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PubblicatoPerla Napoli Modificato 11 anni fa
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Relazioni Relazione: Associazione o legame logico esistente tra due o più entità Socio Prenota Campo
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Grado di una relazione Grado di una relazione: numero di entità partecipanti Socio Campo Prenota Grado=2 Fornitura Prodotto Fornitore Grado=3 Beneficiario
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Relazioni ricorsive Una entità può essere in relazione con se stessa. In tal caso si utilizzano esplicitamente nomi di ruolo per chiarire la partecipazione L’entità impiegato partecipa alla relazione sovrintende sia nel ruolo di responsabile che in quello di subordinato. Impiegato sovrintende responsabile subordinato
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Un esempio di progetto Vogliamo progettare il modello E-R per un database di una azienda. Supponiamo di aver raccolto ed analizzato i requisiti in una fase precedente. I principali requisiti sono qui elencati: L’azienda è organizzata in dipartimenti. Ogni dipartimento ha un identificativo e un nome univoco; un impiegato gestisce il dipartimento. Il dipartimento può avere più sedi dislocate sul territorio. Un dipartimento gestisce un numero variabile di attività identificabili univocamente; ciascuna attività ha inoltre un nome e si svolge in un unico luogo. Per ciascun impiegato si desidera tenere traccia di varie informazioni anagrafiche. Si desidera tenere traccia dei rapporti gerarchici del personale. Da un punto di vista organizzativo ciascun impiegato è assegnato ad un dip. Può lavorare su vari progetti, non necessariamente gestiti dal suo dipartimento E’ necessario inoltre tenere traccia dei famigliari di ciascun dipendente per motivi fiscali.
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Lo schema E-R del database aziendale
1 Lavora_in Nome_Dip Ndip Nome Stip Sedi Cognome Impiegato Dipartimento Data_n 1 1 Dirige CF Indirizzo Data_ini 1 Sovrintende età Resp. N Controlla 1 Subord. N 1 Lavora_su M imparentato N N Ore_lav Progetto Famigliare Sede Nprog Nome_Prog Nome Sesso N_data Grado_p
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Vincoli strutturali sulle relazioni
Le relazioni possono avere vincoli che limitano le combinazioni delle entità partecipanti. I vincoli dipendono dal contesto, cioè dalla realtà che la relazione rappresenta. Cardinalità: specifica il numero di istanze di relazione cui le istanze di entità possono partecipare. Partecipazione:specifica se l’esistenza di una istanze di entità dipende dal suo essere in relazione con un’altra istanze di entità.
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Cardinalità Le cardinalità vengono espresse normalmente come 1:1, 1:N, M:N. 1:1(uno a uno), alla relazione partecipa una singola istanze di entità per ciascuna delle 2 entità partecipanti 1:N(uno a molti), alla relazione possono partecipare, per una singola istanze di entità di una delle entità partecipanti, svariate istanze dell’altra entità. M:N(molti a molti), vale anche il viceversa della precedente definizione E1 E2 E1 E2 E1 E2
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Cardinalità: Impiegato Dipartimento 1 N M Progetto Famigliare
In un Dipartimento possono lavorare svariati impiegati 1 Impiegato Lavora in 1 solo Dipartimento Impiegato Dipartimento Progetto Famigliare CF Data_n Nome Cognome Indirizzo Ndip Nome_Dip Nprog Nome_Prog Sede Sovrintende Resp. Subord. Controlla Lavora_in Dirige imparentato Lavora_su 1 N M Sesso N_data Grado_p Stip Data_ini Ore_lav età 1 impiegato dirige 1 dip. Ad 1 progetto possono lavorare svariati impiegati 1 impiegato può lavorare su vari progetti
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Linea spessa: partecipazione totale
Si considerano due tipi di partecipazione: totale e parziale. Partecipazione totale -> dipendenza esistenziale. Ogni occorrenza di entità partecipa alla relazione Es.: I requisiti dichiarano che un progetto (una occorrenza della entità Progetto) deve essere gestito da un dipartimento, altrimenti non ha senso che esista. Partecipazione parziale -> Una occorrenza di entità può partecipare alla relazione. Es.: Un impiegato può essere direttore di un dipartimento, ma non necessariamente. Dipartimento Progetto Controlla 1 N Linea spessa: partecipazione totale
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Osservazioni sulla notazione
Esistono notazioni alternative per la rappresentazione dei vincoli. Si possono rappresentare per ogni entità il numero minimo e massimo di entità partecipanti. N.b. (min=0 partecipazione parziale, min >0 partecipazione totale). Dipartimento (0,N) Controlla (1,1) Progetto
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Relazioni con grado > 2
Possono esistere relazioni ternarie (>3 molto improbabili). Molti sistemi reali non consentono di “mappare” relazioni con grado > 2. E’ pertanto necessario rappresentare la relazione ternaria utilizzando relazioni binarie. Questa operazione però può causare perdita di informazione se non condotta con attenzione.
