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1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 27 novembre 2013  Roma 24 settembre- 11 dicembre 2013  C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti.

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1 1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 27 novembre 2013  Roma 24 settembre- 11 dicembre 2013  C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti ESONERO FREQUENTANTI 11 DICEMBRE ORE 17  E-mail: piera.rella@uniroma1.itpiera.rella@uniroma1.it  Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446- ricevimento mercoledì 15.30-17

2 2 IV parte del corso Rella P., Cavarra R, Uomini e donne nelle radio private a Roma.La passione del lavoro oltre la precarietà, FrancoAngeli 2011 ↓ analisi del mondo della radiofonia romana ↓ strutture produttive piccole e frammentate mercato del lavoro atipico e complesso

3 3 Rielaborazione microdati Isfol– Plus ( Participation Labour Unemployment Survey ) genere (A, C) condizioni strutturali del mercato del lavoro obiettivo: comprendere le caratteristiche del lavoro atipico a Roma ceto, classe (B) disuguaglianze di valutazioni dei soggetti (A, B, C)

4 4 La trappola della precarietà permanenza nel lavoro La permanenza nel lavoro atipico per lunghi anni colpisce i non solo chi lavora da meno di 5 anni (medio periodo), ma si verifica anche nel lungo periodo. Tab. 1.10 Tasso di sostituzione del lavoro atipico con lavoro tipico o autonomo Medio periodo 2000-2005 Permanenza nell’atipico Passaggio al tipicoPassaggio all’autonomo Roma47.443.0 9.6 Nord27.140.832.0 Lungo periodo prima del 2000 Roma31.151.817.0 Nord21.654.923.5 Fonte: nostra elaborazione microdati indagine Isfol-Plus 2005/250

5 5 La quota di intrappolati/e è nettamente più alta a Roma che nelle città del Nord (ma anche del Sud) per la maggior presenza di lavoro parasubordinato: le/i collaboratori che passano a forme standard nel lungo periodo solo il 53.5% contro il 78-79 % degli atipici dipendenti. perché è più difficile mettersi in proprio.

6 6 Lavoro atipico e sommerso: quali rischi per le classi sociali  Il lavoro atipico riguarda soprattutto le classi medio-alte. → il lavoro autonomo di II generazione era più presente al Nord rischi  l’allargamento del lavoro atipico rischia di impoverire la classe media o di aumen- tarne l’insicurezza, specie se eccessivamente prolungato e senza un reddito minimo e contributi previdenziali nel passaggio da un lavoro all’altro. Chi fa un lavoro autonomo spesso rasenta l’auto-sfruttamento  la classe bassa hanno meno contratti atipici, ma più facilmente in nero.

7 7 Il lavoro atipico è diffuso in quasi tutti i settori e di genere femminile F/T atipici = 63.6% Roma/ 58.4% Nord/ 42.5% Sud Lavoratrici e lavoratori atipici sono sempre più vecchi di generazione in generazione Tab. 1.7 Anzianità media di lavoro per tipo di contratto 2005 RomaNordSudItalia Atipico11.013.113.213.6 Tipico19.420.020.320.1 Autonomo21.922.916.922.9 Totale18.719.818.619.9 Fonte: nostra elaborazione microdati indagine Isfol-Plus 2005/250 La “anzianità” media di lavoro atipico a Roma, relativamente più bassa, deriva probabilmente da un entrata nel mercato del lavoro più tardiva, specie delle donne, ma è comunque inquietante.

8 8 Generazioni a confronto e mobilità sociale Le differenze tra generazioni non derivano solo dalle novità del mercato del lavoro, ma anche dal grado di rigidità di una società:  più il sistema sociale è rigido, più la mobilità si avvicina a situazioni in cui la posizione dei singoli è fissata da regole giuridiche o di costume.  Nel caso in cui, invece, la società consideri principalmente fattori di tipo acquisitivo (istruzione etc.) per la collocazione degli individui al suo interno, allora i processi di mobilità saranno fluidi, agevoli Gli studi sulla mobilità sociale indicano un rafforzamento della classe possidente e una frammentazione del ceto medio per il venir meno della mobilità assoluta, che nel periodo fordista aveva nascosto le persistenti difficoltà di mobilità tra classi ↓  ruolo cruciale della posizione sociale della famiglia d'origine per comprendere condizione oggettiva e percezione soggettiva del lavoro atipico

