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Coordinate metodologico-didattiche de L’Officina dello storico

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Presentazione sul tema: "Coordinate metodologico-didattiche de L’Officina dello storico"— Transcript della presentazione:

1 Coordinate metodologico-didattiche de L’Officina dello storico
Maurizio Gusso (Milano, 27 settembre 2012)

2 Traccia della comunicazione
1. L’Officina dello storico 2. Coordinate metodologiche de L’Officina dello storico 3. Il contributo di IRIS a L’Officina dello stori- co 4. Sitografia essenziale 5. Riferimenti bibliografici

3 1. L’Officina dello storico
1.1 Che cos’è l’Officina dello storico? 1.2 Destinatari e sedi dell’Officina dello stori- co 1.3 Un modello di formazione/ricerca/speri- mentazione didattica 1.4 Le piste di ricerca didattica proposte dal- la sede milanese

4 1.1 Che cos’è l’Officina dello storico?
L’Officina dello storico è un Laboratorio di didattica della ricerca storica e delle fonti documentarie, artistiche e del territorio, fondato nel 2006 e promosso da: - Azienda di Servizi alla Persona (ASP) “Golgi-Redaelli di Milano - Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo - Archivio Bergamasco Centro studi e e ricerche - IRIS (Insegnamento e ricerca interdisciplinare di storia) - Ufficio Scolastico Regionale (USR) per la Lombardia - Ambito territoriale di Bergamo dell’USR per la Lombardia, ex Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo - e, fino all’estate del 2012, da ANSAS-NTL (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica - Nucleo Territoriale Lombardia), ex IRRE Lombardia, successivamente sciolta nell’ANSAS-INDIRE.

5 1.2 Destinatari e sedi dell’Officina dello storico
I servizi (gratuiti) sono offerti a docenti e allievi delle scuole lombarde di ogni grado e ordine, operatori dei beni cultura- li e cittadini. L’Officina dello storico ha due sedi: a) a Milano, presso l’ASP “Golgi-Redaelli”: v.Olmetto 6 (Pa- lazzo Archinto); b) a Bergamo, presso la Fondazione MIA: v.Malj Tabajani 4; e il sito che documenta le attività de L’Officina dello storico, in stretto rapporto con i siti di tut- ti i soggetti promotori (cfr. la Sitografia essenziale, punto 4).

6 1.3 Un modello di formazione/ri-cerca/sperimentazione didattica (I)
Il servizio offerto da L’Officina dello storico a Milano prevede ogni anno: a) una giornata seminariale di formazione dei docenti, con la presenta- zione del Piano di attività dell’a.s. successivo e delle sue coordinate metodologiche (fine settembre) b) un pomeriggio dedicato a una visita guidata dei docenti all’Archivio e alla Quadreria dell’ASP “Golgi-Redaelli” e a una presentazione di vari tipi di fonti (inizio ottobre) c) la presentazione di una decina di piste di ricerca didattica ai docenti che le hanno scelte e la consegna di cd con le fonti corrispondenti (due pomeriggi in ottobre-novembre) d) la negoziazione dei progetti di sperimentazione con classi e consigli di classe (da ottobre-novembre in poi) e) un incontro facoltativo (ma consigliato), dedicato a una socializzazio- ne/validazione dei progetti e alle istruzioni per un buon uso del sito (fra novembre e gennaio)

7 1.3 Un modello di formazione/ri-cerca/sperimentazione didattica (II)
f) una visita guidata all’archivio/quadreria e un laboratorio didattico sul- le fonti per ogni classe (fra novembre e marzo) g) una sperimentazione (in classe o in gruppi interclasse, in orari curri- colari e/o extracurricolari), finalizzata all’acquisizione di competenze e all’attuazione di un prodotto (possibilmente multimediale) da presentare a scuola e/o nel territorio (secondo quadrimestre) h) una consulenza in itinere (in presenza e/o a distanza) alle classi e ai docenti sperimentatori da parte di archiviste ASP e di esperte/i IRIS di didattica della storia, anche tramite il sito i) un seminario, riservato ai docenti, di bilancio delle sperimentazioni e di preparazione della giornata conclusiva (v. punto l) (giugno) l) una giornata milanese di presentazione pubblica degli esiti delle spe- rimentazioni, da parte degli studenti (in ottobre) m) la documentazione dei lavori nel sito

