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Il portfolio delle competenze nella scuola dell’autonomia

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Presentazione sul tema: "Il portfolio delle competenze nella scuola dell’autonomia"— Transcript della presentazione:

1 Il portfolio delle competenze nella scuola dell’autonomia
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze della Formazione CORSI SPECIALI PER IL CONSEGUIMENTO DELL’ABILITAZIONE Corso B – sede di Prato Unità didattica n. 4 Il portfolio delle competenze nella scuola dell’autonomia Dott. Davide Capperucci

2 Origini del portfolio Anni ’50 (Nord America – U.S.A., Canada)
- Valutazione delle competenze di soggetti adulti Valutazione e accertamento della competenze di pubblici deboli (immigrati) Valutazione del Prior Learning e dell’apprendimento dall’esperienza PLA Centers e PLAR Centers Il portfolio delle competenze nelle scuole

3 Portfolio e riconoscimento delle competenze
Accertare le competenze Valutare le competenze Certificare le competenze Accreditare le competenze

4 L’iter verso il riconoscimento delle competenze
1. L’accertamento delle competenze: processo di ricostruzione delle competenze acquisite dalle esperienze (bilancio) 2. La valutazione delle competenze: verifica del possesso da parte dei soggetti delle competenze dichiarate nel portfolio e oggetto della certificazione 3. La certificazione delle competenze: attestazione rilasciata da un soggetto giuridicamente responsabile in grado di attestare formalmente le competenze acquisite dal soggetto 4. L’accreditamento delle competenze: riconoscimento di crediti da parte di enti terzi (per la formazione e il lavoro) sulla base di quanto specificato nella certificazione

5 Il portfolio delle competenze
E’ una raccolta di materiali (dossier), organizzati dal soggetto, che rivela le conoscenze e le competenze acquisite sia al livello formale, che al livello informale. Le competenze acquisite si possono mettere in relazione agli obiettivi di apprendimento di corsi di formazione e di istruzione, o agli standard professionali richiesti. Il portfolio fa vedere dove il soggetto si trova in quel momento e cosa deve ancora fare per raggiungere il proprio obiettivo.

6 Principi del portfolio
La costruzione del portfolio è un processo e un prodotto individuale Conta l’apprendimento dall’esperienza, non l’esperienza in sé Attività fortemente autovalutativa Corrispondenza tra le competenze documentate e certificate e gli standard professionali e formativi riconosciuti

7 Componenti del portfolio essenziali opzionali
La riflessione cronologica L’autobiografia La dichiarazione degli obiettivi formativi o di sviluppo personale e di carriera La narrazione delle esperienze La checklist delle competenze La documentazione

8 Il portfolio delle competenze
Processo Prodotto Documento

9 Il Portfolio nel modello di progettazione definito dalla Riforma Moratti L. 53/03, Dec. Leg. 59/04
Obiettivi Generali del processo formativo – Sc. Infanzia,Primaria, Secondaria di I e II grado PECUP (nazionale) Analisi dei bisogni del contesto e dei soggetti Obiettivi Formativi (declinati in termini di competenze) UA UA UA UA UA PP delle Attività Educative Conoscenze Abilità Osa - Indicazioni Nazionali (all. A) Competenze Portfolio personale Certificazione

10 Le “competenze” nella riforma
«Le competenze sono l’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno portate effettivamente al miglior compimento nelle particolari situazioni date: ovvero indicano quello che siamo effettivamente in grado di fare, pensare e agire, adesso, nell’unità della nostra persona, dinanzi all’unità complessa dei problemi e delle situazioni […] (professionali e non professionali) che siamo chiamati ad affrontare e risolvere in un determinato contesto. Mentre le capacità esprimono la forma del nostro essere potenziale, le competenze manifestano, quindi, quella del nostro essere attuale, nelle diverse contingenze date». (Raccomandazioni).

11 PECUP e competenze Come previsto dal Regolamento sull’autonomia scolastica (DPR 275/99) e dalla riforma del Titolo V della Costituzione, fra i compiti esclusivi dello Stato (Ministero) in materia di istruzione vi è quello di individuare i livelli essenziali di prestazione ovvero le competenze che gli alunni devono possedere alla fine di un percorso scolastico

12 Il PECUP «[…] esplicita ciò che un ragazzo dovrebbe sapere e fare per essere l’uomo e il cittadino che è lecito attendersi da lui in questo momento della sua crescita globale. Il traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale (le altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate competenze personali di ciascuno». Detto Profilo «costituisce la bussola e l’orizzonte di senso per la determinazione sia degli obiettivi generali del processo formativo sia degli obiettivi specifici di apprendimento a riguardo dei diversi periodi didattici che caratterizzano i gradi scolastici di ogni ciclo».