9 9 il lavoro precario cresce di generazione in generazione L’indagine 2005 sui ceti sociali conferma i risultati di altre ricerche → situazione lavorativa e percorso di carriera dei 30-40enni sono più atipici e precari a confronto con quella della generazione precedente dei 50enni, → aumentano le differenze di percorsi lavorativi, legate al ceto sociale della famiglia d'origine.

10 10 Come nasce la ricerca maggio 2007 progetto “Lavorare nei media a Roma: nuova imprenditoria, precariato e differenze di genere” ↓ prosecuzione di lavori precedenti su: 1.differenze di genere nel lavoro e nella carriera a Radio Rai 2.coppie flessibili (coppie di lavoratori precari con figli) a Roma.

11 11 Domande preliminari  Sapete che significa genere? Che differenza c’è tra sesso e genere ?  Ha a che vedere col femminismo?  E’ un concetto usato solo in sociologia?  Serve ancora studiare il lavoro in un’ottica di genere?

12 12 il concetto di genere Sex- gender system = insieme di modalità, comportamenti, rapporti “con i quali ogni società trasforma la sessualità biologica in prodotti dell’attività umana e organizza la divisione dei compiti tra uomini e donne” (G. Rubin, The Traffic in Women in Piccone Stella e Saraceno Genere.La costruzione sociale del femminile e maschile, 1996) Nasce negli anni ’70 dal femminismo, ma non è il modo delle donne di classificare se stesse, ma un nuovo approccio allo studio della società, che riguarda uomini e donne → i generi sono 2 Inizialmente l’attenzione è al genere femminile, oscurato da millenni di Pensiero “neutro” (≈ maschile) ↓ per scoprire e valorizzare le differenze del genere femminile con i Women’s studies (anni ’80) Dagli anni ’90 men’s studies: serve ridefinire anche l’identità maschile

13 13 I° femminismo: per la cittadinanza  1791 Dichiarazione dei diritti delle donne e della cittadina di Olympe de Gouge  1830-1850 femminismo Usa, legato ai movimenti antischiavisti ↓ 1848 Dichiarazione dei sentimenti  1867: National Society for Women Suffrage → 1917-28 Conquista i diritti politici nei paesi anglofoni,scandinavi, Urss, Turchia  1910-20 Femminismo islamico legato a movimenti indipendentisti Egitto e Algeria  Dopo la II guerra mondiale: conquista di un suffragio realmente universale

14 14 II° femminismo dopo il ’68- identità e differenza  negli Usa e poi in Europa le donne si sentono in posizione di subalternità nei movimenti studenteschi e per i diritti civili e fondano movimenti autonomi (anni ’70)  anni ’80 e ’90: in Occidente si attenua la spinta movimentista ma rimane forte l'influenza intellettuale  Andamento carsico del femminismo ↓  In Italia →vivacità culturale (www.ingenere.it – donne e uomini per la società che cambia- Gio, ) e politica (2011 Se non ora quando?- 2° e 3° convegno di Paestum 2012-13)ww.ingenere.it

15 15 Genere è concetto non neutro che nasce dal 2° femminismo Genere è il modo molteplice e complesso con il quale le differenze sociali tra i sessi acquisiscono significato e diventano fattori che strutturano l'organizzazione della vita sociale Secondo l'epistemologa Harding genere è un concetto a più strati  Come identità personale → autoconsapevolezza e relazione con l'identità collettiva  È principio di organizzazione della struttura sociale → famiglia e divisione sessuale del lavoro  Come base di valori normativi → valori identitari organizzati come sistema binario in cui si suddivide il potere

16 16 Segregazione: un modo per guardare a discriminazioni e differenze di genere  Segregazione verticale: dirigenti e operai prevalentemente uomini, le donne in posizione intermedia  segregazione orizzontale di alcuni mestieri:  lavoro di tecnico quasi esclusivamente “maschile”, giornalista + “maschile” che femminile,  lavoro amministrativo e di programmista regista“femminile”

