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Lente positiva : potere 20 diottrie

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Presentazione sul tema: "Lente positiva : potere 20 diottrie"— Transcript della presentazione:

1 Lente positiva : potere 20 diottrie
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino CRISTALLINO Lente positiva : potere 20 diottrie Sospesa dietro l’iride in mezzo a fibre elastiche (ZONULA DELLO Zinn); è di derivazione epiteliale, non possiede vasi e nervi, è immerso nell’umor acqueo da cui trae nutrimento (glicolisi).

2 IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino Origina da un invaginazione dell’ectoderma tegumentario che si distacca e forma il cristallino: prima ha la forma di una vescicola poi si passa alla struttura piena, lenticolare. Presenta cellule che si accumulano dando luogo alla grossa massa del cristallino definitivo (vanno a costituire le fibre del cristallino).

3 IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino Si differenziano un nucleo e una corteccia , continua a crescere per tutta la vita per proliferazione dell’epitelio dalla superficie anteriore.

4 Le cellule sono soggette a picnosi , e si trasformano in fibre.
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino Le cellule più vecchie sono al centro (il cristallino non perde cellule) . le più nove sono le più esterne. Con l’età aumenta di volume, ha forma di cipolla). Le cellule più vecchie si trasformano in “lunghi spaghetti”, privi di attività metabolica e piene di proteine. Le cellule sono soggette a picnosi , e si trasformano in fibre. Le fibre si dispongono a Y concentriche.

5 Fattori determinanti cambiamenti del cristallino: volume trasparenza
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino Fattori determinanti cambiamenti del cristallino: volume trasparenza L’aumento di volume del cristallino è condizionante la patologia del glaucoma. La trasparenza del cristallino dipende dal mantenimento costante del suo contenuto idrico (pompa ionica delle cellule superficiali . mantenimento del rapporto sodio-potassio costante)

6 Sperimentalmente si può opacizzare il cristallino:
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino Sperimentalmente si può opacizzare il cristallino: - avvelenando le pompe al sodio con Wabaina (il cristallino si riempie d’acqua) - introdurre alterazioni dei gruppi SH delle proteine del cristallino con formazione di ponti disolfuro e formazione di aggregati proteici, introducendo ossidanti(acqua ossigenata), che alterano la diffrazione della lente.

7 perdita di trasparenza del cristallino
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino CATARATTA perdita di trasparenza del cristallino ACCOMODAZIONE: sopra i 50 anni mediamente decresce la capacità di mettere a fuoco oggetti a distanza ravvicinata, perdita che progredisce con l’avanzare dell’età; ESSA passa dalle diottrie nel neonato a sotto le tre diottrie quando il cristallino perde la capacità accomodativa. Ciò è dovuto con l’aumento dell’età, alla perdita di elasticità per aumento del volume della massa lenticolare e per l’aumento delle cellule vecchie.

8 IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino CATARATTA Una delle forme più frequenti di cecità curabile. Possono essere: -         congenite: 1)      ereditarie 2)      non ereditarie (ad esempio da infezioni virali contratte dalla madre nei primi 4 mesi di gravidanza, rosolia (associata ad altre patologie, sordità) -         acquisite: 1)      ferite perforanti con contatto con il cristallino 2)      contusioni 3)      forti traumi elettrici (folgorazioni) 4)      da farmaci (corticosteroidi assunti cronicamente) 5)      senile (tipo più frequente): 2 tipi a)      cataratta nucleare, causata da ACCUMULI PROTEICI voluminosi che provocano centri di diffrazione b)     cataratta che riguarda la corteccia (opacità irregolarmente distribuite sulla superficie della lente) causata da ACCUMULO DI ACQUA IN ZONE DEL CRISTALLINO (lacune ripiene di acqua).

9 IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino Quando l’opacità riguarda l’intero cristallino la cataratta si dice completa (o matura). La mancata può determinare accumulo eccessivo di acqua, aumento di volume del cristallino, per passare alla fase di ipermaturità in cui il cristallino si trasforma in una “saccoglia” opaca. Col progredire della cataratta il cristallino diventa più opaco; non è chiaro il motivo dell’offuscamento.

