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PubblicatoCinzia Distefano Modificato 11 anni fa
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Corso di Formazione in Sicurezza e Mitigazione del Rischio Anno Accademico 2008-2009 IL MUTAMENTO CULTURALE Docente: dott.ssa Silvia Zoboli silvia.zoboli@unimib.it
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Le società vivono e si riproducono non solo sulla base dellinterdipendenza fra le componenti strutturali, ma anche grazie alla cultura comune e al consenso normativo fra i suoi membri. … la cultura … La cultura è il sistema generale di norme, valori, credenze, linguaggi, simboli, istituzioni che orientano i comportamenti e i rapporti sociali. In quanto sistema organizzato di significati, definisce lidentità e il senso di appartenenza al gruppo. Viene trasmessa alle generazioni successive attraverso il processo di socializzazione. Ogni modello culturale ha una propria storicità, e nello stesso tempo è in continua trasformazione.
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Per studiare il mutamento culturale, risultano particolarmente rilevanti alcuni aspetti: … la cultura … a) I valori, le norme, lidentità b) La religione c) I consumi culturali e le comunicazioni di massa
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… valori, norme, identità … In sociologia, il termine valore indica un criterio di valutazione, il principio generale che permette allindividuo di approvare o disapprovare una certa azione. I valori sono dunque orientamenti da cui discendono i fini delle azioni umane. Ad un livello più elevato di astrazione, i valori diventano principi astratti, non direttamente collegabili alle azioni concrete. Man mano che si discende dai principi generali alle regole concrete, si passa dai valori alle norme, che orientano la condotta in situazioni specifiche.
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… valori, norme, identità … Un sistema di valori è quindi un sistema gerarchico logicamente coerente, appartenente alla sfera culturale e collegato ad una visione del mondo che lo giustifica empiricamente. Esso è presente nella coscienza degli individui (che lo interiorizzano nel processo di socializzazione) e si esprime nellambito degli atteggiamenti. E anche espressione del sistema sociale, è condiviso collettivamente, codificato nelle varie forme di espressione della cultura e istituzionalizzato attraverso aspettative di sanzioni.
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Il mutamento dei sistemi di valori deve essere quindi studiato su due piani: … valori, norme, identità … - quello individuale, attraverso indagini sulle opinioni e gli atteggiamenti di una data popolazione - quello sociale, attraverso lanalisi del mutamento delle leggi, della loro applicazione effettiva e dellopinione pubblica Problema metodologico: è difficile studiare il mutamento dei valori in Italia, perché mancano analisi specifiche fino agli anni 80 e perché spesso è difficile distinguere le indagini volte ad indagare i mutamenti individuali e quelle rivolte ai mutamenti istituzionali.
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Quali sono state le principali trasformazioni del sistema di valori del nostro Paese a partire dal secondo dopoguerra ? … valori, norme, identità … - Nuovi principi affermati nella Costituzione repubblicana: assetto democratico; sovranità popolare; diritti inviolabili delluomo; doveri di solidarietà politica, economica e sociale; uguaglianza senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, orientamento politico; diritto al lavoro; ripudio della guerra. - Permangono però anche i valori tradizionali dellItalia premoderna: sfiducia nei confronti delle istituzioni e dei concittadini; familismo amorale; frammentazione dei modelli culturali e identificazione localistica.
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- cultura contadina VS cultura urbana … valori, norme, identità … E più corretto parlare di sistemi di valori: - cultura cattolica VS cultura laica ed anticlericale - orientamento repubblicano VS persistenza orientamenti monarchici e di ispirazione fascista - regioni bianche VS regioni rosse
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Si può tuttavia individuare un tratto comune: la concezione gerarchica dei rapporti sociali; il rispetto dellautorità; la deferenza dei ceti più modesti nei confronti di quelli più elevati. … valori, norme, identità … Si concretizzava - nella famiglia - nel sistema formativo - nei rapporti di lavoro - nella produzione culturale
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… valori, norme, identità … Un profondo mutamento avvenne negli anni 60, in seguito al boom economico e ai cambiamenti politici e culturali - Introduzione della scuola media unificata e innalzamento obbligo scolastico - Liberalizzazione degli accessi alluniversità - Riconoscimento dei diritti di organizzazione e rappresentanza collettiva dei lavoratori - Concilio Vaticano II: riflessione sul rapporto fra la dottrina della Chiesa e la modernizzazione Anni 70: da una cultura del dovere, del sacrificio e della gerarchia ad una cultura dei diritti, delluguaglianza, della solidarietà
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Negli anni 80 si assiste ad unulteriore trasformazione dei sistemi di valori, legata alla trasformazione economica orientata verso il terziario e il consumo di massa. … valori, norme, identità … - dallenfasi sui bisogni collettivi al riconoscimento dei meriti individuali - dalle politiche delluguaglianza alla rivalutazione delle differenze - dalle responsabilità collettive a quelle individuali - dai sistemi di garanzia pubblica alla rivalutazione dellassunzione del rischio privato
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… valori, norme, identità … Nuovo individualismo proposto entro un quadro normativo di tutela universalistica dei diritti (e non, come negli anni 50, entro una visione particolaristica e gerarchica dei rapporti sociali) Le indagini sulle opinioni e sui valori condivisi degli italiani mostrano infatti che lenfasi sulle libertà individuali si accompagna alla crescita della tolleranza e del rispetto della diversità. Inoltre, aumenta il consenso per lindividualismo, ma anche limpegno nel volontariato.