8 1.4 Le piste di ricerca didattica proposte dalla sede milanese (I)
A) Cultura sociale e attività assistenziali a Milano A1 Le condizioni di vita dei minorenni disagiati a Milano tra Otto e No- vecento attraverso l’archivio dell’Istituto Derelitti A2 L’infanzia “difficile” a Milano negli anni Sessanta del Novecento. L’esperimento dell’Istituto “Ragazzi di Milano” del Direttore Lucio Pa- scalino A3 Il sogno del mercante. Solidarietà e assistenza ai bisognosi nelle pergamene milanesi dei secoli XIV-XV B) Libertà, uguaglianza e diritti delle donne B1 L’età moderna attraverso le figure di benefattrici: due vite a confron- to (secc. XVII-XIX) C) Il processo di unificazione nazionale C1 Le Cinque Giornate di Milano e la solidarietà cittadina nelle carte i- nedite della Commissione straordinaria per il soccorso delle famiglie dei caduti

9 1.4 Le piste di ricerca didattica proposte dalla sede milanese (II)
C2 “Oh capitano, mio capitano!”. Aspetti del processo di unificazione nazionale a partire dalla corrispondenza inedita del capitano garibaldi- no Francesco Lavarello col fondatore della Società Umanitaria Prospe- ro Moisè Loria ( ) D) La memoria del territorio D1 Scopriamo il paesaggio rurale nelle carte d’archivio: l’esempio di una cascina della pianura, a Cantalupo, nel comune di San Giuliano Milanese D2 Le trasformazioni del territorio: il Podere Ponte dell’Archetto a Villa- pizzone, nella periferia nord-ovest di Milano E) Percorsi metodologici sulla lettura del patrimonio culturale E1 Scrivere nel tempo E2 “Il tesoro dei poveri”.

10 2. Coordinate metodologiche de L’Officina dello storico
In sintesi: dagli archivi ai laboratori storico- interdisciplinari di educazione al patrimonio 2.1 Un buon uso didattico degli archivi 2.2 Didattica laboratoriale e approccio stori- co-interdisciplinare e multimediale 2.3 Solidarietà reciproca fra educazione al patrimonio, storia e altre discipline 2.4 Un lavoro in équipe e in rete

11 2.1 Un buon uso didattico degli archivi
A) Importanza della visite guidate agli Archivi e dei laboratori guidati sulle fonti documentarie, arti- stiche e del territorio B) Utile lavoro di équipe fra archivisti, ricercatori disciplinari (storici, storici dell’arte ecc.), formatori dei docenti, insegnanti, studenti ecc. C) Percorso fonti archivistiche – fonti non archivi- stiche (primarie e secondarie) – contestualizzazio- ne storica

12 2.2 Didattica laboratoriale e approccio storico-interdisciplinare e multimediale
2.2.1 Ricerca didattica, metodologia labora- toriale e cooperazione educativa 2.2.2 Multimedialità e nuove tecnologie 2.2.3 Quattro terreni per forme sostenibili di interdisciplinarità 2.2.4 L’approccio storico-interdisciplinare al- le fonti

13 2.2.1.2 Metodologia laboratoriale 2.2.1.3 Cooperazione educativa
2.2.1 Ricerca didattica, metodologia laboratoriale e cooperazione educativa Ricerca didattica Metodologia laboratoriale Cooperazione educativa

14 Ricerca didattica Dati i limiti della normativa scolastica europea e italiana, si rende necessaria una ‘rivoluzione copernicana’: per una navigazione formativo-didattica non solo costiera (citta- dinanza locale e nazionale), ma transoceanica (cittadinan- za interculturale e planetaria), occorre assumere a) come ‘stella polare’/’bussola’ le competenze chiave per la cittadinanza attiva; b) come strumentazione di bordo la ricerca didattica, le ‘buone pratiche didattiche’ e la normativa scolastica europea e italiana più avanzata; c) come ‘linee di costa’ la normativa scolastica europea e italiana meno avanzata.

