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MULIER FORMOSA Clodia /Lesbia
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Chi è Clodia? Clodia nasce nel 94 a.C.
Clodia era sorella di Clodio, ex tribuno e capo politico che appoggiava i populares e soprattutto Cesare. Era ancora nubile nel 76 a.C., (a diciotto anni), l’anno della morte di suo padre. Nel 63 a.C. è moglie di Quinto Cecilio Metello Celere, console nel 60 a.C. Nel 61 a.C. Clodia, trentatreenne, incontra Catullo, di circa dieci anni più giovane. Sappiamo che era una donna molto bella, tanto che amici e nemici la chiamavano “Grandi Occhi”, soprannome di Era, la moglie di Zeus. Il suo “senal” Lesbia è ispirato a Saffo, il nome della poetessa dell’isola di Lesbo. Morte?
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Le fonti sono attendibili?
Il problema, quando si parla di Lesbia, è la parzialità delle fonti. Infatti, come possiamo considerare oggettive le parole di Catullo, follemente innamorato e geloso di lei, e allo stesso modo come possono corrispondere alla realtà le infuocate parole dell’invettiva di Cicerone sul suo conto?
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Possiamo credere al racconto di Catullo?
In Catullo Possiamo credere al racconto di Catullo? Quel che Catullo racconta è un amore vero o i suoi versi sono il frutto di un’immaginazione poetica, che descrive l’oggetto d’amore ricalcando dei modelli letterari? Chi propende per la seconda ipotesi ritiene, logicamente che sia impossibile ricostruire il carattere di Clodia dalle liriche del poeta. Ma questa è un’ipotesi improbabile. Catullo amava comunque Lesbia, ma fu un innamorato che non riuscì a capire la donna che amava. Ed è per questo motivo che Catullo la insulta e, a volte, la descrive come una donna sfrenata, ai limiti della depravazione. Clodia è uno stereotipo, ma non necessariamente un topos letterario; è lo stereotipo, ben radicato nella mente maschile, della donna che nella realtà di un rapporto respinge o delude ogni pretesa di esclusività.
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Chi è Lesbia? Lesbia formosa est: quae cum pulcerrima tota est, tum omnibus una omnis subripuit veneres. (c.86) Dietro allo stereotipo,dunque, sembra di scorgere una figura reale di donna bella, forte, autonoma, in amore certamente volubile. Volubile, prima durante e dopo il rapporto con Catullo, terminato il quale Clodia diventa l’amante di Celio Rufo.
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In Cicerone Di Clodia, Cicerone, diceva tutto il male possibile. La definiva “Clitennestra”, sinonimo di assassina, o anche “quadrantaria” che significa donna da quattro soldi, per non parlare della voce, da lui fatta circolare, secondo la quale Clodia sarebbe stata l’amante di suo fratello. Ma di nuovo, si tratta di accuse inattendibili. Cicerone era acerrimo nemico di Clodia. Clodio, infatti, era il suo più odiato rivale politico. Per di più nel 56 a. C. Cicerone parlò di Clodia nella Pro Caelio, orazione in difesa di Celio Rufo, ex amante di Clodia, accusato di averla avvelenata per sottrarle i gioielli. In quel processo Clodia era stata indicata dagli accusatori di Celio come testimone in loro favore. Rufo fu assolto. Clodia, allora, aveva trentotto anni. E da quel momento di lei non si ha più notizia.
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Dalla Pro Caelio: "Ammettiamo che una donna senza marito abbia aperto la sua casa alle voglie di ognuno e si sia messa a condurre una vita da mondana; che si sia data a frequentare i bagordi di uomini assolutamente estranei a lei, in città, in villa, in mezzo al gran mondo, che frequenta una località come Baia; ammettiamo infine che una donna si faccia giudicare per quella che è non solo per come si muove e si abbiglia, per il genere di persone di cui si circonda, per l'ardore che mette negli sguardi e per la licenziosità dei discorsi, ma anche per quel suo abbracciare e baciare la gente, per il contegno che tiene sulle spiagge, per le gite in barca e per i banchetti che frequenta …"
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Conclusioni Indiscutibilmente Clodia/Lesbia si era allontanata, e di molto, dal modello femminile dell’epoca. In particolare, era molto diversa da quello più alto di “buona vedova”, che era quello della donna che limitava a tempi brevissimi la sua vedovanza, suicidandosi immediatamente o poco dopo la morte del marito. Non è difficile immaginare quale potesse essere la reputazione di una giovane vedova che come lei, decideva di continuare a vivere, e per di più di vivere come voleva: “scegliendosi gli amanti, abbandonandoli quando se ne era stancata, invece di aspettare tranquilla la vecchiaia e la morte”, come disse Cicerone.
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