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PubblicatoAlberto Mattei Modificato 9 anni fa
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Modificazioni endocrine patologiche molto frequenti nell’anziano
alterazioni tolleranza ai carboidrati (spesso misconosciute o trascurate) disfunzioni tiroidee
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Attività motoria ed endocrinologia:
aspetti patologici nel soggetto anziano • Invecchiamento ed attività fisica: benefici e problematiche • Alterazioni nell’adattamento ormonale all’esercizio fisico presenti nell’anziano “sano” Diabete e attività fisica nel soggetto anziano • Patologie endocrine comuni nell’anziano e conseguenze sull’attività motoria
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Esercizio fisico nel diabete
- implicazioni - • Effetti benefici dell’esercizio fisico sulla malattia (prevenzione, terapia, complicanze) • Alterazioni nell’adattamento all’esercizio fisico legate al diabete, all’insulinoresistenza e alla terapia • Rischi legati alle complicanze già presenti Problematiche specifiche dell’anziano
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8 12 16 20 24 180 100 ore Glicemia (mg/dl) NORMALE
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Glucosio Lattato Corpi chetonici
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captazione di glucosio + FFA
Contributo dei principali substrati come fonte di energia durante esercizio in rapporto alla durata % 100 Glicogeno muscolare FFA ematici 75 Glucosio ematico 50 25 ore 1 2 3 4 glicogeno captazione di glucosio + FFA captazione FFA captazione glucosio
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Ultrastruttura del muscolo striato nel soggetto non diabetico e in quello con diabete tipo 2
grasso normale diabete Levin et al, Diabetologia 2001
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Variazioni del contenuto di glicogeno, trigliceridi e mitocondri nel muscolo striato dei soggetti con diabete tipo 2 diabetici controlli Levin et al, Diabetologia 2001
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CONTRIBUTO DEL GLUCOSIO E DEGLI FFA COME FONTE ENERGETICA IN RAPPORTO ALLA INTENSITA’ DELL’ ESERCIZIO GLUCOSE glucosio acidi grassi FFA 60 50 Ra Glucosio e FFA (µmol·kg-1·min-1) 40 30 20 10 % VO2 max da Brooks and Trimmer J Appl Physiol 80: 1073, 1996
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Principali ormoni coinvolti nell’omeostasi glicemica
Glucagone Catecolamine Cortisolo GH Insulina iperglicemia ipoglicemia
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insulinodipendenti (muscolo, grasso, fegato):
REGOLAZIONE INSULINICA DELL'UTILIZZO DI GLUCOSIO - T essuti insulinodipendenti (muscolo, grasso, fegato): tessuti di deposito, possono utilizzare glucosio solo in presenza di insulina T - essuti non insulinodipendenti (sistema nervoso, globuli rossi): tessuti vitali, utilizzano glucosio anche in assenza di insulina
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BILANCIO DEL GLUCOSIO NELL'UOMO A DIGIUNO E A RIPOSO
Produzione di glucosio Consumo di glucosio Glucosio ematico 150 g Glucosio Glicogeno (75%) 50 g Piruvato e lattato (15-20%) Alanina (5-10%) Aminoacidi glicogenici (5%) Gluconeogenesi (25%) 50 g Cellule del sangue 2
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DIABETE MELLITO DEFINIZIONE Sindrome caratterizzata da aumento dei livelli ematici di glucosio (iperglicemia). • a digiuno ≥126 mg/dl • 2h dopo OGTT ≥200 mg/dl Comporta il rischio di complicanze acute (coma iperglicemico) e croniche (microangiopatia, neuropatia e macroangiopatia)
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Concentrazione di glucosio nel plasma venoso (mg/dl)
CRITERI DIAGNOSTICI DEL DIABETE MELLITO E DELLE ALTRE CATEGORIE DI ALTERATA REGOLAZIONE GLICEMICA Concentrazione di glucosio nel plasma venoso (mg/dl) Diabete mellito Digiuno ≥126 Digiuno <126 ma 2-h OGTT ≥200 Ridotta tolleranza glucidica Digiuno<126 e 2-h OGTT Alterata glicemia a digiuno Digiuno (OGTT non necessario) Normalità Digiuno <110 e 2-h OGTT<140 OGTT: carico orale di glucosio
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DIABETE MELLITO Cause: 1. Carenza (assoluta o relativa) di insulina 2. Inefficacia dell’insulina
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DIABETE MELLITO Tipo 1 : carenza assoluta di insulina Tipo 2 :
