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Il rischio nel laboratorio chimico

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Presentazione sul tema: "Il rischio nel laboratorio chimico"— Transcript della presentazione:

1 Il rischio nel laboratorio chimico
Decreto Legislativo 626/94 Decreto Legislativo 242/96 Attuazione direttive CEE relativamente a “Norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” Dott.ssa Rossella Serra Servizio di Prevenzione e Protezione

2 Il rischio nel laboratorio chimico
Le sostanze chimiche Gli impianti Le apparecchiature e le strumentazioni Le operazioni I rifiuti

3 Misure di contenimento del rischio nel laboratorio chimico
Dispositivi di protezione collettiva Dispositivi di protezione individuale Fonti informative Procedure Gestione Piano di emergenza

4 Sostanze chimiche pericolose
Pericolosità derivante dalle caratteristiche chimico-fisiche delle sostanze o dei prodotti chimici utilizzati. Sicurezza dell’individuo (incendio, esplosione, corrosione) Pericolosità derivante dalle caratteristiche tossicologiche delle sostanze o dei prodotti chimici utilizzati. Salute dell’individuo (effetti acuti o cronici)

5 Riconoscimento delle sostanze pericolose
Etichetta sul contenitore riporta in modo sintetico le caratteristiche di pericolosità della sostanza chimica in esso contenuta Classificazione delle sostanze pericolose Immagine simbolica - Icona Frasi R – indicazione del rischio Frasi S – consigli di prudenza per l’uso

6 Sostanze chimiche categorie
Pericolo derivante dalle proprietà chimico-fisiche delle sostanze o dei preparati Esplosivi Possono esplodere, detonare o deflagrare anche senza l’azione dell’ossigeno atmosferico Infiammabili estremamente infiammabili F+ facilmente infiammabili F

7 Pericolo derivante dalle proprietà tossicologiche delle sostanze o dei preparati
Molto Tossici (T+) e Tossici (T) Possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche in piccola o piccolissima quantità Nocivi (Xn) Possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche Corrosivi (C) Possono esercitare nel contatto con tessuti vivi un’azione distruttiva Irritanti (Xi) Possono produrre al contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose una reazione infiammatoria

8 Pericolo derivante dagli effetti specifici sulla salute delle sostanze o dei preparati
Cancerogeni Possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza Mutageni Possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza Tossici per il ciclo riproduttivo Possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili o femminili

9 Pericolo derivante dalle proprietà ecotossicologiche delle sostanze o dei preparati
Pericolosi per l’ambiente Qualora si diffondano nell’ambiente presentano o possano presentare rischi immediati o differiti per una o più componenti ambientali

10 Classificazione R per ordine numerico
R 1 Esplosivo allo stato secco. R 2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R 3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R 4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. R 5 Pericolo di esplosione per riscaldamento. R 6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. R Può provocare incendio. R Può provocare l'accensione di materie combustibili. R Esplosivo in miscela con materie combustibili. R Infiammabile. R Facilmente infiammabile. R Estremamente infiammabile. R Reagisce violentemente con l'acqua. R A contatto con l'acqua libera gas facilmente infiammabili. R Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti. R Spontaneamente infiammabile all'aria. R Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili. R Può formare perossidi esplosivi. R Nocivo per inalazione. R Nocivo a contatto con la pelle. R Nocivo per ingestione. R Tossico per inalazione. R Tossico a contatto con la pelle.

11 Classificazione R per ordine numerico
R Tossico per ingestione. R Molto tossico per inalazione. R Molto tossico a contatto con la pelle. R Molto tossico per ingestione. R A contatto con l'acqua libera gas tossici. R Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso. R A contatto con acidi libera gas tossico. R A contatto con acidi libera gas molto tossico. R Pericolo di effetti cumulativi. R Provoca ustioni. R Provoca gravi ustioni. R Irritante per gli occhi. R Irritante per le vie respiratorie. R Irritante per la pelle. R Pericolo di effetti irreversibili molto gravi. R Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti. R Rischio di gravi lesioni oculari. R Può provocare sensibilizzazione per inalazione. R Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle. R Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato. R Può provocare il cancro. R Può provocare alterazioni genetiche ereditarie. R Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata. R Può provocare il cancro per inalazione. R Altamente tossico per gli organismi acquatici.

