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Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia.

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Presentazione sul tema: "Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia."— Transcript della presentazione:

1 Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia

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3 3 3 Nella redazione del bilancio consolidato sono previsti differenti metodi di consolidamento, in relazione al tipo di rapporto che si viene ad instaurare tra controllante e controllata 1)IL METODO INTEGRALE (art. 31) 2) IL METODO PROPORZIONALE (art. 37); 3) IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO (art. 36)

4 4 Questo metodo comporta la sostituzione della voce relativa alle partecipazioni in imprese controllate nellarea di consolidamento con le poste patrimoniali ed economiche di queste ultime Piena aderenza alla teoria dellentità È un procedimento particolarmente complesso in virtù delle molteplici situazioni che si possono presentare Aspetti principali: 1) Aspetti preliminari (operazioni di preconsolidamento) 2) Eliminazione delle partecipazioni totalitarie 3) Cause economiche e trattamento contabile delle differenze da consolidamento 4) Eliminazione delle partecipazioni non totalitarie e rilevazione degli interessi di minoranza 5) Eliminazione delle partecipazioni indirette e di quelle reciproche 6) Variazioni successive al primo consolidamento 7) Eliminazione delle operazioni, dei saldi, degli utili e delle perdite infragruppo

5 5 Il legislatore non esplicita in maniera completa tutte le casistiche occorre far riferimento ai principi generali della prassi contabile e a quanto affermato dagli organismi professionali. Art. 31: Criteri generali che regolamentano il passaggio dalla semplice aggregazione dei dati al vero consolidamento: Gli elementi attivi e passivi patrimoniali, i proventi e gli oneri risultanti dai bilanci delle controllate vengono ripresi integralmente; Si compiono successive rettifiche in modo da evitare che i dati siano influenzati dalle operazioni infragruppo (eliminazione debiti e crediti reciproci, i proventi, gli oneri, gli utili e le perdite relative a scambi interni). Esistono tuttavia delle eccezioni alle rettifiche: 1.Lavori in corso su ordinazione: non necessarietà di tale eliminazione se il lavoro è commissionato da imprese terze; 2.Casi di irrilevanza degli importi delle poste da rettificare rispetto al raggiungimento della rappresentazione chiara, veritiera e corretta (motivazione in NI); 3.utili/perdite da operazioni intercorse correntemente fra le imprese del gruppo, a condizione che queste siano avvenute a normali condizioni di mkt e che il loro annullamento comporti costi sproporzionati.

6 6 N.B.: è necessario che siano previamente detratte le partecipazioni reciproche che confluiranno nelle voci Azioni proprie del gruppo e Riserva per azioni proprie del gruppo Compensazione delle partecipazioni con i singoli elementi attivi e passivi possibilità di dare origine a differenze: positive negative Per quanto possibile, imputazione ai singoli elementi attivi e passivi del capitale delle consolidate; Per la restante parte: Se la differenza è negativa, iscrizione ad una Riserva da consolidamento o Fondo di consolidamento per rischi ed oneri futuri; Se la differenza è positiva, iscrizione alla voce Differenza da consolidamento (cfr. avviamento) ovvero anche a diretta diminuzione della voce Riserva da consolidamento Obbligo di evidenziare le differenze in NI ed il trattamento prescelto

7 7 Problematiche relative al consolidamento integrale: Data alla quale riferire la sostituzione del valore contabile con le corrispondenti frazioni di PN (possibilità di variazioni del PN della controllata dalla data di acquisizione a quella di effettiva inclusione nel consolidato; ricerca cause generatrici delle differenze contabili da consolidamento); Operazione in esame collocata precedentemente alle rettifiche legate agli scambi infragruppo e successivamente alle operazioni di preconsolidamento

8 8 Due filoni di pensiero: o luno che ritiene indispensabile stabilire le cause per vedere il successivo trattamento contabile più adeguato e, ove non sia possibile, considerarle come generiche eccedenze di valore delle partecipazioni rispetto al netto e viceversa; o laltro che considera arbitraria qualsiasi specifica qualificazione, risultando sufficiente una mera indicazione generica. Due filoni di pensiero: o luno che ritiene indispensabile stabilire le cause per vedere il successivo trattamento contabile più adeguato e, ove non sia possibile, considerarle come generiche eccedenze di valore delle partecipazioni rispetto al netto e viceversa; o laltro che considera arbitraria qualsiasi specifica qualificazione, risultando sufficiente una mera indicazione generica. Opportuna una loro qualificazione, anche nel rispetto della legge

9 Cause generatrici differenza positiva (val. partecipazione > valore PN partecipata): Plusvalenze latenti; Prospettive reddituali future della controllata; Maggiore capacità reddituale del gruppo; Cattivo affare; Presenza di perdite nella partecipata. Cause generatrici differenza negativa (val. partecipazione < valore PN partecipata) Sopravvalutazioni attività e/o sottovalutazioni passività; Previsione perdite future; Buon affare. 9

10 10 La rilevazione degli interessi di minoranza è necessaria poiché tali quote costituiscono una limitazione nei riguardi delle disponibilità del gruppo anche se pur sempre esiste il controllo sullaffiliata da parte della capogruppo Trattamento contabile interessi di minoranza: - Iscrizione nella voce Capitale e riserve di terzi (differenza della eliminazione del valore del capitale di ciascuna partecipata per compensazione delle poste al netto delle rispettive affiliate); -Iscrizione nella voce Utile (perdita) dellesercizio di pertinenza di terzi (frazione di spettanza delle minoranze). N.B.: gli interessi di minoranza vanno evidenziati globalmente con riferimento a tutte le partecipazioni consolidate con il metodo integrale se, per effetto di perdite, si consegue un deficit per la quota di pertinenza di terzi, questo andrebbe imputato a carico degli azionisti di maggioranza e, successivamente, coperto con eventuali utili futuri di pertinenza delle minoranze

11 11 A)PARTECIPAZIONI INDIRETTE Due metodologie alternative: graduale, con consolidamenti parziali successivi, combinando bilanci delle società legate da partecipazioni dirette, dalla ultime ramificazioni fino alla capogruppo (evidenziazione delle cause delle eventuali differenze da consolidamento); simultanea, calcolando i rapporti di partecipazione (equity ratios) della capogruppo con le partecipate indirette, procedendo poi alla eliminazione delle partecipazioni. N.B.: problema in caso di partecipazioni non totalitarie

12 12 B) PARTECIPAZIONI RECIPROCHE (possesso incrociato o circolare di azioni) Il problema fondamentale è assegnare correttamente la quota di PN e del risultato economico di periodo ai soci di minoranza, con complicati procedimenti aritmetici. Il legislatore italiano semplifica la problematica, poiché considera le partecipazioni reciproche come la volontà della controllante di ridurre virtualmente il proprio capitale o sostenere il valore delle proprie azioni (acquisto indiretto di azioni proprie) I rapporti reciproci confluiscono nella voce Azioni proprie del gruppo e la corrispondente parte nella Riserva azioni proprie del gruppo; Lassegnazione dellutile/perdita di pertinenza di terzi avviene per quota parte del risultato economico della società di cui essi sono azionisti. N.B.: azioni proprie delle controllate ed aumento quota partecipazioni reciproche


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