15 2.2.1.2 Metodologia laboratoriale
Il laboratorio come attrezzatura - mentale/metodologica (didattica laborato- riale); - materiale (es.: aula-laboratorio).

16 2.2.1.3 Cooperazione educativa
A) Centralità della relazione educativa e dei soggetti in apprendimento B) Cooperazione educativa fra personale della scuola, studenti, genitori, istituzioni scolastiche, operatori dei beni culturali, for- matori degli insegnanti, associazioni profes- sionali e culturali, enti locali, media ecc.

17 2.2.2 Multimedialità e nuove tecnologie
Utilità di un approccio multimediale e di un buon uso delle nuove tecnologie nella for- mazione degli insegnanti e lungo tutto il per- corso di progettazione, attuazione, verifica, documentazione e pubblicizzazione delle sperimentazioni didattiche, con particolare riferimento alla presentazione pubblica finale e al sito

18 2.2.3 Quattro terreni per forme sostenibili di interdisciplinarità
È possibile costruire forme sostenibili di in- terdisciplinarità su 4 terreni: finalità/obiettivi contenuti tematizzati/problematizzati metodi di ricerca strategie didattiche (metodologie didatti-che, tecniche, strumenti ecc.)

19 2.2.4 L’approccio storico-interdisciplinare alle fonti
A) La critica delle fonti, per tener conto del- le specificità dei loro vari tipi (fonti scritte, orali, materiali, iconiche, audiovisive ecc.), necessita di un approccio storico-interdisci- plinare B) Fonte – serie di fonti – contestualizzazio- ne storica: un percorso obbligato

20 2.3 Solidarietà reciproca fra educazione al patrimonio, storia e altre discipline
2.3.1 Solidarietà reciproca fra educazioni e discipline 2.3.2 Solidarietà reciproca fra educazione al patrimonio e storia

21 2.3.1 Solidarietà reciproca fra educazioni e discipline
Le educazioni di ‘prima generazione’ Le ‘nuove educazioni’ (di ‘seconda generazione’) Educazioni e discipline: una solida- rietà reciproca Esempi lombardi di intrecci fra edu- cazioni e discipline

22 2.3.1.1 Le ‘educazioni di prima generazione’
linguistico-comunicativa/letteraria estetica/artistica/all’immagine musicale psicomotoria scientifica tecnologica informatica e matematica filosofica spaziale/geografica temporale/storica

23 2.3.1.2 Le ‘nuove educazioni‘ (di seconda generazione’)
Educazione… 1. alla cittadinanza democratica e ai diritti umani 2. interculturale 3. alle pari opportunità / pedagogia della differenza 4. alla pace 5. al patrimonio 6. ai media 7. allo sviluppo sostenibile 8. alla salute

24 2.3.1.3 Educazioni e discipline: una solidarietà reciproca (I)
Per armonizzare le due ‘anime’ di ogni insegnante (generalista/globale e specialista/disciplinare/loca- le) occorre compiere andirivieni/viaggi di andata e ritorno fra ‘educazioni’ e discipline. Quando si parte dalla singola educazione, occorre declinarne le finalità/competenze trasver- sali in obiettivi/competenze disciplinari scrostando le incrostazioni autoreferenziali delle materie d’in- segnamento per individuare i ‘nuclei fondanti’ delle discipline di ricerca sottostanti.

