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Introduzione alla Meccanica Quantistica
Fedele Lizzi Università di Napoli Federico II
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Di che parliamo? In questi tre incontri descriverò la nascita e lo sviluppo della meccanica quantistica, seguendo uno sviluppo storico (con alcune licenze). Avete visto la rivoluzione del “senso” comune che è imposta dalla relativita’. Credetemi, non avete visto ancora niente!
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La scena inizia all’inizio del secolo scorso
Si girava in dirigibile Vittorio Emanuele III Re d’Italia Inizia il campionato di calcio
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La scienza sembrava godere di ottima salute
La meccanica di Newton spiegava efficientemente il moto degli astri e quello delle mele Maxwell ed Hertz ci hanno fatto capire l’elettromagnetismo e le sue onde Clausius, Kelvin, Watt ed altri hanno capito la termodinamica a tal punto da far funzionare transatlantici a vapore
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Michelson afferma (citando Kelvin):
Il futuro della ricerca e’ oltre la sesta cifra decimale
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Del resto Kelvin aveva detto:
I vettori non sono mai stati di nessuna utilita’ per nessuna creatura Macchine volanti piu’ pesanti dell’aria sono impossibili I raggi X sono una frode La radio non ha futuro
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Qualcosa che non funziona in effetti c’era…
Per esempio l’etere (ma questo e’ il film del mese scorso) Cosa brucia nel sole? Qualunque combustibile noto si sarebbe esaurito in poche migliaia di anni Da dove viene la radioattivita’? E poi c’era il corpo nero…
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Raggi X e radioattivita’ erano stati scoperti da qualche anno
Roentgen scopre che alcuni tubi a fluorescenza emettono dei raggi (elettromagnetici) che possono attraversare i tessuti Becquerel scopre che alcuni materiali (uranio) emettono dei raggi penetranti, che hanno solo delle particolari frequenze Rutherford e i coniugi Curie scoprono che i raggi emessi sono talvolta minuscole particelle di materia
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Chill ‘o fatt e’ niro niro
Il corpo nero sembra uno degli oggetti piu’ noiosi della fisica Il colore che percepito di un corpo e’ dato dalle frequenze della luce visibile che esso riflette Alcuni corpi poi possono emettere nel visibile, per esempio il sole o una lampadina Un corpo nero assorbe tutta la radiazione incidente senza riflettere niente
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Niro niro comm’a cche Dal momento che il corpo non puo’ assorbire energia (riscaldandosi) indefinitamente, il corpo emettera’ radiazione elettromagnetica, non necessariamente nel visibile (per cui lo vediamo nero) Tutti i corpi neri (o approssimativamente tali) sono uguali, ovvero il tipo di radiazione messa non dipende dal corpo ma solo dalla temperatura
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Di che “colore” e’ la radiazione messa da un corpo nero?
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Nel 1860 Kirchhoff dimostrò che si può ottenere un dispositivo che si comporta
come un corpo nero ideale mantenendo a temperatura uniforme le pareti di un contenitore cavo (in pratica, un forno) nel quale è praticato un piccolo foro. Le pareti calde emettono ed assorbono continuamente onde elettromagnetiche e solo una piccolissima frazione di tale radiazione riesce ad uscire dalla cavità
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Quindi possiamo calcolare la legge universale del corpo nero
Questo fu fatto da Rayleigh & Jeans usando solo i principi primi della termodinamica Il calcolo e’ standard e si basa sull’equilibrio della radiazione con le pareti
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Il risultato e’ totalmente sbagliato!!!
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Cribbio!!! Il guaio e’ che non solo il risultato teorico non corrisponde al dato sperimentale L’area sotto la curva rappresenta l’energia totale emessa dal corpo E nel caso di R&J l’area sotto la curva vale infinito!
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Ipotesi di Planck: In un atto di disperazione Max Planck, nel 1901, fa l’ipotesi che lo scambio di energia all’interno del corpo nero avvenga solo per “quanti di energia” Ovvero per multipli di una quantita’ definita: = h
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Problema risolto? L’introduzione di questo quanto di azione cambia il calcolo trasformando integrali in somme, eliminando la scomoda quantita’ infinita e rendendo la previsione teorica in impressionante accordo con gli esperimenti Ma l’aggiunta di una costante fondamentale, e di un principio “universale” non e’ cosa da farsi a cuor leggero Per giunta le onde per definizione sono continue, non scambiano energia per quanti, questo lo fanno le particelle!
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Una quantita’ molto piccola per la fisica macroscopica
h= J s Una quantita’ molto piccola per la fisica macroscopica Ma i cui effetti si fanno sentire Sin qui tutto bene, mica abbiamo fatto la rivoluzione! Eccetto che le stranezze non si fermano qui…
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L’EFFETTO FOTOELETTRICO:
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Di per se l’effetto fotoelettrico non e’ sorprendente
Nel metallo ci sono elettroni liberi trattenuti da una barriera di potenziale La luce e’ fatta di onde che trasportano energia La luce arriva sul metallo, gli elettroni assorbono energia, si “muovono piu’ veloci” e raggiunta l’energia necessaria sfuggono dal metallo
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Facciamo i calcoli: E= h E di nuovo non funziona!
Il comportamento degli elettroni e’ solo compatibile con l’ipotesi che la luce viaggi nel vuoto non come onde, ma come particelle! Con una energia proporzionale a… E= h
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Effetto Compton Ormai ci abbiamo preso gusto: Di nuovo funziona solo solo le la luce viaggia in quanti di energia: E= h
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