17 17 1 Il genere della radio. Carriera, famiglia e pari opportunità FrancoAngeli 2004 obiettivo: verificare differenze di genere nella carriera in una grande azienda, in cui fosse presente un Comitato Pari Opportunità (ipotesi implicita: cultura aziendale non ostile alle donne) problema inatteso: precariato, molto presente nei reparti radio Rai tra le/i programmisti registi e giornalisti ↓

18 18 I risultati più interessanti di una ricerca sono spesso quelli non previsti  modificando il disegno della ricerca, intervistando anche i precari presenti negli uffici Rai, ma non nella pianta organica → abbiamo affrontato nel 2002 il problema del lavoro precario, che sarebbe diventato sempre più centrale NB L’idea che la Rai fosse un azienda non pregiudizialmente ostile alle donne si è rivelata fallace, per la debolezza dei CPO e la rilevanza della raccomandazione politica

19 19 Il genere della radio. risultati attenzione a differenti generazioni di donne - a confronto con gli uomini → le 40-50enni con problemi di carriera difficile → le più giovani e precarie in condizioni di “doppia presenza impossibile”: prese da un lavoro appassionante, ma precario rinunciavano spesso a sposarsi e soprattutto a fare figli.

20 20 Differenze di genere nel lavoro a tempo indeterminato in Rai  non plateali, ma che tendono a cumularsi tra loro, ad aggiungersi alle differenze di classe e generazionali.  + difficoltà di accesso al lavoro  + difficoltà femminili di carriera, di sfondare il soffitto di cristallo. Nella Rai ciò è aggravato dalla rilevanza, di meccanismi di cooptazione politica, un ambito in cui le donne si muovono con più difficoltà.  Il lavoro si conferma un elemento centrale della vita per entrambi i generi, in particolare per le donne per le quali continua ad avere anche un valore emancipatorio.  pari opportunità, di fatto poco praticate, non sono state uno strumento efficace

21 21 Differenze nel lavoro precario meno segregazione che in passato: Il lavoro di giornalista sta perdendo il suo carattere “maschile” più di quanto quello di programmista regista il suo carattere “femminile” Il lavoro, quasi professionale e molto flessibile, si conferma un elemento centrale della vita per entrambi i generi  Nella generazione più giovane l'aumento del precariato, l'allungamento dei tempi di accesso al lavoro stabile colpiscono sia gli uomini che le donne, ma solo queste ultime sono impossibilitate a crearsi una propria famiglia, perché le responsabilità familiari continuano ad essere mal divise.  Pari opportunità, di fatto poco praticate, sono un esigenza riconosciuta anche dagli uomini specie se precari

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23 23 A.La centralità del lavoro nella vita dei soggetti B.il fascino del lavoro nella comunicazione nella società della conoscenza C.precariato subito o lavoro autonomo scelto? D.radio mezzo di comunicazione ancora attuale E.il genere è ancora una variabile discriminante? F.ambiguità del professionismo: strumento di divisione tra chi fa il/la giornalista (più tutelato) e chi fa altri lavori o ulteriore vincolo che ritarda l’inclusione nel lavoro tipico di tutti/e?

24 24 A 1 Il lavoro in una società complessa  Società fordista mette al centro il lavoro (del capofamiglia) → le persone si definiscono in base all’occupazione svolta, che a sua volta garantisce sanità e pensione per la famiglia  Società postfordista esalta le responsabilità individuali→la mancanza di lavoro indica:  Scarsa attivazione nella ricerca  Incapacità di inventarsi un lavoro La cultura postmoderna esalta l’ampiezza delle possibilità di scelta, ma ignora che libertà senza sicurezza comporta paura e incertezza per il futuro

25 25 A 2 Vincoli oggettivi alla libertà e centralità del lavoro  Disuguaglianze di cittadinanza, origine sociale e genere  Di capitale culturale e/o sociale  Problemi di vulnerabilità familiare Il lavoro rimane centrale nella vita  È un modo per realizzarsi  O almeno uno strumento per realizzare altri desideri (autonomia dalla famiglia d’origine, formare una famiglia e/o acquisire beni materiali e culturali)

