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CONTROLLO DELL’ALTRO CONTROLLO DI SE’

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Presentazione sul tema: "CONTROLLO DELL’ALTRO CONTROLLO DI SE’"— Transcript della presentazione:

1 CONTROLLO DELL’ALTRO CONTROLLO DI SE’

2 Obiettivo del processo di socializzazione è promuovere nel bambino senso di responsabilità e autoregolazione del comportamento Questa funzione è inizialmente svolta dall’adulto, specie dalla madre che calma e rassicura L’intero periodo dell’infanzia è orientato a questo obiettivo

3 Le fasi autoregolazioni dei bambini sono 5 secondo Kopp (1982) e procedono verso una sempre maggiore intenzionalità dell’azione e del controllo consapevole delle proprie azioni Obiettivo del processo di crescita è la interiorizzazione delle norme della società Come avviene tale processo?

4 Obbedienza L’obbedienza è una virtù? La disobbedienza precoce e prolungata si correla a disturbi del comportamento Tuttavia il numero di disobbedienze è di poco inferiore alle obbedienze

5 Disobbedire è anche espressione di autonomia del bambino
Nel tempo cambiano le strategie della disobbedienza: Dal NO (Spitz) alla negoziazione delle regole Tra i 18 e i 30 mesi aumentano sia i comportamenti di obbedienza che di disobbedienza perché aumenta la coerenza del comportamento. Verso i 5 anni aumenta la capcità di disobbedire non i motivi del disobbedire

6 Schema di Kuczynsky e Kochanska (1990)
Disobbedienza passiva Rifiuto semplice Sfida diretta Scuse Contrattazione negoziazione

7 Come controllare in modo efficace il comportamento del bambino?
Dare al bambino la sensazione di controllo (la coercizione ottiene l’effetto dell’obbedienza ma non l’interiorizzazione). Suggerire al bambino e portarlo ad essere responsabile. Seguire interessi del bambino (dare comandi al momento opportuno quando il bambino è interessato al problema) Fornire uno sfondo di relazione affettivamente valida Si realizza un passaggio nella relazione: dalla sopravvivenza alla trasmissione di regole (obbedienza). Ogni regola informa il bambino su quali siano le norme sociali

8 I bambini molto presto cercano di dare un senso alle richieste che gli vengono fatte. Conformarsi alle regole della famiglia è una delle basi della interiorizzazione di regole. Es. non picchiare il fratello è una regola della famiglia prima ancora che una norma morale. Gli standard cominciano prestissimo. Dopo 1 anno e mezzo di vita i bambini vivono in modo problematico (ansia) il giocattolo rotto. Lo standard non è solo esterno ma già interno (es. anche nei giochi da soli) Lo standard implica il raggiungimento della percezione tra come una “cosa è” e come “dovrebbe essere”

9 Le norme si imparano soprattutto nell’ambito delle routine
Le norme si imparano soprattutto nell’ambito delle routine. I bambini insieme al divieto e alle spiegazioni dei genitori percepiscono il valore emotivo della norma. Nell’ambito delle interazioni dialogiche con la madre il bambino impara che deve negoziare per potersi ribellare Quando ci sono fratelli l’idea di regola si apprende più precocemente: prima a me, prima a te È soprattutto in casa che si apprende a dare un senso alle regole e a negoziare. Negli asili le regole sono rispettate in modo più “acritico”

10 La presenza di fratelli aiuta a dare un maggiore senso di rispetto delle regole e a costruirne di nuove. Ciò accade soprattutto perché tra fratelli assume un ruolo molto importante la reciprocità della relazione.

11 CONVENZIONI O MORALITA’

12 La prosocialità e l’altruismo compaiono precocemente
Nel modello di Hoffmann l’empatia assume un ruolo centrale: GLOBALE EGOCENTRICA PER I SENTIMENTI ALTRUI PER LA VITA ALTRUI Vi sono prove empiriche della precocità delle tendenze prosociali “posso aiutare?”

13 L’empatia aumenta fino ai 3 anni poi declina la velocità di sviluppo.
Compaiono maggiori abilità cognitive “Perspective taking” Il passaggio dall’empatia all’altruismo non è automatico. Varia inoltre in funzione di fattori genetici ma soprattutto di fattori culturali. Meno spiccato è l’altruismo nelle società occidentali. Per certi versi l’altruismo è maggiore dove è più necessario

14 I comportamenti genitoriali più associati alla prosocialità sono:
Regole chiare su cosa è dannoso (e proibito) Enfasi emotiva dei genitori Attribuzione di qualità prosociali al bambino Esempi Cura empatica verso il bambino (link attaccamento)

15 AGGRESSIVITA’ L’atteggiamento delle società verso i comportamenti aggressivi è molto vario Parole chiave: Intenzionalità Assertività Stile turbolento nel gioco (rough and tumble)

16 Ostile o diretta (più emotiva ed inadeguata)
"è un comportamento il cui scopo è arrecare un danno ad una o più persone" Ostile o diretta (più emotiva ed inadeguata) Strumentale o indiretta (importante convogliarla in forme costruttive) Cambia l’intenzione non l’atto in sé

17 Aumenta o diminuisce nel tempo?
A 1 anno e mezzo il 50% delle azioni è aggressivo A 3 anni il 17% A diminuire è prevalentemente l’aggressività strumentale Continuità o discontinuità?

18 Studio di Heron (1987) su 600 soggetti per 22 anni a partire dagli 8 anni
L’aggressività è il negativo del comportamento prosociale? Sì, se si considera il comportamento aggressivo alla luce di un problem solving – modello di Dodge

19 Interpretazione (attribuzione di intenti)
Modello di elaborazione dell’informazione sociale (Dodge) Un bambino riceve una pallonata in viso Codifica dei segnali Conoscenza sociale memorie self schemata ruoli credenze sull’ aggressività Il compagno lo ha fatto apposta Interpretazione (attribuzione di intenti) Fare finta di niente Chiedere perché lo ha fatto Litigare con il compagno Ricerca di soluzioni Selezione della soluzione (valutazione delle conseguenze) Se reagisco con decisione gli altri mi ammirerenno e il compagno avrà rispetto Restituisce la pallonata Dà un pugno al compagno Messa in atto della soluzione aggressiva

20 Modelli classici sull’aggressività:
Freud Etologia Frustrazione-aggressività Apprendimento sociale Discusso il ruolo delle differenze di genere: cambia soprattutto il giudizio e la valutazione del comportamento

21 Fattori correlati: predittori
Rifiuto da parte dei genitori Permissività AGGRESSIVITA’ DEL RAGAZZO Modelli aggressivi Educazione coercitiva Atteggiamento positivo verso agg.

22 Modello del comportamento aggressivo e antisociale di Patterson et al
L’adulto sospende la sua richiesta al b.no, oppure incrementa l’azione aggressiva Il b.no interrompe la protesta. Rinforzo positivo Intrusione del genitore in un’attività del b.no Reazione di protesta aggressiva del b.no Rifiuto da parte dei pari normali Problemi comporta- mentali del bambino Disciplina parentale inadeguata e scarso monitoraggio Coinvolgimento in gruppi di pari devianti Delinquenza Fallimento scolastico Tarda infanzia e adolescenza Prima infanzia Media infanzia


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