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PubblicatoLudovico Riccardi Modificato 11 anni fa
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Cooperative Learning Quadro teorico Maria Grazia Bergamo
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Ricordiamo… Fine 1800 attenzione verso l’infanzia
Dopo la prima guerra mondiale Attivismo pedagogico John Dewey Nel campo dell'educazione l'idea di "lavorare insieme" non è certo nuova; fu applicata già a fine '700 in India e poi ripresa in Inghilterra e poi fatta propria da noti pedagogisti e psicologi. Ma ricordiamo - che l’attenzione all’infanzia si è manifestata solo verso la fine del 1800 quando la pedagogia ha iniziato a svincolarsi dalle tutele e dalla simbiosi con la filosofia, l’etica, la teologia e la psicologia pre-scientifica (il primo laboratorio di psicologia sperimentale nasce a Lipsia ad oprea di Wundt nel 1879) - e sono quindi nati interessi per la natura biofisica e sociale del bambino, per i suoi bisogni, per i processi logici e psichici, il bambino viene considerato in base alle sue reali esperienze, alla sua attività conoscitiva, sociale ed affettiva -che il movimento dell’educazione nuova e la pedagogia dell’attivismo si sono sviluppati e diffusi in Europa e in America intorno agli anni 20 grazie agli apporti di John Dewey, Edouard Claparède, Maria Montessori, Ovide Decroly -Già Dewey a proposito dell’educazione democratica aveva intuito che se si vuole educare i giovani alla democrazia bisogna dare loro un contesto democratico e siccome l’apprendimento cooperativo non è solo un metodo di apprendimento ma anche la costruzione di un positivo ambiente educativo ritroviamo in Dewey uno dei principi fondanti del metodo. Maria Grazia Bergamo
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La comparsa delle pratiche cooperative e di gruppo
Célestin Freinet ( ) Roger Cousinet ( ) Anni 30-40… Le pratiche didattiche cooperative e di gruppo fanno la loro comparsa dopo la prima guerra mondiale quando si è sentito un forte bisogno di rinnovamento metodologico e didattico (domanda 1) l’apprendimento cooperativo trae i propri fondamenti: -dalle esperienze di educazione popolare, avviate negli anni 20 da Freinet in un piccolo centro delle Alpi Marittime in Francia (cattedra e predella,tipografia scolastica, corrispondenza interscolastica) - dalle sperimentazioni del “metodo di lavoro libero per gruppi”(1925) fondato dall’ispettore scolastico Roger Cousinet, allievo di Durkheim e Binet -ma continuiamo il nostro cammino e passiamo agli... Maria Grazia Bergamo
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…nascono le scienze dell’educazione 30-40
K.Lewin ( ) I suggerimenti, le sperimentazioni, i cambiamenti in campo educativo, degli anni 30 e 40, hanno fatto sbocciare germogli di buone prassi sulle quali si sono sviluppate le forti radici dell’apprendimento cooperativo. E’ infatti in questi anni che la riflessione pedagogica si colloca all’interno dell’orizzonte delle scienze dell’educazione. Alle scienze dell’educazione contribuiscono numerose discipline quali la psicologia e la psicologia sperimentale, la sociologia, l’antropologia, la statistica, la biologia , le neuroscienze ecc. che faranno nascere nuovi orizzonti in campo pedagogico e che porteranno alla comparsa, verso la fine degli anni 60, in Francia e in Belgio, delle prime facoltà di scienze dell’educazione (in Italia alla metà degli anni 80). -Kurt Lewin formatore nell'ambiente gestaltista berlinese, è stato uno dei principali protagonisti della psicologia sociale contemporanea. Egli ha dimostrato che il gruppo non è l’insieme di individui singoli, ma un sistema dinamico, un sistema di relazioni tra gli individui stessi che viene via via organizzandosi attraverso una serie di comportamenti, di cambiamenti, di interdipendenze date dall’avere obiettivi comuni. Il gruppo diventa un punto di riferimento importante per l’individuo e per i suoi cambiamento; è nelle relazioni del gruppo che l’individuo si confronta e verifica le sue opinioni e i suoi atteggiamenti. Secondo Lewin il metodo “democrative” (democratic+directive) risulta il migliore in termini di acquisizioni affettive e cognitive. La forma culturale e l'atmosfera psicologica che meglio favoriscono la strutturazione della personalità sono quelle democratiche, in quanto sviluppano nei membri del gruppo un forte senso di appartenenza e atteggiamenti collaborativi, per cui i fini dell'intero gruppo vengono a coincidere con i bisogni e gli scopi della persona. Gli studi e le ricerche di Kurt Lewin degli anni sull’interdipendenza tra i componenti il gruppo, data dall’avere obiettivi comuni, accentuano il focus sulla relazione rispetto al concetto di condotta ed evidenziano l’importanza delle dinamiche di gruppo che è uno dei pilastri dell’apprendimento cooperativo. (2° domanda) Maria Grazia Bergamo