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Relazioni con grado > 2
F_nome Quantità Id_prod Fornitura Prodotto Fornitore Id_prod Beneficiario F_nome Quantità N 1 N 1 B_nome Fornitore FF SP Prodotto Fornitura N FB 1 Beneficiario B_nome
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Gerarchie ISA Rappresentano legami logici tra una entità E (padre) e una o più entità E1, E2, ..,EN (figli). Il padre è più generale dei figli che sono considerabili specializzazioni. ISA : IS-A -> “è un” Es.: Un liceale è uno studente; un universitario è uno studente. Impiegato ISA Stip_annuo Costo_orario Dipendente Contrattista
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Parziale e sovrapposta
Gerarchie ISA Generalizzazione totale ogni occorrenza della classe padre è una occorrenza di almeno una delle figlie Generalizzazione esclusiva ogni occorrenza della classe padre è al più una sola occorrenza di una classe figlia Persona Parziale e sovrapposta Persona Totale ed esclusiva ISA ISA Lavoratore Studente Uomo Donna Studente lavoratore
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Considerazioni sul modello E-R
Va costruito dopo una adeguata attività di raccolta di requisiti. Consente una descrizione ad alto livello dei dati. Aiuta a chiarire ulteriormente i requisiti Consente di esplicitare numerosi vincoli E’ soggettivo: numerose scelte sono possibili e vanno adeguatamente ponderate. Se costruito in modo adeguato consente la mappatura immediata nel modello logico relazionale. N.b. E’ comunque necessario procedere a raffinamenti e verifiche (normalizzazione).
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Progettazione concettuale
Riorganizzare tutti gli elementi per definire un modello astratto della base di dati. Il modello è un documento ufficiale di riferimento per i committenti di comunicazione verso i progettisti della fase successiva di progettazione logica.
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Astrazione Procedimento mentale che permette di Astrazione per
evidenziare alcune proprietà (significative) escluderne altre (non rilevanti) Astrazione per classificazione aggregazione generalizzazione
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Astrazione per classificazione
Vengono individuate proprietà comuni in un insieme di oggetti, esistenti nella realtà. Il risultato è una classe di oggetti; ciascun oggetto è detto istanza o esemplare.
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Astrazione per aggregazione
A partire da una o più classi si genera una nuova classe. Le classi di partenza diventano componenti o proprietà della nuova classe. Differenze: Classificazione: si parte da un elenco di oggetti Aggregazione: si parte da un elenco di classi In entrambi i casi si arriva a produrre una nuova classe.
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Aggregazione debole/stretta
Debole: gli elementi costitutivi e l’entità principale hanno vita propria ed esistono individualmente. Esempio: gli elementi di un computer come il processore, la memoria e il disco fisso possono esistere indipendentemente dalla loro presenza all’interno di un computer. In questo caso la relazione tra questi elementi è lasca. Stretta: gli oggetti costitutivi non hanno vita propria, ma solo come elementi dell’entità contenitore. Esempio: l’entità Persona e l’entità CartaDiIdentità. Una carta di identità svincolata da una persona fisica non ha senso, quindi l’aggregazione tra questi due elementi è di tipo stretto.