12 Classificazione R per ordine numerico
R Tossico per gli organismi acquatici. R Nocivo per gli organismi acquatici. R Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R Tossico per la flora. R Tossico per la fauna. R Tossico per gli organismi del terreno. R Tossico per le api. R Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente. R Pericoloso per lo strato di ozono. R Può ridurre la fertilità R Può danneggiare i bambini non ancora nati R Possibile rischio di ridotta fertilità R Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati R Possibile rischio per i bambini allattati al seno R Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione R L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle R L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini R Possibilità di effetti irreversibili

13 Le sostanze chimiche categorie di pericolosità
Le frasi R si determinano sperimentalmente dalle proprietà chimico-fisiche delle sostanze. Per definire la tossicità sono stati unificati test basati sulla quantità di composto chimico che risulta letale in funzione della via di esposizione. DL50: è la dose che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento; va definita anche la via (orale, cutanea, etc….). Per la DL50 orale la normative UE prevede come animale da esperimento l’uso del ratto, mentre per la DL50 cutanea è previsto anche l’impiego del coniglio. CL50: è la concentrazione in aria che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento, se inalata per un determinato periodo di tempo. Per la CL50 e la normative UE prevede l’uso del ratto come animale da esperimento con una esposizione di 4 ore. Nella tabella sono riportati i limiti della DL50 e CL50 impiegate per classificare una sostanza o un preparato come molto tossici, tossici oppure nocivi. CATEGORIA DL50 orale mg/kg DL50 cutanea mg/kg CL50 inalatoria mg/L/4 ore Molto tossiche <25 <50 <0.5 Tossiche 25-200 50-400 0.5-2 Nocive 2-20

14 Classificazione S – consigli di prudenza nell’uso
S 1 Conservare sotto chiave. S 2 Conservare fuori dalla portata dei bambini. S 3 Conservare in luogo fresco. S 4 Conservare lontano da locali di abitazione. S 5 Conservare sotto ... (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante). S 6 Conservare sotto ... (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante). S 7 Conservare il recipiente ben chiuso. S 8 Conservare al riparo dall'umidità. S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. S 12 Non chiudere ermeticamente il recipiente. S 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande. S 14 Conservare lontano da ... (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore). S 15 Conservare lontano dal calore. S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare. S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili. S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela. S 20 Non mangiare né bere durante l'impiego. S 21 Non fumare durante l'impiego. S 22 Non respirare le polveri. S 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore]. S 24 Evitare il contatto con la pelle. S 25 Evitare il contatto con gli occhi.

15 Classificazione S S 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico. S 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati. S 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con ... (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante). S 29 Non gettare i residui nelle fognature. S 30 Non versare acqua sul prodotto. S 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche. S 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni. S 36 Usare indumenti protettivi adatti. S 37 Usare guanti adatti. S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto. S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia. S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare ... (da precisare da parte del produttore). S 41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi. S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore]. S 43 In caso di incendio usare ... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l'acqua aumenta il rischio precisare «Non usare acqua»). S 45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l'etichetta). S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.

16 Classificazione S S 47 Conservare a temperatura non superiore a ... °C (da precisare da parte del fabbricante). S 48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante). S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale. S 50 Non mescolare ... (da specificare da parte del fabbricante). S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato. S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati. S 53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso. S 56 Smaltire questo materiale e i relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali. S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale. S 59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio. S 60 Questo materiale e/o il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi. S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/ schede informative in materia di sicurezza. S 62 In caso di ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta. S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l'infortunato dalla zona contaminata e mantenerlo a riposo. S 64 In caso di indigestione, sciacquare la bocca con acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).

17 Le sostanze chimiche: etichetta
ETICHETTA CE N° CE : 200 – 753 – 7 BENZENE R 45 Può provocare il cancro. R 11 Facilmente infiammabile R 48/23/24/25 Anche tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata, per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. S 53 Evitare l’esposizione. Procurarsi speciali istruzioni prima dell’uso. S 45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta). Nel caso in cui il prodotto ricada in una delle 15 categorie esaminate esso deve sempre possedere la relativa etichettatura ed essere accompagnato dalla propria scheda di sicurezza. Etichetta prima semplice ed efficace informazione sulle caratteristiche di pericolo di un prodotto

18 Le sostanze chimiche: scheda di sicurezza
Identificazione preparato/produttore Composizione/informazioni sui componenti Identificazione dei pericoli Misure primo soccorso Misure antincendio Misure per fuoriuscita accidentale Manipolazione e stoccaggio Controllo esposizione/protezione individuale Proprietà fisiche/chimiche Stabilità e reattività Informazioni tossicologiche Informazioni ecologiche Considerazioni sullo smaltimento Informazioni sul trasporto Informazioni sulla regolamentazione Altre informazioni Scheda di sicurezza contiene informazioni più dettagliate; deve essere fornita dal produttore all’utilizzatore nella lingua del paese in cui il prodotto è commercializzato. Nella scheda devono essere riportate le seguenti informazioni: (vedi diapo) Le schede riportano la data di aggiornamento e devono essere periodicamente revisionate per tenere conto delle nuove acquisizioni di conoscenze sui rischi connessi.

