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FARMACOLOGIA DEL NITROSSIDO
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La scoperta dell’EDRF Esperimento di Furchgott e Zawadzski (1980) sulla vasocostrizione di anelli di aorta mantenuti in vitro: ACh 10-8 10-7 10-6 ACh 10-8 W 10-7 10-6 W W NA NA Con endotelio Senza endotelio La rimozione dell’endotelio da preparati vascolari in vitro è in grado di prevenire la VD indotta da ACh. [NA=noradrenalina (=>VC); W= lavaggio] Acetilcolina rilascio di EDRF (Endothelium-Derived Relaxing Factor) dall’endotelio rilasciamento cell. muscolari lisce vasali Profilo farmacologico dell’EDRF: T1/2 = pochi sec Azione biologica bloccata da ossi-Hb e anione superossido Mediatore intracellulare: guanilato ciclasi Inibizione dell’aggregazione piastrinica
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L’EDRF è il nitrossido Osservazioni preliminari:
Analogie (emivita, rilascio e inibizione) con alcuni nitroderivati usati nel trattamento della cardiopatia ischemica (nitroglicerina, isosorbid dinitrato) I macrofagi attivati da endotossine o citochine rilasciano NO (tossico x i microrganismi) L’NO è un potente vasodilatatore L’NO è un potente attivatore della guanilato ciclasi in tessuti cerebrali La fonte di NO è rappresentata dalla L-Arg (Hibbs et al., 1987) La L-Arg incrementa i livelli di cGMP in colture neuronali Moncada et al., 1987: L’EDRF è il nitrossido L’NO è prodotto dal gruppo guanidino terminale della L-Arg durante la sua degradazione enzimatica in L-citrullina Il NO è una molecola potenzialmente importante nella biologia cellulare!
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CHIMICA DEL NITROSSIDO
L’NO è un radicale libero di azoto presente in condizioni normali come inquinante atmosferico e nel fumo di sigaretta. L’NO è in uno stato intermedio di ossidazione per cui è in grado sia di ossidare che di ridurre i composti chimici con cui viene a contatto. Gruppi o composti chimici con cui l’NO è capace di interagire: Ossigeno Ozono Anione superossido Ossi-Hb e altre emoproteine Composti solforati Amine Tirosina
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Interazioni con proteine contenenti gruppi ferro-eme:
L’NO interagisce con il ferro (Fe2+) dell’eme producendo nitrosil-eme (cinetiche veloci, legame reversibile). Questa interazione avviene a conc di NO nanomolari (comunemente generate dalle NOS costitutive della cellula). Interazione con due enzimi (recettori intracellulari x l’NO): Guanilato ciclasi solubile: modificazione conformazionale che attiva l’enzima ↑ cGMP Citocromo c ossidasi: NO interagisce con lo stesso sito di legame per l’ossigeno inibizione attività enzimatica Inoltre, l’NO interagisce con: Ossiemoglobina: HbFe3+O2 + NO∙ → [HbFe3+--NO] → HbFe2+ + NO3¯ PGH sintasi 1 e 2: attivazione enzimatica
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Interazioni con anione superossido (O2-):
Interazioni con O2: Formazione di NO2 gassoso o NO2¯ (indice della produzione di NO) In alcune condizioni, l’interazione con O2 porta a S-nitrosazione (trasformazione dei residui SH di proteine e mercaptani a basso PM in residui SNO) Interazioni con O3: NO + O3 → NO2 attivato (chemiluminescenza x determ NO) Interazioni con anione superossido (O2-): NO + O2- → -OONO (perossinitrito) → NO3- I livelli di superossido aumentano in corso di infiammazione Il -OONO media gli eventi patologici indotti dall’NO attraverso la nitrosazione dei gruppi tiolici delle proteine e dei mercaptani intracellulari (es: GSH) e la deprivazione di ferro dai clusters ferro-zolfo (es: enzimi mitocondriali della catena di trasporto elettonico) Interazioni con amine: Linfochine/Endotossine ⊕ macrofagi rilascio NITROSAMINE deaminazione nucleotidi di DNA e RNA azione battericida, ma anche carcinogenetica su cellule eucariotiche Interazioni con tirosina: Il NO (in gen –OONO) determina nitazione di tirosine => 3-nitrosine (misurate con Ab specifici: indice di produzione di persossinitrito)