25 2.3.1.3 Educazioni e discipline: una solidarietà reciproca (II)
B) Quando si parte dalla singola materia d’insegna- mento, rispetto ad essa le educazioni possono essere con- siderate come dei blocchi o filoni ricorrenti di finalità/obiettivi contenuti (temi/problemi) strategie didattiche (metodi, tecniche, strumenti ecc.) fra loro coerenti, alla cui luce rileggere ogni insegnamento disciplinare, usando la singola educazione come un selet- tore/organizzatore trasversale di contenuti disciplinari.

26 2.3.1.4 Esempi lombardi di intrecci fra educazioni e discipline
A) Ricerche e pubblicazioni (1994, 1998, 2004) del- l’IRRSAE/IRRE Lombardia sul curricolo verticale di area geo-storico-sociale, incentrato su 5 educazioni/filoni ricor- renti B) Progetto interistituzionale Portare il mondo a scuola ( ): 10 ONG (Organizzazioni non governative) lombarde e Provveditorati di Milano e Como C) Iniziative (2004-…) del gruppo Portare il mondo a scuo- la: 11 ONG lombarde D) Iniziative (2006-…) della Rete lombarda ELLIS (Educa- zioni, letterature e musiche, lingue, scienze storiche e geo- grafiche)

27 2.3.2 Solidarietà reciproca fra edu-cazione al patrimonio e storia
A) Un approccio plurale e globale alla storia (‘passaggio dalla Storia alle storie’) ben si accorda con il necessario approccio plurale e globale al patrimonio sul terreno comune intermedio di uno studio globale del territorio B) Necessario intreccio delle dimensioni lo- cale, regionale, nazionale, continentale e planetaria e approccio ‘glocale’ tipologie/casi

28 2.4 Un lavoro in équipe e in rete
A) ASP “Golgi-Redaelli” di Milano, Archivio Berga- masco e Fondazione MIA di Bergamo: un patrimo- nio di competenze archivistiche e storiografiche B) IRIS, ANSAS-NTL (ex IRRE Lombardia), Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e docenti: un patrimonio di competenze pedagogico-didatti- che disciplinari e interdisciplinari

29 3. Il contributo di IRIS a L’Officina dello storico
3.1 Che cos’è IRIS? 3.2 Esperti di IRIS impegnati ne L’Officina dello storico 3.3 Valore aggiunto apportato da IRIS a L’Officina dello storico

30 3.1 Che cos’è IRIS? IRIS è un’associazione fondata nel 1999 da persone impegnate nella formazione degli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado e/o nel- la ricerca, nella sperimentazione e nell’innovazione didattica, al croce- via fra storia, geografia, scienze sociali, lingue, letterature, musiche, ar- ti, altre aree disciplinari e l’educazione al patrimonio, alla cittadinanza, al dialogo interculturale, alle pari opportunità, alla pace, allo sviluppo sostenibile e ai media. È socia di Clio ’92 e del LANDIS (Laboratorio nazionale per la didattica della storia); è membro di Rete ELLIS. Il Direttivo di IRIS è attualmente formato da Silvana Citterio, Ermenegil- do Ferrari, Elena Franchi, Maurizio Gusso (presidente), Marina Medi, Clara Moschini (vicepresidente) e Antonella Olivieri (tesoriera). Il sito di IRIS è

31 3.2 Esperti di IRIS impegnati ne L’Officina dello storico
- Membri del Comitato Scientifico de L’Officina dello stori- co: Maurizio Gusso, Clara Moschini e Giuseppa Silicati - Formatori/formatrici: Giuliana Boirivant, Silvana Citterio, Cristina Cocilovo, Maurizio Gusso e Giuseppa Silicati - Collaborano con il sito Mauri- zio Gusso, Marina Medi e Leonardo Rossi - Insegnanti ricercatori/ricercatrici: Patrizia Bortolini, Luisa Cesana, Paolo Ermano e Giuseppa Gurrieri

