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Educazione degli Adulti e Formazione Continua possono dialogare Milano 20 ottobre 2006.

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Presentazione sul tema: "Educazione degli Adulti e Formazione Continua possono dialogare Milano 20 ottobre 2006."— Transcript della presentazione:

1 Educazione degli Adulti e Formazione Continua possono dialogare Milano 20 ottobre 2006

2 Emergenza alfabetica Ricerca internazionale ALL sulle competenze degli adulti Italia: solo il 20% della popolazione adulta raggiunge o supera il livello 3 (capacità di rispondere efficacemente alle esigenze di vita e di lavoro del mondo attuale Rischio alfabetico: interessa anche persone in possesso di diploma di scuola secondaria.

3 Deficit formativo Italia Popolazione con diploma 25-64: 44% (media ocse 65) 25-34: 60% (media ocse 75) 20-24: 73% (media UE 77) Competenze di base (indagine Ocse- Pisa): livelli insufficienti tra i più elevati Successo scolastico dipende fortemente da provenienza socio-culturale familiare Adulti in formazione: dal 4,6% al 6,8% nel 2004

4 Il deficit di formazione continua lavoratori in formazione: 20% contro 40% media europea imprese che realizzano attività formative: 24% contro 62% media europea 55% spese per formazione in imprese con più di 250 addetti

5 La crescita delleducazione permanente In Italia nellultimo decennio Centri territoriali permanenti (CTP) sono passati da 375 nel 1998/99 a 540 nel 2003/04 e hanno accolto quasi 470.000 corsisti (26% stranieri) 56.852 studenti adulti hanno frequentato i corsi serali finalizzati allacquisizione del diploma (2002/03) 741 sedi di università popolari o della terza età, con 180.000 iscritti nel 2000/01 Fondi interprofessionali: 500.000 lavoratori nel 2006 corsi dinglese, informatica, multimedialità, musica, arte crescono ovunque organizzati dai più diversi soggetti

6 Lisbona è ancora lontana Conoscenza: fattore essenziale per competitività e coesione sociale Obiettivi da raggiungere entro il 2010 85% diplomati dispersione inferiore al 10% laureati in mat-sc-tec: + 15% 12,5% adulti in formazione 3% PIL per ricerca 30% nidi

7 Innalzare e ampliare: formazione iniziale e continua La formazione iniziale deve garantire a tutti i cittadini il bagaglio culturale sufficiente per continuare ad apprendere per tutta la vita. Adulti che continuano ad apprendere favoriscono il successo scolastico dei giovani.

8 Integrare educazione degli adulti e formazione continua Formazione per la cittadinanza e formazione per il lavoro non sono separabili Capitale umano (sapere per il lavoro): intelligenza, creatività, autonomia (competenze di base, trasversali e tecnico-professionali) Il sapere per il lavoro serve anche per la cittadinanza

9 I limiti delleducazione permanente Prevalgono i bisogni formativi dei soggetti più forti (livelli di scolarizzazione medio-alta, occupati con alte di grandi imprese del centro-nord) Indagine Isfol del 2003: tutte le tipologia di offerta, anche quelle promosse e/o gestite dal pubblico tendono a curvarsi sulla domanda del più forte, più consapevole, più capace di individuare i propri bisogni professionali e personali, meglio in grado di informarsi, orientarsi, scegliere.

10 I limiti delleducazione permanente Lofferta (organizzata) prevale sulla domanda (singola) omologazione offerta (corsi brevi di preparazione di base, mancano azioni di sostegno) sovrapposizioni, sprechi, frammentazione …

11 Costruire il sistema delleducazione permanente Nazionale Standard e certificazione Monitoraggio e valutazione Pubblico Regia Regole Integrato Soggetti pubblici e privati Educazione degli adulti e Formazione continua Decentrato Programmazione territoriale

12 Per un sistema nazionale Definizione di standard nazionali livelli di competenza da raggiungere livelli formativi dei docenti accreditamento e certificazione

13 Per un sistema integrato Sistema formale percorsi per titolo di studio, alfabetizzazione funzionale e culturale, analisi fabbisogni formativi individuali, orientamento, tutoraggio potenziamento CTP Sistema non formale rafforza percorsi di apprendimento già avviati, rinnova e aggiorna le conoscenze e competenze già acquisite senza imporre percorsi standardizzati università popolari, associazioni, volontariato, … con crediti formativi, accreditamenti, registrazione in albo locale, agevolazioni fiscali Apprendimento informale non accreditamento ma visibilità nellambito del sistema (conferenze, seminari, turismo culturale, …) servizi, spazi pubblici, agevolazioni in cambio di informazione sullofferta formativa formale e informale

