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Terzo modulo: la cittadinanza attiva e la politica
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2 cittadinanza attiva e politica la cittadinanza attiva è un’esperienza di tipo politico, ma è del tutto differente dai partiti che concorrono alle elezioni
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3 i partiti si occupano della direzione dello stato la cittadinanza attiva contribuisce al governo della società restandovi in mezzo non c’è una corrispondenza tra organizzazioni della cittadinanza attiva e schieramenti politici, anche se ci sono singole organizzazioni schierate con questo o quel partito o coalizione il consenso e l’appoggio che si raccoglie come cittadinanza attiva non si traduce in voti né in capacità di influenzare l’elettorato c’è una differenza irriducibile, e spesso un conflitto, tra l’agenda dei partiti e quella dei cittadini i partiti e le coalizioni hanno punti di vista e posizioni di schieramento che sono radicalmente differenti da quelle della cittadinanza attiva, la quale è schierata su politiche e su problemi, pur non rinunciando a proporsi obiettivi generali
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4 una democrazia ha bisogno sia dei partiti che delle organizzazioni civiche La necessità di questa cooperazione è affermata dal nuovo approccio ai problemi del governo della società che, con una parola intraducibile in italiano, viene definito della “governance”.
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5 In base all’approccio della governance, si prende atto che i governi (governments) da soli non ce la fanno più a gestire i problemi che hanno di fronte e che ce la possono fare soltanto responsabilizzando tutti i soggetti pubblici, privati e sociali (ivi compresi i cittadini) coinvolti in quei problemi.governance Per governare le società, insomma, ci vuole un “governo condiviso”, un “governo di partnership”, in cui i cittadini non siano più soltanto i beneficiari delle politiche pubbliche, ma corresponsabili della loro progettazione, messa in opera e valutazione.
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6 fine
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7 Governance: un esempio All’inizio del 1997 i Procuratori dei cittadini hanno promosso un monitoraggio degli uffici postali. In quella occasione furono raccolte informazioni su 1.458 sportelli di 192 uffici postali di tutto il paese. Le informazioni riguardavano tra l’altro la quantità di sportelli aperti rispetto a quelli esistenti, le file e le liste di attesa, la disponibilità di panche e di servizi igienici, la esistenza di cartellini di riconoscimento del personale, la presenza di barriere architettoniche. Sulla base del dossier preparato dal Movimento, l’ente poste ha avviato la progettazione di un nuovo modello di ufficio postale coinvolgendo nella progettazione le stesse organizzazioni civiche, con particolare attenzione a quelle dei disabili. Un prototipo del nuovo ufficio postale è stato “collaudato” dalle organizzazioni civiche e modificato sulla base delle loro osservazioni. Quindi, il nuovo ufficio postale è stato introdotto, con significativi effetti sull’efficienza e la qualità del servizio.
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