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Anni 50 - 60 Maria Grazia Bergamo
Negli anni 50 – 60 del secolo scorso la pedagogia guardò in modo nuovo alle esperienze dell’attivismo pedagogico dell’inizio 900 e si delinearono due opposte tendenze, due nuove teorie dell’istruzione: -Una di matrice comportamentista (migliorare la qualità dell’insegnamento e quindi pianificare le condizioni esterne dell’apprendimento) che prendeva le mosse dagli studi di Burrhus Frederic Skinner (nato nel 1904 in Pennsylvania a lungo professore di psicologia nell’Università di Harvard) che ha sviluppato la teoria del rinforzo positivo e del rinforzo negativo, Benjamin Samuel Bloom (nato nel 1913) che ha ha divulgato la pratica del Mastery Learning traducibile in apprendimento per la padronanza e Robert Mills Gagnè (nato nel 1916) che ha lavorato a lungo come docente del Dipartimento della Ricerca Educativa dell’Università della Florida, ha riconosciuto un ruolo importante alle tecniche di insegnamento e alla progettazione. -Una di matrice cognitivista ( rafforzare le potenzialità conoscitive del soggetto che apprende) che prendeva le mosse dagli studi di Jerome S. Bruner (nato nel 1915 a New York, professore di psicologia nell’Università di Harvard, stimolato dai lavori di Piaget e Vygotskji rivolse la sua attenzione alla continuità tra l’attività percettiva e l’attività concettuale), Howard Gardner (nato nel 1943 , allievo di Bruner docente del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Harvard) che ha postulato almeno 7 diversi modi di conoscere il mondo approfondendo i suoi studi sulla pluralità delle intelligenze e D.P.Ausubel che mette in evidenza la differenza tra l’apprendimento meccanico e l’apprendimento significativo: concetti e proposizioni sono “mattoni” della conoscenza, per imparare in modo significativo bisogna collegare la nuova conoscenza con le proposizioni già possedute, attraverso i processi dell’analisi e della sintesi, in altre parole attraverso un lavoro di selezione e identificazione dei principali concetti. Maria Grazia Bergamo
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Teorie del Cooperative Learning Il paradigma dell’apprendimento
Teoria del soggetto che si “autocostruisce”:approccio costruttivista Teoria dei “climi di apprendimento” (Lewin, 1939) Teoria del contatto (Allport, 1954) Teoria del person-centered learning (Rogers, 1968) Il C.L. trae i propri fondamenti dal paradigma dell’apprendimento paradigma che accentra l’interesse non sulle procedure ma sul soggetto: soggetto non più “scopritore” ma “inventore” della realtà. -In linea con le riflessioni di Piaget e Vygotskij, il costruttivismo non considera in pensare come una facoltà disincarnata il cui oggetto sarebbe la conoscenza di una verità assoluta e obiettiva, il costruttivismo considera il pensiero come uno strumento che l’individuo utilizza per adattarsi a nuove situazioni costruendo valide ed efficaci ipotesi interpretative per sapersi orientare nelle nuove circostanze. Per una buona gestione della complessità esperienziale, l’individuo deve disporre di strumenti interpretativi sempre più raffinati ed adeguati, necessita di conoscenza, di nuovi processi costruttivi risultanti, come sottolineano i “costruttivisti sociali”,non solo dalle azioni cognitive individuali, ma anche da processi di negoziazione, di scambio e di dialogo sociale. I costruttivisti sociali sono perciò interessati non solo alle azioni cognitive individuali, quanto alle relazioni cognitive che intercorrono fra il soggetto e il contesto socioculturale in cui egli è implicato.