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BIOSINTESI DEL NITROSSIDO
1) Enzimatica (NOS): meccanismo predominante NOS L- Analoghi della L-Arginina agiscono da falsi substrati della NOS e sono inibitori selettivi della produzione di NO (N-monometil-L-arginina; L-nitroarginina; L-nitroarginina metilestere) 2) Disproporzionamento o riduzione dei nitrati/nitriti (a pH acido: danno tissutale, ipossia/ischemia) NO3- --> NO2- + e- → NO electron-donor systems with the participation of NADH, NADPH, flavoproteins, and cytochrome oxidase in mitochondria and by NADH, NADPH, flavoproteins, and cytochrome P-450 in endoplasmic reticulum
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un dominio eme (mono-ossigenasi tetraidrobioperina-dipendente)
Gli isoenzimi della NO sintasi (i-NOS, e-NOS, n-NOS) sono lunghi polipeptidi contenenti tre domini principali: un dominio eme (mono-ossigenasi tetraidrobioperina-dipendente) un dominio intermedio che lega la calmodulina (dominio regolatorio) un dominio con attività reduttasica NADPH-dipendente (C-terminale - elevata omologia con la cyt-P450 reduttasi) O tetraidrobiopterina La conversione di arginina in citrullina consiste di due fasi che utilizzano NADPH e ossigeno: 1) reazione di N-ossidazione con formazione di N-idrossi-arginina 2) rottura del legame C-N e formazione di NO La NOS per funzionare ha bisogno di 5 cofattori: NADPH (fornisce gli elettroni), FAD e FMN (trasferimento e riserva di elet-troni), BH4 (trasferimento elettroni al gruppo eme?), Ca2+-CaM (favorisce l’allineamento spaziale dei due domini catalitici fondamentale per il flusso elettronico)
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NOS I (n) NOS II (i) NOS III (e)
Classificazione e distribuzione tissutale delle NO sintasi NOS I (n) NOS II (i) NOS III (e) Neuroni (SNC e SNP) Astrociti Muscolo scheletrico Isole pancreatiche Epitelio gastrico e polmonare Rene Costitutiva Genera conc nM di NO Monociti-macrofagi Può essere indotta da citochine e prodotti di derivazione batterica in: cellule immunocompetenti, endotelio, muscolo liscio e cardiaco, cheratinociti, epatociti, mastociti, adipociti, etc. Inducibile (INF,TNFα,ILs) Genera conc μM di NO Endotelio Sistema nervoso Epitelio renale Miociti cardiaci Linfociti T e B Epatociti, Adipociti (~ ubiquitaria) Conc nM di NO Le NOS: - funzionano solo se associate in omodimeri - legano il complesso Ca2+/CaM NOS I e III Ca2+-dipendenti (a basse [Ca2+]i il complesso Ca2+/CaM-E si dissocia inattivazione della NOS) NOS II Il legame Ca2+/CaM-E è virtualmente inscindibile anche a basse concentrazioni del catione (=> la produzione di NO è continua nel tempo e dipende dal numero di molecole di E) In assenza di Ca2+/CaM, il dominio reduttasico non è in grado di passare elettroni al dominio ossigenasico contenente il gruppo eme NB: Benchè le NOS di tipo I e III siano presenti in modo costitutivo nelle cellule, in particolari condizioni la loro espressione può essere modulata (il promotore contiene sequenze consenso per fattori di trascrizione)
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Caratteristiche molecolari delle NO sintasi
La regione N-terminale contiene una sequenza aa-cidica (GLGF) che interagisce con proteine di membrana contenenti domini PDZ: - PSD-95 (neuroni): posiziona l’enzima in prossimità di VOCCs e NMDA-R imp. x la sensibilità all’ingresso di Ca2+ - a-sintrofina del sarcolemma (muscolo scheletrico): accoppia la generazione di NO (=>VD) con la contrazione Siti di fosforilazione (es x la PKC < l’attività enzimatica) Modulazione dell’espressione da parte di fattori trascrizionali (AP-2, NF- 1, CREB, NFkB): imp nel corso dello sviluppo del SNC NOS II: Nessun sito di interazione con membrane enzima prevalent. citosolico (nel musc scheletrico: interagisce con la prot di membrana caveolina-3) Nel promotore del gene per la NOS II: Due distinti siti di legame per I fattori tascrizionali responsivi a LPS (es. NF-kB, STAT-1 e AP-1) e INF (es. IRF-1). LPS stimola l’espressione in maniera diretta, mentre INF agisce potenziando l’effetto di LPS. Autoregolazione da parte di NO: L’NO è in grado di legarsi a I-kB (fattore inibitorio citosolico di NF-kB). Stabilizzando il complesso I-kB/NF-kB, l’NO impedisce la traslocazione di NF-kB al nucleo e la conseguente stimolazione della trascrizione del gene della NOS II e di altri geni sensibili. NB: NO è anche in grado di legarsi direttamente alle NOS regolandone l’attività in senso inibitorio