19 Incompatibilità chimica
Acetilene con rame (tubazioni), alogeni, argento, mercurio e loro composti Acetone con miscele concentrate di acido solforico e nitrico Acido acetico con acido cromico, acido nitrico, composti contenenti idrossili, glicole etilenico, acido perclorico, perossidi e permanganati Acido cromico con acido acetico, naftalene, canfora, alcool, glicerolo, trementina e altri liquidi infiammabili Acido nitrico con acido acetico, cromico e cianogeno, anilina, carbonio. Idrogeno solforato, fluidi, gas e sostanze che vengono prontamente nitrate Acido ossalico con argento e mercurio Acido perclorico con anidride acetica, bismuto e le sue leghe, alcool, carta, legno e altre sostanze organiche Acido solforico con clorati, perclorati, permanganati e acqua Ammoniaca anidra con mercurio, alogeni, ipoclorito di calcio e fluoruro di idrogeno Anilina con acido nitrico e perossido di idrogeno Molte sostanze chimiche comunemente usate in laboratorio reagiscono in modo pericoloso quando vengono a contatto con altre. Alcune di queste sostanze incompatibili sono qui di seguito elencate.

20 Incompatibilità chimica
Argento con acetilene, acido ossalico, acido tartarico e composti ammonici Biossido di cloro con ammoniaca, metano, fosfina, idrogeno solforato Bromo con ammoniaca, acetilene, butadiene, butano, idrogeno, carburo di sodio, trementina e metalli finemente polverizzati Carbonio attivato con ipoclorito di calcio con tutti gli agenti ossidanti Cianuri con acidi e alcali Clorati con sali di ammonio, acidi, polveri metalliche, zolfo, composti organici o infiammabili finemente polverizzati e carbonio Cloro con ammoniaca, acetilene, butadiene, benzina e altri derivati del petrolio, idrogeno, carburo di sodio, trementina e metalli finemente polverizzati Diossido di cloro con ammoniaca, metano, fosfina idrogeno solforato Idrocarburi in generale con fluoro, cloro, acido formico, acido cromico, perossido di sodio Molte sostanze chimiche comunemente usate in laboratorio reagiscono in modo pericoloso quando vengono a contatto con altre. Alcune di queste sostanze incompatibili sono qui di seguito elencate.

21 Incompatibilità chimica
Idrogeno solforato con vapori di acido nitrico e gas ossidanti Iodio con acetilene e ammoniaca Liquidi infiammabili con nitrato di ammonio, acido cromico, perossido di idrogeno, acido nitrico, perossido di sodio e alogeni Mercurio con acetilene, acido fulminico, idrogeno Metalli alcalini (es. calcio, potassio e sodio) con acqua, anidride carbonica, tetracloruro di carbonio e altri idrocarburi clorati Nitrato di ammonio con acidi, polveri metalliche, liquidi infiammabili, clorati, nitrati, zolfo e sostanze organiche finemente polverizzate o composti infiammabili Ossigeno con olii, grassi, idrogenati, e liquidi, solidi e gas infiammabili Pentossido di fosforo con l'acqua Permanganato di potassio con glicerolo, glicole etilenico, benzaldeide, e acido solforico Molte sostanze chimiche comunemente usate in laboratorio reagiscono in modo pericoloso quando vengono a contatto con altre. Alcune di queste sostanze incompatibili sono qui di seguito elencate.

22 Incompatibilità chimica
Perossido di idrogeno con cromo, rame, ferro, la maggior parte degli altri metalli e i loro sali, liquidi infiammabili e altri prodotti combustibili, anilina e nitrometano Perossido di sodio con qualsiasi sostanza ossidabile come metanolo, acido acetico glaciale, anidride acetica, benzaldeide, disolfuro di carbonio, glicerolo, acetato di etile e furfurale Rame con acetilene, azide e perossido di idrogeno Sodio con tetracloruro di carbonio, diossido di carbonio e acqua Sodio azide con piombo, rame e altri metalli. Questo composto è comunemente usato come conservante, ma forma composti instabili ed esplosivi con i metalli. Se eliminato attraverso gli scarichi dei lavandini, i sifoni e i tubi potrebbero esplodere quando ci stia lavorando un idraulico Molte sostanze chimiche comunemente usate in laboratorio reagiscono in modo pericoloso quando vengono a contatto con altre. Alcune di queste sostanze incompatibili sono qui di seguito elencate.

