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L’approccio economico all’analisi dell’ambiente
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Una situazione socialmente efficiente è caratterizzata dalla massimizzazione del beneficio netto sociale (BNS). BNS = somma algebrica dei benefici goduti e dei costi sostenuti dai singoli componenti la società. Infatti: Se modificando una certa allocazione iniziale delle risorse si può aumentare il beneficio netto che l’intera società riceve, vuol dire che qualcuno potrebbe stare meglio senza che necessariamente questo comporti che qualcun altro debba stare peggio. Vuol dire quindi che l’allocazione iniziale delle risorse non era socialmente efficiente.
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Pertanto: Una modifica dell’allocazione delle risorse si dice efficiente se avvicina la società all’efficienza sociale; ciò implica che il beneficio netto sociale aumenta e che è quindi possibile che il benessere di tutti i membri della società migliori.
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Affinché la modificazione nell’allocazione delle risorse sia socialmente efficiente è però necessario che i benefici ottenuti da quei componenti della società la cui situazione migliora siano maggiori dei costi sostenuti dai componenti della società la cui situazione peggiora.
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Area OFES* = Beneficio lordo
P G F B’(S) D’(S) Beneficio netto sociale massimo E B’(S°)=0 S O S* S° Costo totale
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Per determinare il livello efficiente dello sfruttamento dell’ambiente (o di una risorsa naturale in generale) non possiamo limitarci a massimizzarne i benefici sociali, ma dovremo piuttosto massimizzare la differenza tra i benefici e i costi sociali derivanti dallo sfruttamento dell’ambiente, vale a dire i benefici sociali netti. Ovvero: Il livello efficiente dello sfruttamento dell’ambiente si trova uguagliando il beneficio marginale al costo marginale dello sfruttamento.
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I costi ambientali come esternalità
I costi dello sfruttamento ambientale sono uno dei tipici esempi di esternalità negative, cioè di costi implicati da attività economiche che non trovano espressione in transazioni di mercato. L’esistenza di esternalità è una delle ragioni che portano ai cosiddetti fallimenti del mercato, ossia una delle ragioni che impediscono al mercato, anche concorrenziale, di garantire l’efficienza sociale nell’allocazione delle risorse.
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Le esternalità Il termine esternalità indica tutte le situazioni in cui le decisioni di un agente economico o di un gruppo di agenti economici producono effetti diretti sul benessere di qualche altro agente che non ha partecipato al processo decisionale. Possono generare esternalità, tanto positive che negative, sia le decisioni di consumo che le decisioni di produzione.
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si ha un’esternalità negativa quando le decisioni di un agente determinano un costo o una perdita di benessere per qualche altro agente senza la mediazione del sistema dei prezzi (come ad esempio avviene con l’inquinamento). si ha un’esternalità positiva nel caso contrario, cioè ogni volta in cui le decisioni ed i comportamenti di un agente generano un beneficio ad altri agenti (es. Ricerca scientifica).
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Esempi di esternalità negative
Gli scarichi delle macchine Il fumo delle sigarette Cani molesti Stereo ad alto volume …
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Esempi di esternalità positive
Vaccinazioni Il restauro di edifici storici La ricerca scientifica …
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Le esternalità di consumo
Le esternalità di consumo sono rappresentabili come traslazioni verso l’alto (esternalità positiva: beneficio sociale > beneficio privato) o verso il basso (esternalità negativa: beneficio sociale < beneficio privato) della curva di domanda sociale (o curva di domanda del pianificatore) rispetto alla domanda privata.
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P P DS D D DS BS BPR BPR BS O Q0 O Q0 Q Q Esternalità positiva nel consumo Esternalità negativa nel consumo
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P P S SS SS S CPR CS CS CPR O Q0 O Q0 Q Q Esternalità positiva nella produzione Esternalità negativa nella produzione
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In un mercato concorrenziale, la presenza di esternalità negative di produzione genera un equilibrio inefficiente caratterizzato da produzione più bassa (Qs) e prezzo di mercato più alto rispetto ai livelli socialmente ottimali P S ES E D O QS Q* Q
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P C’(Q)+D’(Q) B C’(Q) costo esterno dello sfruttamento ambientale F E G P(Q) Q O QS QP
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Teorema di Coase Se i diritti di proprietà sulla risorsa ambientale sono assegnati alla vittima dell’inquinamento, è conveniente concludere contratti che migliorano l’efficienza sociale aumentando il livello dell’inquinamento fino al livello socialmente efficiente. Se i diritti di proprietà sono assegnati all’impresa inquinante, è conveniente concludere contratti che aumentano l’efficienza sociale riducendo il livello di inquinamento fino al livello socialmente efficiente.
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Conclusione: Indipendentemente dall’allocazione iniziale dei diritti di proprietà sulla risorsa, si arriva allo stesso livello socialmente efficiente di sfruttamento della risorsa mediante una procedura di scambio volontario tra inquinatore e vittima dell’inquinamento. Teorema di Coase: “il mercato, indipendentemente dall’assegnazione iniziale dei diritti di proprietà, permette che tali diritti si scambino in modo da ottenere la stessa allocazione efficiente.” [analisi grafica]
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È dunque quantomeno difficile, se non impossibile, eliminare le esternalità negative associate all’inquinamento facendo esclusivamente ricorso ai meccanismi di mercato, perché risulta difficile ottemperare all’esigenza di assegnare in modo non ambiguo i diritti di proprietà sulle risorse ambientali. All’intervento pubblico è richiesto di aiutare il mercato nel raggiungimento dell’obiettivo di un’allocazione socialmente efficiente delle risorse.
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Limiti della soluzione di Coase
Trattative costose Difficoltà di individuare l’origine del danno Informazione asimmetrica
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