13 Quali competenze per la scuola del I Ciclo (indicatori di competenza del PECUP)
Un ragazzo è riconosciuto “competente” quando, facendo ricorso a tutte le capacità di cui dispone, utilizza le conoscenze e le abilità apprese per: esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri; interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda, e influenzarlo positivamente; risolvere i problemi che di volta in volta incontra; riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche chiedendo aiuto, quando occorre; comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali; maturare il senso del bello; conferire senso alla vita.

14 Dal PECUP ai Piani Personalizzati delle Attività Educative attraverso le UA
Il PPdAE è l’insieme delle Unità di apprendimento effettivamente realizzate Ha come punto di riferimento obbligato le competenze espresse nel Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo, che vengono promosse a partire dalle capacità di quegli alunni, in quel determinato contesto, modellando in obiettivi formativi gli obiettivi specifici di apprendimento elencati nelle Indicazioni nazionali. Il PPdAE è impostato nelle sue linee generali all’inizio dell’anno scolastico, tenendo conto anche di tutti gli apprendimenti non formali e informali acquisiti dagli alunni, ma si definisce riflessivamente e compiutamente solo durante e al termine delle attività realizzate.

15 Piani Personalizzati delle Attività Educative
L’insieme delle UA effettivamente realizzate, con le eventuali differenziazioni che si fossero rese opportune per i singoli alunni, dà origine al UA UA UA UA UA UA UA UA Piano Personalizzato delle Attività Educative che resta a disposizione delle famiglie e da cui si ricava anche la Documentazione utile per la compilazione del Portfolio delle Competenze Individuali

16 Le Unità di Apprendimento
Le Unità di Apprendimento (UA), individuali oppure di gruppo sono costituite dalla: Ogni istituzione scolastica, o ogni gruppo docente, deciderà il grado di analiticità di questa progettazione delle Unità di Apprendimento Individuazione degli Obiettivi Formativi (OF) adatti e significativi per i singoli allievi Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA) raccordati alla competenza da promuovere (OF) Scelta dei contenuti e delle attività Metodi e soluzioni organizzative Modalità di verifica delle competenze acquisite

17 Gli obiettivi formativi
- Vengono individuati e formulati dalle singole équipe docenti e diversificati per gruppi di apprendimento - Considerando: - L’età degli alunni - Le loro caratteristiche cognitive, emotive e relazionali - I bisogni legati al contesto - La storia formativa precedente (portfolio) - Esplicitano le competenze che possono essere effettivamente raggiunta dai singoli soggetti a partire dai loro bisogni e dalle loro capacità

18 Gli obiettivi specifici
Gli obiettivi specifici di apprendimento (OSA) indicano le conoscenze (il sapere) e le abilità (il saper fare) che tutte le scuole del territorio nazionale sono tenute ad utilizzare per progettare e organizzare autonomamente i piani personalizzati delle attività educative che aiutino a trasformare le capacità di ciascun alunno in competenze.

19 Aree degli Osa della scuola dell’infanzia
Il sé e l’altro Corpo, movimento, salute Fruizione e produzione di messaggi Esplorare, conoscere e progettare

20 Le conoscenze e le abilità acquisite da ciascun alunno concorrono a promuovere competenze personali che diventano oggetto della certificazione delle competenze La competenza è l’agire personale di ciascuno, basato sulle conoscenze e abilità acquisite, funzionale all’esecuzione di un compito, alla realizzazione di un progetto. Non è mai un agire semplice, atomizzato, astratto, ma è sempre un agire complesso che coinvolge tutta la persona e che connette in maniera unitaria e inseparabile i saperi (conoscenze), i saper fare (abilità), i comportamenti individuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi, le scelte valoriali, le motivazioni e i fini. Per questo, nasce da una continua interazione tra persona, ambiente e società, e tra significati personali e sociali, impliciti ed espliciti (Indicazioni Nazionali). conoscenze abilità COMPETENZE

21 Portfolio e osservazione
L’osservazione è finalizzata alla comprensione e all'interpretazione dei comportamenti, li contestualizza e li analizza nei loro significati. I livelli raggiunti da ciascuno, al di là di ogni notazione classificatoria, sono descritti più che misurati e compresi più che giudicati. Compito della Scuola dell’Infanzia è, infatti, identificare processi aperti da promuovere, sostenere e rafforzare, per consentire ad ogni allievo di dare il meglio delle proprie capacità, nelle diverse situazioni (Indicazioni Nazionali)