(4° domanda) -Come abbiamo visto in una precedente diapositiva K. Lewin ha studiato i diversi stili in cui si ottengono migliori risultati di apprendimento: stile permissivo, autoritario e democratico. -Gordon W. Allport ( ) secondo cui si attivano positive relazioni inter-gruppo quando gli studenti a scuola partecipano a interazioni cooperative e egualitarie. La sua teoria si occupa della riduzione del pregiudizio e sostiene che la conoscenza approfondita di persone appartenenti ad un gruppo discriminato, porta alla conclusione che gli stereotipi nei loro confronti sono sbagliati, e quindi alla riduzione del pregiudizio. -Carl Rogers (1902 – 1987)psicologo approfondisce la riflessione sulla relazione terapeutica che diverrà materiale didattico nell'ambito dei suoi corsi universitari: all'Università dell'Ohio, come professore di psicologia, alla Chicago University e infine alla University del Wisconsin. Sviluppa la teoria non affidandosi a tecniche o all'interpretazione, ma all'empatia, concetto cardine dell'impianto rogersiano.L'empatia (da empateia, passione) viene intesa come la comprensione dell'altro che si realizza immergendosi nella sua soggettività, senza sconfinare nella identificazione. “Il compito di chi si fa cura di un altro(genitore, insegnante, educatore,terapistaecc.)è quello di rafforzare gli aspetti positivi costitutivi dell’individuoI. Questo è posssibile solo quando le relazioni interpersonali si svolgono senza la pretesa dell’”essere forte” di decidere per l’”essere debole”, ma nella logica della “relazione d’aiuto” Per Rogers la non direttività significa rispetto della libertà e dell'autodeterminazione. Maria Grazia Bergamo
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Anni 60 David e Roger Johnson Edythe Johnson Holubec
Come abbiamo visto numerose sono le prospettive teoriche, le indagini, le sperimentazioni che stanno alla base delle procedure del Cooperative Learning ma è nel panorama degli anni 60 che sono state realizzate nelle scuole statutinensi, le prime esperienze diffuse dai fratelli David e Roger Johnson, Kagan e Cohen Ed è negli ultimi decenni che il metodo ha avuto una sistemazione teorica e scientifica, grazie al moltiplicarsi di istituti di ricerca presso le principali università in Usa, Canada e Inghilterra. D.e R. Johnson, entrambi sono professori all'Università di Minneapolis, il primo docente di psicologia sociale, il secondo di educazione scientifica ed hanno iniziato a studiare l'interazione tra studenti e apprendimento basandosi sulle teorie di Morton Deutsch. (1940 – 70 Morton Deutsch: interdipendenza positiva, negativa, e assenza di interdipendenza (sforzi cooperativi, competitivi, e individualistici); due variabili da mediare (fiducia e conflitto); giustizia distributiva) Hanno creato nel tempo un programma di studio dell'apprendimento cooperativo fondato su basi teoriche e ricerca costantemente perfezionato e sviluppato. I loro studi evidenziano i concetti che stanno alla base di un'interazione efficace tra studenti, in modo che gli educatori possano modificarne i principi fondamentali adattandoli alla loro situazione. L'obiettivo delle loro ricerche sull'interdipendenza sociale è individuare cosa determina il funzionamento dei gruppi all'interno della classe e in questo senso hanno identificato cinque elementi essenziali attorno ai quali si muovono tutti i loro lavori: interdipendenza positiva, responsabilità individuale, interazione faccia a faccia, insegnamento di competenze nel lavoro di gruppo e verifica dell'efficienza dei gruppi. Hanno fondato il Centro di apprendimento cooperativo presso l'Università del Minnesota per sviluppare la loro ricerca. Sono autori di numerosi studi contenuti su testi specifici e articoli, di seminari che tengono in tutto il mondo. Edythe Johnson Holubec è sorella di Roger e David e ha partecipato al loro lavoro per oltre venticinque anni. Insieme ai fratelli è stata autrice di diversi libri, articoli e seminari. Maria Grazia Bergamo
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Le prime esperienze di Cooperative Learning
Anni 60 David e Roger Johnson (Student team Learning Together) R.E.Slavin (Student Team Learning) Y. e S. Sharan (Group investigation) S. e M. Kagan (Structural approach) E.G.Cohen (Complex Instruction) M. Comoglio M.A. Cardoso Il modello “Learning together” (imparare insieme) e' stato ideato da Johnson & Johnson e consiste nel far lavorare gli studenti in gruppi da 2 a 6 elementi, condividendo le risorse e aiutandosi reciprocamente. La forma dell' interazione del gruppo e' decisa dall'insegnante. Gli studenti vengono valutati per il lavoro da loro svolto individualmente (ruolo) e in gruppo. Il modello “Student team learning” di Robert Slawin è una modalità definita e strutturata ( JIGSAW,STAD,TGT,TAI,CIRC) le cui principali componenti sono: la premiazione di gruppo, la responsabilità individuale per sé e per gli altri, le pari opportunità di successo. Il modello “Group investigation”di Shlomo e Yael Sharan implica il lavorare in modo collaborativo in piccoli gruppi per la realizzazione di una ricerca di studio su un tema proposto dall’insegnante. Ogni gruppo prepara