- esordio in genere in età giovane - peso corporeo in genere normale Tipo 2 : carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza) - esordio in genere in età adulta/senile - spesso associato a obesità
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CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE
MELLITO • Tipo 1 5% • Tipo 2 90-95% • Altri tipi (associato o secondario ad altre patologie) • Gestazionale
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DIABETE MELLITO NELL’ANZIANO • Tipo 1 5% • Tipo 2 •
Altri tipi (associato o secondario ad altre patologie) • Gestazionale
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CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO
Diabete Tipo 1 A. Autoimmune B. Idiopatico
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CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO
Diabete Tipo 1 A. Autoimmune B. Idiopatico Diabete Tipo 2 Include forme con predominante insulino-resistenza e modesta insulino-deficienza e forme con predominante difetto di secrezione insulinica (con o senza insulino-resistenza)
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CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO
Altri tipi di diabete - Da difetti genetici della funzione -cellulare (es. MODY 1, MODY 2) - Da difetti genetici nell’azione insulinica (es. lepreconismo, diabete lipoatrofico) - Da malattie del pancreas esocrino (es. pancreatite cronica, emocromatosi) - Da endocrinopatie (es. s. di Cushing, acromegalia) - Da farmaci o tossici (es. glucocorticoidi, vacor) - Da infezioni (es. rosolia congenita, citomegalovirus) - Forme rare di diabete immuno-mediato (es. anticorpi anti-recettore, anti-insulina) - Altre sindromi genetiche associate con diabete (es. distrofia miotonica, s. Down)
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CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO
Altri tipi di diabete - Da difetti genetici della funzione -cellulare (es. MODY 1, MODY 2) - Da difetti genetici nell’azione insulinica (es. lepreconismo, diabete lipoatrofico) - Da malattie del pancreas esocrino (es. pancreatite cronica) - Da endocrinopatie (es. s. di Cushing, acromegalia) - Da farmaci o tossici (es. glucocorticoidi) - Da infezioni (es. rosolia congenita, citomegalovirus) - Forme rare di diabete immuno-mediato (es. anticorpi anti-recettore, anti-insulina) - Altre sindromi genetiche associate con diabete (es. distrofia miotonica, s. Down)
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PREVALENZA DI DIABETE NOTO IN ITALIA
(Fonti multiple di rilevazione) n. di casi % Casale Monferrato (TO) 2069 2.7 Cremona 4547 3.2 Verona 5996 2.5 Pisa 4503 2.6 Foligno (PG) 2908 3.2 Pozzuoli (NA) 2958 2.5 Bari 2917 2.8 Stima globale ~3%
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INCIDENZA DEL DIABETE IN ITALIA (casi/anno)
Tipo 1 ~1.000 Tipo 2 ~
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INCREMENTO DELLA PREVALENZA DEL DIABETE IN ITALIA
+58% in 5 anni I diabetici in Italia ISTAT +13.4% milioni Persone con prescrizioni di antidiabetici orali a Verona
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Paesi in via di sviluppo 40 80
Diabetici (milioni) 1990 2000 2010 (?) 160 80 240 Paesi in via di sviluppo 40 80 Paesi sviluppati 20 40 Totale 60 120
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DIABETE NOTO/DIABETE IGNOTO
RAPPORTO DIABETE NOTO/DIABETE IGNOTO IN ITALIA (Studi con OGTT) Circa 1 caso ignoto ogni 2 noti
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DIABETE IN ITALIA Diabete noto ~ Diabete ignoto ~ Totale ~
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DISTRIBUZIONE DI FREQUENZA PER ETA’ ALLA DIAGNOSI DI DIABETE
40 80 120 160 Diabete tipo 2 n° pazienti 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 anni Diabete tipo 1
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Verona Diabetes Study DISTRIBUZIONE PER SESSO E PER ETA' DEI CASI DI DIABETE MELLITO A VERONA ( ) 200 400 600 800 0-4 -9 -14 -19 -24 -29 -34 -39 -44 -49 -54 -59 -64 -69 -74 -79 -84 ≥85 Classe di età (anni) Maschi Femmine
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PREVALENZA DEL DIABETE IN RAPPORTO ALL’ETA’