22 La Scuola dell’Infanzia accompagna ciascun bambino con un apposito Portfolio (o cartella) delle competenze a mano a mano sviluppate, che comprende: 1. una descrizione essenziale dei percorsi seguiti e dei progressi educativi raggiunti; 2. una documentazione regolare, ancorché significativa, di elaborati che offra indicazioni di orientamento fondate sulle risorse, i modi e i tempi dell’apprendimento, gli interessi, le attitudini e le aspirazioni personali dei bambini. Il Portfolio delle competenze individuali è compilato ed aggiornato dai docenti di sezione; questi svolgono anche la funzione di tutor e, in questa veste, seguono ed indirizzano la maturazione personale degli allievi per l’intera durata della Scuola dell’Infanzia (Indicazioni Nazionali).

23 Portfolio e continuità
Una particolare attenzione dovrà essere riservata dai docenti al passaggio dei bambini che sono stati loro affidati, sia dal nido o dall’ambiente familiare alla Scuola dell’Infanzia, sia dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria. Il principio della continuità educativa esige che questo passaggio sia ben monitorato e che i docenti, nell'anno precedente e in quello successivo, collaborino, in termini di scambio di informazioni, di progettazione e verifica di attività educative e didattiche, con la famiglia, con il personale che ha seguito i bambini negli asili nido e con i colleghi della scuola primaria (Indicazioni Nazionali).

24 Portfolio nella C.M. n. 84/05 C.M n. 84, 10 novembre 2005 (Linee guida per la definizione e l'impiego del Portfolio delle competenze nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione) ll Portfolio delle competenze è uno “strumento unitario” che raccoglie ordinatamente e stabilmente le documentazioni più significative del percorso scolastico dell'alunno, registrandone esiti e modalità di svolgimento del suo processo formativo, e accompagnandolo dalla scuola dell'infanzia fino alla conclusione del 2° ciclo di istruzione/formazione per tracciare la sua "storia" e per offrirsi in ogni momento a supporto di analisi ragionate e condivise dei risultati ottenuti per i docenti, per l'alunno e per i suoi genitori.

25 Costruzione del portfolio
I Collegi dei docenti all'inizio dell'anno scolastico deliberano: la struttura complessiva del Portfolio; i criteri in base ai quali va operata la selezione e l'organizzazione dei documenti che più significativamente descrivono e attestano il percorso formativo dell'alunno; le modalità con cui gli alunni e le famiglie partecipano alla compilazione del Portfolio; la periodicità e le modalità di comunicazione della valutazione alle famiglie; le modalità di conservazione del Portfolio; La realizzazione di un Portfolio cartaceo o informatico (e-portfolio).

26 Soggetti coinvolti nella compilazione del Portfolio
Docenti dell'équipe pedagogica Genitori: “collaborano con la scuola alla compilazione del Portfolio”; “rilasciano annotazioni e osservazioni su prodotti e materiali significativi realizzati dai propri figli soprattutto in ambito non scolastico”; osservano "modalità d'apprendimento e caratteristiche originali manifestate" dai propri figli anche in molteplici contesti” Alunni: “concorrono alla propria autovalutazione e alla conoscenza di sé”

27 Funzione valutativa del Portfolio
La funzione valutativa del Portfolio si attua mediante: la valutazione degli apprendimenti (conoscenze e abilità); la valutazione del comportamento; la valutazione e la certificazione finale delle competenze

28 Quale destino per il portfolio?
Con la Nota prot. n (12 giugno 2006), il Ministero della Pubblica Istruzione ha stabilito che per l’anno scolastico possono trovare applicazione sia i modelli di portfolio previsti dalla C.M n. 84/2005 che quelli introdotti dal previdente ordinamento. Tenendo conto della necessità di provvedere alla stesura di Regolamenti definitivi di attuazione del D.Lgs n. 59/2004 viene suggerito di soprassedere dall’applicazione delle modalità di valutazione introdotte dal portfolio e di avvalersi dei modelli valutativi di cui ai previgenti ordinamenti. Gli istituti scolastici che intendono continuare ad utilizzare il portfolio possono farlo considerandolo però solo come strumento finalizzato alla valutazione formativa e non alla certificazione finale delle competenze acquisite.


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