26 26 B. La comunicazione tra forza produttiva e produzione di senso  Nel capitalismo informazionale (C astells ), le nuove tecnologie di trasmissione dell’informazione hanno facilitato la globalizzazione, favorito l’organizza-zione a rete e trasformato i mass-media →  a loro volta questi influenzano sempre più i comportamenti e i valori dei soggetti → il fascino del lavoro nella comunicazione

27 27 C. precariato subito o lavoro autonomo scelto? Questa domanda richiede di capire anzitutto il contesto della ricerca già in parte analizzato ↓  Il mercato del lavoro che diventa sempre più precario  Le specificità romane anche dal punto di vista produttivo  Le specificità del settore della comunicazione

28 28 Specificità del lavoro atipico nella comunicazione Per misurare il lavoro atipico (non solo tra i giornalisti) si sono utilizzati i dati Inps delle gestioni separate Dal 1996 i parasubordinati iscritti all’Inps2 erano 839.000 diventati 1,7 milioni nel 2004 divisi in 2 gruppi 1.Amministratori e sindaci S.p.a. e amministratori enti locali: + anziani e con buoni redditi 2.Collaboratori e assimilati: età media 37 anni e retribuzioni molto basse

29 29 Tab. 5 – Iscritti alla Gestione Separata per genere e tipologia nel 2007 DonneUominiTotaleMonocomm ittenti % Reddito medio in €/anno Tipico/con corrente 58.310239.368297.67885,525.280 Tipico/esc lusivo 59.523166.299225.82289,834.807 Atipico/co ncorrente 67.828139.132206.96090,212.549 Atipico/es clusivo 479.642356.876836.51890,48.122 Totale665.303901.6751.566.97889,315.873

30 30 Sono precari  Quelli con redditi bassi  Con un solo committente ( di fatto non autonomi)  Le donne + degli uomini Tra le categorie dell’Inps2 compaiono i “ collaboratori giornali”, ma il grosso dei giornalisti sono nelle gestioni se- parate legate all’ordine professionale dei giornalisti (Inpgi 1 e 2) ↓

31 31 Il lavoro tipico ed atipico dei giornalisti Per misurare il lavoro dei giornalisti si sono utilizzati i dati Inps delle 2 gestioni separate Inpgi Secondo una recente ricerca presentata a ” Editoria e Lavoro. Giornata europea contro il precariato” (5/11/ 2011). i tesserati 2010 sono 110.000, ma meno della metà iscritti, gli altri o pensionati o irregolari Giornalisti iscritti 2010 Inpgi 1 dipen- denti Inpgi 2 auto- nomi 44.90619.89525.011 crescita % /2009 -3,85+7,7

32 32 verifica ipotesi attraverso la letteratura e opinioni dei testimoni privilegiati →  La radio ha 100 anni: nel nostro paese si cominciò a parlare di servizi radiofonici nel 1910, anche se solo nel 1924 l’URI ebbe in concessione il servizio.  Negli anni ’50 subisce la concorrenza della televisione, ma ha una prima rinascita negli anni ’70 con le radio private, che per prime forzarono il monopolio radiotelevisivo della Rai.  Negli anni ’80 e ’90 il connubio prima con il telefono e poi con internet ne fa un mezzo interattivo, al contrario della televisione.  Nei primi anni del terzo millennio la radio precede ancora una volta la televisione con programmi sul Web, che permettono l’ascolto di radio che non trasmettono nell’etere o il riascolto di programmi già trasmessi

33 33 La struttura produttiva frammentata delle radio locali  Il panorama delle radio private nel Lazio si caratterizza per un’elevata polverizzazione. Emerge in modo chiaro una difficoltà nel reperimento dei dati e nello svolgimento di un censimento di queste realtà economiche.  Le radio censite dall’Iem (Istituto economia dei Media) per il Corecom del Lazio sono nel 2007 116 e per la maggior parte hanno una natura di tipo commerciale: le radio comunitarie risultano essere solo 25 a fronte di 90 radio commerciali, ma mancano dati sul fatturato e sul numero dei dipendenti

