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PubblicatoRaimonda Silvestri Modificato 9 anni fa
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MORBILLO EZIOLOGIA Paramyxovirus: virus a RNA a singola elica, di nm PATOGENESI Mucosa respiratoria (più raramente congiuntivale) circolo ematico (1° viremia) cellule del Sistema Reticolo-Endoteliale (SRE) circolo ematico (2° viremia) comparsa dell'esantema
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MORBILLO – QUADRO CLINICO
Periodo di incubazione: 7-18 gg (10-12) Fase di invasione: corrisponde alla 1° viremia e si manifesta con febbre elevata (3-4 giorni), rinite, faringite, congiuntivite Fase esantematica: l'esantema è preceduto dall'enantema (macchie di Koplik sulla mucosa della guancia) e da remissione febbrile. L'esantema è maculo-papuloso ed è espressione di una risposta cellulo-mediata alla presenza del virus. Compare prima nelle zone retroauricolari faccia collo tronco arti. E' accompagnato da un nuovo rialzo febbrile (2° viremia) e dura 4-5 giorni per poi scomparire lasciando desquamazione
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MORBILLO – COMPLICANZE
Sono più frequenti e gravi nei bambini < 5 anni e associate a leucopenia e depressione della risposta cellulo-mediata (soprattutto in bambini con malnutrizione). Possono essere acute: Otiti Broncopolmoniti da virus morbilloso o da sovrainfezione batterica Encefalite acuta per localizzazione del virus nel SNC Oppure possono verificarsi a distanza di tempo: Panencefalite sclerosante subacuta, a patogenesi incerta
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MORBILLO – EPIDEMIOLOGIA
Fonte d'infezione portatore precoce, malato nel periodo iniziale, fino a 4 gg dopo la comparsa dell'esantema Via di trasmissione aerea e congiuntivale; la contagiosità è molto elevata, con espressione clinica in più del 99% dei casi Distribuzione di luogo e di tempo malattia ubiquitaria con andamento epidemico nelle zone rurali, endemico-epidemico nelle città. Le epidemie sono in genere primaverili con esacerbazioni ogni 3-4 anni
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MORBILLO – EPIDEMIOLOGIA ITALIA
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MORBILLO – EPIDEMIOLOGIA
Distribuzione per età In assenza di vaccinazione, prevale tra 2 e 9 anni. Con l’estensione del vaccino si assiste ad un innalzamento dell’età. Frequenza delle complicanze Otite: 3-9/100 (più frequente nei minori di 2 aa) Broncopolmonite: 4-8/100 (più frequente nei minori di 2 aa) Encefalite: 1/1000 (più frequente dopo i 5 aa) Letalità Paesi industrializzati: 0,1-1/ Paesi in via di sviluppo: 1/1000
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MORBILLO – PROFILASSI DIRETTA
Denuncia obbligatoria in II classe Isolamento domiciliare fino a 5 giorni dopo la comparsa dell'esantema Sorveglianza dei contatti suscettibili a cui può essere offerta la vaccinazione (efficace se somministrata entro 72 ore dall'esposizione) o le immunoglobuline (entro 6 giorni), soprattutto se di età inferiore a 5 anni Disinfezione non necessaria
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MORBILLO – PROFILASSI SPECIFICA
VACCINOPROFILASSI Tipo di vaccino Virus vivente-attenuato coltivati in embrione di pollo Viene associato nello stesso preparato a vaccino antirosolia e anti parotite epidemica (MPR) Via di somministrazione intramuscolo (adsorbiti) o sottocutanea (fluidi) Efficacia 90-95% Durata 10 anni circa
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MORBILLO – PROFILASSI SPECIFICA
Reazioni al vaccino Poiché viene utilizzato il vaccino trivalente MPR, i dati conosciuti si riferiscono ai 3 vaccini somministrati insieme: Arrossamento locale, rossore, gonfiore: 1% - 10% Febbre: 1% - 10% Convulsioni febbrili: 0,1% - 1% Diarrea e vomito: 0,1% - 1% Irritabilità: 0,1% - 1% Affezioni respiratorie (rinite, faringite, bronchite, tosse): 0,1% - 1% Le reazioni respiratorie e nervose gravi si verificano con frequenza 1/ Controindicazioni tutte quelle previste per i vaccini vivi e attenuati allergia alle proteine dell'uovo
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MORBILLO – PROFILASSI SPECIFICA
Strategie vaccinali consigliato nei bambini che frequentano collettività infantili; l’età consigliata è da 15 a 18 mesi, anticipata a 9 mesi se il bambino entra precocemente nell’asilo nido: in questo caso è bene ripetere la vaccinazione dopo i 15 mesi estensione della vaccinazione a tutti i nuovi nati per eradicare la malattia; in questo caso l’età consigliata è la precedente, ma dovrebbe essere prevista una rivaccinazione nell'adolescenza (12 anni) IMMUNOPROFILASSI PASSIVA con IG specifiche E’ indicata nei contatti suscettibili (non immuni per precedente malattia o perchè vaccinati) entro 6 giorni dal contatto sospetto, particolarmente nei bambini sotto i 5 anni di vita in cui sono più frequenti e gravi le complicanze del morbillo.
