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PubblicatoNunzio Capone Modificato 11 anni fa
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PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri
Capitolo 8 Le differenze
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Successo scolastico: tra natura e cultura
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Successo scolastico: tra natura e cultura Fattori genetici Fattori di contesto I comportamenti umani sono da considerare il risultato dell’influenza congiunta di fattori genetici e di contesto
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quando si somministra un test di intelligenza, che cosa si misura?
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Intelligenza : tra natura e cultura Allora quando si somministra un test di intelligenza, che cosa si misura? Abilità individuali legate al patrimonio genetico Abilità legate ai sistemi simbolici di rappresentazione tipici della cultura di riferimento Fattori contestuali
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Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze
Misurare l’intelligenza (in termini di QI) con i test attualmente in uso significa predire con un grado moderato di probabilità i risultati scolastici futuri degli alunni!
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Spiegare le differenze fra gruppi e/o fra individui
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Spiegare le differenze fra gruppi e/o fra individui Approccio della deprivazione sociale Differenze in termini di “mancanza” Approccio delle differenze individuali Differenze in termini di “diversità” Approccio della cultura come produttrice di incapacità Differenze in termini di “incapacità”
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Difficoltà scolastiche e
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Difficoltà scolastiche e cultura delle scuole Mehan e colleghi (1986) studiano la vita quotidiana delle scuole e mostrano come, in alcuni casi, decisioni importanti sulla carriera degli studenti siano influenzate dalla burocrazia del sistema, dai rapporti tra insegnanti e dirigente scolastico, dalla volontà di non sprecare risorse della scuola “La costruzione delle difficoltà degli alunni”
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Difficoltà scolastiche e L’importanza dell’Interazione sociale
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Difficoltà scolastiche e deprivazione culturale L’importanza dell’Interazione sociale Comunità di appartenenza Famiglia Condizioni culturali nella costruzione degli strumenti culturali lettura, scrittura Condizioni economiche Pratiche educative Modalità di comunicazione Successo/insuccesso scolastico
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Sistemi di istruzione e progetti di miglioramento
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Sistemi di istruzione e progetti di miglioramento Zones d’Education Prioritaire (ZEP) Francia Inghilterra Education Action Zones USA Head Start Project Prevenzione dell’abbandono scolastico Italia
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Ability Groups e Tracks
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Strumenti per ridurre le differenze fra gli studenti e ottenere miglior rendimento: Ability Groups e Tracks Negli USA classi scolastiche in base al livello di prestazione (eccellente, avanzato, di base) oppure gruppi di alunni con capacità omogenee Corsi di approfondimento organizzati dalle scuole su specifiche materie Aspetti Critici Riproduzione delle divisioni tra classi sociali ed etnie (“si favoriscono i favoriti!”) Errori nell’assegnazione degli studenti ai gruppi o ai tracks Concezioni e giudizi degli insegnanti e degli studenti sui gruppi di appartenenza
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Il fenomeno dell’immigrazione:
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Il fenomeno dell’immigrazione: le minoranze Decidere di immigrare significa essere consapevoli che si diventerà membri di un minoranza nel paese di destinazione Minoranze volontarie Minoranze autonome Minoranze involontarie
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Il processo di adattamento delle minoranze
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Il processo di adattamento delle minoranze Modalità di adattamento strumentale Modalità di adattamento relazionale Modalità di adattamento simbolico
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Il processo di integrazione delle minoranze
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Il processo di integrazione delle minoranze riguarda i cambiamenti in atto quando due culture sono a contatto diretto e continuativo; si tratta di una situazione asimmetrica in cui la posizione dominante è occupata dal gruppo che accoglie Minoranza Cultura che accoglie atteggiamenti atteggiamenti stereotipi stereotipi rappresentazioni pregiudizi pregiudizi rappresentazioni Grado di integrazione e acculturazione
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I cambiamenti che riguardano le minoranze: marginalità o integrazione
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze I cambiamenti che riguardano le minoranze: marginalità o integrazione Livello di gruppo “È importante stabilire relazioni con individui e gruppi della nuova cultura?” Cambiamenti di natura: ambientale, biologica, economica culturale, sociale Livello del singolo individuo “È importante mantenere separata la mia identità culturale?” Cambiamenti che riguardano l’identità culturale ed etnica
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Un alunno straniero in classe: il problema della lingua
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Un alunno straniero in classe: il problema della lingua L’apprendimento di una lingua si realizza all’interno del più ampio processo di socializzazione Prendendo come riferimento la riflessione di Vygotskij sui rapporti fra pensiero e linguaggio, sappiamo che il linguaggio della socializzazione solo in un secondo tempo viene interiorizzato dando origine al pensiero Quindi adottando questa prospettiva sono insufficienti e discutibili scelte educative che prevedano soltanto o soprattutto momenti individuali di apprendimento linguistico per gli alunni stranieri
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Un alunno straniero in classe: la didattica dell’errore
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Un alunno straniero in classe: la didattica dell’errore Si tratta di una situazione educativa in cui l’errore viene valorizzato per tutti gli alunni indistintamente, come indicatore di un processo di costruzione degli apprendimenti Di fonte a un errore commesso da un alunno straniero, sembra che gli insegnanti non utilizzino tale modalità didattica, ma passino velocemente alla constatazione che si tratta di un errore indicatore del non raggiungimento di un obiettivo di apprendimento
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Un alunno straniero in classe: dove inserirlo e con chi?
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Un alunno straniero in classe: dove inserirlo e con chi? Con alunni della sua stessa etnia Da solo Rischio di costituire un piccolo gruppo isolato Maggiori probabilità di relazionarsi con i compagni Sicurezza Timore di non poter contare su nessuno
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Il successo scolastico degli alunni immigrati
Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze Il successo scolastico degli alunni immigrati Zeroulou (1997) studia le famiglie i cui figli sono riusciti ad accedere ai gradi di istruzione più elevati. I risultati mostrano che esistono degli effetti legati a: Rapporti tra scuola e famiglia nel paese di origine Stabilità economica, lavorativa nel nuovo paese Alunni di seconda generazione (rete familiare allargata, nuova lingua padroneggiata anche dai familiari, mediazione culturale) Famiglie dove la scuola è un valore sociale
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Carugati, Selleri, Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 8. Le differenze
Il successo scolastico degli alunni immigrati: che cosa chiedono ai loro insegnanti? passione per la materia essere riconosciuti e rispettati come persone e non solo come alunni autorevolezza
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