32 3.3 Valore aggiunto apportato da IRIS a L’Officina dello storico
Contributi specifici di IRIS (e delle associazioni e reti di cui fa parte) nell’ambito della formazione dei docenti e della ricerca didattica: progettazione cur- ricolare ‘verticale’; intreccio stretto fra specificità della didattica della storia, interdisciplinarità ed ‘e- ducazioni’; didattica laboratoriale; multimedialità e nuove tecnologie; sito

33 4. Sitografia essenziale
4.1 Il sito de L’Officina dello storico 4.2 Soci fondatori de L’Officina dello storico a Milano 4.3 Soci fondatori de L’Officina dello storico a Bergamo 4.4 Siti di associazioni disciplinari e ONG

34 4.1 Il sito de L’Officina dello storico

35 4.2 Soci fondatori de L’Officina dello storico a Milano
* sito dell’ASP “Golgi-Redaelli” * sito dell’ANSAS-NTL, ex IRRE Lombardia * sito del-l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lom-bardia * sito di IRIS

36 4.3 Soci fondatori de L’Officina dello storico a Bergamo
sito di Archi- vio Bergamasco Centro studi e ricerche * sito dell’Ambito territoriale di Bergamo * sito della Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo

37 4.4 Siti di associazioni disciplinari e ONG
* sito di Clio ’92, membro della Rete ELLIS * portale dell’ INSMLI (Istituto na- zionale per la storia del movimento di liberazione in Italia) * sito del LANDIS, socio dell’INSMLI * sito di Portare il mondo a scuola * sito della Rete lombarda ELLIS

38 5. Riferimenti bibliografici
5.1 Sull’Officina dello storico 5.2 Sull’educazione al patrimonio 5.3 Sul curricolo verticale geo-storico-sociale 5.4 Sulla didattica della storia 5.5 Sulla solidarietà reciproca fra educazioni e di- scipline 5.6 Su educazione al patrimonio e storia 5.7 Sulla normativa europea e italiana

39 5.1 Sull’Officina dello storico
- Aa.Vv., L’Officina dello storico, in Aa.Vv., Milano, scuola di Carità. Una mostra per immagini. Milano, Palazzo Mari- no maggio 2007, Azienda di Servizi alla Persona “Golgi-Redaelli”, Milano, 2007, pp.81-89 - F. Cerati – C.Fenili, “L’Officina dello storico”, ”Quaderni di Archivio Bergamasco”, 2009, n.3, pp - M.Gusso, Valenze didattiche de “L’Officina dello storico” nell’ambito della educazione al patrimonio e dell’insegna- mento della storia locale, ivi, 2008, n.2, pp Si può navigare, inoltre,nel sito

40 5.2 Sull’educazione al patrimonio
- S.Bodo - S.Cantù - S.Mascheroni (a c. di), Progettare insieme per un patrimonio interculturale, Fondazione ISMU, Milano, 2007 - A.Bortolotti - M.Calidoni - S.Mascheroni - I.Mattozzi, Per l’educazione al patrimonio culturale. 22 tesi, Angeli, Milano, 2008 - S.Mascheroni, L’educazione al patrimonio culturale come risorsa per la cittadinanza attiva, in M.Gusso - C.Moschini - G.Silicati (a c. di), Dal- le cave di Candoglia e Ornavasso al Duomo di Milano: storie di marmi. Percorsi storico-interdisciplinari di educazione al patrimonio, IRIS, Mi- lano, 2011, pp - I.Mattozzi, La didattica dei beni culturali: alla ricerca di una definizio- ne, in M.Cisotto Nalon (a c. di), Il museo come laboratorio per la scuo- la, Il Poligrafo, Padova, 2000, pp.17-44

