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PubblicatoTiziana Brunetti Modificato 10 anni fa
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Marina Medi Seminario IRIS, Milano, 29 novembre 2010
Come affrontare a scuola lo studio del processo di unificazione nazionale Indicazioni per un curricolo verticale di storia orientato alla cittadinanza Marina Medi Seminario IRIS, Milano, 29 novembre 2010
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Il Risorgimento, sempre più ridotto nell’insegnamento della storia
I problemi storici da affrontare sono sempre di più (mondializzazione, migrazioni, pluralità di storie): a quali dare priorità? quanto spazio dare alla storia d’Italia? quanto spazio dare al processo risorgimentale? Come trattarlo? Infatti il tema ha dato occasione a polemiche e derive ideologiche: retorica nazionalista spinte secessioniste
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Diverse interpretazioni storiche
Critiche: conquista sabauda, rivoluzione borghese fallita perché incapace di intrecciare la questione nazionale con quella sociale, rafforzamento di industriali e agrari contro le classi operaie e contadine (Oriani, Gobetti, Salvemini, Gramsci) Apologetiche: capolavoro dei movimenti liberal-nazionali, religione della nazione che precorre il fascismo (Croce, Gentile, Volpe) Neo-materialiste: analisi puntuali delle trasformazioni economiche, sociali e istituzionali. Disinteresse per quelle politico-ideologiche Dibattito attuale: ripresa di studi anche sui protagonisti e i simboli nella costruzione dello stato-nazione (Riall, Ginsborg) controstorie (Di Fiore) studi comparativi su analoghi processi in Europa
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Il Risorgimento nei manuali scolastici
La storia del canone scolastico come “biografia della nazione” I fatti che portano all’unità sono trattati rapidamente come un processo organico e coerente I protagonisti sono presentati come “padri della patria” ed è facile trovare il loro nome nelle vie e nei monumenti Sono smussati gli aspri conflitti sia tra i “vincitori” sia con i vinti Sono censurati gli episodi che possono gettare ombra sulla positività del processo. Per es: nel ‘60 l’ordine pubblico a Napoli affidato alla camorra nel settembre ’66 il bombardamento di Palermo
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Allora… E’ il caso di affrontare lo studio del Risorgimento?
Se sì, perché? E come farlo nel corso del curricolo verticale?
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Finalità della scuola Scopo dell’insegnamento scolastico non è quello di trasmettere i contenuti disciplinari… …ma quello di sviluppare in ogni studente competenze per leggere la realtà naturale e sociale e per operare in essa, utilizzando anche i saperi codificati Oltre ai saperi codificati ci può essere la fantasia, la creatività ecc.
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A che cosa serve studiare storia a scuola?
Non tanto a acquisire informazioni sul passato… … quanto a sviluppare competenze storiche
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Che cos’è la competenza storica?
Non è tanto saper raccontare eventi e collocarli su una linea del tempo, quanto: essere consapevoli del carattere storico di ogni aspetto del presente avere curiosità per come siamo arrivati ad essere quello che siamo sapere come si producono le conoscenze sul passato meccanismi della memoria carattere e procedure del lavoro dello storico usare le conoscenze per comprendere la realtà del presente, scegliere e agire in essa, saper argomentare i propri punti di vista
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Perché allora studiare il Risorgimento?
E’ vero che ci sono molti altri temi di grande importanza e urgenza, eredità del Novecento, ma Il processo risorgimentale porta alla formazione dell’Italia e condiziona la sua storia successiva ha lasciato tracce materiali e simboliche nel territorio è presente nel dibattito e nelle polemiche politiche del presente mette a disposizione fonti diverse su cui lavorare come in un’”officina dello storico”
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Permette di rispondere ad alcune domande
Per gli studenti italiani: ma com’è che siamo arrivati ad essere quello che siamo? mi va bene essere quello che siamo o si potrebbe fare qualcosa di diverso? Per gli studenti stranieri: qual è la storia del paese dove sono arrivato? quali aspetti di somiglianza ha con quella del paese di origine della mia famiglia?
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storia Educazioni come selettori curricolari
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Un esempio A San Fermo della Battaglia (CO) una classe descrive e studia la storia di un obelisco che ricorda la vittoria di Garibaldi sugli Austriaci del 27 maggio 1859 Costruito nel 1873, trasformato in epoca fascista, ora è monumento ai caduti di tutte le guerre Costruito nel 1873, trasformato in epoca fascista, ora monumento ai caduti di tutte le guerre.
