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IL MERCATO DEL Chrystelle Cao 5^M
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Il mercato del caffè Il caffè in borsa Il problema del prezzo del caffè
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Il mercato del caffè IL CAFFE’ E’ IL SECONDO PRODOTTO DI ESPORTAZIONE PIU’ IMPORTANTE DOPO IL PETROLIO. Dalla fine degli anni ottanta la produzione di caffè è aumentata notevolmente in particolare nei paesi Asiatici. Basti pensare al Vietnam, che nel 1989, produceva circa 1 milione di sacchi l’anno, mentre dati recenti segnalano una produzione di circa 12 milioni di sacchi l’anno. Questa espansione della coltura del caffè ha delle ragioni precise, perché il Vietnam ha un forte debito estero vincolato dal piano del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). In più alla fine degli anni sessanta la produzione era ripartita solo ad alcuni del sud-america, mentre adesso è cresciuta anche in Africa e in Asia.
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IL CAFFE' IN BORSA Il mercato del caffè è un mercato mondiale dal volume di scambi enorme. Il presidente di questo enorme mercato è l’Organizzazione Internazionale del Caffè. Il mercato del caffè avviene a Wall Street, Londra, Parigi. Ma esaminiamo in particolare le borse americane e inglesi, i quali sono regolati da norme che si ispirano agli standard di classificazione del prodotto. La classificazione è determinata da: Grandezza del seme che può essere (AA – A – B – C per arabica e I – II – III per la robusta); La durezza e densità dei semi Difetti, che sono evidenziati con la numerazione da 2 a 6 Crivello (calibro del seme) Forma del chicco Colore Tipo di tostatura IOC
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IL PREZZO DEL CAFFE' La tendenza dell’ultimo decennio è stata dettata dall’instabilità del mercato del caffè, basti pensare che il prezzo che noi paghiamo adesso una tazzina di caffè è il 15% in più del 1995, esattamente in linea con l’aumento dell’inflazione. Quindi nonostante la stabilità del mercato agricolo il mercato del caffè è in continuo calo (tra il ’98 e il ’02 c’è stato un crollo dell’80%).Oggi il caffè è in crisi e il prezzo di esso sul mercato internazionale non riesce nemmeno a coprire i costi di produzione. MA COS’è SUCCESSO?????????
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Nel 1962 è costituita dai paesi produttori e consumatori di caffè l’Organizzazione Internazionale del Caffè, che aveva sottoscritto sei accordi, i primi quattro dei quali avevano come obbiettivo primario la stabilità del prezzo del caffè. Quindi se il prezzo del caffè diminuiva subentrava un sistema di regolamentazione basato sulle quote di ogni paese, cioè ogni paese non poteva esportare più caffè della quota assegnata. Ma c’era un problema, visto che parte del caffè esportato veniva dato a paesi non appartenenti all’OIC che potevano comprare il caffè a prezzi più convenienti, e si stavano, anche, affacciando nuovi produttori. Così nel 1989 si cercò di ridefinire gli accordi e le quote, ma non si riuscì a stabilire un accordo con i nuovi produttori, per di più gli Stati Uniti erano contrari. Dal 4 luglio 1989 il mercato del caffè fu LIBERO e dal quel momento cominciò a diventare altamente instabile.
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