La prevalenza del diabete nella popolazione generale è intorno al 3% Supera il 10% nei soggetti con oltre 65 anni Sale fino al 20% se questi soggetti sono sottoposti sistematicamente ad un OGTT
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DIABETE TIPO 1 O INSULINO-DIPENDENTE
carenza di insulina endogena - necessario apporto di insulina esogena - tendenza alla chetosi in condizioni di vita normale - esordio prevalente in gioventù, ma possibile ad ogni età - presenza di anticorpi anti-insula (all'esordio) associazione con caratteri genetici (sistema HLA) -
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RISCHIO DI DIABETE TIPO 1
• Popolazione generale 0.4% • Soggetti DR3/DR4/ 8% DQ non Asp 57/ DQa Arg 52 • Fratello HLA diverso 1% • Fratello HLA identico 5% • Fratello HLA identico + marcatori immunologici 20%
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EZIOPATOGENESI DEL DIABETE TIPO 1
- fattori genetici (risposta immunitaria) - fattori acquisiti (virus, tossici, ???) autoimmunità DEFICIT SECREZIONE INSULINICA
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(autoanticorpi + linfociti T)
STORIA NATURALE DEL DIABETE TIPO 1 Eventi precipitanti Massa -cellule (%) 20 40 60 80 100 Predisposizione Genetica (HLA + altro) anni Eventi Autoimmunitari (autoanticorpi + linfociti T) Eventi metabolici (pulsatilità, picco precoce) Diabete manifesto (iperglicemia)
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- DIABETE TIPO 2 O NON INSULINO-DIPENDENTE
frequente associazione con sovrappeso-obesità - non chetosi in condizione di vita normale - esordio prevalente dopo i 40 anni, ma possibile ad ogni età - la terapia insulinica può essere necessaria in alcuni casi per il controllo dei sintomi e della iperglicemia - frequente aggregazione familiare
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DIABETE TIPO 2 Patogenesi AMBIENTE GENI
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GENETICA DEL DIABETE TIPO 2
Studi sui gemelli - 90% di concordanza nei monozigoti - 15% di concordanza nei dizigoti Studi sulle famiglie - 25% dei diabetici ha un familiare diabetico - Sviluppano il diabete tipo 2: • 15% dei figli di un genitore diabetico • 50% dei figli di 2 genitori diabetici • 15% dei fratelli di 1 diabetico Nessuna correlazione coi geni del sistema HLA
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ACCERTATI PER IL DIABETE TIPO 2
DIFETTI GENETICI ACCERTATI PER IL DIABETE TIPO 2 • Mody 1: HNF 4 (cromosoma 20q) • Mody 2: Glucochinasi (cromosoma 7p) • Mody 3: HNF 1 (cromosoma 12q) • Mody 4: Insulin protein factor 1 (IDX 1) • Mody 5: HNF 1 • Mutazioni mitocondriali
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PATOGENESI DEL DIABETE TIPO 2
Insulinoresistenza deficit -cellulare DIABETE TIPO 2
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RISPOSTA INSULINEMICA AL GLUCOSIO E.V.
(Pfeiffer et al, 1981) µU/ml -30 30 60 90 120 20 40 80 100 min 20 g glucosio e.v. Normali Diabetici tipo 2 20 g glucosio e.v. -30 30 60 90 120 min
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INSULINORESISTENZA INSULINORESISTENZA Condizione clinica in cui l'insulina esercita un effetto biologico inferiore al normale
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DECREMENTO GLICEMICO DOPO INSULINA E.V.
50 tempo (min) 3 6 9 12 15 20 30 40 60 I 100 80 Diabetici tipo 2 % valore basale Normali
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GLICEMIA (mg/dl) INSULINEMIA (µUml) 2 4 6 8 10 20 30 40 50 60 70 100
2 4 6 8 10 20 30 40 50 60 70 GLICEMIA (mg/dl) 100 140 180 220 260 300 340 tempo (ore) Diabetici tipo 2 Controlli
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Tolleranza glucidica e insulinoresistenza
IGT/T2DM
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INSULINORESISTENZA INSULINORESISTENZA Condizione clinica in cui l'insulina esercita un effetto biologico inferiore al normale
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L’INSULINORESISTENZA
METODI PER MISURARE L’INSULINORESISTENZA • Clamp euglicemico • IVGTT + Minimal Model • ITT • HOMA • (altri metodi)
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Clamp euglicemico Utilizzo del glucosio 4 5 6 100 200 1 2 3 ore
Glicemia (mmol/l) Infusione di insulina Infusione di salina 100 200 Insulinemia (mU/L) (mg/kg minl) IMGU Utilizzo del glucosio 1 2 3 ore
50
DECREMENTO GLICEMICO DOPO INSULINA E.V.