23 Il rischio nell’utilizzo di sostanze chimiche
Proprietà chimico-fisiche Proprietà tossicologiche Proprietà cancerogene Proprietà ecotossicologiche Incompatibilità tra sostanze Operazioni Per ridurre il rischio Norme di comportamento generali Norme di comportamento nelle operazioni Norme di comportamento nello stoccaggio Norme di comportamento in caso di incidente Dispositivi di protezione individuale Dispositivi di protezione collettiva Segnaletica Procedure

24 Norme di comportamento in laboratorio
Mantenere in ordine e pulito il laboratorio. Rimuovere prontamente vetreria e attrezzature quando non servono più. Non introdurre sostanze ed oggetti estranei all'attività lavorativa. E’ vietato fumare e consumare cibi o bevande.

25 Norme di comportamento generali
Non toccare le maniglie delle porte e altri oggetti del laboratorio con i guanti con cui si sono maneggiate sostanze chimiche e isotopi radioattivi. E' assolutamente vietato l'uso dei guanti al di fuori dei laboratori. Etichettare correttamente tutti i contenitori in modo da poterne riconoscere in ogni momento il contenuto. Non tenere nelle tasche forbici, spatole di acciaio, provette di vetro o materiale contundente. Si sconsiglia l'uso di lenti a contatto poiché possono essere causa di un accumulo di sostanze nocive e, in caso di incidente, possono peggiorarne le conseguenze o pregiudicare le operazioni di primo soccorso.

26 Norme di comportamento generali
Comunicare con i colleghi per avvisare dell'esperimento in corso nel caso in cui si manipolino sostanze pericolose. Non lavorare da soli, specialmente fuori orario, soprattutto in cella fredda, in stanze radioattive e in caso di operazioni complesse e pericolose. Verificare sempre se specifiche procedure richiedono particolari attenzioni. Non abbandonare materiale non identificabile nelle aree di lavoro. Ogni apparecchiatura deve essere accompagnata dal proprio manuale di istruzione.

27 Norme di comportamento generali
Utilizzare esclusivamente apparecchiature elettriche a norma collegandole all’impianto elettrico in maniera corretta così da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l’impianto di messa a terra; c) l’adeguato grado di protezione IP. Etichettare tutti i recipienti provvisori indicando il contenuto e dotandoli dei simboli di pericolo in arancione. I becchi bunsen e tutte le altre fiamme libere devono distare almeno 150 cm da ogni infiammabile. Conservare in laboratorio solo i prodotti infiammabili necessari per l’attività quotidiana ed evitare lo stoccaggio nei frigoriferi di tipo domestico.

28 Norme di comportamento generali
Raccogliere separare e smaltire in modo corretto i rifiuti chimici senza scaricarli in fogna. Prestare attenzione alle frasi di rischio e ai consigli di prudenza riportati sulle etichette e consultare le schede di sicurezza. Riferire sempre prontamente al Responsabile eventuali incidenti o condizioni di non sicurezza. Impedire l'accesso alle zone particolarmente pericolose a personale non addetto. Non bloccare le uscite di emergenza, i pannelli elettrici e le attrezzature di soccorso. Evitare il più possibile l'affollamento nei laboratori

29 Norme di comportamento nella manipolazione
Usare in laboratorio dispositivi di protezione individuali appropriati per ogni livello di rischio (camici, guanti a perdere, occhiali e nel caso si utilizzino gas criogenici, opportune maschere protettive, calzature) che devono essere utilizzati correttamente e tenuti sempre in buono stato di manutenzione. E’ vietato usare pipette aspirando direttamente con la bocca; utilizzare sempre le propipette. Sostituire, quando possibile, i prodotti pericolosi con prodotti meno nocivi. Materiali sensibili agli urti, reattivi o esplosivi devono essere maneggiati delicatamente per prevenire reazioni incontrollate.

30 Norme di comportamento nella manipolazione
Tutte le operazioni che coinvolgono prodotti volatili tossico-nocivi o prodotti esplosivi devono essere condotte sotto cappa chimica. Non lasciare senza controllo reazioni chimiche in corso o apparecchi pericolosi in funzione. Prima di cominciare la reazione si devono conoscere le caratteristiche e il comportamento di tutte le sostanze coinvolte. Tutte le sostanze chimiche conosciute o sospette di essere tossiche o dannose per l’ambiente devono essere smaltite seguendo le procedure di smaltimento dei rifiuti pericolosi.

