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CONSIDERAZIONI SULLA DIVULGAZIONE ESEMPIO DI SEMPLIFICAZIONE DIDATTICA: IL MOTO PARABOLICO DEI GRAVI
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IL PROGRESSO DELL’ERA MODERNA RICHIEDE:
Continui aggiornamenti dei mestieri e delle professioni; Conoscenze scientifiche per operare scelte decisive nella società; Trasferimento tecnologico e prodotti di qualità per rendere competitive le aziende.
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I GIOVANI Intendono utilizzare l’apprendimento in situazioni concrete; Disertano alcune facoltà scientifiche perché offrono ridotte prospettive di lavoro (si rischia nel futuro di rendere incontrollabili le conoscenze già acquisite).
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LA RICERCA Pubblica dispone di fondi insufficienti;
Privata viene svolta in poche aziende, perché le altre (PMI) sono orientate soltanto verso la produzione.
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LE TEORIE SCIENTIFICHE AVANZATE
Sono complesse ed ampie; Contengono una mole enorme di conoscenza ancora da tramutare in applicazioni utili.
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NELLA SCUOLA SUPERIORE SI INSEGNA POCO LA FISICA MODERNA PER
Difficoltà intrinseche; Costi proibitivi delle apparecchiature; Sistemazione parziale della didattica; Carenze in vari programmi ministeriali; Esiguo numero di ore per l’insegnamento della materia.
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LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA PUO’
Rendere comprensibili le concezioni portanti della teoria; Svegliare l’interesse dei giovani; Soddisfare la curiosità delle persone; Fornire importanza alla scienza; Servire a tutti, anche al ricercatore che vuole avvicinarsi ad altri settori del sapere; Favorire la ricerca; Snellire alcune procedure fruibili con competenze adeguate; Essere didattica; Essere popolare, scorrevole, correlata.
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PER LA DIVULGAZIONE DIDATTICA DELLA FISICA MODERNA
Esiste molto materiale, ma manca un orientamento unitario; Diverse spiegazioni sono qualitative perché il formalismo è improponibile.
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NELLA DIDATTICA DELLA FISICA CLASSICA
Si trovano svariate applicazioni nella vita quotidiana da interpretare; Gli studenti si pongono molti quesiti desueti; Si possono eseguire ed escogitare tanti esperimenti; Vi sono diversi problemi esterni e interni ai programmi da risolvere; Alcuni concetti si possono semplificare, ma questo comporta spesso l’esplorazione di numerosi percorsi; Se i risultati diventano possibili e facili, si ottiene un progresso nella razionalità ed un agevolazione all’apprendimento.
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MOTO PARABOLICO DEI GRAVI SEMPLIFICAZIONE
Fenomeno comune; Trattato nei testi del biennio in modo discorsivo; Utilizza la trigonometria (duplicazione generata dall’addizione); Nei licei la trigonometria viene trattata successivamente; Si possono esperire percorsi alternativi istruttivi ed equivalenti.
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COMPOSIZIONE DEGLI SPOSTAMENTI
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COMPOSIZIONE DELLE VELOCITA’
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TRAIETTORIA PARABOLICA DI UN GRAVE
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L’EQUAZIONE DELLA PARABOLA CONSERVA LA SUA FORMA
s = percorso nella direzione di lancio; z = percorso nella direzione verticale. AL VARIARE DEL PUNTO DI TANGENZA, CAMBIA SOLTANTO Vo.
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LA MATEMATICA VIENE UTILIZZATA PER SPIEGARE I FENOMENI FISICI;
LA FISICA PUO’ SUGGERIRE NUOVI PROCEDIMENTI MATEMATICI.
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LO STESSO RISULTATO SI PUO’ OTTENERE CON METODI ANALITICI IN COORDINATE CARTESIANE:
Ricavando il coefficiente angolare della tangente; Scrivendo l’equazione della tangente; Sottraendo le ordinate della tangente e della parabola. LA PROCEDURA FISICA RISULTA PIU’ IMMEDIATA PERCHE’ BASATA SULLA TANGENZA DELLA VELOCITA’ ALLA TRAIETTORIA.
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L’EQUAZIONE DELLA PARABOLA RIMANE INVARIATA
x = ascissa dal punto di tangenza; z = segmento verticale tra parabola e tangente. CAMBIANDO IL PUNTO DI CONTATTO, Vox RISULTA COSTANTE.
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VERIFICA DELLA PROPRIETA’ PER ALCUNE TANGENTI DELLA PARABOLA y = 4x – x^2
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DALLA TANGENTE ORIZZONTALE SI OSSERVA CHE:
La curva è simmetrica rispetto al suo asse verticale; I tempi di salita e discesa sono uguali. DALLA TANGENTE INIZIALE DERIVA CHE: I tempi suddetti valgono Voy/g; L’altezza massima (Voy)²/(2g) cresce con l’angolo di tiro.
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LA GITTATA E’ PROPORZIONALE A “c”
LA GITTATA E’ PROPORZIONALE A “c”. DIVENTA MASSIMA PER c = Vo/2 ED UN ANGOLO DI TIRO DI 45°.
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ANDAMENTO DELLA GITTATA CON L’ANGOLO DI TIRO
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Per Vox = Voy, cioè per un lancio a 45°, la gittata è massima.
METODO ALGEBRICO Per Vox = Voy, cioè per un lancio a 45°, la gittata è massima.
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TRAIETTORIE PER ANGOLI DI LANCIO DI 15°, 30°, 45°, 60°, 75°
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APPLICAZIONE DEL 1° TEOREMA DI EUCLIDE
QUESTA COSTANTE PERMETTE DI CONSIDERARE LA GITTATA COME UNA SEMICORDA DELLA STESSA CIRCONFERENZA.
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CONSEGUENZE DIRETTE LA GITTATA: SI PUO’ MISURARE;
CRESCE FINO AD UN ANGOLO DI TIRO DI 45° E POI DIMINUISCE; AL MASSIMO E’ IL RAGGIO.
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CONSEGUENZA DIRETTA LA GITTATA E’ LA STESSA PER ANGOLI COMPLEMENTARI.
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CONSEGUENZA DIRETTA L’ALTEZZA MASSIMA AUMENTA CON L’ANGOLO DI LANCIO.
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VERIFICHE POSSIBILI CON UN GETTO D’ACQUA
CONTINUITA’ DELLA TRAIETTORIA; FORMA DELLA CURVA; VARIAZIONE DELLA GITTATA; MASSIMA QUOTA. PASQUALE CATONE ITIS-LS “F.GIORDANI” CASERTA
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