50 tempo (min) 3 6 9 12 15 20 30 40 60 I 100 80 Diabetici tipo 2 % valore basale Normali
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GLICEMIA (mg/dl) INSULINEMIA (µUml) 2 4 6 8 10 20 30 40 50 60 70 100
2 4 6 8 10 20 30 40 50 60 70 GLICEMIA (mg/dl) 100 140 180 220 260 300 340 tempo (ore) Diabetici tipo 2 Controlli
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Stima della sensibilità insulinica con l’HOMA
(Homeostasis Model Assessment) (Matthews et al; Diabetologia 28: 412, 1985) Glicemia a digiuno Insulina a digiuno x HOMA-IR = 22.5 Glicemia, mmol/l; Insulina, µU/ml
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PRINCIPALI CARATTERISTICHE DIFFERENZIALI
DEL DIABETE TIPO 1 E DEL DIABETE TIPO 2 Diabete tipo 1: • Esordio quasi sempre improvviso, con sintomi di iperglicemia/acidosi Esordio spesso insidioso, senza sintomi • Complicanze croniche non prima di 5 anni Complicanze talora già alla diagnosi • Peso corporeo spesso normale Obesità frequente • Età in genere giovane (<30 anni) Età in genere avanzata (>40 anni) • Familiarità spesso assente Familiarità spesso presente • Carenza assoluta di insulina (=necessità assoluta di insulina) Carenza relativa di insulina (=non necessità assoluta di insulina) Diabete tipo 2
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PRINCIPALI MANIFESTAZIONI CLINICHE DEL DIABETE
Iperglicemia Difetto di insulina Causa Meccanismo Conseguenze cliniche perdita di glucosio e acqua con le urine poliuria, polidipsia, disidratazione, alterazioni del sensorio abbondanza di glucosio extracellulare Infezioni (genitali!), disturbi transitori della vista ? ? ? complicanze croniche mancato utilizzo del glucosio/neosintesi di glucosio dalle proteine/lipolisi dimagrimento, iperfagia, astenia eccesso di chetoni con acidosi polipnea, alterazioni del sensorio
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SINTOMI E SEGNI DEL DIABETE TIPO 2
Insorgenza subdola e progressiva - poliuria polidipsia polifagia astenia incremento o decremento ponderale - prurito, dermatiti, foruncolosi, micosi - vaginiti, balanopostiti, uretriti, cistiti - parodontopatie, carie dentarie - sintomi e segni della macroangiopatia " " retinopatia neuropatia nefropatia
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STIMA DELLA DURATA DELLA FASE PREDIAGNOSTICA
DEL DIABETE TIPO 2 (Harris et al, 1993) Diagnosi clinica • _ 80 • • • • • • • • _ -6.5 Inizio della retinopatia • 60 • • • • Retinopatia (%) -11.5 Inizio del Diabete tipo 2 _ 40 • • • • • _ • • 20 _ I I I I I I I 5 10 15 20 Anni dalla diagnosi
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COMPLICANZE ACUTE DEL DIABETE • Coma diabetico (iperglicemico)
Coma ipoglicemico (iatrogeno)
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INCIDENZA SINDROMI IPERGLICEMICHE ACUTE NEL DIABETE
Chetoacidosi: 1-5 casi ogni 100 T1DM/anno (2-8 casi ogni persone/anno) mortalità 5-10% casi Sindrome iperosmolare non chetosica: 0.5-1 caso ogni 100 T2DM/anno (15-30 casi ogni persone/anno) mortalità 20-30% casi
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SINTESI E METABOLISMO DEI CORPI CHETONICI
Ciclo di Krebs citrato Acidi grassi Acetil-CoA ossidazione AcetoacetilSCoA -idrossi-metil glutarilSCoA + acetil-CoA glucosio ossalacetato glicolisi Acido -idrossibutirrico Acido acetacetico Acetone Acetil-SCoA NAD NADH2 CO2 Sangue Tessuti (ossidazione) polmoni
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CHETOACIDOSI DIABETICA
Definizione Grave scompenso metabolico con: - Iperchetonemia (>5 mM/l) e chetonuria - Acidosi metabolica (diminuzione pH e bicarbonati) - Iperglicemia (>300 mg/dl) - Disionia (diminuzione K+) - Disidratazione
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CHETOACIDOSI DIABETICA
Patogenesi - Carenza grave di insulina - Aumento degli ormoni controinsulari
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Grave scompenso metabolico con:
SINDROME IPEROSMOLARE NON CHETOSICA Definizione Grave scompenso metabolico con: - iperglicemia (>600 mg/dl) - mancanza di chetoacidosi - iperosmolarità plasmatica (>350 mOsm/L) - disidratazione
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SINDROME IPEROSMOLARE
NON CHETOSICA Patogenesi • Deficit relativo di insulina • Aumento degli ormoni controinsulari • Event. perdite di liquidi (urine, tubo digerente, cute, polmone, emorragie) con disidratazione
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COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE MELLITO
RETINOPATIA NEFROPATIA Diabete MALATTIE CARDIOVASCOLARI NEUROPATIA
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Microangiopatia Macroangiopatia Neuropatia
COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE Microangiopatia - retinopatia ---> cecità - nefropatia ---> dialisi e trapianto di rene Macroangiopatia - infarto, ictus, vasculopatia arti inferiori e carotidi, gangrena e amputazioni, etc. Neuropatia - sensitiva (dolori e perdita di sensibilità) motoria (paralisi, atrofia muscolare) autonomica (gastroparesi, impotenza, vescica paralitica, ipotensione ortostatica, aritmie cardiache, morte improvvisa, piede diabetico, etc.)
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RISCHIO CUMULATIVO DI COMPLICANZE
NEL DIABETE TIPO 1 10 15 20 25 30 35 40 60 80 % anni di diabete Retinopatia non proliferante Aterosclerosi Proteinuria Retinop. proliferante Insuff.renale Cecità (Knowler et al, 1971)
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La gravità e la frequenza delle complicanze del diabete sono proporzionali alla gravità dell’alterazione metabolica (iperglicemia)
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PREVALENZA DI COMPLICANZE CRONICHE NEL DIABETE TIPO 1
(Studio Prospettico DCCT - USA) 2 4 6 8 10 12 % <6 6-7.0 >9 HbA1c (%)
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COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE MELLITO
NEFROPATIA RETINOPATIA Ipertensione Fumo Ipertensione Fumo Diabete Ipertensione Fumo Ipertensione Dislipidemia Trombofilia Fumo NEUROPATIA MALATTIE CARDIOVASCOLARI
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PREVALENZA DELLA RETINOPATIA
DIABETICA Alla diagnosi Dopo 20 anni di malattia Background Proliferante Tipo 1 0% 45-50% 50-55% Tipo 2 15-20% 70-80%
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Malattia Rischio aterogeno Diabete tipo 1 Diabete tipo 2
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PREVALENZA DI DISORDINI METABOLICI NEL DIABETE TIPO 2
(Verona NIDDM Complications Study, n=1780) Sovrappeso e obesità Adiposità centrale Ipertensione arteriosa Dislipidemia 20 40 60 80 % Iperuricemia
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ATEROSCLEROSI E SINDROME
METABOLICA diabete dislipidemia obesità ATEROSCLEROSI ipertensione iperuricemia? trombofilia
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Probabilità di CHD in 8 anni (%)
RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO PER MALATTIE CARDIOVASCOLARI IN MASCHI DIABETICI DI ETA’ >40 anni (Framingham Study, 1979) Probabilità di CHD in 8 anni (%) 10 20 30 40 50 60 + 195 336 46 % 32 % non diabetici - 195 336 33 % 2% nei non-diabetici senza fattori di rischio - 195 185 8 % 3% Fumo - P.A. sistolica 135 Colesterolo 185
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INSULIN RESISTANCE
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inadeguata adeguata Alterazioni metaboliche Insulinoresistenza
Iperinsulinemia compensatoria Complicanze microangiopatiche inadeguata Diabete tipo 2 Rischio cardiovascolare adeguata Sindrome dell’insulinoresistenza fattori favorenti Alterazioni metaboliche
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Sindrome Metabolica SINDROME METABOLICA SECONDO L’OMS (1999)
Componenti principali Componenti secondarie Componenti facoltative Non necessarie per la definizione della sindrome PA ≥140/90mmHg TG ≥150 mg/dl o HDL <35 M, <39 F Obesità addominale: W/H >0.90 M, >0.85 F Microalbuminuria: ≥20 µg/min Diabete tipo 2 IGT Insulinoresistenza Iperuricemia trombofilia leptina Almeno 1 Almeno 2 Sindrome Metabolica
