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MODELLI GENETICO-EVOLUTIVI

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Presentazione sul tema: "MODELLI GENETICO-EVOLUTIVI"— Transcript della presentazione:

1 MODELLI GENETICO-EVOLUTIVI
Modelli teorici di indagine (prevalentemente di matrice psicoanalitica) che interpretano la costituzione dell’identità personale come il complicato frutto di un percorso che inizia giù durante le primissime fasi di sviluppo del bambino (a.e., vita endo uterina). L’area dei problemi evolutivi è quella in cui si intersecano gli approcci della psicoanalisi (classici e di più recente comparsa), delle neuroscienze e di discipline quali l’etologia.

2 Scienza Ricerca della verità , che si identifica nella corrispondenza fra teoria, eventi e processi reali del mondo. La descrizione dei fatti deriva da un’osservazione obiettiva. Una buona teoria è quella che permette di previsioni accurate di eventi che succedono a eventi. Essa può essere confermata dai fatti oppure “falsificata”da fatti che non corrispondono alle previsioni In questa prospettiva il sapere risulta cumulativo

3 Approfondimento di diverse, possibili, “costruzioni” caratterizzate da una soddisfacente significazione interna, capace di ordinare i dati provenienti da ripetute esperienze, e che possa essere comunicata e offerta al confronto con altri ambiti della conoscenza e con altre costruzioni emergenti nella stessa disciplina Il concetto di “MODELLO”

4 La PSICOANALISI, oltre ad rappresentare un metodo terapeutico con specifiche modalità empiriche (osservative) è un PROCEDIMENTO D’INDAGINE DEI PROCESSI PSICHICI CONSIDERATI DAL PUNTO DI VISTA DELLA LORO GENESI E DEL LORO SVILUPPO.

5 FREUD IMPOTENZA-DIPENDENZA COSTELLAZIONE EDIPICA
Maturità ed autonomia dagli oggetti primari L’indagine psicoanalitica successiva ha cercato di estendere l’esplorazione ai momenti molto precoci dello sviluppo, soprattutto relativamente all’evoluzione della diade madre-bambino. Utilizzo di dati empirici provenienti da altre prospettive di osservazione (es., metodi di osservazione del comportamento infantile, approcci clinici alla psicosi)

6 UNICITA’ DEL DISPOSITIVO PSICOANALITICO
La visione teorica genetico-evolutiva fa sì che il materiale emergente nel “qui ed ora” sia correlato al tentativo di “costruire-ricostruire” la storia individuale del paziente. UNICITA’ DIACRONICA <-> GENERALITA’ SINCRONICHE Il SETTING psicoanalitico rappresenta un ambiente unico in grado di rievocare le primitive vicende fantasmatiche del soggetto e di mettere in moto processi ed esperienze affettivo-simboliche che furono a suo tempo perturbate dalle circostanze. La RELAZIONE (transfert-controtransfert) diviene oggetto di osservazione e di elaborazione

7 MEDICINA “SCIENTIFICA” CLINICA
In ambito psicoanalitico appare possibile la messa a punto di una prassi clinica coerente, fondata sull’integrazione fra: ESPERIENZA DI ANALISI PERSONALE FORMAZIONE TEORICA (ossia utilizzo di un modello) SUPERVISIONI CLINICHE Molto più complessa appare la teorizzazione di tale prassi clinica (formalizzazione in concetti astratti delle norme di condotta) MEDICINA “SCIENTIFICA” CLINICA Strettamente legata al modo con cui le persone sentono, percepiscono e attribuiscono valore alle altre persone Tendenze “oggettivanti”

8 Riunificazione OGGETTO-OSSERVATORE.
Emozioni, motivazioni, stati d’animo sono considerati, in psicoanalisi, il frutto di complesse relazioni fra gli uomini e con sé stessi. Analogamente, la prassi psicoanalitica si propone di cogliere questi aspetti della vita psichica non attraverso lo studio di fenomeni isolati e direttamente “osservabili”, ma attraverso la partecipazione ad un (una rete di) relazione (i). Riunificazione OGGETTO-OSSERVATORE. Il problema della “scatola nera”

9 ESPERIMENTI “MENTALI”
Prendono in considerazione situazioni non osservabili in laboratorio e spesso non esaminabili, in quanto riguardanti circostanze che non è detto possano verificarsi in natura, pur essendo del tutto concepibili. Situazione: l’intesa e la relazione fra inconscio del paziente e inconscio dell’analista (definito da Musatti “delirio a due”) Esperimento: Rielaborazione cognitiva e linguistica del materiale inconscio, con lo scopo di riportare il paziente ad un migliore contatto con la realtà. L’importanza del “COME SE”

10 Le proposte teoriche di Freud sono la prima vera lettura della vita psichica e della psicopatologia da una prospettiva GENETICO-EVOLUTIVA Studi sull’isteria (1895) Transfert: riattivazione nel presente di affetti e fantasie vissute nella relazione con persone importanti del passato Nello sviluppo esistevano formazioni patogene (traumi) generanti una traccia indelebile, che si sarebbe manifestata a volte già nell’infanzia, più spesso nelle epoche di vita successive Continuum tra le diverse manifestazioni della vita psichica Continuum fra la nevrosi, perversione, psicosi

11 Il caso Schreber Ipotesi freudiana sulla genesi di alcuni specifici meccanismi della psicosi SVILUPPO LIBIDICO Autoerotismo-narcisismo-amore oggettuale Possono verificarsi delle FISSAZIONI L’intensità del conflitto con la realtà esterna porta il soggetto a ritirare l’investimento libidico dall’oggetto reale e a portarlo sull’IO

12 NEVROSI Il ritiro dirige la libido verso le rappresentazioni oggettuali determinando, con il fallimento della rimozione, la formazione del sintomo PSICOSI Il disinvestimento dalle rappresentazioni oggettuali produce un processo di ricostruzione e reinvestimento di un nuovo oggetto con i meccanismi proiettivi (paranoia) o deliranti (schizofrenia)

13 ACCOGLIMENTO E ACCUDIMENTO
Approcci genetico-evolutivi successivi Winnicott: il falso sé Kohut: la personalità narcisistica Deutsch: personalità come se Green: psicosi bianca Dopo l’attenzione sulle nevrosi del periodo freudiano, progressivamente l’interesse va concentrandosi verso i disturbi del carattere e dell’identità e vengono chiamati in causa altri fattori rispetto agli aspetti maturativi pulsionali, come causa di alcuni deficit di base di gravi sindromi psicopatologiche: CARE-GIVING MATERNO ACCOGLIMENTO E ACCUDIMENTO

14 Col passare degli anni e sulla spinta del dibattito epistemologico, l’intervento psicoanalitico mira non tanto a risalire alle carenze e ai “traumi” del processo evolutivo, quanto a fondarsi su una relazione strettissima fra la coppia psicoterapeutica che possa ri-creare un’esperienza relazionale unica e maturativa. Il terapeuta abbandona la sua posizione di lettore neutrale e inizia ad utilizzare il controtransfert come strumento di comprensione di tale esperienza.


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