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Aggregazione per generalizzazione
Una classe è definita come unione di un insieme di classi. Le generalizzazioni possono essere di due tipi: Totale/Parziale. Quando ogni occorrenza dell’entità padre è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie, la generalizzazione è considerata totale, altrimenti è parziale. Esclusiva/Sovrapposta. Quando ogni occorrenza dell’entità padre è al massimo un’occorrenza di una delle entità figlie, altrimenti è sovrapposta.
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Generalizzazioni Per esempio: l’entità Persona è una generalizzazione delle entità Uomo e Donna Per esempio: Professionista è una generalizzazione delle entità Ingegnere, Medico e Avvocato Vice versa: Uomo e Donna sono specializzazioni dell’entità Persone, …
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Generalizzazione: un esempio
Persone generalizzazione uomini donne
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Generalizzazioni Generalizzazioni: rappresentano legami logici tra una entità E e una o più entità E1,…,En E: padre E1,…,En: figli E è più generale rispetto a E1,…,En, nel senso che le comprende come caso particolare E è generalizzazione di E1,…,En E1,…,En sono specializzazioni dell’entità E
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Generalizzazioni Ogni istanza di una entità figlia è anche un’ istanza dell’entità padre Per esempio: un’ istanza dell’entità Avvocato è anche un’ istanza dell’entità Professionista
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Generalizzazioni Ogni proprietà dell’entità padre (attributi, identificatori, relazioni e altre generalizzazioni) è anche una proprietà delle entità figlie Per esempio: se l’entità Persona ha attributi Cognome ed Età, anche le entità Uomo e Donna possiedono questi attributi Per esempio: l’identificatore di Persona è un identificatore valido anche per le entità Uomo e Donna (ereditarietà)
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Generalizzazioni Per entità figlie, le proprietà ereditate non vanno rappresentate esplicitamente Codice fiscale Cognome Persona Età Uomo Donna Situazione militare
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Generalizzazioni classificazioni per le generalizzazioni:
Una generalizzazione è totale se ogni occorrenza della classe padre è una occorrenza di almeno una delle entità figlie, altrimenti è parziale La generalizzazione tra Persona e le entità Uomo e Donna è totale La generalizzazione tra Veicolo e le entità Automobile e Bicicletta e parziale Veicolo Automobile Bicicletta
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Generalizzazioni classificazioni per le generalizzazioni:
Una generalizzazione è esclusiva se ogni occorrenza della classe padre è al più una occorrenza di una delle entità figlie, altrimenti è sovrapposta La generalizzazione tra Veicolo e le entità Automobile e Bicicletta è esclusiva La generalizzazione tra persona e le entità Studente e Lavoratore è sovrapposta
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Generalizzazioni Le generalizzazioni sovrapposte possono essere trasformate in generalizzazioni esclusive Aggiungere una o più entità figlie, per rappresentare i concetti che costituiscono le “intersezioni” delle entità che si sovrappongono Per esempio: aggiungere l’entità StudenteLavoratore
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Generalizzazioni Una stessa entità può essere coinvolta in più generalizzazione diverse Posso esserci generalizzazioni su più livelli (una gerarchia)
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Gerarchie ISA Astrazioni per generalizzazione
Gerarchie ISA (is a) (è un)
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Un esempio
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Modello Entità-Relazione
Costrutto Cardinalità minima Numero Nome Nome (0,N) (1,1) Appartenenza Generalizzazione Costrutto base Attributo Cardinalità massima (0,1) Composizione Attributo composto (1,1) (0,N) (1,N) (1,N) Padre Entità Relazione Figlia (0,N) (0,N) (2,N) Partecipazione Cardinalità massima Cardinalità minima
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Lo schema E-R del database aziendale
1 Lavora_in Nome_Dip Ndip Nome Stip Sedi Cognome Impiegato Dipartimento Data_n 1 1 Dirige CF Indirizzo Data_ini 1 Sovrintende età Resp. N Controlla 1 Subord. N 1 Lavora_su M imparentato N N Ore_lav Progetto Famigliare Sede Nprog Nome_Prog Nome Sesso N_data Grado_p
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Cardinalità e identificatori
(0,1) (1,1) Direzione Codice Cognome (1,N) Telefono (0,1) (1,N) Impiegato Afferenza Dipartimento Stipendio (0,N) (1,1) Nome Data afferenza Età Partecipazione Composizione Nome (1,N) Data inizio (1,N) Città Budget Progetto Sede Numero civico (0,1) Indirizzo Via CAP Data consegna
