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PubblicatoNatanaele Giordano Modificato 10 anni fa
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X CONFERENZA NAZIONALE DI STATISTICA Roma, 15 dicembre 2010
LA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO: EFFETTO STATISTICO O REALTÀ ECONOMICA? Alcuni profili introduttivi di Marco Fortis (Università Cattolica; Fondazione Edison) X CONFERENZA NAZIONALE DI STATISTICA Roma, 15 dicembre 2010 © Fondazione Edison
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LA COMPETITIVITÀ: ASPETTI CONCETTUALI E PROBLEMI DI MISURAZIONE (1)
Non c’è bisogno di essere degli economisti o degli specialisti per capire che non è facile inquadrare il problema della competitività. Anche sul web persino i siti generici vanno subito dritti al cuore del problema, citando gli stessi economisti: Michael Porter osserva che “la competitività rimane un concetto non ben compreso, nonostante la diffusa accettazione della sua importanza”. Mentre Krugman rileva che “la maggior parte delle persone che usa il termine competitività lo fa senza rifletterci”.
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LA COMPETITIVITÀ: ASPETTI CONCETTUALI E PROBLEMI DI MISURAZIONE (2)
C’è la competitività delle imprese, che normalmente si misura attraverso il benchmark con i principali concorrenti su aspetti come la produttività, le quote di mercato o anche su aspetti specifici di gestione (ad es. come viene gestito il capitale circolante). C’è la competitività delle economie nazionali che è la risultante di tanti aspetti, dalla capacità del sistema produttivo di esportare e competere sui mercati internazionali (competitività esterna) all’efficienza delle infrastrutture e della burocrazia, ai costi dell’energia e alla capacità di attrarre investimenti (competitività interna). All’Italia viene normalmente attribuita una scarsa competitività interna ed una maggiore competitività esterna; talora nemmeno questa.
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COMPETITIVITA’ ESTERNA E CRESCITA
Che cosa significa essere competitivi sui mercati esteri? Nell’esperienza dell’Italia vi sono evidenti divergenze tra precondizioni (produttività, tassi di cambio reali, ecc.) e risultati (surplus manifatturiero, quote di mercato, ecc.). C’è un nesso tra competitività e crescita? Perché i Paesi avanzati con il più alto surplus commerciale manifatturiero con l’estero sono quelli i cui PIL sono cresciuti di meno negli ultimi 10 anni? Che cos’è la crescita? Quella del PIL? O vi sono altri indicatori non meno importanti per misurare lo stato di salute di una economia e la sostenibilità del suo sviluppo? © Fondazione Edison
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L’ITALIA È TRA I GRANDI PAESI ESPORTATORI NETTI DI MANUFATTI
In azzurro i Paesi con un surplus commerciale con l’estero; in arancione quelli in deficit. © Fondazione Edison
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IL MADE IN ITALY MANIFATTURIERO HA UN PESO SIGNIFICATIVO A LIVELLO MONDIALE
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GERMANIA E ITALIA HANNO I SALDI NORMALIZZATI MANIFATTURIERI PIÙ STABILI NEL G-7
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DOPO LA GERMANIA L’ITALIA E’ IL PAESE CHE HA MEGLIO RESISTITO ALLA “VALANGA CINESE”
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DAL 2004 LA QUOTA DELL’ITALIA NELL’EXPORT DI MANUFATTI DEL G-7 È SEMPRE STATA SOPRA LA MEDIA TRENTENNALE © Fondazione Edison
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GERMANIA E ITALIA SONO I DUE PAESI PIU’ FORTI PER COMPETITIVITÀ NELL’EXPORT
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L’ITALIA RESISTE NEL RANKING DEI PRIMATI DELL’EXPORT MANIFATTURIERO (1)
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L’ITALIA RESISTE NEL RANKING DEI PRIMATI DELL’EXPORT MANIFATTURIERO (2)
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L’EXPORT ITALIANO STA SOSTANZIALMENTE AL PASSO DI QUELLO TEDESCO
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IL PIL DELL’ITALIA E DELLA GERMANIA CRESCE(-VA) POCO NON PER MANCANZA DI COMPETITIVITA’ MA PER LA DEBOLEZZA DELLA DOMANDA INTERNA © Fondazione Edison
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NEL 2002-07 LA DOMANDA INTERNA NEI PAESI AVANZATI ERA STATA TRAINATA DAI DEBITI DELLE FAMIGLIE
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MA ORA CHE IL DEBITO AGGREGATO NON PUÒ PIÙ CRESCERE, ANCHE LA DOMANDA INTERNA DEGLI ALTRI PAESI POTREBBE RALLENTARE MOLTO © Fondazione Edison
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UNA NUOVA CONTABILITÀ PER CAPIRE LA CRISI: IL DEBITO NAZIONALE LORDO (DNL)
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STATI UNITI: UNO SVILUPPO TRAINATO NON DALLA COMPETITIVITÀ MA DALLE “BOLLE”
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NEL LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE AMERICANE E’ CROLLATA COME NON ERA MAI ACCADUTO PRIMA NEL DOPOGUERRA © Fondazione Edison © Fondazione Edison
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IL RAPPORTO TRA RICCHEZZA E REDDITO DISPONIBILE DELLE FAMIGLIE NEGLI STATI UNITI E’ TORNATO AI VALORI DEL 1994 © Fondazione Edison
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SOLO NEL 1929-1939 LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE AMERICANE ERA CADUTA COME ADESSO
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CONCLUDIAMO CON UNA PROVOCAZIONE: CHE COSA INTENDIAMO PER CRESCITA
CONCLUDIAMO CON UNA PROVOCAZIONE: CHE COSA INTENDIAMO PER CRESCITA? QUELLA DEL REDDITO? © Fondazione Edison
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O QUELLA DELLA RICCHEZZA. E CHI È PIÙ COMPETITIVO
O QUELLA DELLA RICCHEZZA? E CHI È PIÙ COMPETITIVO? CHI HA IL PIL CHE CRESCE DI PIÙ O CHI DIVENTA PIÙ RICCO? © Fondazione Edison
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COME È VARIATA LA RICCHEZZA DURANTE LA CRISI
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E CAMBIA ANCHE LA LETTURA DEL DEBITO PUBBLICO SE LO RAPPORTIAMO ALLA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE INVECE CHE AL PIL (1) © Fondazione Edison
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E CAMBIA ANCHE LA LETTURA DEL DEBITO PUBBLICO SE LO RAPPORTIAMO ALLA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE INVECE CHE AL PIL (2) © Fondazione Edison
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LA RICCHEZZA NETTA DELLE FAMIGLIE COSTITUISCE L’OSSATURA DEL PATRIMONIO NETTO NAZIONALE
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LA DINAMICA E LA COMPETITIVITÀ DI UN PAESE SI MISURANO CON IL PIL O CON IL PATRIMONIO NETTO? O OCCORRE GUARDARE AD ENTRAMBI? © Fondazione Edison
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CONCLUSIONI La competitività esterna talvolta non è sufficiente per assicurare una forte crescita (vedi Germania e Italia). Ma senza competitività una crescita troppo fondata sull’indebitamento e sulle “bolle” quasi certamente può distruggere ricchezza. Forse è tempo che gli economisti, oltre ad analizzare il PIL e la sua dinamica, tornino a studiare il Patrimonio nazionale netto e la sua sostenibilità. Letture suggerite: l’opera di Raymond Goldsmith. © Fondazione Edison
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