cooprativamente lo svolgimento dell’attività di studio dopo aver scelto, esaminato, discusso l’argomento e decide come condurre la ricerca e come dividere il lavoro. Il modello “Structural Approach” dei fratelli Spencer e Miguel Kagan nasce circa 20 anni fa da una ricerca sperimentale sulla motivazione alla socialità e sull’interazione dei bambini. Si caratterizza su 4 componenti: gli elementi (riflessione individuale, discussione in coppie-in gruppi, la condivisione con la classe ossia qualsiasi azione o condotta cognitiva), le strutture ( la struttura si crea con l’organizzazione degli elementi attorno a degli obiettivi cognitivi e sociali), le attività (sono basate su informazioni, processi mentali e psico-motori, giochi di conoscenza, di rafforzamento dell’identità di gruppo, di valorizzazione delle differenze individuali), la progettazione della lezione (la pianificazione della composizione di coppie e gruppi, la definizione dei tempi e l’interazione degli altri componenti permette di progettare in maniera efficace la lezione cooperativa) Il modello “Complex Instruction” di Elisabeht Cohen e di Rachel Lotan è organizzato attorno a due componenti chiave del processo di apprendimento che viene stimolato dal lavoro organizzato in piccoli gruppi: il favorire pari opportunità di status a tutti gli alunni della classe e il richiedere lo svolgimento di compiti complessi. Maria Grazia Bergamo
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Sintetizzando i principali riferimenti teorici dei modelli di Cooperative Learning, ruotano attorno a tre principali prospettive: - motivazionali - cognitive - sociali -La prospettiva motivazionale del C.L. si scosta dalla pura competitività ("Se tu vinci, io perdo/se io vinco, tu perdi”) nella quale ogni sforzo da parte di ciascun allievo tende a ridurre il conseguimento degli obiettivi altrui e dlla pura prospettiva individualistica ("Siamo tutti, qui, soli/ognuno lavora per sé“) nella quale il conseguimento dei propri obiettivi non influisce sul conseguimento degli obiettivi degli altri. Il C.L le fonde e integra per abbracciare la prospettiva cooperativa ("Affondiamo o nuotiamo insieme”) nella quale gli sforzi orientati all'obiettivo da parte di ciascun allievo contribuiscono al conseguimento degli obiettivi anche da parte dei compagni.Questi valori cooperativi cambiano radicalmente le motivazioni degli studenti al lavoro scolastico come dimostrano recenti ricerche in campo educativo. -La prospettiva cognitiva del C.L poggia anche sulle recenti teorie cognitive, evolutive ed elaborative che enfatizzano gli effetti positivi prodotti dal fatto stesso di lavorare assieme Ricordiamo l’importanza del concetto di 'zona di sviluppo prossimale' sviluppato da Vygotsky, definito come "distanza fra livello di sviluppo effettivo e livello di sviluppo potenziale dell'allievo ottenibile attraverso attività di problem solving eseguita sotto la guida di un adulto o in collaborazione con compagni più capaci” e l’importanza della padronanza dei concetti critici e come questa sia stimolata dall’interazione tra pari. -L a prospettiva sociale del C.L. tiene conto che il lavorare in cooperazione consente agli alunni di operare reciprocamente all'interno delle proprie zone di sviluppo prossimo, in questo modo vengono confrontati i comportamenti , vengono messe in gioco le abilità sociali individuali e vengono modificati gli atteggiamenti. Nel gruppo si ottengono comportamenti e risultati più avanzati di quelli conseguibili nelle normali attività individuali. Maria Grazia Bergamo
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Recenti apporti D. Goleman M. Fullan E. Morin P.G. Ellerani
-Daniel Goleman è uno dei più famosi psicologi di fama mondiale. Ha studiato all'Amherst College e si è specializzato in seguito nell'università di Harvard in psicologia clinica e sviluppo della personalità. Ha collaborato con il New York Times e con Psychology Today guadagnandosi così due nomination per il premio Pulitzer.L'intelligenza sociale, presente in tutti noi, sviluppa dunque una percezione che una volta appresa ed allenata permetterà all'uomo moderno di comunicare con più armonia negli aspetti sociali della nostra vita. Questa intelligenza riesce a provare come emozioni e capacità intellettive proseguono a volte su due binari diversi. Le riflessioni, gli studi, le ricerche e le esperienze riportate dall'autore spiegano chiaramente che le emozioni, e tutto ciò che noi proviamo interiormente, quando sono apprese e fatte nostre, assimilate, attraverso l'intelligenza sociale, plasmano la nostra mente dando un maggior valore (in questo caso) alle relazioni interpersonali permettendoci di viverle pienamente. -Michael Fullan è decano dell'Ontario Institute for studies in Education dell'Università di Toronto. Nell' aprile 2004 è stato nominato consulente speciale dell'educazione in Ontario. Ha scritto molto sul cambiamento e sulla motivazione. -Edgard Morin ci porta in pieno paradigma della complessità. Sottolinea che l’uomo deve imparare a convivere all’interno di reti, nella diversità, nella molteplicità delle esperienze, deve svincolarsi dal rapporto oggetto/soggetto e diventare abile a muoversi nelle relazioni. Maria Grazia Bergamo
