passeggeri. Un modello generale di tipo gravitazione applicabile alle stime della domanda di trasporto tra due località A e B ripresto da S. Petriccione tiene conto, oltre che della popolazione nelle due aree e del flusso del traffico, anche delle distanze.
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La componente demografica come generatrice di mobilità La costante H viene determinata sulla base del reddito per abitante ( e in particolare della spesa destinata ai trasporti) e di altri fattori di ordine economico-sociale. L’analisi relativa al tipo di rapporto (gravitazionale o di altra specie) che lega
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