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ROSOLIA EZIOLOGIA Togavirus: virus a RNA a singola elica, di 60-70 nm
PATOGENESI Forma acquisita Mucosa naso-faringea linfonodi satellite circolo ematico (viremia) comparsa dell'esantema Forma congenita via placentare colonizzazione della placenta embrione infezione cronica con interferenza sullo sviluppo embrionale (EFFETTO TERATOGENO) e ritardo dell'organogenesi
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ROSOLIA – QUADRO CLINICO
ROSOLIA ACQUISITA Periodo di incubazione 14-21 gg (16-18) Sintomatologia febbre, linfoadenopatia satellite, esantema eritematoso o maculo-papuloso non tipico, a volte fugace. Il 25-50% delle infezioni sono asintomatiche Complicanze sono rare e rappresentate da encefaliti (1/6000 casi) trombocitopenia (1/3000)
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ROSOLIA – QUADRO CLINICO
SINDROME DELLA ROSOLIA CONGENITA Si verifica nell'85% dei casi quando l'infezione viene contratta nel 1° trimestre di gravidanza, nel 52% dei casi dalla 9° alla 20° settimana. Le conseguenze possono essere: · aborto, · nascita di feto morto, · malformazioni (microcefalia, idrocefalo, dell'apparato uditivo, dell'occhio, dell'apparato cardio-vascolare) · rosolia del neonato
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ROSOLIA – EPIDEMIOLOGIA
Fonte d'infezione Portatore sano, portatore precoce, malato nel periodo iniziale, fino a 4 gg dopo la comparsa dell'esantema. I bambini che nascono con rosolia congenita eliminano il virus per molti mesi. Via di trasmissione Aerea o placentare. Distribuzione per luogo e tempo Malattia ubiquitaria con andamento epidemico nelle zone rurali, endemico-epidemico nelle città. Le epidemie sono primaverili con esacerbazioni ogni 6-9 anni.
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ROSOLIA – EPIDEMIOLOGIA
Distribuzione per età In assenza di vaccinazione, prevale tra 5 e 14 anni. Grazie all’utilizzazione del vaccino, si assiste ad un progressivo innalzamento dell'età colpita. La prevalenza della copertura immunitaria negli adulti può essere ricavata dalla sieroprevalenza nelle donne in età feconda che in gravidanza effettuano la ricerca degli anticorpi anti-rosolia. Esse presentano anticorpi nell'80-90% dei casi.
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ROSOLIA – PROFILASSI DIRETTA
Denuncia obbligatoria in II classe Isolamento domiciliare fino a 7 giorni dopo la comparsa dell'esantema. Ha scarso significato preventivo a causa della presenza di molti portatori sani Sorveglianza dei contatti suscettibili a cui possono essere offerte le immunoglobuline (donne in gravidanza non immuni) Disinfezione non necessaria
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ROSOLIA – PROFILASSI DIRETTA
Accertamento diagnostico Ha molta importanza nelle donne in gravidanza per la prevenzione della rosolia congenita Viene effettuato come screening in tutte le donne nei primi mesi di gravidanza con la ricerca degli anticorpi anti rosolia: Se le donne sono protette per infezione pregressa o per vaccinazione non corrono rischio. Se non sono protette, devono porre particolare attenzione ai contatti Se hanno un’infezione in atto, devono essere trattate con Immunoglobuline specifiche antirosolia
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ROSOLIA – PROFILASSI SPECIFICA
VACCINOPROFILASSI Tipo di vaccino Virus vivente-attenuato, utilizzato in associazione con vaccino antimorbillo e anti parotite epidemica (MPR) Via di somministrazione intramuscolare (adsorbiti) o sottocutanea (fluidi) Efficacia 90-95% Durata 10 anni circa
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ROSOLIA – PROFILASSI SPECIFICA
Reazioni al vaccino Poiché viene utilizzato il vaccino trivalente MPR, i dati conosciuti si riferiscono ai 3 vaccini somministrati insieme: Arrossamento locale, rossore, gonfiore: 1% - 10% Febbre: 1% - 10% Convulsioni febbrili: 0,1% - 1% Diarrea e vomito: 0,1% - 1% Irritabilità: 0,1% - 1% Affezioni respiratorie (rinite, faringite, bronchite, tosse): 0,1% - 1% Le reazioni respiratorie e nervose gravi si verificano con frequenza 1/ Controindicazioni tutte quelle previste per i vaccini vivi e attenuati donne in gravidanza
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ROSOLIA – PROFILASSI SPECIFICA
Strategie vaccinali: Estensione della vaccinazione a tutti i nuovi nati per eradicare la malattia (MPR a mesi); in questo caso dovrebbe essere prevista una rivaccinazione nell'adolescenza (12 anni) Bambine in età prepubere (strategia utilizzata in passato) - Donne in età feconda, prima di affrontare una gravidanza IMMUNOPROFILASSI PASSIVA IG specifiche in donne in gravidanza dopo il sospetto contagio
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