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LA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITA’ BANCARIA

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Presentazione sul tema: "LA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITA’ BANCARIA"— Transcript della presentazione:

1 LA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITA’ BANCARIA
LE NORME DI VIGILANZA BANCARIA

2 I PUNTI PRINCIPALI DELLA LEZIONE
I meccanismi di safety net Le funzioni svolte Quali sono I possibili effetti negativi dei meccanismi di safety net Gli strumenti della regolamentazione delle banche Una breve rassegna Quali funzioni svolgono Gli strumenti di vigilanza prudenziale: un approfondimento

3 LE FUNZIONI DEI MECCANISMII DI SAFETY NET
Tutelare i risparmiatori e rafforzare la fiducia nelle banche In assenza di meccanismi di garanzia, in caso di default della banca, i depositanti non sono privilegiati nel rimborso Ridurre il rischio di ‘corsa agli sportelli’ Il singolo depositante ha difficolta’ a valutare la rischiosita’ di una banca (Come valutare la qualità dei suoi prestiti? Quanti rischi di interesse, cambio, prezzo ha nel suo bilancio?)

4 LE FUNZIONI DEI MECCANISMII DI SAFETY NET
E’ un ottimo esempio di asimmetria informativa L’incertezza può alimentare la sfiducia e innescare ‘corse agli sportelli’ per il timore di perdere i depositi Evitare che si sviluppino ‘esternalita’ negative (effetto contagio) La crisi di una banca si estende ad altre, o addirittura al sistema Una crisi di stabilità sistemica avrebbe effetti sull’economia

5 QUALI SONO I MECCANISMI DELLA SAFETY NET
Si tratta di interventi di vigilanza protettiva: L’assicurazione dei depositi; Meccanismi di intervento nei confronti di banche ‘problematiche’.

6 QUALI SONO I MECCANISMI DELLA SAFETY NET
L’assicurazione dei depositi I depositi al di sotto di una certa soglia di importo vengono garantiti da un’apposita agenzia pubblica, o comunque a controllo pubblico In Italia, si tratta del Fondo di assicurazione e tutela dei depositi (FITD)

7 QUALI SONO I MECCANISMI DELLA SAFETY NET
Meccanismi di intervento nei confronti di banche ‘problematiche’ Rifinanziamento delle banche da parte della banca centrale Nella crisi , interventi di questo genere, sotto forma di enormi iniezioni di liquidità nel sistema sono state fatte da tutte le BC Too big to fail policy: in sostanza, le autorità valutano troppo rischioso il fallimento di una banca grande e intervengono Anche questo meccanismo è stato ripetutamente adottato Nazionalizzazioni Regia di interventi di salvataggio da parte di banche sane Garanzia pubblica al debito delle banche

8 QUALI SONO GLI ASPETTI NEGATIVI DELLA SAFETY NET?
L’aspetto più critico è rappresentato dal fatto che si possono sviluppare incentivi sbagliati In particolare, la più bassa (o nulla) possibilità di fallimento della banca può incentivare il management ad assumere grandi rischi Saremmo di fronte ad un’altra manifestazione di moral hazard Il banchiere ‘scommette’ su una gestione aggressiva: grandi risultati se va bene; sanzione inadeguata (salvataggio) se va male

9 QUALI SONO GLI ASPETTI NEGATIVI DELLA SAFETY NET?
Se è vero che la safety net alimenta il moral hazard la conclusione è che si genera un maggiore rischio di instabilita’ a livello sistemico Il caso Lehman, grande banca di investimento americana fallita nel settembre 2008 è significativo Viene portato ad esempio della decisione delle autorità di lasciarla fallire (anche se too big), proprio per uscire dalla accusa di favorire il moral hazard

10 GLI STRUMENTI DI BANKING REGULATION
I meccanismi di safety net sono solo un aspetto dei controlli pubblici sul sistema bancario In realtà, esiste poi un’ampia gamma di strumenti previsti dalle norme di legge o dalla regolamentazione delle autorità Questi strumenti, in generale, hanno diverse possibili finalità: Stabilità delle banche e del sistema (nel filone safety net) Efficienza operativa ed allocativa (più estesa rispetto al safety net)

11 GLI STRUMENTI DI BANKING REGULATION
In Italia, le finalità vengono declinate in modo più articolato Finalita’ della vigilanza (art. 5 TUB): Le autorita’ creditizie esercitano i poteri di vigilanza avendo riguardo alla sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, alla stabilita’ complessiva, all’efficienza e alla competitivita’ del sistema finanziario

12 GLI STRUMENTI DI VIGILANZA: UN QUADRO DI SINTESI
Tipo di vigilanza Tipo di intervento Finalita’ Osservazioni / Implicazioni Protettiva Meccanismi di safety net Tutela depositante Stabilita’ Favorisce adverse selection e moral hazard Prudenziale Coeffienti patrimoniali minimi; limiti attivita’ detenibili Sana e prudente gestione Riduce il moral hazard Strutturale Autorizzazione all’esercizio attivita’ bancaria, limiti alla concorrenza, riserve di attivita’ Stabilita’ / Efficienza Riduce adverse selection e moral hazard. Se la concorrenza e’ troppo blanda, si incentivano comportamenti inefficienti Informativa Norme sulla disclosure, sulla trasparenza delle condizioni contrattuali, regole contabili standard Una maggiore market discipline disincentiva adverse selection e moral hazard

13 UN FOCUS SULLA VIGILANZA PRUDENZIALE: IL COEFFICIENTE DI SOLVIBILITA’
I requisiti patrimoniali minimi obbligatori Le banche devono disporre di un ammontare di capitale commisurato ai rischi assunti Rispondono all’esigenza di ridurre gli incentivi ad assumere rischi La regolamentazione del capitale delle banche è stata oggetto di accordi internazionali Basilea I (1988) – prima applicazione in forma semplificata Basilea II (2007/08) – applicazione estesa e complessa Il passaggio a Basilea II ha richiesto un lungo lavoro preparatorio La sua entrata in vigore è coincisa con la crisi finanziaria Ciò ha determinato dubbi e proposte di sospenderne l’applicazione

14 ANCORA VIGILANZA PRUDENZIALE: I LIMITI ALLE ATTIVITA’ DETENIBILI
L’assunzione di rischi può essere regolata anche con altri vincoli sull’attivo delle banche Partecipazioni nelle imprese Grandi rischi (concentrazione del portafoglio crediti) Le partecipazioni sono state sottoposte a limiti Sono considerate un asset rischioso e delicato per la governance E quindi Limite di separatezza (max 15% del capitale dell’impresa) Limite di concentrazione individuale e complessivo (rispetto al capitale della banca)

15 ANCORA VIGILANZA PRUDENZIALE: I LIMITI ALLE ATTIVITA’ DETENIBILI
A partire dal 2008 (NB – corregge il Testo, a p. 543) I limiti alle partecipazioni sono stati eliminati (salvo quello di concentrazione) Rimane il fatto che la Banca d’Italia può valutare l’adeguatezza organizzativa e gestionale

16 NUOVE TENDENZE DELLA VIGILANZA
In campo prudenziale, non solo adeguatezza del capitale rispetto ai rischi Diventa sempre più importante la qualità degli assetti organizzativi, gestionali e di controllo per gestire i rischi stessi Un altro capitolo importante è quello degli obblighi di trasparenza In sintesi: maggiore informazione pubblica sui rischi in essere nel bilancio della banca (minore asimmetria per creditori e azionisti) C’è poi il tema della tutela dei consumatori, intesi come clientela delle banche Le regole di comportamento delle banche nel collocare strumenti finanziari (norme MIFID)


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