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Fine
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Introduzione alle basi di dati
Informatica Introduzione alle basi di dati
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Modello Entità-Relazione
Attributi: Descrivono le proprietà elementari di entità o relazioni che sono di interesse ai fini dell’applicazione Per esempio: Cognome, Stipendio e Età sono possibili attributi dell’entità Impiegato Data e Voto sono possibili attributi della relazione Esame tra Studente e Corso
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Modello Entità-Relazione
Attributi: Un attributo associa a ciascuna occorrenza di entità o di relazione un valore appartenente a il dominio del attributo Dominio: i valori ammissibili per l’attributo
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Modello Entità-Relazione
Attributi: Voto Data esame Matricola Nome Studente Esame Corso Anno di corso Anno di iscrizione
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Modello Entità-Relazione
Attributi composti: Può risulta comodo raggruppare attributi che presentano affinità nel loro significato e uso L’insieme di attributi che si ottiene in questa maniera viene detto attributo composto
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Modello Entità-Relazione
Attributi composti: Per esempio: raggruppare Via, Numero civico e CAP per formare l’attributo composto Indirizzo Nome Età Sesso Persona Via Indirizzo Numero civico CAP
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Modello Entità-Relazione
Direzione Codice Cognome Telefono Impiegato Afferenza Dipartimento Stipendio Nome Data afferenza Età Partecipazione Composizione Nome Data inizio Città Budget Progetto Sede Numero civico Indirizzo Via CAP Data consegna
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Altri costrutti: cardinalità
Vengono specificate per ciascuna partecipazione di entità a una relazione Descrivono il numero minimo e massimo di occorrenze di relazione cui una occorrenza dell’entità può partecipare Cioè: quante volte, in una relazione tra entità, un’occorrenza di una di queste entità può essere legata a occorrenze delle altre entità coinvolte
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Altri costrutti: cardinalità
Per esempio: relazione Assegnamento tra le entità Impiegato e Incarico Impiegato (nel contesto della relazione Assegnamento): cardinalità minima=1, massima=5 Un impiegato può partecipare a un minimo di una occorrenza e a un massimo di cinque occorrenze della relazione Assegnamento Assegnamento Impiegato Incarico (1,5) (0,50)
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Altri costrutti: cardinalità
Incarico (nel contesto della relazione Assegnamento): cardinalità minima=0, massima=50 Un certo incarico può partecipare o a nessuna occorrenza oppure a 50 occorrenza al massimo della relazione Assegnamento Cioè: un certo incarico può non essere assegnato a nessun impiegato oppure può essere assegnato a un numero di impiegati <=50 Assegnamento Impiegato Incarico (1,5) (0,50)
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Altri costrutti: cardinalità
Nella maggiore parte dei casi, è sufficiente utilizzare solo tre valore: Zero Uno Il simbolo N: indica genericamente un intero maggiore di uno
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità massima - esempio 3: Cardinalità massima pari a N per entrambe le entità coinvolte Relazione molti a molti Prenotazione Turista Viaggio (1,N) (0,N)
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità minima: Zero: la partecipazione dell’entità relativa è opzionale Uno: la partecipazione dell’entità relativa è obbligatoria
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità massima: Uno: la partecipazione dell’entità relativa associa a una occorrenza dell’entità una sola occorrenza (o nessuna) dell’altra entità che partecipa alla relazione Molti: c’è una associazione con un numero arbitrario di occorrenze dell’altra entità
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità massima - esempio 1: Ogni persona può essere residente in una e una sola città Ogni città può non avere residente oppure ha molti residenti Relazione uno a molti Residenza Persona Città (1,1) (0,N)
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità massima - esempio 2: Cardinalità massima pari a uno per entrambe le entità coinvolte: definisce una corrispondenza uno a uno tra le occorrenze di tali entità Relazione uno a uno Vendita Ordine Fattura (0,1) (1,1)