31 Norme di comportamento nella manipolazione
Raccogliere in appositi contenitori, contrassegnati con etichette, i composti chimici e i solventi usati, che dovranno essere eliminati secondo le procedure stabilite. Trasportare sostanze chimiche e materiali pericolosi in maniera adeguata. Il trasporto di sostanze chimiche pericolose in soluzione, specie se contenute in recipienti di vetro, deve essere eseguito con precauzione, utilizzando carrelli dotati di recipienti di contenimento, atti a ricevere eventuali spandimenti di materiale.

32 Norme di comportamento nello stoccaggio
Tenere separati i prodotti incompatibili. Tutti i reagenti devono essere etichettati con l'esatto nome chimico e i simboli di tossicità e nocività, nonché le frasi di rischio e i consigli di prudenza. Conservare le sostanze pericolose entro appositi armadi a norma, armadi di sicurezza, armadi antifiamma. Tenere un inventario aggiornato di tutte le sostanze chimiche in particolare per quanto riguarda quelle cancerogene e mutagene (R 45, R46 e R 49). Detenere in laboratorio solo quantità limitate di solventi infiammabili.

33 Norme di comportamento nello stoccaggio
Le sostanze infiammabili non devono essere conservate in frigoriferi di tipo domestico e in altre situazioni in cui ci siano possibili fonti di scintille. E' opportuno affiggere un avviso sui frigoriferi non idonei, in cui sia scritto: "Non mettere solventi infiammabili in questo frigorifero". Le sostanze stupefacenti, acquistate o detenute, sono soggette a normative per cui è necessario richiedere l'autorizzazione. Tali sostanze devono, inoltre, essere tenute in un armadietto chiuso a chiave, sotto la responsabilità di un incaricato.

34 Norme di comportamento in caso di incidente
Prodigare le prime cure, se necessario. Sostituire i mezzi di protezione contaminati. Decontaminare la cute eventualmente esposta con acqua corrente, docce, lavaggi oculari, antidoti, neutralizzanti, ecc..., a seconda della sostanza. E' importante, comunque, affidarsi a un esperto. Non disperdere le sostanze contaminanti nell'ambiente. Allontanare le persone non indispensabili. Rimuovere la contaminazione dalle superfici con appositi materiali assorbenti indossando guanti compatibili con la sostanza chimica in questione. Avvisare immediatamente l'ufficio sicurezza della presenza di eventuali odori sgradevoli o di altre situazioni anomale nei laboratori.

35 Dispositivi di Protezione
Individuale (D.Lgs 626/94 art.40 comma1) “Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.”

36 Dispositivi di Protezione Individuale
Dotazioni di sicurezza Rischio Chimico Protezione mani Protezione occhi e viso Protezione vie respiratorie Protezione corpo

37 Caratteristiche fondamentali:
Ottima impermeabilità ai liquidi; Resistenza adeguata alla permeazione delle sostanze Buona resistenza alle abrasioni Materiali: Lattice – neoprene – PVC – Polietilene – Nitrile Hypalon – polivinil alcole – NBR – butile.

38 Camici Camici monouso Grembiuli Nel caso di laboratori biochimici gli indumenti di uso comune sono i camici da laboratorio che potranno essere in polietilene o altri materiali, rispondenti alla normativa EN 340. I grembiuli di criogenia devono essere certificati per le condizioni di temperatura estremamente basse norme EN

39 • Esposizione a spruzzi • Esposizione a gocce • Esposizione a polveri
Fonti di rischio: • Esposizione a spruzzi • Esposizione a gocce • Esposizione a polveri • Esposizione a gas La maggior parte dei DPI per gli occhi accomuna i seguenti elementi protettivi: Occhialini ad astine senza ripari laterali Occhialini ad astine con ripari laterali Visiere Occhiali a mascherina antiacido Visiere per criogenia

40 Respiratori isolanti Respiratori a filtro Caratteristiche dei respiratori • Rispondere ai criteri di ergonomia • Elevati livelli di protezione • Innocui, leggeri e solidi • Non limitare il campo visivo • La maschera intera deve coprire tutto il viso

41 Apparecchiature indipendenti dall’aria dell’ambiente
Respiratori isolanti Apparecchiature indipendenti dall’aria dell’ambiente Vengono utilizzati in condizioni di elevato inquinamento e/o quando la percentuale di ossigeno nell’aria ambiente è inferiore al 17%. Condizioni di emergenza -Incendio -Incidente chimico (liberazione non controllata di grandi quantità di composti chimici) Respiratori a filtro • Respiratori antigas (gas – vapori) • Respiratori antipolvere (polveri – fibre – fumi e nebbie) • Respiratori combinati Sono caratterizzati dalla presenza di un filtro composto di carbone attivo trattato.


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