34 34 tipi di flessibilità e lavoro in radio Via alta (Trigilia) Riguarda lavori qualificati: è richiesta capacità di adattamen- to, in cambio di autono- mia e responsabilità Via bassa L’impresa cerca flessi- bilità esterna per risparmiare sul costo del lavoro (out- sourcing, appren- distato etc) Nelle radio la creatività necessaria a condurre e creare programmi ri- chiederebbe la via alta, difficile per la frammen- tazione delle imprese La rigidità organiz- zativa del palinsesto richiede lavoro per turni svolto anche come lavoro nero

35 35 Le associazioni radio  La frammentazione del mondo radiofonico emerge anche guardando alle associazioni datoriali: ce ne sono ben 7, anche se le più importanti sono 3  FRT  Aeranticorallo  Rea

36 36 Valutazioni rischi diverse per radio comunitarie, commerciali grandi e piccole  Se per le radio comunitarie il rischio maggiore è il taglio dei contributi, per chi rappresenta le radio più grandi, come la FRT, le radio sono meno esposte alla crisi economica perché fanno una pubblicità più economica, che sarà l’ultima ad essere tagliata, e ricevono meno sovvenzioni della carta stampata. Inoltre se i costi di gestione sono in aumento per una carente pianificazione nella distribuzione di frequenze, che obbliga ad aumentare la potenza dei segnali e quindi le spese di energia elettrica, col passaggio al digitale si potrebbero ridurre in maniera consistente  Opposto il parere dell’Aeranti corallo, che rappresenta radio più piccole e quelle non commerciali, che troveranno più difficoltà a fare investimenti per il digitale:

37 37 Tab. 4 – Elenco interviste a testimoni privilegiati per tipologia

38 38 Le opinioni dei “testimoni”  la Fnsi rivendica un’attenzione ormai quasi decennale al problema del lavoro nero e della stabilizzazione dei giornalisti ed anche qualche risultato favorevole  I sindacalisti confederali esprimono frustrazione: nel mondo delle radio locali sono presenti quasi solo piccole imprese ed è quindi quasi impossibile intervenire.  I rappresentanti delle associazioni datoriali pensano di aver risolto il precariato con contratti al ribasso  Aeranticorallo: retribuzioni+ basse nelle radio  Frt: eliminazione contratto a parte giornalisti

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40 40 La posizione di imprenditori e presidenti associazioni datoriali  Anche le contro parti ammettono una situazione di forte precariato, almeno per il passato  La controparte dei lavoratori è un insieme eterogeneo di piccole e medie imprese con ragioni sociali diverse: commerciali, comunitarie e politiche.  Gli imprenditori non solo sono divisi ma anche scarsamente sindacalizzati  Anche se i presidenti delle associazioni imprenditoriali, com’è ovvio, non parlano di lavoro precario, ammettono però un ampio ricorso a collaboratori esterni, specie da parte delle piccole radio locali

41 41 Attualità o crisi della radio?  Secondo imprenditori e dirigenti da noi intervistati la radio è un mezzo di comunicazione che non sta al centro dell’attenzione, ma rimane importante  Alla domanda “ Pensa che il settore radiofonico sia in crisi?” i più ottimisti dicono che è addirittura in espansione, altri ammettono qualche problema contingente legato alla crisi economica.

42 42 E. Il genere è ancora una variabile discriminante? Nella ricerca su radio Rai sì. Nelle politiche Ue l’attenzione al genere è richiesta in maniera trasversale Sicuramente è una tematica ancora vivace considerando la vitalità degli studi sulle differenze di genere e soprattutto il nuovo protagonismo femminista dal punto di vista sociale (movimenti giovani femministe e LGBT sul web, ma anche in piazza) culturale e politico: → Se non ora quando? Manifestazione 13 febbraio 2011 che aggrega molti gruppi (anche on line) in tutta Italia