14 Per un sistema pubblico e decentrato Regia pubblica per la programmazione territoriale coordinamento e interazione per evitare sovrapposizioni tra le diverse iniziative percorsi integrati per adulti servizi di supporto:informazione, orientamento, … ricomposizione degli interventi con al centro i bisogni dei cittadini/lavoratori

15 Legge nazionale sulleducazione degli adulti Diritto allapprendimento permanente incentivi, detrazioni fiscali, banca del tempo, orario di lavoro, permessi retribuiti informazione e scelta consapevole certificazione delle competenze Potenziamento dellofferta formale Modello di governance Certezza finanziamenti Criteri di accreditamento e valutazione

16 Responsabilità istituzionali Accordo Governo Regioni Enti Locali del marzo 2000 Piano Nazionale (promozione) e Comitato Nazionale (indirizzo, coordinamento, monitoraggio) Conferenza Locale (analisi fabbisogni, indirizzi, priorità)

17 Politiche rivolte al personale Formazione specialistica in ingresso Processi di riconversione per chi vi vuole accedere Nuovi percorsi professionali (docenti, tutor, animatori territoriali)

18 Certificare le competenze sistema nazionale delle competenze forme di riconoscimento e certificazione delle competenze anche attraverso esperienze non formali e informali introduzione di norme che assicurino la mobilità degli individui tra sistemi formativi.

19 La formazione nei contratti Piattaforme contrattuali garantire il diritto alla formazione (permessi, orari, congedi formativi, …) connettere i percorsi formativi allo sviluppo dellinquadramento e del salario Ammortizzatori sociali basati sulla formazione per inserimento e reinserimento lavorativo

20 Formazione continua in Italia Le risorse per la formazione continua fondo sociale europeo (65%) legge 236/93 (25%) e legge 53/00 (10%) risorse regionali fondi interprofessionali Punti deboli Lavoratori a bassa qualifica Piccole imprese Sud

21 Per tornare a crescere Circolo vizioso: imprese povere di capitale umano non innovano e non investono in capitale umano perché non stanno puntando sullinnovazione Incentivare gli investimenti produttivi e nella ricerca, la formazione e la stabilità del lavoro per riposizionare le produzioni, aumentare produttività e competitività

22 Fondi interprofessionali: una realtà in espansione 11 fondi settoriali e libertà di adesione Strumento per potenziare la formazione continua: 242.000 lavoratori coinvolti nel 2005, si prevede 500.000 nel 2006 Dimensione media di impresa che hanno aderito: medio – grandi (media 14 addetti contro media nazionale di 7 addetti) Copertura territorio: sud meno di 20% Effetto moltiplicatore

23 Fondi interprofessionali: opportunità e rischi Strumento per potenziare la formazione continua e interagire con i soggetti dello sviluppo Per qualificare lofferta e accompagnare la domanda (piccola e media impresa) Problemi: prevale routine, risposta a domanda a breve, corsi brevi, scarsa relazione con innovazione, frammentazione, pesantezza apparati

24 I fondi nella programmazione territoriale integrata Accordo Regioni, Governo, Parti Sociali (marzo 2006) Utilizzo integrato delle risorse per la formazione continua (leggi nazionali, fondi comunitari, fondi interprofessionali) Programmazione unitaria e coerente delle iniziative che rispondano a domanda di crescita professionale e produttiva dei territori Strumenti: Osservatorio Nazionale, sedi di confronto

25 Programmazione territoriale unitaria Due i nuovi Decreti assegnano alle Regioni consistenti risorse per la formazione dei lavoratori bandi regionali a seguito di accordi con le parti sociali e utilizzo del 5% delle risorse per interventi di informazione. sperimentare per la prima volta il modello di confronto con le Regioni previsto nellaccordo del marzo 2006 tra Regioni, Parti Sociali e Ministero del Lavoro.

26 Le novità della finanziaria Attribuita lautonomia ai CTP Apertura delle scuole in orario extrascolastico Potenziamento IFTS Cofinanziamento Fondi europei


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