41 5.3 Sul curricolo verticale geo-storico-sociale
- M.Gusso, Per un curricolo innovativo di formazione geostorico-sociale e Filoni ricorrenti e unità didattiche strategiche, in Aa.Vv., Per un curri- colo continuo di formazione geostorico-sociale nella scuola di base, IRRSAE Lombardia, Milano, 1994, vol.I, pp e - M.Gusso, Educazioni e area geostorico-sociale: una solidarietà reci- proca, in Aa.Vv., Scienze geostorico-sociali per un curricolo verticale. Dalla Ricerca-Azione alla Sperimentazione Assistita, ivi, 1998, pp.29- 38 - M.Gusso, L’approccio all’area: problemi di metodo e proposte, Il con- tributo della storia e Ipotesi per un curricolo continuo di area, S.Citterio- M.Salvarezza (a c. di), L’area geostorico-sociale. Dalla ricerca ai curri- coli, Angeli, Milano, 2004, pp.48-55, e - M.Medi, Per un curricolo verticale di storia nel quadro dell’area geo- storico-sociale, 2009, scaricabile da

42 5.4 Sulla didattica della storia
5.4.1 Progettazione curricolare e approccio per competenze 5.4.2 Ricerca didattica e laboratorio di storia 5.4.3 Didattica della storia e nuove tecnolo- gie

43 5.4.1 Progettazione curricolare e approccio per competenze
- V.Guanci – M.T.Rabitti (a c. di), Storia e competenze nel curricolo,Ce- nacchi, Castel Guelfo (BO), 2011 - M.Gusso, Storia - dai nuclei fondanti alle competenze, in Aa.Vv., Il profilo di uscita del soggetto competente. Un biennio per la cittadinan- za, “Dossier di Insegnare”, 2011, n.3, pp.50-58 - M.Gusso - M.Medi, Storia - Il profilo articolato del soggetto competen- te, ivi,pp.59-61 - M.Gusso – M.Medi, Raccordi fra competenze storiche e nuclei fon- danti di storia (23 agosto 2011), Competenze storiche e loro articolazio- ni e Nuclei fondanti di storia: conoscenze/campi semantico-concettuali e abilità/operazioni cognitive (31 dicembre 2011), scaricabile da - M.T.Rabitti (a c. di), Per il curricolo di storia. Idee e pratiche, Angeli, Milano, 2009

44 5.4.2 Ricerca didattica e laboratorio di storia
- P.Bernardi (a c. di), Laboratori per la storia, “I Quaderni di Clio ’92”, 2002, n.3 - P.Bernardi (a c. di), Insegnare storia con le situazioni-problema, ivi, 2003, n.4 - P.Bernardi – F.Monducci (a c. di), Insegnare storia. Guida alla didatti- ca del laboratorio storico, UTET Università, Torino, 2012 II ed.; I ed., a c. di P.Bernardi, ivi, 2006) - C.Brigadeci – A.Criscione – G.Deiana – G.Pennacchietti, Il laboratorio di storia. Problemi e strategie per l’insegnamento nella prospettiva dei nuovi curricoli e dell’autonomia didattica, Unicopli, Milano, 2001 - A.Brusa, Il laboratorio storico, La Nuova Italia, Firenze, 1991 - A.Delmonaco (a c. di), Fare storia, crescere cittadini. Cittadinanza, Costituzione, insegnamento della Storia: percorsi e prospettive, Zona, Civitella in Val di Chiana (AR), 2010

45 5.4.3 Didattica della storia e nuove tecnologie
- A.Criscione, Web e storia contemporanea, a c. di P.Ferra- ri e L.Rossi, Carocci, Roma, 2006 - G.Di Tonto – E.Perillo (a c. di), Sapere storico e storia insegnata al tempo del digitale, “I Quaderni di Clio ’92”, 2011, n.10 - E.Musci, Il laboratorio con i giochi didattici, in P.Bernardi – F.Monducci (a c. di), Insegnare storia… cit., pp - P.Vayola, Laboratorio di storia 2.0, ivi, pp