43 43 F.Ambiguità del professionismo  strumento di divisione tra chi fa il/la giornalista (più tutelato) e chi fa altri lavori o ulteriore vincolo che ritarda l’inclusione nel lavoro tipico di tutti/e? - in particolare La professione di giornalista come si sta modificando? Da un’analisi storica sulla professione di giornalista ((Malatesta1996 e 2006) emerge che è stata inizialmente rifugio per i figli delle classi alte incapaci di prendersi una laurea e poi ha guadagnato di status grazie all’intreccio con la politica, dimostrato dalla crescita di parlamentari giornalisti

44 44 una ricerca travagliata Le difficoltà di accesso derivano da almeno due fattori:  - micro imprese a struttura familiare  - piccole imprese che rifiutano un contatto perché utilizzano lavoro nero. E’ stato perciò impossibile seguire il percorso programmato ↓ contattare le radio con una lettera di presentazione. In tale lettera si richiedevano poche informazioni quantitative sulla radio e soprattutto la possibilità di poter fare interviste a chi nelle radio lavora.

45 45 Difficoltà e percorsi di ricerca alternativi Ha funzionato ben poco il percorso più lineare della ricerca del tipo A, B o C,  A → contatto per e-mail → scheda radio → persone da intervistare → 1 radio comunitaria  B → testimoni privilegiati sindacalisti → lavoratori (pochi iscritti anche alla Fnsi quanto più è precario il rapporto di lavoro) → qualche intervista.  C → testimoni privilegiati associazioni imprenditoriali → imprenditori → lavoratori Si è ricorsi al percorso D: passaparola e conoscenze personali  D → passaparola da lavoratore a lavoratore e alle nostre conoscenze personali)

46 46 Una ricerca di carattere esplorativo utilizza prevalentemente metodi qualitativi, in parte per scelta, in parte per la poca disponibilità di dati e per l’impossibilità di raccoglierli in maniera esaustiva. Campionamento a valanga. Non si cerca un campione rappresentativo dell’universo radio private a Roma, ma in cui ci siano tutte le sue componenti ↓ Secondo Iem Corecom prevalgono le radio commerciali↓ Abbiamo però cercato chi lavora in tutti i tipi di radio

47 47 Cap.3 Radio per Tipologia nel 2007 (fonte: Iem Corecom) Provincia Roma ↓ LAZIO ↓ Commerciale82,9%77,6% Non commerciale 17.1%21,6% TOTALE (v.a) 100 (70) 100 (115)

48 48 Radio presso cui si sono svolte le interviste per tipologia

49 49 Obiettivistrumenti 1)Capire il mondo delle radio nella realtà me- tropolitana romana → 2)Analisi situazioni lavorative → 3)Intrecci vita lavoro: lavoro di ostacolo alla famiglia?/ figli di ostacolo al lavoro? → 4)Condizioni e percezioni differenze di genere → 5)Diritti e uscita dal lavoro precario  Analisi dati Iem  Interviste testimoni privilegiati ( non schede Radio)  Questionario  Interviste semi- strutturate

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51 51 Gruppi di lavoro presentazioni  27/11 III Le donne e la crisi nel contesto lavorativo ok power point C Proposte per l’uscita dalla crisi (Touraine) ok power point

52 52 Gruppi di lavoro presentazioni 3/12- 1)D Europa e disuguaglianze (Beck) ok schede 2)E- società e disuguaglianze ok schede 3)F come minimo. Un reddito di base ok schede 4)V La Crisi nel tempo su diversi giornali ok schede 5)VI Aziende in crisi e mass media ok schede

53 53 Gruppi di lavoro presentazioni  4/12 1) A Cernobbio Controcernobbio ok schede 2)G. Movimenti sociali ok schede 3)IX Lo stato sociale in Ue e in Italia 1 scheda 4)II donne e welfare ok schede 5) IV Riforma Fornero nel lavoro ok schede

54 54 Presentazioni 10/12 1)I Cernobbio Controcernobbio 2012( o il 4?) schede? 2)B L’impresa in un’economia diversa 3)XI Proposte uscita crisi sindacati e confindustria ok schede 4)VII beni comuni Pennacchi Pubblico, privato comune + Il bene di tutti


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