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SINDROME DELL’INSULINORESISTENZA
(American Association of Clinical Endocrinologists, 2003) Criteri diagnostici principali: HDL colesterolo <40 mg/dl nel M, <50mg/dl nella F Ipertensione arteriosa (>130/85 mmHg) IGT o IFG (lieve iperglicemia a digiuno) Trigliceridi >150 mg/dl Altri costituenti: ipercoagulabilità, iperuricemia, disfunzione endoteliale, stato infiammatorio cronico Fattori di rischio: Diagnosi di CVD, Ipertensione, PCOS, NAFDL, acanthosis nigricans Storia familiare di diabete tipo 2, ipertensione o CVD Anamnesi di diabete gestazionale o ridotta tolleranza al glucosio Appartenenza a gruppi etnici non Caucasici Stile di vita sedentario BMI > 25.0 kg/m2 (o circonferenza vita >102 cm nell’uomo, > 88 cm nella donna) Età >40 anni
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Criteri Diagnostici della Sindrome Metabolica
NCEP-ATP III 2001 Criteri Diagnostici della Sindrome Metabolica Tre o più alterazioni fra le seguenti: Glicemia a digiuno > 110 mg/dl Trigliceridi > 150 mg/dl HDL <40 mg/dl M, <50 mg/dl F Ipertensione arteriosa (> 130/85 mmHg) Obesità addominale (circonf.vita >105 M, >88 F)
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PREVALENZA DELLA SINDROME METABOLICA IN RELAZIONE ALL’ETA’ E AL BMI
(Studio di Brunico, 1990) 20 40 60 % p<0.001 p<0.001 ≤60 >60 ≤25 >25 Età BMI
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Age-specific prevalence of the Insulin-Resistance Syndrome among 8814 US adults aged at least 20 years - National Health and Nutrition Examination Survey III, (ATP III report criteria) 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 ≥70 Men Women Prevalence (%) Age (years) (Ford et al, JAMA 2002)
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PREVALENZA DELLA SINDROME METABOLICA (Isomaa et al, Diabetes Care 24:683, 2001)
10 20 30 40 50 60 70 80 90 NGT IFG/IGT DMT2 Maschi Femmine % Modified WHO criteria, n=4483, età anni, not population-based
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La SM e i suoi singoli componenti predicono il diabete tipo 2 e le malattie cardiovascolari
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TASSI DI MORTALITA' CVD NELLE DIVERSE CLASSI DI ETA’ IN MASCHI CON E SENZA DIABETE
Morti CVD/ persone-anno 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 40 80 120 160 200 Età (anni) Non diabetici Diabetici MRFIT- Stamler et al, 1993
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PREVALENZA DELLA NEUROPATIA DIABETICA CLINICAMENTE MANIFESTA
Alla diagnosi Dopo 20 anni Tipo 1 0% >50% Tipo 2 5-10% >50%
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Ipoglicemie inavvertite
NEUROPATIA DIABETICA AUTONOMICA TURBE DELLA CONTROREGOLAZIONE - Ipoglicemie inavvertite - Ipoglicemie protratte
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Ipotensione ortostatica
NEUROPATIA DIABETICA AUTONOMICA SEGNI E SINTOMI CARDIOVASCOLARI - Tachicardia fissa - Ipotensione ortostatica - Infarto indolore - Arresto cardiaco
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Raccomandazioni dietetiche per tutte le persone con diabete
- Proteine: ~10-20% delle calorie totali - Grassi saturi: <10% delle calorie totali - Grassi monoinsaturi: ~ 10% delle calorie totali - Grassi poliinsaturi: 10% delle calorie totali - Carboidrati complessi: ~ 55% delle calorie totali - L’uso di dolcificanti calorici (zucchero, miele, etc.) è sconsigliato, ma non proibito - Fibre: g/die; Sodio: <3 g/die - Colesterolo: ≤300 mg/die - Alcool: è consentito un uso moderato ai pasti (vino o birra)
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TERAPIA FARMACOLOGICA DEL DIABETE
Insulina* Ipoglicemizzanti orali stimolanti la secrezione insulinica* sensibilizzanti all’azione insulinica interferenti con l’assorbimento intestinale dei carboidrati *: possono causare ipoglicemia
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