46 5.5 Sulla solidarietà reciproca fra educazioni e discipline
- M.Gusso, Una rilettura di Cittadinanza e Costituzione alla luce della solidarietà fra educazioni e discipline, in C.Paganuzzi (a c. di), Atti del Convegno “Educazione alla cittadinanza mondiale e curriculum: poli- tiche e buone pratiche a confronto”. Milano settembre 2010, Sa- ve the Children Italia, Roma, 2011, pp.55-58, scaricabile da - M.Gusso, Il curricolo di storia e le educazioni. Il caso dell’educazione alla cittadinanza interculturale, in V.Guanci – M.T.Rabitti (a c. di), op. cit., pp - ONG Lombarde – IRRSAE Lombardia – Provveditorato agli Studi di Milano (a c. di), Portare il mondo a scuola, CRES – Edizioni Lavoro, Roma, 1999

47 5.6 Su educazione al patrimonio e storia (I)
- M.Gusso, Bibliografia su educazione al patrimonio e didattica della storia, in M.Gusso - C.Moschini – G.Silicati (a c. di), op.cit., pp - I.Mattozzi, Modelli di ricerca storico-didattica. Archivi simulati e didat- tica della ricerca storica: per un sistema formativo integrato tra archivi e scuole, in Aa.Vv., Archivi locali e insegnamenti storici, Archivio Storico - Comune/Assessorato alla cultura e beni culturali, Modena, 2001, pp. 11-23, scaricabile da - I.Mattozzi, Didattica della storia, beni culturali, educazione al patrimo- nio, in M.Gusso - C.Moschini – G.Silicati (a c. di), op.cit., pp.21-27 - E.Perillo - C.Santini, Il fare e il far vedere nella storia insegnata. Didat- tica laboratoriale e nuove risorse per la formazione storica e l’educazio- ne ai beni culturali, Polaris, Vicchio del Mugello (FI), 2004

48 5.6 Su educazione al patrimonio e storia (II)
- M.L.Perna (a c. di), Tra vecchie carte… Esperienze didattiche negli archivi di scuole torinesi, Rete degli archivi della scuola, Torino, 2002 - M.T.Rabitti – C.Santini (a c. di), Il museo nel curricolo di storia, Angeli, Milano, 2008. - S.Rabuiti – C.Santini – L.Santopaolo (a c. di), Intrecci di storie. Patri- monio, storia, musica, Polaris, Vicchio del Mugello (FI), 2006 - M.T.Sega (a c. di), La scuola fa la storia. Gli archivi scolastici per la ricerca e la didattica, Nuova Dimensione, Portogruaro (VE), 2002 - C.Torrisi (a c. di), Didattica della storia e archivi, Salvatore Sciascia, Caltanissetta-Roma, 1987

49 5.7 Sulla normativa europea e italiana (I)
- Parlement européen et Conseil de l’Union européenne, Recomman- dation du Parlement européen et du Conseil du 18 décembre clés pour l’éducation et la formation tout au long de la vie (2006/962/CE), “Jour- nal officiel de l’Union européenne”, 30 décembre 2006 - MPI [Ministero della Pubblica Istruzione], Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione, MPI, Roma, 2007 - MPI, Il nuovo obbligo di istruzione: cosa cambia nella scuola? La normativa italiana dal 2007, AS [Agenzia Scuola], Roma, 2007 - MIUR, Indicazioni nazionali per i Licei (quinquennio), 2010, scaricabili da aginata&id_m=7782&id_cnt=10497

50 5.7 Sulla normativa europea e italiana (II)
- MIUR, Indicazioni nazionali per gli Istituti tecnici (primo biennio), 2010, scaricabili da TECNICI_.pdf - MIUR, Indicazioni nazionali per gli Istituti professionali (primo biennio), 2010, scaricabili da E%20GUIDA%20ISTITUTI%20%20PROFESSIONALI_.pdf - Direttive ministeriali nn. 4 e 5 del 16 gennaio 2012: Linee Guida degli Istituti tecnici e professionali (secondo biennio e quinto anno), scaricabili da - MIUR, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (4 settembre 2012), scaricabili da


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