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Prato la città dei tessuti
La storia di questa città si respira anche camminando per le nostre strade
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Passeggiando per le strade del centro avrete certamente fatto caso ai nomi delle vie, vi siete mai chiesti come mai si chiamino così? Ogni via ha una propria storia, certo alcune sono brevi e recenti ma altre risalgono a più di quattrocento anni fa! Attraverso un foto racconto vi farò conoscere la storia delle vie che sono, secondo me, le più significative della vita pratese.
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L’industria tessile di Prato è antichissima, nasce nel 1107
L’industria tessile di Prato è antichissima, nasce nel Prato ha sempre avuto la vocazione tessile nel sangue, ma è stata aiutata anche dal territorio circostante,per esempio il Bisenzio era sfruttato per tingere i capi. Eh sì l’industria tessile è sempre andata a braccetto con l’acqua,infatti a Prato si scavarono le gore a questo proposito, canali che prendevano acqua del fiume Bisenzio grazie alla diga del “Cavalciotto di S. Lucia”.
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Nel trecento, un mercante pratese, Francesco Datini,organizzò una rete commerciale per la compravendita di panni;grazie ad essa Prato iniziò ad essere conosciuta in Europa. Nel cinquecento i Medici, spaventati da questa crescita, proibirono ai Lanaioli Pratesi di produrre capi avvantaggiando così il lanificio fiorentino. Ma col governo dei Lorena Prato fu finalmente liberata dalle leggi proibitive dei Medici, in poche parole alla fine dell’Ottocento era uno dei principali centri tessili europei.
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Scopriamo insieme come si fa a produrre un panno di lana: Le fasi fondamentali sono: La lana viene innanzitutto selezionata e lavata, poi viene cardata cioè districata dai fiocchi. Successivamente viene filata, tessuta e infine follata ossia resa più morbida ed impermeabile. Dopo queste lavorazioni viene tinta infine pettinata e rasata(garzatura e cimatura). A questo punto è pronta ad essere messa in commercio.
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Via Arte della lana In questa strada aveva sede la più ricca delle Arti:quella della lana. Nel 1110 i lanieri Pratesi si erano uniti all’Arte mercanti di terra. Un secolo dopo l’arte della lana si divise in altre arti subordinate come quella di Calimala o dei mercanti di panno; possiamo dire quindi che l’Arte della Lana è la madre di molte arti e di conseguenza di molte altre vie.
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Via dei Lanaioli L’organizzazione dei Lanaioli,che produceva i panni, era potente e ricca fin dal Medioevo, infatti chiunque volesse comprare i panni prodotti dall’Arte doveva rivolgersi per forza ai lanaioli che erano gli unici a metterli in commercio.
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Via Calimara L’origine di questo nome particolare non è precisa; si suppone che provenga dal greco “Kalòs mallos”(bella lana)oppure “Kali” dall’arabo, che vuol dire “spirito”. L’arte di Calimala faceva venire dalla Spagna, Francia, Inghilterra panni rozzamente lavorati e li perfezionava .Gli stessi panni venivano poi spediti a Venezia o a Livorno per essere successivamente rimandati al loro paese d’origine.
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P.zza della Gualchierina
In questa piazza era situata una gualchiera. Prato ha iniziato la sua storia tessile proprio da questa rudimentale rifinizione che follava i panni sfruttando la forza dell’acqua della gora sulla quale era costruito l’edificio tessile. La follatura è una operazione che consiste nel compattare il tessuto per renderlo impermeabile.
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Via de’Saponai I saponai creavano il sapone per lavare e follare i panni. I saponai producevano il sapone in tutte le forme e colori: tondi, quadrati, a girella, neri, bianchi e rossi. La loro arte era molto importante sia per la produzione della lana sia per la produzione della seta.
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Via dei Tintori I tintori erano un gruppo prestigioso poiché il lavoro che compievano era molto specializzato. Le tintorie, solitamente, sorgevano in riva ai fiumi per il loro continuo bisogno d’acqua. La pianta con cui si tingevano i panni per farli diventar color porpora era l’oricello. La porpora era un colore indossato da papi e imperatori poiché incuteva paura, rispetto e ammirazione.
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Via Cimatori Qui avevano le botteghe i cimatori di panni, i quali rifinivano le stoffe prima che l’Arte di Calimala li spedisse sui mercati stranieri. Il lavoro dei cimatori consisteva nel tagliare la peluria in eccesso dei tessuti.
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Spero che questa presentazione vi abbia fatto conoscere qualcosa in più della nostra città, della nostra tradizione e della nostra storia. A presto, cari amici troolini. Pendragon
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