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PubblicatoLeandro Orsini Modificato 11 anni fa
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TERAPIA DELLA BRONCHIOLITE BASATA SULLEVIDENZA COME MODELLO DINTERAZIONE OSPEDALE TERRITORIO: ESPERIENZA GENOVESE 2003-2006 P. Gianiorio*, M. Caso*, P. Di Pietro*, G.Semprini #, A. Ferrando^, G. Conforti ~ *UO PS – Medicina dUrgenza DEA IRRCS G. Gaslini Ge; # FIMPGe; ^SIP sez Liguria; ~ APEL – Ge Su 230 pazienti affetti da bronchiolite 171 residenti in Genova 59 residenti in provincia Su 102 ricoveri 85 residenti in Genova 17 residenti in provincia CONCLUSIONI: nellambito della nostra Regione questo studio è stato il primo esempio di collaborazione ed interazione fattiva tra ospedale e territorio; sulla scorta di questa esperienza è possibile ipotizzare che, ampliando il campo di azione a diverse patologie, si possa costruire un ambito di operatività in cui territorio ed ospedale interagiscano in modo sintonico ed osmotico, sulla base di network di percorsi diagnostici e terapeutici validati sulla scorta dei dati EBM, che permetta una migliore assistenza al piccolo paziente ed un concreto contenimento dei costi. BRONCHIOLITE INTERESSAMENTO VIE AEREE INFERIORI edema, detriti, muco, spasmo muscolare (?) ostruzione alterazione V/Q atelettasia lavoro muscolare ipoventilazione ipossiemia acidosi alveolare metabolica APNEA SHOCK o ARRESTO CARDIACO Definizione: infezione virale acuta delle vie aeree inferiori altamente contagiosa che compare per la prima volta in bambini di età inferiore ai 2 anni. Etiologia: >75% virus respiratorio sinciziale; 20% altri virus (parainfluenzale,influenzale, rhinovirus, echovirus, adenovirus). Epidemiologia: è la causa più frequente di ospedalizzazione nel primo anno di vita (6-30 ricoveri su 1000). Picco di incidenza nella stagione invernale, fra 3-6 mesi, senza differenze di sesso. Clinica: febbricola (<38.5°C), rinite, tosse, tachidispnea, rantoli crepitanti, wheezing, irritabilità/inappetenza. Complicanze: insufficienza respiratoria, atelettasia, pneumotorace, pneumomediastino sovrinfezione batterica. Accertamenti diagnostici: saturazione transcutanea (necessaria); Rx torace (quadro non patognomonico, caratterizzato da iperinflazione polmonare, ispessimento della parete bronchiale, opacità polmonari disomogenee multiple, atelettasie); emocromo, PCR, elettroliti, pH venoso, isolamento virale. Diagnosi differenziale: asma, corpo estraneo, fibrosi cistica, RGE, polmonite. Terapia: ossigeno, adrenalina, broncodilatatori, steroidi, antibiotici,antivirali, altro. MODELLO DINTERAZIONE OSPEDALE TERRITORIO La bronchiolite è stata scelta come modello di cooperazione mirata tra ospedale e territorio in quanto è una patologia molto frequente, che interessa i pazienti più piccoli e comporta, di conseguenza, numerosi accessi in pronto soccorso con frequenti ricoveri. Score clinico > 7 SatO 2 <94, ospedale età <3 mesi Score clinico 7 SatO 2 >94% territorio età >3 mesi OBIETTIVI Nella stagione 2004 sono stati arruolati 68 pazienti con bronchiolite: 43 ricoveri (età media 4.3 mesi) 25 seguiti a domicilio (età media 7.9 mesi) Tutti i bambini hanno effettuato terapia con Adrenalina; in alcuni casi (29% pazienti) si è rivelato necessario luso di antibiotico per presenza di complicanze (accertate sovrainfezioni batteriche). Un solo bambino, che presentava score clinico pari a 11, ha necessitato di ricovero preso lUnità di Terapia Intensiva. Non sono stati rilevati avventi avversi, sia in ospedale che sul territorio, durante tutto il periodo di osservazione riguardanti luso dei farmaci prescritti. 3 Uniformità terapeutica 2 Follow up longitudinale 1 Individuazione e caratterizzazione dei pazienti a rischio (score/saturazione) Adrenalina 0,1 mg/kg in aerosol (EBM cl A) ed eventuale associazione altri farmaci BRONCHIOLITE ED INQUINAMENTO: ESPERIENZA GENOVESE GENNAIO-MARZO 2006 Dall'insieme dei dati epidemiologici di citta dell'America del Nord e del Sud ed Europee, emerge che, quando il valore di PM10, aumenta di 10 microg/m3, la mortalità generale aumenta dello 0,8% e del 3% per cause respiratorie. La morbilità respiratoria aumenta in maniera lineare dal 5 al 25 % nei bambini. Pope et al. Jama 2002; 287:1132-41 A Parma dal 5 gennaio 2005- 5 febbraio 2005 in 21 giorni su 31 il PM10 ha superato i 50 microgr/m3. Si ipotizza che il PM 10 abbia determinato un aumento del 60% delle affezioni respiratorie, e che in almeno un bambino su tre questa patologia sia dovuta all'inquinamento. Battistini A. e Marvasi R. Medico e Bambino 4/2005 240-245 Laumentata suscettibilità, anatomica e fisiologica, agli effetti proinfiammatori degli inquinanti atmosferici sottolinea il concetto che i bambini esposti ai più alti livelli di inquinanti atmoferici presentano un aumentato rischio di forme severe di bronchiolite e più spesso necessitano ricovero. Pediatr Ann. 2004 Jul;33(7):454-9. Bronchiolitis poses significant public health burden. Karr C. Department of Pediatrics, University of Washington, Box 357234, Seattle, WA 98195-7234, USA Distribuzione dei pazienti in base alle zone di provenienza ad alto (Genova) e basso (Provincia) tasso di inquinamento (dati Arpa liguria) Dal 1 gennaio al 31 marzo 2006 ci sono stati 200 accessi in Pronto Soccorso per bronchiolite (130 ricoveri); i Pediatri di Famiglia di Genova e Provincia hanno segnalato 105 casi (20 ricoveri). RISULTATI: la possibilità di applicare un protocollo di gravità comune ha reso più facilmente individuabili i soggetti con segni e sintomi di rischio. Luso di un protocollo terapeutico comune basato sui criteri EBM ha permesso di superare la rigida separazione delle terapia ospedaliere da quelle domiciliari con conseguente riduzione di accessi e ricoveri rappresentando quindi un reale risparmio in termini di costi (DRG medio per bronchiolite 3000 ). Nella stagione 2003 ci sono stati 117 casi di cui 71 sono esitati in ricovero (60%) contro i 305 casi e 130 ricoveri (42%) della stagione 2006. Inoltre la possibilità di avvalersi di un protocollo di gravità comune ha permesso di operare il follow-up, anche dopo la dimissione dallambito ospedaliero, in modo sicuro rafforzando, nel tempo, linterazione ospedale-territorio. Solo in Genova Centro (PM10 >50 µg/m3) ci sono stati 52 casi (28.4%) con la più alta percentuale di ricoveri (55.7%) ComaAgitazioneIntegroSensorio CianosiPallidaNormaleCute Sibili, rantoliSibili, ronchiM.V.Auscultazione Marcati LieviNo Rientramenti >60/m40-60/m< 40/mF.R. Punti 2Punti 1Punti 0Sintomi
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