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… valori, norme, identità … A partire dalla metà degli anni 90, il processo di globalizzazione ha cominciato ad esercitare uninfluenza sul modo di pensare e sui giudizi condivisi. In particolare, il multiculturalismo porta a due tendenze opposte (correlate con età, livello di istruzione, luogo di residenza): a) Visione relativista e politeismo dei valori b) Reazioni di difesa e localismo Accanto ad una sempre più diffusa tolleranza politica ed ideologica, si accompagna un aumento dellintolleranza etnica.
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A differenza di altri Paesi occidentali (es. USA e Francia), in Italia, almeno fino al 1984, esiste una religione di Stato. Il Concordato stabiliva che larga parte del sostentamento del clero fosse assicurato direttamente dallo Stato. … religione … Negli anni 50, linfluenza della Chiesa nella vita civile e politica era notevole: si raccomandava lunità politica dei cattolici e si sosteneva apertamente le Democrazia Cristiana La Chiesa esercitava inoltre il controllo – diretto o indiretto – di importanti organi di comunicazione di massa (quotidiani, periodici, radio)
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… religione … Il Papato di Giovanni XXIII può essere considerato una soglia critica del processo di mutamento. Con il Concilio Vaticano II (1962) viene abbandonato il latino come linguaggio rituale, si afferma una maggiore libertà di espressione della fede, un maggior coinvolgimento dei fedeli laici, un maggiore ecumenismo nei confronti delle altre religioni. Calano le vocazioni, cui la Chiesa risponde attribuendo nuova centralità ai laici, sviluppando i servizi educativi ed assistenziali e favorendo la crescita di un associazionismo cattolico molto variegato. A partire dal 1990, con la nascita dellIstituto di Sostentamento del Clero, il finanziamento non dipende più direttamente dallo Stato, ma dalle libere scelte di cittadini (8 per mille, contributi volontari deducibili).
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… religione … Le indagini mostrano che aumenta limportanza di Dio nella vita degli individui e la fede in una vita dopo la morte; diminuisce invece il sentimento di appartenenza ad una chiesa, ed in particolare a quella cattolica. Si giudica in modo negativo linfluenza delle autorità religiose sul governo statale. Questi cambiamenti si inseriscono in un processo di secolarizzazione: desacralizzazione della vita quotidiana, nuova visione del mondo meno dogmatica, privatizzazione della religione con conseguente distacco dallorganizzazione della Chiesa. Non ateismo, ma riaffermazione dei valori religiosi nella vita civile.
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- I quotidiani sono poco diffusi e la loro lettura è fortemente condizionata dalle variabili socio-demografiche … comunicazioni di massa e consumi culturali … - Anche i lettori di libri sono connotati dal punto di vista socio-demografico (titolo di studio elevato, donne), ma la percentuale di lettori in Italia è costantemente più bassa che negli altri Paesi europei Rispetto agli altri Paesi dellUnione Europea, lItalia si caratterizza per una minore incidenza della lettura (sia di libri che di quotidiani), e per una più elevata diffusione dellascolto televisivo. - Non esistono quotidiani popolari: il loro ruolo in Italia è svolto per lo più dai periodici, il cui numero è infatti cresciuto costantemente nel tempo
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… comunicazioni di massa e consumi culturali … - Lascolto della radio ha subito un costante aumento, a partire dalla liberalizzazione delle frequenze degli anni 70, grazie alla nascita di molte emittenti locali e specializzate. - La televisione ha tuttora un predominio indubitabile, legato alla scarsa abitudine italiana alla lettura. - Il cinema ha ristretto il suo peso, a fronte della televisione, ma resta comunque un prodotto culturale importante (e specifico del nostro Paese).
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… comunicazioni di massa e consumi culturali … Le motivazioni di questa scarsa attitudine vanno ricercate in quattro diversi fattori: - La tradizione religiosa cattolica, che non incoraggiava i fedeli alla lettura diretta dei testi sacri, e non ha quindi svolto un ruolo nella promozione dellalfabetizzazione di massa - La frammentazione politica e culturale e la recente unificazione nazionale, che non hanno contribuito a diffondere una tradizione letteraria comune - Il ruolo assegnato alla lettura dalla scuola italiana - La concomitanza della scolarizzazione di massa e della diffusione del mezzo televisivo, che in questa scolarizzazione ha giocato un ruolo importante
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