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PubblicatoFlorentino Nicolosi Modificato 11 anni fa
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La situazione strategica nazionale dal 1945 al 1950 Istituto Superiore Stato Maggiore Interforze Conferenza del Prof. Massimo de Leonardis
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2 Argomenti I.L a sconfitta: minacce al territorio nazionale 1)Alto Adige. 2)Piemonte e Valle dAosta. 3)Venezia Giulia e Istria. II. Da ex-nemico ad alleato 1) Le clausole militari del trattato di pace. 2) Opzioni strategiche: ingresso nel patto atlantico o neutralità armata garantita dagli Stati Uniti. 3)Ragioni militari per lammissione dellItalia. III. Linserimento nel contesto strategico atlantico 1) La partecipazione allAlleanza. 2)La revisione delle clausole militari del trattato di pace. IV. Conclusione: la svolta della guerra di Corea
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3 I.1. La sconfitta: minacce al territorio nazionale. Alto Adige 1)Dopo l8 settembre 1943 il Trentino-Alto Adige e Belluno formano la regione dellAlpenvorland, annessa alla Grande Germania. 2)Nel maggio 1945 il Gruppo di combattimento Folgore è inviato di guarnigione in Alto Adige. 3)Gli accordi De Gasperi-Gruber (5 settembre 1946) conservano la frontiera del Brennero.
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4 I.2 La sconfitta: minacce al territorio nazionale. Piemonte e Valle dAosta 1)De Gaulle dà istruzione alle truppe francesi di passare in Italia (24 aprile 1945). 2)Amministrazione provvisoria francese di territori italiani occupati (1° maggio 1945). 3)Crisi dei rapporti tra francesi e americani, che intimano ai primi di ritirarsi (18/5-21/6/45). 4)La cessione alla Francia di Briga e di Tenda (10 febbraio 1947).
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5 I.3. La sconfitta: minacce al territorio nazionale.Venezia Giulia e Istria 1)Situazione militare nellaprile-giugno 1945: a) Impossibilità dell intervento di forze regolari italiane (del Regno del sud o della RSI). b) Forze partigiane: Osoppo, Garibaldi, IX Corpus sloveno. c) Gli alleati: la corsa per Trieste e il ritiro dei titini. 2)Limpatto della incipiente guerra fredda: il rischio di un colpo di mano jugoslavo (settembre-dicembre 1947). 3)Le conseguenze strategiche per lItalia della rottura tra Mosca e Tito.
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6 II.1. Da ex-nemico ad alleato. Le clausole militari del trattato di pace 1)Esercito: 185.000 uomini e 65.000 carabinieri. Non più di 200 carri armati pesanti e medi. 2)Marina: 67.500 tonn. di naviglio combattente (1/10 della flotta da battaglia nel 1940). 3)Aeronautica: 200 aerei da combattimento e da ricognizione; 150 aerei da trasporto, salvataggio in mare, istruzione (aerei scuola) e di collegamento. Nessun bombardiere.
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7 II.2. Da ex-nemico ad alleato. Opzioni strategiche: ingresso nel patto atlantico o neutralità armata garantita dagli USA Il memorandum del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Trezzani (30 luglio 1948): 1)Esclude una assurda neutralità disarmata. 2)Preferisce «una neutralità armata che dia sufficiente garanzia», possibile solo se gli USA danno i mezzi per riarmare. 3)Se ciò non è realizzabile, non resta che entrare «a far parte integrante del blocco occidentale».
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8 II.3. Da ex-nemico ad alleato. Ragioni militari per lammissione dellItalia 1) LItalia dispone «della terza maggiore Marina dellEuropa Occidentale, di un esercito autorizzato di 12 divisioni combattenti…di una forza aerea di 350 aeroplani... e di una delle principali flotte mercantili europee, con un surplus di marinai addestrati». 2)«In termini di guerra terrestre…lItalia è strategicamente importante…di guerra marittima, non vi è questione circa la sua potenzialità strategica, critica rispetto al controllo del Mediterraneo». 3)È «di grande importanza negare al nemico di usare lItalia come una base per il controllo marittimo e aereo del Mediterraneo centrale».
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9 III.1. Linserimento nel contesto strategico atlantico. La partecipazione allAlleanza 1)La partecipazione dellItalia ai gruppi strategici regionali. 2)La richiesta di entrare nello Standing Group. 3)La difficile difesa del territorio nazionale nei piani alleati.
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10 III.2. Linserimento nel contesto strategico atlantico. La revisione delle clausole militari del T.d.P. 1)Prima della guerra di Corea, gli USA sono favorevoli ad interpretarle con larghezza, ma non a lasciarle cadere. 2)Dallestate 1950, gli Stati Maggiori USA premono per la revisione. 3)Nel gennaio 1951, il National Security Council raccomanda che lItalia possa far fronte agli obblighi NATO, andando al di là dei limiti fissati dal trattato di pace.
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11 Conclusione. Le conseguenze dello scoppio della guerra di Corea. Con la trasformazione delle strutture politiche e militari dellAlleanza Atlantica, che divenne a tutti gli effetti la NATO, lItalia fu sciolta dalle clausole militari del trattato di pace (dicembre 1951), la difesa del territorio italiano fu inserita nei piani strategici dellAlleanza e Ufficiali italiani assunsero Comandi NATO: terrestre, LANDSOUTH, navale, AFMEDCENT, aereo, 56 a TAF.
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