10 LOCS III Metodologia classificativi della cataratta senile
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino LOCS III Metodologia classificativi della cataratta senile LOCS : fine anni 80 utilizzato in studi epidemiologici. Sistema valido e riproducibile E’ molto semplice da imparare (in poche settimane ci sono risultati riproducibili) Utilizza la lampada a fessura Si esegue con il paziente a pupille dilatate ed è preferibile una illuminazione bassa della stanza Si fa riferimento a fotografie (da avere a portata di mano) La fessura è posta a 45 ° Si osserva l’alternaza di bande chiare e bande scura     - la banda principale da osservare è la banda oscura centrale(detto “sulcus” che corrisponde al nucleo embrionale); - i lenticoli anteriore e posteriore rappresentano il nucleo fetale Le bande nucleari di superficie rappresentano il confine del nucleo

11 Nella classificazione occorre considerare 2 fattori:
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino Nella classificazione occorre considerare 2 fattori: grado di opacità ottica ( o opalescenza del nucleo); il sulcus va esaminato per primo 2) capacità di discriminare i confini nucleari (cioè il contrasto): man mano che l’opacità si intensifica questo contrasto si riduce.

12 IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino NUCLEARE REGOLA DI DENSITA’ MEDIA 2/3 del punteggio della opacità nucleare è data dall’opacità del sulcus. Il LOCS III comprende la classificazione del colore, che non implica necessariamente la presenza di opacità nucleare; è possibile notare un ingiallimento ben visibile nella zona posteriore del cristallino (fino al marrone della cataratta matura) N 0 N 1 N 2 Solitamente però il colore viene trascurato. Lo standard N0 rappresenta il cristallino trasarente N1, N2 ( si vede appena l’ombra del sulcus centrale): cataratta iniziale moderata N3, N4: cataratta avanzata NO : < dello standard N0 N1 : > dello standard N0 e < dello standard N1 N.B. : a volte le opacità corticali possono disturbare la valutazione di N. N2: > dello standard N1 Il LOCS non tiene conto: dei flex corticali (sembra siano più frequenti nei soggetti con malattie metaboliche ).

13 IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n
IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino CORTICALE Si osserva ponendo l’angolo della lampada a fessura a 0° In questo caso , ci occupiamo solo della estensione (% di coinvolgimento) non della opacità Occhio dilatato Le opacità corticali (appaiono nere in retroilluminazione) possono essere anteriori (dobbiamo andare a fuoco sul piano irideo per osservarle); posteriori (ci portiamo più avanti con la lampada a fessura). Le opacità corticali hanno la tipica forma di cuneo (possono esserci zone trasparenti in mezzo) e possono apparire come opacità puntiformi con brodi trasparenti inframmezzati tra loro. Il locs non classifica: -         presenza di vacuoli -         opacità puntiformi (puntini scuri diffusi) -         opacità lamellari Esse sono classificate come C0 (assieme a cristallino trasparente) Ctr : opacità corticale (tracce) C1 : 1/8 C2 : 1/4 C3. 1/2 C4: + di ½

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IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino SOTTOCAPSULARE È una cataratta molto rara. L’unica differenza nell’osservazione rispetto alla corticale è il fuoco. Sono opacità granulari o vacuolate, di forma discoide. Quasi sempre iniziano a livello della zona assiale e si propagano perifericamente. Le cataratte sottocapsulari posteriori e secondarie non si vedono spesso in retrolluminazione ma con la lampada angolata di 45°(sono cataratte tenui). Quando in retroilluminazione osserviamo delle strutture a cuneo si tratta di cataratte corticali Classificazione: P0 P1: 3% di opacità P2: 30% di opacità (fin qui c’è il limite della risoluzione del LOCS) P3 : 50 % di opacità Le approssimazioni classificative avvengono per tutte le tipologie per eccesso. WACO: within interior cortical opacity

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IPSIA “Galvani”- Ottica - 20/12/07 Lezione n. 4 : Avellis, fisiopatologia del cristallino Diagnosi differenziale.   -         Sindrome da pseudoesfoliatio (simili a opacità corticali) -         Opacità vitreali (cataratta sottocapsulare posteriore -         Mittendorf dots (nucleo del sistema jaloideo, ritrova a livello del quadrante nasale inferiore)   Le cataratte ad albero di natale e le cataratte congenite non rientrano nella LOCS (tale sistema classificativi vale solo per la cataratta senile).


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