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NOS III: Presenza nel terminale amminico di sequenze consenso per la MIRISTILAZIONE e per la PALMITOILAZIONE Miristilazione: favorisce l’ancoraggio dell’E alle membrane cellulari (Golgi, membr. plasmatica, mitocondri. Solo il 5-10% dell’E è libero nel citosol) Palmitoilazione: svolge una funzione accessoria alla miristilazione e favorisce l’associazione dell’E alla caveolina (inattivazione) Nelle cellule endoteliali e nei cardiomiociti la NOS III è localizzata a livello della membrana per associazione con la caveolina. L’interazione con questa proteina è regolata da: fosforilazione in tirosina: favorisce il legame con la caveolina e inibisce la generazione di NO (in condizioni basali l’E è fosforilato). La defosforilazione permette l’attivazione dell’E da parte di Ca2+-CaM ↑[Ca2+]i: favorisce la dissociazione del complesso con la caveolina => attivazione dell’E. Fosforilazione in serina da parte di Akt (PKB): abbassa la soglia di [Ca2+]i necessaria per l’attivazione dell’E. La via PI-3K/Akt è stimolata da fattori di crescita, citochine, stimoli chemotattici e “shear stress”. Fosforilazione in treonina da parte di PKA o PKC: inibizione attività enzimatica (meccanismo: ↓ attivabilità da parte di Akt). Il promotore contiene siti di legame per AP-1, AP-2, NF-1 e steroidi > espressione NOS III in condizioni di carenza metabolica, ipossia, ischemia, esposizione al freddo ed esercizio fisico (nell’endotelio, nel muscolo cardiaco, negli epatociti e negli adipociti bruni).
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Effetti cellulari dell’NO
EFFETTI FISIOLOGICI (a conc nM di NO): - attivazione guanilato ciclasi citosolica - inibizione citocromo c ossidasi NITRAZIONE PROSTACICLINA SINTASI: Regolazione di risposte patologiche Inibisce l’attività dell’enzima => ↓ sintesi prostaciclina => VC indotta da agenti pro-infiammatori (es. LPS) NITROSILAZIONE DEI TIOLI: I gruppi SH del glutatione e di altri mercaptani sono rapidamente accessibili al NO e ai suoi derivati reattivi (ONOO-) => si forma nitroso glutatione (GSNO) => in condizioni normali i mercaptani impediscono la S-nitrosazione delle proteine S-NITROSAZIONE DELLE PROTEINE: Avviene quando il sistema tampone dei mercaptani si esaurisce (es. produzione eccessiva di NO durante l’infiammazione) => danno cellulare. La nitrosazione in genere inibisce la funzione di proteine: gliceraldeide 3-P DH (glicolisi) glutatione perossidasi e glutatione reduttasi creatina K fosfotirosin-fosfatasi complessi I, II e III della catena respiratoria mitocondriale DEAMMINAZIONE DNA e FORMAZIONE DI NITRO-TIROSINE: Avvengono in condizioni estreme (profonda ossidazione cellulare, presenza di alte conc di specie reattive dell’ossigeno e dell’NO) Indici di danno cellulare aspecifico e terminale
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Effetti fisiologici dell’NO
(nM) ⊕ Guanilato ciclasi citosolica Citocromo c ossidasi ↑ cGMP ⊕ PK-cGMP dip. (G-chinasi) L’NO funziona da “sensore” per l’O2: si lega reversibilmente alla cit-c ossidasi sullo stesso sito in cui si lega O2=> competizione Normossia: legame con O2 Ipossia: favorito il legame con NO rallentamento della respirazione (< consumo energetico) PLCβ e IP3-R Ingresso di Ca2+ by SMOC e VOCC ⊕ Estrusione di Ca2+ dal citosol (⊕scambiatore Na+/Ca2+ e Ca2+-ATPasi di membrana) ↓ [Ca2+]I (Feedback negativo: la produzione di NO, stimolata dall’↑ [Ca2+]i, limita a sua volta questo aumento)