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità minime: partecipazione obbligatoria per tutte le entità coinvolte è raro Perché quando si aggiunge una nuova occorrenza di entità, spesso non sono note (o non esistono) le corrispondenti occorrenze delle entità a essa collegate
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità degli attributi: Possono essere specificate per gli attributi di entità o relazioni Descrivono il numero minimo e massimo di valori dell’attributo associati a ogni occorrenza di entità o relazione Nella maggior parte dei casi, la cardinalità di un attributo è (1,1) (e viene omessa)
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità degli attributi: Il valore per un certo attributo può essere nullo: minimo della cardinalità=0 Possono esistere diversi valori di un certo attributo per una occorrenza: massimo della cardinalità=N (0,N) Targa automobile Persona Cognome Numero patente (0,1)
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Altri costrutti: cardinalità
Cardinalità degli attributi: Cardinalità minima=0: l’attributo è opzionale (l’informazione potrebbe essere non disponibile) Cardinalità minima=1: l’attributo è obbligatorio Cardinalità massima=N: l’attributo è multivalore
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Altri costrutti: identificatori delle entità
Descrivono i concetti (attributi e/o entità) che permettono di identificare univocamente le occorrenza delle entità In molti casi, uno o più attributi di una entità sono sufficienti a individuare un identificatore Un identificatore interno (o chiave)
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Altri costrutti: identificatori delle entità
Per esempio: non possono esistere due automobili con la stessa targa Targa può essere un identificatore interno per l’entità Automobile Targa Automobile Modello Colore
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Altri costrutti: identificatori delle entità
L’entità Persona con gli attributi Nome, Cognome, Indirizzo e Data di nascita Un identificatore interno per Persona può essere Nome, Cognome e Data di nascita Data di nascita Persona Cognome Nome Indirizzo
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Altri costrutti: identificatori delle entità
Alcune volte gli attributi di una entità non sono sufficienti a identificare univocamente le sue occorrenze Matricola Nome Anno iscrizione Iscrizione Studente Università Città (1,N) Indirizzo (1,1) Cognome
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Altri costrutti: identificatori delle entità
Due studenti iscritti a università diverse possono avere lo stesso numero di matricola Per identificare univocamente uno studente serve, oltre al numero di matricola, anche la relativa università Matricola Nome Anno iscrizione Iscrizione Studente Università Città (1,N) Indirizzo (1,1) Cognome
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Altri costrutti: identificatori delle entità
Un identificatore corretto per l’entità studente è costituito dall’attributo Matricola e dall’entità Università Questa identificazione è resa possibile dalla relazione Iscrizione tra Studente e Università Matricola Nome Anno iscrizione Iscrizione Studente Università Città (1,N) Indirizzo (1,1) Cognome
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Altri costrutti: identificatori delle entità
Una entità E può essere identificata da altre entità solo se tali entità sono coinvolte in una relazione cui E partecipa con cardinalità (1,1) Identificatore esterno: quando l’identificazione di una entità è ottenuta utlizzando altre entità
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Altri costrutti: identificatori delle entità
Identificatori delle entità: considerazione generali Un identificatore può coinvolgere uno o più attributi, ognuno dei quali deve avere cardinalità (1,1) Una identificazione esterna può coinvolgere una o più entita, ognuna delle quali deve essere membro di una relazione alla quale l’entità da identificare partecipa con cardinalità (1,1)
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Altri costrutti: identificatori delle entità
Identificatori delle entità: considerazione generali Una identificazione esterna può coinvolgere una entità che è a sua volta identificata esternamente, purché non vengano generati cicli di identificazione esterne Ogni entità deve avere almeno un identificatore, ma ne avere in generale più di uno
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Cardinalità e identificatori
(0,1) (1,1) Direzione Codice Cognome (1,N) Telefono (0,1) (1,N) Impiegato Afferenza Dipartimento Stipendio (0,N) (1,1) Nome Data afferenza Età Partecipazione Composizione Nome (1,N) Data inizio (1,N) Città Budget Progetto Sede Numero civico (0,1) Indirizzo Via CAP Data consegna
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Fine
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