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Il confronto Il lavoro ha permesso di scoprire che:
anche altri paesi hanno lottato per l’indipendenza e anche loro hanno avuto “eroi” i popoli ricordano e ribadiscono la propria indipendenza attraverso elementi simbolici (storie di protagonisti, date festive, monumenti ecc.) Così lo studio del Risorgimento italiano: diventa un occasione per conoscere il passato, il nostro e quello degli altri fa anche scoprire che ci sono problemi comuni a tutti i popoli e che è importante imparare a risolverli assieme 13
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Il Risorgimento nel curricolo verticale
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Scuola primaria L’Italia: Tracce nel territorio:
confini, capitale, simboli (bandiera, inno, “azzurro”) Tracce nel territorio: lapidi e monumenti, nomi di vie, dediche perché e come un popolo serba memoria di parti del proprio passato, mentre altre le censura e le oblia Narrazioni con fonti e testi diversi: personaggi ed eventi aspetti di cultura materiale dell’Ottocento Linea del tempo eventi lontani nel tempo, ma non poi tanto
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La scuola secondaria di I grado
Il processo di trasformazione dalla divisione politico-territoriale della penisola alla formazione dello Stato italiano
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Come studiare un processo di trasformazione
PRECONOSCENZE QUADRO GENERALE INIZIALE E FINALE: lezione frontale Approfon-dimento in gruppo RITORNO AL PERSONALE E AL PRESENTE PRODOTTO DI VERIFICA RICOSTRUZIONE META-COGNITIVA E META-EMOZIONALE PRIMA MAPPA SECONDA MAPPA TERZA MAPPA MAPPA FINALE
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Per gli approfondimenti
Variare l’oggetto di analisi. Per es.: biografie (Mazzini, fratelli Cairoli…) partecipazione femminile al Risorgimento battaglia di Cava Manara brigantaggio Lasciare emergere eventuali interessi degli studenti Far lavorare su pacchetti di fonti diverse, per sperimentare il “metodo di lavoro” dello storico
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La scuola secondaria di II grado
Recuperare collettivamente le tappe fondamentali del processo Sollecitare la formulazione di temi/problemi che, a partire dal Risorgimento, hanno avuto conseguenze fino al presente: scontro tra moderati e democratici e sconfitta delle istanze di democratizzazione rapporti tra Stato e Chiesa divisione tra nord e sud negli aspetti materiali e nell’immaginario collusione tra Stato e criminalità organizzata scarsa formazione di un sentimento di comunità nazionale Approfondire ciascun tema/problema con lavori di gruppo a partire da testi e fonti diversi
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Bibliografia Alberto Mario Banti, Il Risorgimento italiano, Laterza, Roma-Bari 2004 Alberto Mario Banti, Nel nome dell’Italia, Laterza, Roma-Bari 2010 Eva Cecchinato, Camicie rosse, Laterza, Roma-Bari 2007 Guido Crainz, Autobiografia di una repubblica. Le radici dell’Italia attuale, Donzelli, Roma, 2009 Gigi Di Fiore, Controstoria dell’unità d’Italia, BUR Saggi, Milano 2007 Franco Della Peruta, Conservatori, liberali e democratici nel Risorgimento, Angeli, Milano, 1989 Paul Ginsborg (a c. di), Storia d’Italia. Annali 22. Il Risorgimento, Einaudi, Torino, 2007 Paul Ginsborg, Salviamo l’Italia, Einaudi, Torino, 2010 Denis Mack Smith, Il Risorgimento italiano, Laterza Roma-Bari, nuova ed. 1999 Lucio Villari, Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento, Laterza, Roma-Bari, 2009 Lucy Riall, Il Risorgimento. Storia e interpretazioni, Donzelli, Roma 1997 Silvana Patriarca, Italianità. La costruzione del carattere nazionale, Laterza, Roma-Bari, 2010 Giorgio Ruffolo, Un paese troppo lungo. L’unità nazionale in pericolo, Einaudi, Torino 2009 Giancarlo De Cataldo, I traditori, Einaudi, Torino, 2010 20
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