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NARRAZIONE E RESOCONTO
Prof. Claudio Billi Università di Firenze Facoltà di Psicologia
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TEORIA DEL RESOCONTO Teoria degli atti linguistici di Austin (1962)
Harré e Secord (1972) ogni resoconto costituisce di per sé un’azione, da mettere in relazione con i repertori comportamentali e con le categorizzazioni sociali. I resoconti non sono più considerati come asserzioni sui fenomeni che s’intende studiare, ma sono i fenomeni stessi oggetto di studio. Il resoconto è qualsiasi tipo di narrazione che consente a chi racconta di descrivere un’esperienza e le emozioni ad essa correlate.
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LA NARRAZIONE I testi narrativi possono essere studiati secondo due approcci: APPROCCIO CONTENUTISTICO: Il testo è scomposto per evidenziare la struttura portante. Obiettivo: scoprire come il soggetto che narra imposta il suo racconto, mettendo in relazione i suoi schemi mentali con la grammatica del testo. APPROCCIO CONTESTUALE: Vengono presi in considerazione gli aspetti situazionali: perché viene raccontata questa storia in questo momento? Perché viene usato quel tono? La comprensione di una storia esige l’utilizzo di entrambi gli approcci (analisi testuale + analisi contestuale)
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IL PENSIERO NARRATIVO Bruner, 1991
Il pensiero narrativo è lo strumento privilegiato attraverso il quale l’uomo interpreta la realtà. Il processo di costruzione di significati parte dalle narrazioni socialmente condivise che la cultura d’appartenenza propone ai singoli individui. Il pensiero narrativo si differenzia quindi dal pensiero logico-matematico, che si basa su una visione razionale, impersonale e decontestualizzata della costruzione della conoscenza.
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IL SE’ NARRATIVO Stern, 1985 15-18 mesi → organizzazione di un senso verbale del Sé (uso del pronome, comportamento allo specchio, imitazione differita, gioco simbolico) 2 anni → costruzione del Sé narrativo attraverso il monologo. Consiste nella traduzione in termini linguistici dell’esperienza personale. La costruzione del Sé narrativo è una capacità tipicamente umana che permette di vivere non soltanto nel mondo della realtà, ma anche in un mondo simbolico che amplifica le potenzialità adattive e comunicative.
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IL PENSIERO AUTOBIOGRAFICO
Autobiografia: resoconto prodotto dall’insieme di più testi che riguardano il Sé, nel quale il soggetto che si narra è sia narratore che attore. “I testi vengono selezionati, tutti o in parte, e organizzati allo scopo di attribuire coerenza e continuità al Sé. Questa coerenza tuttavia è realizzata sia modificando la storia della propria vita sia anche rendendo le proprie azioni coerenti con essa” (Smorti, 1997) RAPPRESENTAZIONE DEL PASSATO MODELLO CHE GUIDA L’AZIONE
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Modello del pensiero autobiografico
Demetrio (1997) raccontare se stessi è di per sé potenzialmente terapeutico. 5 caratteristiche del racconto autobiografico: Dissolvenze: le immagini, i personaggi e le situazioni appaiono vaghe e sbiadite. Convivenze: il soggetto, comunicando la propria storia, viene sollecitato dagli “altri” a fermarsi a riflettere. Ricomposizioni: il ricordare e il raccontarsi danno la possibilità al soggetto di far conversare tra loro i ricordi. Invenzioni: narrazione di molte vite possibili e fantasiose. Spersonalizzazioni: nel tentativo di definire se stessi si può arrivare a cercare e a costruire significati che vanno oltre la propria vita.
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Per alcuni autori (Grassi, 2009) narrare a se stessi la propria storia non è di per sé terapeutico.
Solo colloquiando le proprie narrazioni interiori è possibile per l’individuo costruire una nuova narrazione, prendendo le distanze dalle storie che fino a quel momento hanno dominato la sua esistenza.
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IL RESOCONTO NEL SETTING PSICOLOGICO
Il piano di verità del racconto fatto allo psicologo è la verosimiglianza. Il setting può essere inteso come la cornice che ricontestualizza, elabora e dà significato a qualsiasi messaggio o segno che inseriamo al suo interno. “ecosistema, all’interno del quale le co-narrazioni cliente/psicologo acquistano significati unici ed irripetibili”.
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IL RESOCONTO NEL SETTING PSICOLOGICO
All’interno del colloquio clinico il cliente ha la possibilità di scrivere una nuova biografia: riorganizzazione degli oggetti interni in una relazione diversa rispetto al passato. Il cliente sa di poter costruire la narrazione che vuole e che lo psicologo ha la funzione di supportarlo in questo lavoro, aiutandolo a riflettere sui contenuti così come sulle proprie scelte e modalità narrative.
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