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Agenti vasocostrittori
Ruolo della G-chinasi nella regolazione del tono vascolare da parte dell’NO Agenti vasocostrittori >[Ca2+]i ⊕ chinasi della catena leggera della miosina contrazione muscolo liscio vascolare ⊕NOS III > NO <[Ca2+]i ⊕PKA ⊕chinasi della catena leggera della miosina Il NO mantiene l’intero sistema circolatorio in condizioni di tonica vasodilatazione
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Ruoli fisiopatologici dell’NO
Regolazione della pressione arteriosa Regolazione del circolo coronarico Aterosclerosi (alterato rilascio di NO da parte delle cellule endoteliali) Shock endotossico (> rilascio di NO ad opera di IL-1β, IL-2, TNFα) Modulazione asse ipotalamo-ipofisario Modulazione della trasmissione sinaptica nel SNC (LTP) Attivazione corticale (stimoli acustici) Sistema nervoso vegetativo (fibre NANC) Risposte immunitarie cellulo-mediate (macrofagi e linfociti T) Mediatore di morte neuronale
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Regolazione della pressione arteriosa:
L’NO mantiene i vasi sotto un continuo tono vasodilatante (L-NMMA e L-NAME inducono VC). Inoltre l’NO media la VD indotta da acetilcolina, bradichinina e sostanza P I nitroderivati (nitroglicerina, nitroprussiato di sodio) sono potenti vasodilatatori usati in patologie cardiovascolari come l’angina pectoris, lo scompenso e le emergenze ipertensive. Regolazione del circolo coronarico: Il calibro vasale e le resistenze periferiche del distretto coronarico vengono accomodati, praticamente ad ogni ciclo cardiaco, dal rilascio di mediatori endoteliali a breve durata di azione, fra cui l’NO. Nella riperfusione dopo ischemia miocardica si generano radicali dell’ossigeno => reagendo con NO producono ONOO- => danno cellulare e consumo di NO => effetti negativi sulla regolazione del flusso Aterosclerosi: L’NO inibisce l’aggregazione piastrinica e l’adesione dei leucociti all’endotelio Ipotensione da shock endotossico: Alcune citochine (IL-1β, IL-2, TNFα) inducono la sintesi di NOS II da parte delle cellule muscolari lisce => intensa VD e ipotensione grave Emicrania: In alcune forme di emicrania, alla base della persistente VD dei vasi meningei c’è un’abnorme attivazione della via meabolica L-arginina-NO.
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Modulazione delle risposte immunitarie:
L’espressione della NOS nelle cellule immunocompetenti può essere stimolata da citochine, chemochine (SDF-1), infezioni batteriche o virali e attivazione di recettori di morte (CD95 o TNF-a). I prodotti di derivazione batterica (es. LPS) la NOS attraverso i TLR La produzione di un eccesso di NO favorisce: l’azione citotossica dei macrofagi blocco delle deidrogenasi batteriche produzione di ONOO- morte per apoptosi dei macrofagi infettati ridotta disponibilità di L-arginina importante per il metabolismo di alcuni batteri la proliferazione dei linfociti T
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Controllo della morte cellulare da parte dell’NO
A concentrazioni fisiologiche l’NO inibisce l’apoptosi mediante meccanismi mediati dalla G-chinasi: inibizione della proteolisi degli zimogeni inattivi delle caspasi (pro-caspasi) a caspasi attive ↑ espressione del fattore anti-apoptotico Bcl2 inibizione della permeabilità mitocondriale inibizione dell’attivazione delle sfingomielinasi da parte di recettori proapoptogeni => ↓ ceramide I neuroni hanno livelli di mercaptani relativamente modesti, inoltre non sono capaci di utilizzare la via glicolitica per generare energia => in queste cellule l’NO può avere effetti tossici anche a conc basse Eccitotossicità da glutammato (es. ischemia) => ↑ NO => neurotossicità per inibizione cit-c ossidasi (↓ capacità dei neuroni di generare energia) e per formazione di perossinitrito.
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