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Bibliografia per approfondire
Chiosso G. Novecento pedagogico, Editrice La Scuola, Brescia 2003 Chiosso G. Teorie dell’educazione e della formazione, Mondadori Università, 2004 C. Freinet, I detti di Matteo, 1959, introd.,trad. di Tamagnini, La Nuova Italia, Firenze 1962 A. Rossati e coll., Lezioni di psicologia sociale,Trauben, Torino 2000 W.F. Hill, L’apprendimento una rassegna delle teorie dell’apprendimento in psicologia,Zanichelli, Bologna 2000 Maria Grazia Bergamo
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Rispondere individualmente alle seguenti domande:
1- Quando fanno la loro comparsa le pratiche cooperative e di gruppo? 2- Quali studi ha condotto Kurt Lewin? 3- Ricorda almeno una tipologia di Cooperative Learning e l’autore? 4- Come è visto il soggetto dal Costruttivismo? Le pratiche didattiche cooperative e di gruppo fanno la loro comparsa dopo la prima guerra mondiale quando si è sentito un forte bisogno di rinnovamento metodologico e didattico (risposta 1 diap.3) Egli ha dimostrato che il gruppo non è l’insieme di individui singoli, ma un sistema dinamico, un sistema di relazioni tra gli individui stessi che viene via via organizzandosi attraverso una serie di comportamenti, di cambiamenti, di interdipendenze date dall’avere obiettivi comuni. Il gruppo diventa un punto di riferimento importante per l’individuo e per i suoi cambiamento; è nelle relazioni del gruppo che l’individuo si confronta e verifica le sue opinioni e i suoi atteggiamenti. Secondo Lewin il metodo “democrative” (democratic+directive) risulta il migliore in termini di acquisizioni affettive e cognitive. La forma culturale e l'atmosfera psicologica che meglio favoriscono la strutturazione della personalità sono quelle democratiche, in quanto sviluppano nei membri del gruppo un forte senso di appartenenza e atteggiamenti collaborativi, per cui i fini dell'intero gruppo vengono a coincidere con i bisogni e gli scopi della persona. Gli studi e le ricerche di Kurt Lewin degli anni sull’interdipendenza tra i componenti il gruppo, data dall’avere obiettivi comuni, accentuano il focus sulla relazione rispetto al concetto di condotta ed evidenziano l’importanza delle dinamiche di gruppo che è uno dei pilastri dell’apprendimento cooperativo. (risposta 2 diap.) Anni 60 David e Roger Johnson (Student team Learning Together) R.E.Slavin (Student Team Learning) Y. e S. Sharan (Group investigation) S. e M. Kagan (Structural approach) E.G.Cohen (Complex Instruction) M. Comoglio M.A. Cardoso (risposta 3 diap 8) Il C.L. trae i propri fondamenti dal paradigma dell’apprendimento paradigma che accentra l’interesse non sulle procedure ma sul soggetto: soggetto non più “scopritore” ma “inventore” della realtà. -In linea con le riflessioni di Piaget e Vygotskij, il costruttivismo non considera in pensare come una facoltà disincarnata il cui oggetto sarebbe la conoscenza di una verità assoluta e obiettiva, il costruttivismo considera il pensiero come uno strumento che l’individuo utilizza per adattarsi a nuove situazioni costruendo valide ed efficaci ipotesi interpretative per sapersi orientare nelle nuove circostanze. Per una buona gestione della complessità esperienziale, l’individuo deve disporre di strumenti interpretativi sempre più raffinati ed adeguati, necessita di conoscenza, di nuovi processi costruttivi risultanti, come sottolineano i “costruttivisti sociali”,non solo dalle azioni cognitive individuali, ma anche da processi di negoziazione, di scambio e di dialogo sociale. I costruttivisti sociali sono perciò interessati non solo alle azioni cognitive individuali, quanto alle relazioni cognitive che intercorrono fra il soggetto e il contesto socioculturale in cui egli è implicato.(risposta 4 diap 6) Maria Grazia Bergamo
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